BDSM-L’EROTISMO ESTREMO
Questo post nasce da una ricerca personale, fatta partendo dalla visita di molti blog su splinder, di scambi di informazioni personali private.
Chi scrive ha percorso e visitato centinaia di blog alla ricerca di notizie non ufficiali e testimonianze di bloggers "slave" o "master".
Tale ricerca è lungi dall’essere un trattato di valenza scientifica.
Tuttavia ringrazio della inaspettata collaborazione, gentilezza e disponibilità di ogni blogger contattato.
Certa di aver compreso soltanto in minima parte, le seguenti sono alcune note su quanto sono venuta a conoscenza.
Lascio a coloro che vorranno la parola e il compito di completare, esplicitare o commentare questo post che so essere una piccola e modesta introduzione sull’argomento vastissimo, sconosciuto e ancora inesplorato.
Personalmente sono venuta in contatto con un mondo a me finora ignoto.
Esplorarlo in minima parte mi ha permesso si sfatare alcuni luoghi comuni, riflettere ancora più attentamente sul concetto di "normalità", ma soprattutto la scoperta più interessante e sorprendente: c’è molto sadismo e masochismo psicologico (inteso come bisogno di soffrire e far soffrire) nelle coppie tradizionali, inconsapevoli di attuare questo gioco, rispetto a quelle dichiaratamente tali.
Mi ha stupito trovare rispetto, fedeltà , complicità nel tipo di rapporto BDSM.
Ho riscontrato molta violenza psicologica nelle relazioni cosidette "normali", e spesso i due partner non ne sono a conoscenza.
Dal punto di vista strettamente della dipendenza affettiva, argomento di studio di questo blog, ipotizzo che nella coppia BDSM vi sia una dipendenza affettiva conclamata e pattuita da parte di entrambi, dove i due partner sono totalmente focalizzati sull’altro, l’uno ad adorare l’altro a educare, dominare, sottomettere.
Il dominatore sposta il suo interesse da sé al sottomesso, che diventa oggetto delle proprie volontà e "cure".
Il sottomesso DELEGA la responsabilità della propria vita al Dominatore.
Entrambi non si occupano di loro stessi.
Ancora una volta i due non sembrano avere un rapporto primario con il sé, molto più interessati all’ALTRO , spostano l’interesse da sé a ALTROVE.
Questa è una mia ipotesi ancora tutta da verificare… mentre conosco intimamente la danza di colui che fugge e colei che segue (o viceversa), incapaci entrambi di stare in una relazione da unità autonome, non conosco se nella coppia BDSM dichiarata vi siano contemplati momenti e ricerca di spazi autonomi, di ricerca individuale del SE’.
O se ci si aggrappa ossessivamente all’ALTRO incapaci di stare, amare, accudire se stessi.
Il gioco SM sarebbe quindi soltanto un ennesimo pretesto, codificato in schemi e giochi di ruolo, per non occuparsi di se stessi?
Attendo approfondimenti.
Ameya
BDSM è un acronimo che raggruppa piu’ comportamenti erotici estremi. Bondage, Domination, Sadism, Masochism. Bondage deriva dall’inglese "to bond" legare. Nell’immaginario collettivo si sono creati degli stereotitpi per quanto riguarda la figura del sadico, definito individuo crudele, colui che gode nel procurare la sofferenza altrui, mentre il masochista è la persona che prova piacere attraverso il dolore fisico. Ma la comunità BDSM si esprime attraverso una miriade di giochi di ruolo che vanno ben oltre i rapporti sessuali fisici. Domination indica una dinamica relazionale dove una delle parti domina e l’altra si fa dominare, Master/Padrone e Slave/Schiavo sono i ruoli, che possono divenire intercambiabili (Switch).
[youtube http://www.youtube.com/watch?v=6SvxaNQ6d7M&hl=it&fs=1]
Ameno- Era
–br–
Ad un primo approccio il mondo BDSM può suscitare avversione, giudizi negativi, scherno, curiosità, incredulità. Numerose teorie si sono cimentate nello spiegare i perché di tali comportamenti. Freud fu il primo a coniare il termine Sado-Masochismo prendendo il nome del noto Marchese De Sade, scrittore libertino del Settecento francese. Il termine masochista deriva dallo scrittore austriaco Leopold von Sacher-Masoch, autore del romanzo "Venere in pelliccia", ove si descrive proprio una relazione di tipo masochistico. La definizione medica di questi comportamenti sessuali viene data nel DSM-IV (manuale statistico delle malattie mentali) sotto la voce PARAFILIE. Il masochismo e il sadismo vengono considerati tali solo nei casi in cui la ricerca del dolore, inflitto o provato, è l’unica forma di piacere, o comunque l’unica forma di sessualità che permette il raggiungimento del piacere fisico. Cercare di definire le dinamiche, i risvolti psicologici di tali comportamenti relazionali è molto complesso, ed essi sfuggono ad ogni definzione precostituita. Spesso il dolore fisico e tutta la coreografia resta solo un gioco sessuale, con regole e parole d’ordine dove il gioco si può interrompere in ogni momento, mentre le implicazioni emotive nel gioco master-slave sono molto più sottili e piene di sfumature che ad un profano sono inacessibili. Pare che il bisogno di sottomettere e quello di appartenere siano insiti nella natura umana, la devozione e il bisogno di dominare o di farsi adorare (worship) sono dinamiche estreme che compaiono cammuffate anche nel rapporto "vanilla", termine con cui la comunità BDSM definisce i rapporti edulcorati, insipidi, cosidetti "normali". In effetti tracce si SM psicologico si possono trovare in ogni coppia se si analizza il rapporto nelle pieghe più profonde. Non si può identificare il sado-masochismo con l’aspetto coreografico dei travestimenti fetish, tute di pelle, manette e frustini. Le implicazioni si rinfrangono caleidoscopicamente ed oggni coppia pare avere le proprie regole e codici comportamentali, diventando un universo a sé. Nella relazione amorosa tradizionale il bisogno di potere sull’altro, il bisogno di possedere l’altro è assodato. Spesso la gelosia viene scambiata per prova d’amore, mentre essa nasconde l’insicurezza e la paura di una mancata esclusività. Il bisogno di sentirsi UNICI per l’altro è universale. Anche nelle coppie Vanilla si instaurano più o meno inconsciamente perversi giochi di potere, fuga-inseguimento, dove l’uno gode sottilmente nel farsi desiderare e nel vedere l’altro bramare in preda a spasmi di desiderio. Nella cultura cristiana le mistiche adoranti e sofferenti ricordano amanti devote. Alla base delle dinamiche SM più che un rapporto sessuale orgasmico vi è una parafrasi del comportamento religioso pagano dove l’uno impersona la divinità dominante e l’altro è visto come divinità da adorare.
Ameya G.Canovi
Il post è vecchio, ma il tema molto interessante – specie se inquadrato così.
Se può esserti utile, ti segnalo il mio libro sull'argomento, di cui trovi presentazione e anteprima qui: http://www.ayzad.com/bdsmpage.htm .
Se poi ti va di discuterne un po', la mia mail è sul sito.
Il post è vecchio, ma il tema molto interessante – specie se inquadrato così.
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Il post è vecchio, ma il tema molto interessante – specie se inquadrato così.
Se può esserti utile, ti segnalo il mio libro sull'argomento, di cui trovi presentazione e anteprima qui: http://www.ayzad.com/bdsmpage.htm .
Se poi ti va di discuterne un po', la mia mail è sul sito.
@Fenice sarebbe interessante per me conoscere qualcosa di com'erano i vostri due nuclei familiari di origine.. com'erano i tuoi genitori in casa? e i suoi? grazie dell'apprezzamento
Sono, donna, slave… Adoro il Padrone a cui Appartengo… Lui adora me…Viviamo il BDSM non come gioco, ma come Stile di Vita.Oltre a questo, siamo anche compagni e conviventi, vivendo il famoso 24/7 e le emozioni del BDSM (del Padrone e della umile slave che gli Appartiene) si mischiano alle emozioni della Donna e del Suo Uomo…Perchè tra noi c'è Amore non significa che non sia forte la Sua Dominazione, sia essa mentale o fisica… le umiliazioni non sono meno leggere come non sono meno leggeri i colpi sul corpo della sua slave… proprio in virtù di questo Amore devono esser maggiormente duri i Suoi atteggiamenti.Ho attentamente letto il testo ed i vari commenti… vorrei complimentarmi veramente.SSC, lettere alla base del BDSM… Sano, Sicuro, Consensuale e Consenziente…Si mette avanti l'altro… anzi, l'Altro… la filosofia di Vita Gorean definisce questo "Piacere Riflesso" (piacere mentale primariamente al fisico che si prova nel piacere altrui!)…
Complimenti Ameya, hai scritto un articolo davvero interessante e ho trovato molto acute anche le tue osservazioni e le tue domande.E' una materia molto vasta e qui non basterebbe un libro per esaurirne l'intera panoramica. Una sottile componente di sadismo-masochismo è sempre insita nell'essere umano, in alcuni emerge di più ed in altri rimane soffocata all'interno, ma quando può vuole emergere e trovare libera espressione. Il bdsm è una di quelle cose che tante persone non riescon a comprendere, perchè sembra un mondo assurdo, fatto di "giochi di ruolo" tra adulti, a sfondo trasgressivo, se non addirittura sconfinanti nel campo della perversione erotica sessuale, non ammissibile per alcuni modelli socio-culturali impostici…ma il bdsm non è questo, non è classificabile in bianco o nero. Qualcuno, negli interventi precedenti al mio, ha parlato anche di feticismo e concordo sul fatto che una componente importante dei rapporti bdsm si fondi anche su comportamenti feticistici, ma si deve fare attenzione a non confondere il feticismo col bdsm, perchè sono complementari ma non uguali…come dire, il bdsm è il soggetto e il feticismo ne è l'oggetto o l'aggettivo. Nel mio blog ho argomentato di entrambe, cercando di trovare spesso dei legami e dei punti di contatto, non so se ci sono riuscito sempre e bene, ma la mia ricerca è ancora aperta e ogni contributo allo studio di questa materia è sempre il benvenuto.grazie e complimenti ancora.
Molto interessante il tuo excursus in questo mondo, io lo vivo da qualche tempo e ho scoperto che ci sono molti modi per arrivare al piacere…e uno di questi è il dolore.
Eros e thanatos tornano sempre, in fondo.
Alexia
@Manuela hai sintetizzato molto bene, ho dato un occhio al tuo blog, mi aspettavo tracce di esperienza vissuta. Sembri conoscere dal di dentro.
Va premesso che il termine bdsm è difficile da definire; comprende una fascia di "passioni" molto ampia e delle modalità di relazione diverse.
Il mio commento riguardava non il tipo di incontri più o meno fugaci in cui i giochi sadomaso si limitano ad essere un aspetto ludico del sesso, bensì le relazioni… storie… come sempre vuoi chiamarle che hanno come "impostazione" una modalità bdsm, dove quindi uno dei due partner è dominante e l’altro sottomesso e dove il dolore fisico è una delle componenti di queste.
Ecco, in questo tipo di storie, c’è a mio avviso spesso la drammatizzazione di un vissuto, come ad esempio la gestione di una "aggressività fisica" (tra virgolette perché si parla di consensualità, perché ci sono degli accordi ed una safeword) che magari si è subiti à senza virgolette – in passato e che diventando gestibile in una gioco di ruoli (perché il bdsm altro non è) comincia a fare meno paura.
Ma anche la fiducia che è necessario investire per potersi sottomettere, per "affidarsi", spesso è la sorella attrice di una fiducia che in tempi remoti è stata tradita.
Spero di non aver fatto un papocchio… è difficile essere sintetici in merito ad un argomento ampio come questo.
@Manuela ci stai dicendo che la pratica del BDSM è un atto riparatorio di un dramma del passato? Interessante. ci spieghi?
Il BDSM o più propriamente il rapporti sado-maso spesso è una sorta di psicodramma (passami l’uso probabilmente improprio del termine) in cui si esorcizzano vecchi demoni, in cui si gestisce ciò che la vita non ha reso possibile gestire. Delle volte ha un effetto quasi "terapeutico". Ovviamente questo non vale per tutti i rapporti di quel tipo e dipende dall’impostazione, dalla cerebralità e dal "grado" di intimità mentale che hanno i partner.
Non so se sono riuscita ad esprimere con chiarezza un concetto che forse meriterebbe un discorso più lungo.
Interessante il tuo blog, tornerò a leggerti.
un saluto
Manuela
Sono convinta che se c’e’ un rapporto di parità all’interno della coppia non si arriva al sado-maso, al massimo si possono fare dei “giochi amorosi” quando esiste una buona intimità tra i due partner. Il bisogno di dominio o sottomissione sull’altro penso derivi da come ci si sente dentro cioè se si è stati abituati ad essere sottomessi o lasciati liberi di padroneggiare. Questo può derivare anche da come siamo stati cresciuti e allevati sin da piccoli. baci Nadia65
@Grazie Pensieri..
Stai attenta, Ameya… Noi donne invece di imporci – in senso buono – stiamo passando da una dominazione all’altra… e come al solito a dominare sarà sempre l’uomo – padrone o schiavo che sia… In questi rapporti – mi riferisco al momento del rapporto sessuale – a regnare è il “senso di dominazione” perchè non c’è “affetto” e desiderio di “dare piacere” ad una compagna libero dal bisogno di sentirsi “dominatori”… Ne faccio un discorso di relazione uomo-donna perchè chi soffre di questa necessità è soprattutto l’uomo.
Perchè si sente la necessità di “dominare”??? Perchè, io dico, non “sentiamo” abbastanza l’altro. Ma non sarà con le punizioni corporali o vari giochi che “apriremo” il nostro cuore all’altro bensì con la GENTILEZZA DELL’ANIMA… l’unica cosa che manca a questo mondo e che viene costantemente disprezzata…
Avevo sentito da un ex amico master che la maggior parte delle donne slave hanno subito abusi…
Ho pensato a questa cosa e credo che un uomo che vuole “curare” la sofferenza di una donna con la dominazione alla fin fine non è così innamorato di lei come vuol far credere…
Io credo che il vero femminismo passi da qui… http://it.youtube.com/user/NewSexology
Ti invito a guardare il canale di questo sessuologo…
Buon Natale…:-)
@Almolin, grazie!
Mi piace molto l’approccio disincantato e libero da pregiudizi che utilizzi per trattare questo argomento. Tra l’altro, sebbene magari a livello istintivo, mi verrebbe da giudicare un atteggiamento di supremazia e sottomissione, specie in campo amoroso e sessuale, ammetto come in realtà la natura pone il più forte in antitesi al più debole. Anche come sopraffazione che non dev’essere necessariamente negativa. Almeno nell’alveo dei rapporti stretti di desiderio ed erotismo fra due partner adulti e consenzienti. La cosa mi intriga, e ti faccio tanti complimenti per questo BLOG che ho già salvato tra i preferiti.
mi piace l osservazione di questo post.
Ancestralità,energia sessuale, espressione sociale del dominio /sottomissione tutto riassumibile in poche parole.
Io voglio, tu vuoi. Io ti do tutto e voglio tutto e tu , anche.
consensualità , complicità e dici bene
estremo rispetto.
bel blog e articoli godibili nella lettura e anche per un profano come me in alcuni campi, comprensibili.
curioso come spesso l’inizio sia proprio questo. curiosità. leggerne qui e là. e poi cercarne ancora. e leggere oltre. e poi, diventa pensarci. e ripensarci ancora. e la curiosità si trasforma in attrazione. capita spesso. leggendo sui blog, capita spesso.
come se iniziare a leggere facesse venire in mente qualcosa a cui non si era mai pensato prima.
Presque mi piacerebbe conoscere di più di te…
noooooooooo agenzia noooo
luogo di confronto sì
🙂
grazie un abbraccio
Leggo dall’inizio, ci sono stati momenti in cui avrei voluto scrivere molte cose, ma mi sono trattenuta aspettando che prima o poi qualcunA scrivesse qualcosa che mi corrispondesse, ma non è accaduto. Conosco alcune delle persone che hanno scritto qui, eppure mi sento sempre più un caso clinico, sono a metà tra chi sente e vive e chi pensa che il BDSM potrebbe anche essere un detersivo. Ho fatto un percorso simile ad alcune donne che ho letto qui ed ad un certo punto mi sono persa in un punto di non ritorno, non riesco ad andare oltre, sono incapace di tornare indietro. Quello che sento è difficile da spiegare, non sono una slave e non riesco pù a riprendermi la mia vanillaggine perduta. Speravo tanto che qualcuno scrivesse qui qualcosa nella quale riconoscermi, ma non è accaduto. Quindi me ne torno nel mio cul de sac e sorrido………. questo è un bellissimo blog, e l’argomento è interessante, ma hai anche involontariamente creato un’agenzia di collocamento, scommetto che certi master affabulatori che conosco troveranno qui un luogo insperato dove gettare le reti per la pesca invernale 🙂
non ho letto i commneti e mi scuso se ripeterò cose dette; il mio masochismo mi conduce in cucina senza averne alcuna voglia.
Vidi un film anni fà, il Portiere di Notte. Ero giovane ma lo ricordo come fosse oggi. La stessa cosa mi è capitata con Ecco l’Impeo dei Sensi. Furono scoperte incredibili, capii che c’erano cose che dentro di me non albergavano ma alle quali avrei potuto cedere . Perchè cedere? Per effetto di trascinamento dovuto a una personalità non completa e insicura.
Poi non è mai successo nulla di simile ma l’atteggiameto psicologico, quelli l’ho riconosciuto, e mentre lo vivevo ne ero vittima consapevole.
Accettare di aver investito troppo e aver sbagliato è un dramma e si cerca di negare la realtà ricostituendo il pregresso, costi quel che costi. Però nel frattempo ci si è riconosciuti in uno dei due ruoli, e se li giudicano “malati” si cerca di mettere in atto azioni di difesa o di reazione. Queste situazioni riguardano in genere l’affettività ma non di rado anche i rapporti di tipo diverso quali …per esempio protestare che se sto scrivendo non mi si deve chiedere di tutto io non lo faccio mai. Mi pare chiaro, di sicuro lo è a te.
immagino che il master che sto cercando non abbia niente a che fare con questo… 🙂 sul sesso qualsiasi cosa che gratifichi entrambi mi piace, se è un gioco, ma se ha a che fare con la mortificazione e con uno stato di ansia dopo, di disagio, allora preferisco altre forme, sinceramente, bisogna volersi bene, poi le sfide non vanno fatte troppo alla leggera, bisogna un po’ conoscersi, e conoscere l’altro, e i suoi bisogni, molto interessante!
passo solo ora … bello leggerti vedere come analizzi …
le vere catene sono in altri tipi di rapporti, non si vedono e si fatica a spezzarle, nel bdsm è molto più semplice. Un bacio Lupa
che dire…sono intimorito da così tanti pareri e soprattutto da pareri così tanto professionali e competenti…bello il sesso estremo, bello sperimenttare e giocare, mi piace il ruolo della vittima e del carnefice…un po’ meno quando i ruoli si invertono ma anche questo fa parte del gioco…terribile e devastente (per le mie sperienze), quando il sesso estremo si trasforma in amore estremo fatto di fughe e sopravventi di rincorse e agguati…
un bacio
Maluan
ps: non sarò tanto normale ma mi ritrovo sempre nei tuoi post
Caspita Utente Anonimo!
Alla faccia della tabulazione dei dati della ricerca!
Se sapevo di avere così tanto riscontro avrei creato un questionario ad hoc, con tanto di grafici…che fanno tanto prof universitario..ma vi confesso, a parte la soddisfazione della parte grafica, ecc, ne saprei quanto ora…mi è servito tanto leggervi, per smitizzare, integrare, ampliare.
con gratitudine
un fiore per te
grazie AMEYA*
un fiore per te
grazie AMEYA*
un fiore per te
grazie AMEYA*
un fiore per te
grazie AMEYA*
Ameya, letto anche oggi un po’…
Osservando me e A-Woman, anche noi come vaniglioni abbiamo le nostre dinamiche manipolatorie e alternanza di masochismo e sadismo, che non trovano espressione ritualizzata.
Più o meno, come hai avuto occasione di osservare, siamo anche noi dalle parti che descrive Krishnananda.
Qui leggo più volte di accenni a genitori dominanti, sottomessi, soffocanti o assenti. Probabilmente quando i nostri genitori, quelli di noi tutti, presentano queste umanissime dinamiche patologiche senza eccedere, i risultati sono che si entra in meccanismi di dominazione- controllo – sottomissione, nella lotta furiosa tra amanti, come afferma lo zio osho, ma non a livelli così alti come negli adepti del BDSM.ù
Inzomma, noi vaniglie siamo bidiessemers ma non a sufficienza per esserlo.
Ameya, letto anche oggi un po’…
Osservando me e A-Woman, anche noi come vaniglioni abbiamo le nostre dinamiche manipolatorie e alternanza di masochismo e sadismo, che non trovano espressione ritualizzata.
Più o meno, come hai avuto occasione di osservare, siamo anche noi dalle parti che descrive Krishnananda.
Qui leggo più volte di accenni a genitori dominanti, sottomessi, soffocanti o assenti. Probabilmente quando i nostri genitori, quelli di noi tutti, presentano queste umanissime dinamiche patologiche senza eccedere, i risultati sono che si entra in meccanismi di dominazione- controllo – sottomissione, nella lotta furiosa tra amanti, come afferma lo zio osho, ma non a livelli così alti come negli adepti del BDSM.ù
Inzomma, noi vaniglie siamo bidiessemers ma non a sufficienza per esserlo.
Ameya, letto anche oggi un po’…
Osservando me e A-Woman, anche noi come vaniglioni abbiamo le nostre dinamiche manipolatorie e alternanza di masochismo e sadismo, che non trovano espressione ritualizzata.
Più o meno, come hai avuto occasione di osservare, siamo anche noi dalle parti che descrive Krishnananda.
Qui leggo più volte di accenni a genitori dominanti, sottomessi, soffocanti o assenti. Probabilmente quando i nostri genitori, quelli di noi tutti, presentano queste umanissime dinamiche patologiche senza eccedere, i risultati sono che si entra in meccanismi di dominazione- controllo – sottomissione, nella lotta furiosa tra amanti, come afferma lo zio osho, ma non a livelli così alti come negli adepti del BDSM.ù
Inzomma, noi vaniglie siamo bidiessemers ma non a sufficienza per esserlo.
Ameya, letto anche oggi un po’…
Osservando me e A-Woman, anche noi come vaniglioni abbiamo le nostre dinamiche manipolatorie e alternanza di masochismo e sadismo, che non trovano espressione ritualizzata.
Più o meno, come hai avuto occasione di osservare, siamo anche noi dalle parti che descrive Krishnananda.
Qui leggo più volte di accenni a genitori dominanti, sottomessi, soffocanti o assenti. Probabilmente quando i nostri genitori, quelli di noi tutti, presentano queste umanissime dinamiche patologiche senza eccedere, i risultati sono che si entra in meccanismi di dominazione- controllo – sottomissione, nella lotta furiosa tra amanti, come afferma lo zio osho, ma non a livelli così alti come negli adepti del BDSM.ù
Inzomma, noi vaniglie siamo bidiessemers ma non a sufficienza per esserlo.
E ovviamente non concordo … andremmo nella patologia così! Pur aggrappandosi il SUB al DOM, tra loro c’è un legame fortissimo di complicità unico … ve l’immaginate un DOM che ogni giorno si fidi di SUB sconosciuti …..???
Quella è prostituzione sotto forma di BDSM: lecita (ehm … vediamo i futuri sviluppi governativi ed amministrativi!!) ma di certo non riguarda il titolo del post di Ameya poiché, ovviamente, di erotismo estremo non c’è nulla (di sicuro da parte del DOM … per lui è solo un lavoro da fare bene, al massimo può avere orgasmi meccanici … da non buttare ma nulla a che fare con l’erotismo!).
Aggiungo ancora che non sono contro la prostituzione (talvolta patologicamente necessaria … ma neanche a favore, eh) … ma l’erotismo che c’azzecca se io pago e non provo nulla (se non un fantasticato gusto estetico per la recita interpretata) per la persona che “gioca” con me???
… oggni coppia pare avere le proprie regole e codici comportamentali, diventando un universo a sé. Nella relazione amorosa tradizionale il bisogno di potere sull’altro, il bisogno di possedere l’altro è assodato. Spesso la gelosia viene scambiata per prova d’amore, mentre essa nasconde l’insicurezza e la paura di una mancata esclusività. Il bisogno di sentirsi UNICI per l’altro è universale.
Mi limito a dire che su queste frasi sono completamente (e sinteticamente) d’accordo.
Nella cultura cristiana le mistiche adoranti e sofferenti ricordano amanti devote.
Io non amo e non disprezzo la cultura cristiana che ha accompagnato i miei primi anni di vita ma la rispetto e ci convivo (siamo in Italia?): al riguardo la lascerei stare nel suo settore perché altrimenti allarghiamo il discorso a dismisura circa i retaggi cultural-comportamentali che ci trasciniamo!
Alla base delle dinamiche SM più che un rapporto sessuale orgasmico vi è una parafrasi del comportamento religioso pagano dove l’uno impersona la divinità dominante e l’altro è visto come divinità da adorare.
Circa il “paganesimo” NON HO CAPITO BENE il senso della frase: se entrambi sono le divinità chi “adora”???? Sarà una svista? 😉
Come la vedo io?
Io la vedo con semplicità: è uno splendido gioco fatto di complicità e dedizione, scaturente dall’esigenza di soddisfare impulsi primitivi attinenti la sfera sessuale, amplificandoli attraverso l’adozione di schemi comportamentali codificati ma non troppo, nell’alveo di rapporti interpersonali di natura fiduciaria, con inevitabili e pesanti conseguenze sotto il profilo sentimentale, sino a sviluppare vere e proprie dipendenze relazionali.
Personalmente, perché ogni caso gode di una sua specialità, credo che il BDSM sia da ricondurre, preferibilmente, nello sviluppo delle normali dinamiche dei rapporti tra persone.
Come ci si innamora di qualcuno così con quello si può arrivare al BDSM: prima ci si guarda (pardon, siamo nel virtuale, …) o prima ci si scrive, poi ci si piace perché scatta un’attrazione che può essere di varia natura, quindi si passa ad una comprensione delle idee altrui ed all’accettazione e realizzazione dei desideri della persona che ci fa’ sentire le farfalle nello stomaco, quella persona che quando c’è ci sentiamo bene e quando manca, manca terribilmente.
Inizi a desiderare che ogni tuo senso sia pervaso dell’altro e brami le sue parole (udito), cerchi la complicità nel suo sguardo (vista), cerchi disperatamente il perpetrarsi di un con(tatto) fisico al punto che il tuo olfatto sia ubriaco degli aromi dell’altro e alla fine i rispettivi gusti si miscelino prepotentemente per esplodere in un orgasmo mentale e fisico (ove consentito).
Insomma, direi una banale storia d’Amore … se non fosse che Amare qualcuno, in qualsiasi modo, ci fa sentire di stare nelle nuvole … eh si!
Che il sesso sia una componente dell’Amore è ovvio, come, altrettanto ovvio, è che una coppia può decidersi di amarsi (e di fare sesso) come meglio gli riesce.
Facendolo con tenerezza e con violenza, con dei fiori e dei pensieri come con delle fruste e delle catene, fingendo di voler far del male fisico (dal quale si deve poter sempre guarire), sino ad estremizzarlo ma mai trascendendo i limiti naturali del rispetto per il partner, anche nei casi di dominazione psicologica.
Con esempi, recentissimi: ho Amato, sino al quasi annientamento della mia precedente vita una Persona, unica, speciale, eccezionale che, pur con tutti i suoi difetti ed errori, dovuti grandemente ad ignoranza affettiva e sentimentale nonché alla frequentazione di persone che non l’hanno trattata con rispetto (ne’ sincerità e ne’ onestà), mi ha insegnato tanto, mentalmente (fisicamente sono stati … affari nostri).
Che fortuna direte … e invece no o quasi (è complicato): perché io non cercavo assolutamente nulla e nessuno se non il gusto di discorrere di certe tematiche, di spiegarmi e di imparare.
Ma ho dovuto scegliere, io per tutti, di restituire a noi stessi la libertà che non avevamo più e che costringeva le nostre vite nella finzione di essere diversi da quello che ormai eravamo.
Ho dovuto fare marcia indietro e non accettare di proseguire la relazione che si stava instaurando (in verità si era già definita … ci siamo Amati e basta, pur se per un periodo breve quanto intenso) perché nostre precedenti situazioni, quasi soprattutto mie, avrebbero riversato pesanti conseguenze di ogni genere su terze Persone (tra cui minori) che, invece, andavano pre-avvisate e non messe di fronte al fatto compiuto delle nostre scelte sentimentali.
Sorrido, ora, per non piangere (che ho già dato), considerando quanto premesso con la mia opinione al riguardo del BDSM: purtroppo, non a tutti capita di incontrare la persona giusta con la quale condividere le analoghe passioni (e ovviamente non parlo solo di BDSM).
Ma bisogna andare avanti, con fiducia ed ottimismo, almeno finchè siamo vivi 😉
Concludo, passando a “commentare i commenti” (sperando di non offendere nessuno), come si faceva a scuola (poi mi metterete in castigo …virtuale), dimostrando che presto attenzione a tutti, per rispetto.
SI a quanto detto da:
@Yanesha-7, 21 Sono felice per Te (Voi): come vorrei avere la stessa fortuna!
Oceanografa-8, 133 (bene), 145
MyRebornNow-9
tuaCyrano-20, 23
Trinakria-32, 60 (interessante), 157 (sembra estrapolato da un testo!!)
athanor-42 (a patto di non continuare a tirare in ballo la religione, eh …), 50
PERVERTITO-46 (bravo)
Per schiava-48 (corretto)
Slavestrega-49 (ottimo, condivido in pieno)
Masterbrain-51 (ottimo, condivido)
Maubauis-58 (un po’ sintetico, però)
Ameya-61 (ottimo l’ultimo concetto, concordo), 93 (vero), 126 (sacrosanto)
Stefania964-63(ottimo, brava, condivido e di più)
Spremuto-65
Katy06-73
Only2902-77, 86 (very good)
Comando101-83, 101 (guarderò il tuo blog)
Ludmillaparker-88 (vogliamo dire di quanti muoiono “normalmente”??)
Wolfghost-90 (corretto, buona visione)
Uncasalingo-98 (finalmente un concetto degno ;-))
Stephen1x-104, 135
Arietta-109 (la tua m’è piaciuta)
Bandolin-114 (auguri x la tua ricerca, esiste!)
Undernico-116
Mistressisael-128
Giuvale-129 (pungente)
Sonoionaima-136 (a chi lo dici!)
Novadiana-139 (giusto … magari fosse semplice, bisognerebbe nascere vecchi e ricchi e morire bambini)
Soulbridge7-142 (bene)
Appartenenza-144
Blacburn-148
Happysummer-153 Può verificarsi, si!
Bufalo70-156 Per “le donne sono più forti nel gioco di testa” … la nutella è il minimo sindacale!!!!
Awomanaman-17, Sfreud-33 (da un nick simile però m’aspettavo molto di più del DSM-IV-TR), Orofiorentino-87, Smeraldoeneve-107
Belle foto
NO
MyRebornNow-26, 30
Lirazel 36 – Se è argomento che non conosci come fai a dire che per te l’amore è solo Amore con la A maiuscola e che in questo tipo di Amore non ci sono nè padroni nè schiavi … è Dono gratuito!!! ???? Non è un invito a provare ma davvero credi che un “gioco” sessuale non trovi spazio nell’Amore??? Forse per qualche caso patologico rischi di offuscare il tuo pensiero!
Un saluto
Alcr-55 perché, con le poche parole usate, non ti pare di essere stato riduttivo? Prova a dire di più, se ti va!
Ameya-56 Direi che la vita è complessa … farraginosa, fortunati son coloro che godono della propria semplicità!
Dottorbenway-81 (non vale buttare il sasso ed abbandonare lo stagno. Spiega meglio, per favore … sono curioso)
Uncasalingo ……………
Lucia58-158 Non prendertela ma credo che tu non abbia compreso di cosa si tratta: è un libero gioco scelto. La razza ariana qui non c’entra nulla, fidati. Con rispetto.
Finisco (davvero) con un pensiero per Ameya: prova, se non l’hai già fatto, e capirai meglio (dovrebbe essere più facile per te … e non è come andare sulla Luna … si può ritornare facilmente sulla terra)! IO LEGGO TUTTO, introduzioni comprese e commenti inutili …
… omissis
Per amare … omissis … bisogna essere liberi e volere bene a se stessi, a coloro che già fanno parte della tua vita per darsi totalmente ad altre persone con le quali ci incrociamo nella vita.
… omissis …
Anche nei cultori del BDSM il BENE vince sempre sul male, non lo sapevate? 😉
Se non la pensate così, qualche DOM e SUB è ora che se ne renda conto che il gioco gli ha preso la mano.
Saluti ad Ameya (in pvt gli omissis) ed a tutti gli altri.
ACCADE che SPLINDER mi ha segato il commento (TROPPO LUNGO o carico?) che spero di…
Grazie all’utente anonimo
(ma perchè restare tale?)
io posso solo leggere e cercare di farmi una sommaria , superficiale, pressapochistica idea…
@@@grazie davvero a tutti i partecipanti di questo piccolo dibattito
credo sia giunto il momento di tirare piccole somme.
Considero l’attesa esaurita (anche se sono solo 160 commenti).
Un acronimo di 4 lettere che può contenere la concezione di uno stile di vita. Ma anche no.
E tutto, o quasi, come al solito dipende da noi e dalle nostre scelte, dal nostro coraggio, dalla capacità di accettarsi per ciò che si è e di accettare, sino al punto di tenerlo in minor considerazione, il giudizio morale di chi ci conosce, soprattutto, e di chi ci guarda come “diversi”.
Iniziamo.
Arrivo, ahimè, quando già parecchio è stato detto e, onestamente, rischio di non dire molto altro di significativo.
E’ che spero nella riflessione psicologica di cui Ameya vorrà finalmente farmi dono personale 😉
Sono nato sapendo di essere sottomesso al genere femminile, già dall’età (è memoria imperitura) di circa 4 anni che desidero “servire”, “sottomettermi” in ogni modo (fisico, psichico, etc) ad una donna e dico 1, è importante.
Nessuna turba psicologica (innumerevoli test me lo hanno confermato), nessun spiacevole episodio ne’ violenza: ci sono nato così!
Ed oggi so’, grazie anche alla Persona che mi ha fatto vivere l’esperienza più magica ed emozionale (sotto vari profili) della mia vita (ne ho avute giusto altre 3 o 4 – di cui non è giusto parlare perché coinvolgono altre Persone “innocenti” – ma, razionalmente, quella cui mi riferisco è la più completa): so’ che sono una Persona completa capace di amare una Donna sino ad annientare tutta la mia precedente ed ordinatissima vita, donando tutto ma proprio tutto pur di vederla, sorridente, totale “Padrona” della mia vita.
Come fuori dal gioco, anch’io lo sono della sua.
Il fatto divertente è che non c’è mica bisogno di particolari recite od interpretazione di ruoli, abbigliamenti trasgressivi: il tutto può avvenire nella più banale normalità, basta avere cura di se stessi e piacersi, sotto il profilo estetico-comportamentale.
Almeno per me è stato sempre così.
Evito di ri-presentarmi (anche per il discorso di cui al commento nr. 144) e passo alla mia opinione al riguardo del BDSM, riferendomi prima alla cortese Ameya e, quindi, agli altri utenti che ho trovato più stimolanti.
Il titolo “BDSM-L’EROTISMO ESTREMO”
Analiticamente direi la libera volontà di coinvolgere se stessi ed il partner in una relazione ludica quanto totalizzante in cui i sentimenti e la fisicità e la fiducia si fondono tra fantasie realizzate e controllo, innanzitutto psicologico. Ma Ameya doveva sintetizzare, in senso didascalico, e ci stà!
Di estremo credo ci sia solo la voglia di sperimentare, di attuare esperienze nel campo dell’appagamento di matrice sessuale (con ovvi coinvolgimenti di carattere fisio-psicologici) ma che, in un rapporto equilibrato, nulla preclude ad un ritorno alla “normalità”.
Per la serie: non esiste che dai 18 anni alla morte (si spera in età avanzata) si trascorrano le giornate a programmare ed attuare il BDSM, come del resto, fisiologicamente avviene nel sesso cd. tradizionale.
Intanto, credo proprio che siamo nel pieno dell’aspetto ludico, del soddisfacimento della propria libido connesso alle esperienze sessuali, sino ad arrivare a sfociare nella “dipendenza Affettiva” … solo che noi non tecnici spesso lo chiamiamo “Amore” e spessissimo lo confondiamo con esso (e non a torto).
Detto con consapevolezza ciò, provo a mostrare il percorso di crescita personale ed autostima che il partire dall’”essere distanti da se stessi” la mia esperienza mi ha provocato.
… c’è molto sadismo e masochismo psicologico (inteso come bisogno di soffrire e far soffrire) nelle coppie tradizionali, inconsapevoli di attuare questo gioco, rispetto a quelle dichiaratamente tali …
Non è il mio caso, avendo sperimentato la mia coppia “tradizionale” ma non ho difficoltà a credere che ciò esista; posso confermare che una coppia BDSM reale incontra di certo molte più difficoltà di una “parziale”, laddove una deve tenere conto che nella vita esiste altro rispetto al sesso BDSM mentre l’altra riserva allo stesso una piccola e definita porzione delle proprie giornate.
Mi ha stupito trovare rispetto, fedeltà , complicità nel tipo di rapporto BDSM.
Sono stupito io di tale affermazione da parte di Ameya ma voglio credere alla sua “deficiente ignoranza”, nonostante i suoi studi: osservo che non c’è alcuna antitesi in tale osservazione poiché, sin da tenera età, all’essere umano occidentale viene inculcato il rispetto delle regole, anche nel gioco … per cui quale miglior occasione per un “gioco di ruolo” come il BDSM?
Ho riscontrato molta violenza psicologica nelle relazioni cosiddette “normali”, e spesso i due partner non ne sono a conoscenza.
E invece posso dire che sotto il profilo psicologico nel rapporto BDSM la violenza è fondante … solo che spesso è concordata anticipatamente e ciò non è poco se si pensa che il dominante è nell’autonoma condizione di infrangere i limiti prestabiliti.
E ciò, che raramente avviene in un rapporto mercenario, per ovvi motivi, spesso è latente in un rapporto reale.
Entrambi gli attori si pongono di fronte al gioco con diverse attribuzioni di “potere”: il Dominante “può” ed il sottomesso “deve” accettare, sempre, punizioni incluse.
Non storciamo il naso: i limiti inderogabili SSC (Sano, Sicuro e Consapevole) valgono per entrambi ma, soprattutto,sotto il profilo fisico, del mantenimento in vita.
Il sottomesso mette tutto se stesso al servizio del piacere del dominante, chiedendo solo una cosa: che Lui resti il suo Padrone, sempre.
Ed ecco la “dipendenza affettiva” affiorare prepotente.
Il dominante può avere fisicamente cento sottomessi ma gode totalmente solo di coloro che psicologicamente sono di sua totale “proprietà” e ciò avviene, soprattutto in una coppia reale, solo mediante il coinvolgimento sentimentale o affettivo: a modo loro DOM e SUB si “amano”, si dipendono l’un l’altro.
In termini percentuali, prevale largamente il DOM femmina su quello maschile, anche nella versione switch (ciò ovviamente è impossibile nella versione omosessuale): inutile obiettare sui dati reali.
E ciò serve anche a spiegare perché la maggior parte delle coppie BDSM reali sono così composte: la Donna passa dalla sua naturale inferiorità fisica alla prevalenza sull’uomo che annienta la sua naturale predominanza per “vivere” questo gioco consensuale, regalando sicurezza, anche sotto il profilo fisico, alla propria Padrona.
Naturalmente, il discorso vale anche per un DOM maschio: lascerei volentieri l’opinione a coloro che hanno esperienze in tal senso e mi limito a dire che mi riferisco solo a rapporti di coppie eterosessuali poichè, ovviamente, in coppie omo/lesbiche le “devianze” sono superiori ed implicano ulteriori approfondimenti di cui non ho padronanza. Evidenzio solo che anche in quei rapporti “omo” il rapporto difficilmente tende allo “switch”: più probabile che uno dei due rivesta la figura del DOM come “maschio” lasciando al partner SUB il ruolo di “femmina”.
Ma andiamo oltre.
Dal punto di vista strettamente della dipendenza affettiva, argomento di studio di questo blog, ipotizzo che nella coppia BDSM vi sia una dipendenza affettiva conclamata e pattuita da parte di entrambi, dove i due partner sono totalmente focalizzati sull’altro, l’uno ad adorare l’altro a educare, dominare, sottomettere.
Il dominatore sposta il suo interesse da sé al sottomesso, che diventa oggetto delle proprie volontà e “cure”.
Tutto il mio ragionamento precedente concorda con la prima frase; tuttavia, dissento parzialmente dalla seconda.
Il DOM è capace di soddisfare il proprio piacere in autonomia, senza che al SUB sia concesso alcun “piacere”: il DOM ha sempre il potere di “godere”, anche in assenza del SUB o con altri o in altro modo … al SUB non resta che attendere un gesto di “bontà” da parte dell’unico DOM dal quale lui dipende. Ciò nondimeno un DOM che giochi quel ruolo, “amando” il proprio partner SUB, difficilmente tenderà ad escluderlo dal proprio piacere, anzi tramite vari giochi farà godere la sua indole, nell’alternare concessioni a privazioni, umiliazioni a premi.
Questo se è una Persona che vuole essere un bravo DOM che “ama” il suo partner SUB.
Non a caso le coppie BDSM si sfasciano quando il limite del gioco viene confuso con la realtà quotidiana per cui diventa impossibile reggere il gioco H24 senza rispetto dei limiti generali, prefissati ed inderogabili.
..non conosco se nella coppia BDSM dichiarata vi siano contemplati momenti e ricerca di spazi autonomi, di ricerca individuale del SE’.
E infatti a ciò mi riferivo … il gioco in una coppia reale ha forti e reali limitazioni, resta un gioco teso al soddisfacimento delle proprie indoli, di solito prevalendo nella sfera sessuale, sino a diventare uno stile di vita ma mai H24!!!
Immaginate una coppia BDSM che riceve parenti o amici ignari del “gioco” e dei ruoli prestabiliti … oppure immaginatevi una coppia con figli da crescere ed educare in modo sano!!!
Neanche proseguo … !!
L’aspetto ludico esiste nella vita proprio perché fornisce piacere in contrapposizione al dovere civico comportamentale di essere individui sociali autonomi. E chiudo.
O se ci si aggrappa ossessivamente all’ALTRO incapaci di stare, amare, accudire se stessi.
Il gioco SM sarebbe quindi soltanto un ennesimo pretesto, codificato in schemi e giochi di ruolo, per non occuparsi di se stessi?
E ovviamente non concordo … andremmo nella patologia così! Pur aggrappandosi il SUB al DOM, tra loro c’è un legame fortissimo di complicità unico ……
Ma… io sarò all’antica e non trovo interessante questo genere di rapporto. Secondo mè ci vuole rispetto reciproco e nessuno deve dominare sull’altro.Naturalmente ognuno decide di comportarsi come vuole. Ti lascio un abbraccio.
L’erotismo estremo (BDSM), la dominazione e la sottomissione esercitati nel ruolo dei “master/mistress” e degli “slave” sono un approccio alla sessualità caratterizzati da specifiche pratiche. Ogni feticista esprime il proprio erotismo in modo individuale – secondo le prassi più svariate, originali, volgari o raffinate. Dipenderà dal gusto di ognuno. Tutto ciò che ne deriva dal punto di vista scenografico/estetico può produrre infiniti scenari… In tale contesto appare davvero ipocrita tracciare qualsiasi giudizio, soprattutto moralistico. Quando il gioco erotico/sessuale si fonda sull’accordo di attori adulti consapevoli e consenzienti, la loro predilezione per pratiche non convenzionali non può e non deve certo essere oggetto di critiche bigotte.
Consegnare potere al proprio partner può essere un’immensa sensazione erotica, elettrizzante, rilassante. Dolore/solletico e tutti i tipi di altri impulsi – quando vengono somministrati con cura e sapienza – possono scatenare le endorfine, offrendo la stessa sensazione che atleti hanno facendo sport. Il partner dominante sentirà che l’adrenalina scorre liberamente regalando sensazioni ed emozioni intense. Le persone che praticano il BDSM – spesso – non hanno bisogno di raggiungere l’orgasmo. Per loro è uno stile di vita molto personale. E’ un modo di esprimere se stessi.
Lo scambio di potere erotico [BDSM] richiede una sana relazione creativa, onesta e sincera, intensa ed aperta alla comunicazione, alla fiducia ed a molta comprensione reciproca e si basa sul consenso volontario del partner. Se manca uno di questi elementi è facile sconfinare nell’abuso.
Ciò premesso mi preme – invece – come accennato nei miei precedenti interventi – comprendere se alla base di determinate scelte vi sia qualche patologia le cui radici siano da rintracciare nel vissuto personale, infanzia compresa, AMEYA. Pare, infatti, che segni di emozioni raffiguranti lo scambio di potere erotico emergano anche prima della pubertà e si sviluppino – successivamente – in periodi difficili della vita [per esempio dopo un divorzio…]. Sarebbe interessante indagare anche le motivazioni per cui si tende verso la dominanza o la sottomissione. Aspetti come l’educazione, la libertà di pensiero, la creatività, le origini e la religione sembrano avere una certa influenza. Sfortunatamente, una storia di abuso può – alle volte – costituire un fattore determinante. Ho scoperto – purtroppo – numerose disgrazie di questo tipo alle spalle di praticanti BDSM, soprattutto mistress …
E’ controverso e difficile definire il concetto di perversione [parafilia] in sessuologia, ma non possiamo neppure ignorare che determinate pratiche [Il voyeurismo, la mixoscopia, il froutterismo, sadismo, masochismo, l’impalamento, l’iniettomania, la pedofilia, la gerontofilia, il feticismo del piede, la dendrofilia, la zoofilia e molte altre] ne costituiscono il preludio o l’essenza.
In ognuno di noi sembra essere presente un certo grado di perversione che può talvolta emergere o manifestarsi in modo innocuo e impercettibile. Bisogna altresì puntualizzare che non esiste un confine netto tra normalità e perversione. La sessualità di una persona sana è caratterizzata dalla possibilità di appagare totalmente il desiderio, quella di un semi-deviante di appagarlo tramite particolari rituali [come nel caso dei feticisti] e quella totalmente perversa dall’impossibilità di raggiungere il soddisfacimento sessuale. Questi soggetti – infatti – sentono una incontenibile esigenza di ripetere con maggiore frequenza lo stesso atto [perverso], che di volta in volta presenterà sempre un grado minore di soddisfacimento, sino a produrre fantasie che NON POSSONO ESSERE MAI SODDISFATTE! A quest’ultimo tipo di deviazione fa seguito una mancanza di inserimento in un qualsiasi tipo di società reale e concreta, sentita sempre dal soggetto perverso come un qualcosa di insopportabile. E qui nascono i guai…
Un abbraccio Ameya e un ringraziamento per darci l’opportunità di dibattere argomenti stimolanti.
Nutella violenta ?
Maddài … al massimo è una raffinata perversione (io non la definirei nemmeno tale, la commistione tra cibo e sesso).
“c’è molto sadismo e masochismo psicologico (inteso come bisogno di soffrire e far soffrire) nelle coppie tradizionali, inconsapevoli di attuare questo gioco, rispetto a quelle dichiaratamente tali.”
Oh, d’accordissimo.
E le donne sono di solito più forti nel “gioco di testa”.
L’unica violenza, diciamo per dire, l’ho fatta con la nutella spalmandola sulla partner.
Ciao :o)
Difficile… davvero difficile… Mi ci vorrebbero giorni per spulciare tutto. ma tant’è. mi frullano nella mente domande sulla tua formazione, perchè effettivamente, a diciott’anni, quando imbocchi una strada, non hai la consapevolezza di quando quella strada l’hai percorsa, almeno in buona parte… ma questa poi è un’altra faccenda, anche se neanche tanto, perchè ha a che vedere con la conoscienza e il controllo che uno vuole esercitare sul mondo che percepisce. Perchè forse la conoscienza è controllo. In che modo il controllo viene varato nel mare della vita? E’ una riflessione che sto facendo da molto tempo, io che vivo una specie di dicotomia interiore. C’è chi è pignolo, che cura tutto fino al più piccolo particolare, chi cerca di manovrare ogni aspetto della vita, e chi si libera da questo peso… E’ impressionante la correlazione fra comportamenti, posture, atteggiamenti, sguardi, scelte, gusti e sapori, profumi…. Impressionante e determinante. Io ho scelto e vivo il controllo, vuoi per mancanza di fiducia, vuoi per traumi che non ricordo… e poi succede questo… succede che compare un muro, un muro fatto di disordine e di rifiuto, in cui mi sento manipolatore, in cui mi sento sporco arrivo ad una sorta di equilibrio, un filo su cui cammino, a volte sbilanciato da un lato, a volte dall’altro… A volte si può essere Dominanti, a volte essere dominati. Non sono convinto sia solo una questione di indole. Spesso è una questione di comunicazione del proprio “potere personale”. E’ un rapporto…. Sempre piaciuti i vocaboli matematici…
Ma non è possibile che, in qualsiasi campo, il dominato “delega” perché è felice così e il dominatore si prende “cura” perché così facendo realizza il suo sadismo ed è felice csì?
Forse non è che spostano l’attanzione da sé all’altro per altruismo, ma perché proprio così si autorealizzano.
un abbraccio dolce ameya:-**
un abbraccio dolce ameya:-**
un abbraccio dolce ameya:-**
un abbraccio dolce ameya:-**
@Dorian il mio parere l’ho espresso nell’introduzione al post
l’hai letta?
Sono molto contento di aver grande sensibilità nei confronti dell’universo femminile, ma non al punto di farmi chiamare “cara”.
Rido
Soulbridge
non commenterò….in pblc….
voglio però punzecchiarti…voglio provocarti…e vengo pertanto a chiederti: tu…personalmente cosa ne pensi del bdsm….emotivamente..intendo. sei incuriosita da una esperienza in tal senso?…a quale figura (ruolo) penseresti di appartenere?pensaci un po’…
diavolettogray71
ciao, ho letto con interesse il tuo blog.
io personalmente ho il desoderio di essere dominato, ma a diffewrenza di molti che scrivono per me non si tratta di uno stile di vita , ma piu’ di un completamento sessuale.
mi spiego meglio , non ho il bisogno assoluto di essere dominato in quanto posso tranquillamente fare l’amore senza il bdsm non vedo in ogni donna una potenziale padrona anzi… spesso con ledonne ci litigo ed ho degli scontri molto duri.
solamente che a volte sento questa necessita’ o meglio mi eccita la donna dominante .
auguri e complimenti per la tua ricerca.
Prima che qualcuna di mia conoscenza arrivi pure qui e poi mi dica che sono io che la seguo …. ho atteso 144 commenti, li ho letti tutti (tranne quelli di mera presenza???), ho sperato che non venisse anche qui … perchè poi si sarebbe scatenata una “guerra” … ed, ovviamente, è sempre preferibile la pace!
Ora attenderò ancora un po’, pazientemente (se 35 anni posson bastare), la certezza di potermi esprimere tranquillamente e senza far danni, anticipando che parlerò delle mie esperienze (che ovviamente non sono avvenute sempre IN SOLITARIO), IN SENSO GENERALE ED ASTRATTO, e delle mie opinioni!
Se proprio non devo/posso … perchè sarebbe meglio astenermi …, pure quà (devo ancora capire come possa essere riconoscibile, nonostante tutte le precauzioni … e vabbè che su SPLINDER siamo 500.000 ormai ma su certi argomenti, eliminati i minorenni, alla fine si “frequenta gli stessi posti” perchè parlano proprio di quello …), … preferirei saperlo prima.
Chiedo scusa ad Ameya ma la premessa, per quanto lunga, mi era indispensabile!
Proviamo ad attendere 200 😉
sonoionaima
Ho letto con interesse il tuo commento perchè mi ritrovo, in parte, in quello che dici. Ovvero: accettare se stessi per quello che si è presume la conoscenza di se stessi. Hai fatto una scoperta: quello che pensavi fuori dai tuoi circuiti mentali ed emozionali ti appartiene. Bene. E’ una parte di te. Come ho già detto in un mio commento addietro quello che mi infastidisce è l’immedesimazione in un ruolo sempre uguale. Se potessi scegliere vorrei cambiare i ruoli e capire se in questo mondo ci sono persone in grado di farlo, non solo nelle relazioni sessuali, ma in tutte le relazioni. Un master può essere slave e tornare ad essere master?
Cara Soulbridge..
tu hai centrato in pieno la mia inquietudine.
Perchè schiava lo sono stata, ma inconsapevole e nn fino in fondo.
Le mie parole sono sempre state: “Lui domina la mia mente. Lui può fare di me ciò che vuole” e questa cosa per me nn era fonte di sofferenza ma di piacere.
E lo è tuttora.
Credo che le parole che possano rendere il tutto sono quelle dell’unica persona che ultimamente ci ha visti insieme:
“Sembrava che lui ti avesse legata e sembrava che tu volessi restare legata”.
E aveva semplicemente assisitito ad un dialogo.
Lui nn aveva mai alzato le mani su di me.
Il potere era solo mentale.
E ne era rimasto scioccato, perchè di solito sono io quella che domina le situazioni, quella che mette soggezione con il suo temperamento forte e orgoglioso.
Leggere questo post e tutti i suoi commenti, in questo particolare momento della mia vita è stato come un faro che ha illuminato ombre che nn vedevo.
L’unico vero problema era ed è che nn riesco a fidarmi ciecamente di lui.
Ogni volta che lui mi ordinava qualcosa io ero tentata di obbedirgli e se gli dicevo no era solo x timore che lui poi perdesse stima in me e nn mi volesse più.Ed è lo stesso timore che mi frena nel cercarlo ancora.
Sono diventata ancora più forte ed orgogliosa con lui. Ma solo ora mi rendo conto che lo facevo per essere ciò che credevo lui volesse.
Lui mi chiamava, e io correvo da lui.
E’ andata avanti così per anni.
Solo ora mi accorgo che lui mi puniva con la sua assenza quando gli avevo tenuto testa.
Solo ora collego momenti come una sera con i suoi amici, che mi davano addosso xkè nn sapevo giocare bene a carte e io nn rispondevo. Guardavo lui, come a chiedergli il permesso di rispondere per le rime, in attesa della sua difesa. E la gioia nel sentir dire loro: “Lasciatela stare!”
Solo ora mi rendo conto che questa estate lui ha alzato il tiro perchè, per la prima volta, ho deciso di dettare io legge tra di noi.
Doveva ristabilire l’equilibrio di potere tra di noi.
Ma io me ne sono spaventata e gli ho detto addio.
Non sono nemmeno sicura che lui ne fosse cosciente.Perchè nn ne abbiamo mai parlato apertamente.
Volevo e devo ammettere che vorrei ancora che lui mi dominasse. Ma nn ha saputo trovare il modo giusto per farlo.
Non penso che una casa BDSM sia una casa fetish con frustini appesi alle pareti.
E’ che nel mio caso con lui mancava la piena condivisione dei pensieri, sentivo mancanza di equilibrio e questo cozza con la mia idea di ambiente sereno.
Diciamo che sto cercando di capire questo mondo per capire me stessa.
Accetto l’invito di Ameya e vi riporto il mio ultimo post:
Voglia di cedere.
Voglia di tornare indietro.
Voglia di perdersi di nuovo in quell’oblio.
La mente vacilla.
Una mano prende il telefono.
L’altra la ritira indietro.
Sulla pelle il desiderio delle sue mani.
Nei miei occhi solo il suo sguardo.
La mia mente
è di nuovo
sua.
Credo possa rendere al meglio la lotta che c’è ora dentro di me.
Grazie.
Ho letto e ho condiviso alcune cose, ma non credo che essere slave significhi non occuparsi di se stessi. Essere di un altro non vuol dire non essere di se stessi… significa riconoscere che il donarsi completamente è un modo per stare bene con se stessi! Credo che sia un’omologazione non corretta dire che la “normalità” è volersi bene e non permettere a nessuno di prenderci completamente.
Condivido che per alcuni è una via di scampo: un ruolo da ricoprire per essere ancora “sul mercato”, ma questa non è sottomissione.
Per me è slave colei che sente che il suo bene è donarsi a qualcuno, e non al primo che passa purchè si occupi di lei, ma a qualcuno che sia degno di un dono così grande!
Mercurio
sono passata da lei..complimenti..bellissimo e molto interessante il suo blog..sarebbe bello conoscerla..
Ocenografa è una gran osservatrice. Così brava da farmi dubitare del suo…noviziato.
sorrido.
Ha saputo vedere la folla insulsa di famolostranisti in cerca di occasioni inguinali, il disagio di chi all’improvviso si è ritrovato all’interno di un mondo diventato bulicamente “di moda”.
E come sempre accade “di moda” significa solo il peggio: banalizzazione, massificazione, volgarizzazione, brutalizzazione.
Il BDSM ridotto a tutine di latex e fruste di peluche, oppure ad una piccola enclave di malati mentali in cerca di compensazioni ad infanzie disagiate ed adolescenze crudeli.
Difficile spiegare che possedere è un moto dell’onore prima che del cuore; un impegno a prendersi cura del sogno e del bisogno.
Complicato far comprendere che affidarsi non è per una schiava portare il cervello all’ammasso, ma accettare invece coscientemente di chiudere gli occhi e porgere la mano, confidando in modo totale che chi guida i suoi passi avrà coscienza assoluta.
Problematico argomentare in modo chiaro che la meraviglia sta nel possedere quello che ci appare almeno uguale se non superiore.
Il dominante vero rifugge da chi si offre per il disagio dell’esistere e non per l’amore per il percorso; la vera schiava, come scrive slavestrega è una donna orgogliosa, indipendente, forte, che incute quasi soggezione.
Non è un mondo aulico ne perfetto, ne voglio farne apologia; è un mondo di esseri umani fallibili come tutti gli altri, dove però non vi sono infingimenti, maschere, sotterfugi.
Ed è forse li la vera differenza con il mondo “vanilla”. Nel BDSM non esiste menzogna perché mentire all’altro significherebbe mentire a se stessi.
Quanto ad un figlio, credo che questa sia stata la sola “scivolata“ di Oceonagrafa.
Credi davvero che in una casa di bdsmer le pareti siano ricoperte di fruste, croci di santandrea e catene? Oppure che dalle segrete si levino le voci di schiave torturate?
rido
Magari è una casa in cui uno schiaffo arriva solo in camera da letto, e chi l’ha ricevuto abbassa lo sguardo, mormora un “grazie Padrone”, e dentro di se sorride.
bdsm è un gioco fra cervelli
che si fan liberamente coinvolgere
Può essere difficile comprendere l’uso del dolore per incentivare il piacere, quando, a occhi “estranei”, possono sembrare sensazioni così distanti. Invece si fondono al punto di non avere più nessuna distinzione… occupando spazi dove non avrebbero nessuna ragione di esistere separatamente… in oscure regioni dove desiderio, coercizione e fantasia s’incontrano e creano un’alleanza misteriosa che non avrà mai nessuna spiegazione razionale.
secondo me sarebbe tutto più facile se le persone parlassero esplicitamente con la propria metà, spesso ho visto casi di donne e anche uomini che avrebbero voluto determinate cose, ma per la vergogna o altro non osavano chiedere, e così cercavano altrove.
Secondo me in una coppia tutto è lecito purchè certo siano entrambi consenzienti.
è tutta questione di necessità, bisogni, desideri inappagati, esperienze e pulsioni… nella sessuoalità, come in tutti gli altri ambiti della vita, non esiste “giusto” e “sbagliato”, ma la differenza… basta che non si valichino mai i confini e non si insulti o violenti la persona…
“consenso” è la parola d’ordine
Interessante davvero, Giulia
Mi hai invitato a scriverne già..
Ma non è semplice..
Due anni fa ho sbattuto il muso per caso nel blog di una slave..
Ed ero lì con la mia curiosità e i miei vestiti di morale e femminismo a chiedermi come poteva una donna abbassarsi ad obbedire a certe cose. Come poteva considerare un altro uomo a lei superiore tanto da chiamarlo padrone e di essere così attenta da scrivere sempre la maiuscola quando si riferiva a lui. L’ho, come reazione immediata, catalogato subito come perversione e ho imputato a quello la mia curiosità.
Ma poi mi ritrovavo sempre più spesso a farci un salto. E’ che non capivo cosa ci fosse che mi attirava così. Rileggevo alcuni post e poi piano piano ho preso coscienza che c’era qualcosa che mi stonava. Non c’era disprezzo nelle azioni di Lui verso di lei. E da parte di lei non c’era umiliazione ma al limite dispiacere di averlo deluso in qualcosa tanto da meritarsi una punizione. Inseguendo i fili della mia curiosità ho cominciato a sbirciare sui link del blog. Primo lì in alto il link del suo padrone.
Blog quasi anonimo se non per alcuni momenti e foto dedicate all’argomento. E dopo giorni di tentennamenti e ripensamenti mando un messaggio stupido scritto con il coraggio preso a due mani aspettandomi un orco cattivo dall’altra parte armato di frusta e collari.
Arriva un invito garbato a fare due chiacchiere su messenger.
Una grande pazienza ..
Splendido affabulatore che non entrava mai in argomento ma attendeva il tuo primo passo.
Che faceva domande innocue in cui leggeva tra le righe.
Fiumi di parole, fiumi di domande, curiosità soddisfatte, altre lasciate in attesa e il muro di difesa costruito in anni che si incrinava sotto le parole. Di qualcuno che emanava un carisma indefinito. Che scriveva frasi con un tono autoritario. Ma che te ne rendevi conto solo dopo qualche secondo di aver assecondato un istinto che non credevi di avere, quello di obbedire. E in qualche giorno non te ne rendi conto ma ti trovi avvolti in piccoli fili di seta invisibili. con una voglia di chiedere se puoi provare ad essere quello che senti.
E apri la porta su un mondo che ti era sconosciuto ma che è così reale.
E a quasi quarantanni riscopri cosa vuol dire prendere uno schiaffo.
Dove più che il dolore brucia la consapevolezza e la rabbia di essertelo meritato o se vuoi cercato.
Perchè le regole le sai e non sei più una bambina che fa finta di non averle sentite. E se le hai infrante lo hai fatto coscientemente. Sperando che te la lasci passare ma con la sicurezza che non lo farà.
sembra un controsenso, ma il RISPETTO è fondamentale!!!
Vivere significa sporcarsi le mani.
Vivere significa buttarsi con coraggio.
Vivere significa cadere e sbattere il muso.
Vivere significa andare al di là di voi stessi… tra le stelle.
Noi possiamo trasformare la disperazione in speranza,
e questa è una magia.
Possiamo asciugare le lacrime e sostituirle con sorrisi.
Molti di noi cercano se stessi qui, alla luce:
non troverete quello che cercate,
dovete mettervi carponi dentro,
dove qualche volta c’è un buio spaventoso,
e scoprire cose meravigliose su voi stessi.
Sei una creatura meravigliosa…grazie di cuore
Greeneyens
Incuriosita dall’argomento sono andata a leggere un pò in giro i vari blog.
Direi che bisognerebbe innanzitutto distinguere tra chi E’ davvero un BDSM e chi si nasconde dietro questa etichetta solo x sfogare sull’altro, anche in maniera violenta le proprie frustrazioni o reconditi problemi verso l’altro sesso.(ho letto assurde dichiarazioni di disprezzo di uno pseudo master e tenerissime parole di accesa difesa di un vero master per la sua schiava)
Credo infatti che alla base di un rapporto del genere ci sia una profonda fiducia dello slave che letteralmente affida la propria vita al master e la responsabilità di quest’ultimo nel gestirla.
Inoltre…pensavo che la parola “schiavo” fa venire in mente soggetti in catene obbligati a fare qualsiasi cosa contro la propria volontà.
Ma un vero slave è “libero”.
Credo sia lui/lei a decidere di vivere un rapporto del genere, così come è libero di interromperlo nel momento in cui nn lo ritenesse più appagante.
Insomma…nn stiamo parlando, che ne so, di ragazze costrette a prostituirsi dietro la minaccia di percosse o di violenza su di esse o sui propri cari e da cui nn può uscire se nn dietro denuncia alle forze dell’ordine.
E’ una scelta, un istinto che conduce a vivere rapporti BDSM.
Sebbene nn ami criticare o, peggio ancora, giudicare, e credo davvero che la “normalità” sia un concetto piuttosto relativo, una riflessione la vorrei cmq fare:
finchè si vive un rapporto del genere mi sta anche bene.
Però..mi chiedo…e un figlio?
Scusatemi..ma per quanto rispetti la libertà di scelta…nn posso nn pensare che nn sarebbe sano che un bambino possa crescere in una simile atmosfera.
Mi piacerebbe avere il parere di un master o di uno slave a riguardo.
Ciao a tutti.
Ameya… posso dirti solo una cosa… spesso ci sono “perversioni” che vanno di moda… ora va di moda questa… purtroppo abbiamo perso il gusto e preso il vizio di prenderci troppo sul serio in tutto… dovrebbe essere un gioco sessuale… tra due esseri consenzienti… purtroppo ci sono una marea di maniaci frustrati che non vedono l’ora di legare qualcuno per potersi sfogare.. altri più “normali” che giocano… e nessuno si fa male.. anzi.. per alcuni è mostruosamente piacevole…
il resto sono solo tante .. ma tante e direi anche troppe.. parole…
forse non ti sono stata molto di aiuto…
un abbraccio
il post è scritto benissimo, ma non conosco l’argomento….non saprei cosa scrivere, se non un saluto e un sorrisone per te:))))))))
Alla gente piace molto sparare a zero su tutto ciò che è diverso dal loro modo di vivere la quotidianità.
Purtroppo io vivo questa avversione della società in prima persona essendo quello che comunemente viene definito “travestito”. Del mondo BDSM conosco solo qualche frammento, ma avendo avuto modo di parlare con persone che lo praticano, mi sono accorto che spesso dietro una cortina di frustini e manette ci sono delle persone dolci ed affettuose. Ad una di queste devo di grazie per avermi spinto a continuare la mia strada.
Bacione
Marti
Vari livelli di Bdsm ci sono se ci pensi bene, come vari livelli di dipendenza al tabacco; chi ne fuma, o addirittura solo boccheggia, una o due sigarette al giorno – o alcuni giorni niente – chi ne fuma (!) anche due e più pacchetti al giorno..
Gli stati d’animo sono diversi anche a seconda delle situazioni di vita che si vivono. Per tal motivo mi sento di dire che, diciamo, che un rapporto di tipo BDSM tra governo e cittadini che versano nel precariato c’è ed è tanto palese da non poterlo negare. Scusa l’amaro sarcasmo.
Giuvale
Penso tu abbia afferrato piuttosto bene il concetto. Per quel che mi riguarda posso solo aggiungere che il domino non è esclusivamente fisico, anzi, è più mentale e psicologico di quel che si possa immaginare.
Occorre fiducia. Comprensione. E molta sensibiltà.
Odio i giochi crudeli.
Beh, che dire… Comprendere le diverse pratiche e situazioni della vita è sempre utile. A me i blog che parlano di pratiche sessuali diverse dalle mie mi hanno sempre attirato alla lettura. Tutto ciò mi incuriosisce, mi stimola la lettura e attira la mia attenzione! Sul tuo commento, lo so, è un pò pesante ma per determinati ti pi di connessione. Che vuoi, sono un casinaro! 🙂
io amo comprendere
non so se è necessario
Una domanda: ma è così importante studiare qualunque tipo di manifestazione umana? è necessario capire scavare e analizzare ogni tipo di comportamento? non è analizzandolo che lo mettiamo ancora più in evidenza?
che ne pensi?
nemmeno io Giuliana 🙂
Purtroppo non so cosa scrivere…Non conosco la questione:-(
anche io sono estranea a queto mondo, ma non mi meraviglio di nulla..si cresce e ci si accorge che esiste un altro mondo..oltre quello che ti hanno proposto da piccola , e allora io mi farei altre domande, invece di analizzare molto..mi piace? no, preferisco la passione vera..il resto non ha senso è fuori dai miei canoni saluti
Ho letto al volo il tema del post, mi fa piacere che esistano ancora argomenti dei quali non si conosce molto, così c’è ancora voglia di imparare, conoscere e scoprire.
Io riconosco però un solo Maestro, la mia.
Un saluto però posso lasciarlo anche a lei, Maestro.
Le mando ogni bene, tutto ciò che l’Energia mi concede di donarle.
Buona Vita !!!
A.’.A.’.
…tanti commenti e tante visioni.
Dato che ho un forum sul fetish molto soft e che mi trovo a contatto diretto con questa realtà, posso solo dire che ogni commento o definizione può essere smentita dalla successiva.
Purtroppo i trattati medici, psicologici , filosofici etc. non tengono in considerazione una cosa basilare, ognuno è un ‘individuo diverso e come tale vive. 😉
l’argomento resta scottante ma lo affronti con serenità e senza moralismi..
roberto
ricevo in pvt
Ho riletto più di una volta il tuo post.
L’argomento non è facile anche perché ha troppe sfaccettature e anche perché ogni coppia è mondo a sé.
Strano tu ti sia stupita: “Mi ha stupito trovare rispetto, fedeltà , complicità nel tipo di rapporto BDSM.”
e perché non dovrebbe essere così?
Naturalmente parliamo di una coppia “vera” e non di qualcuno che si ritrova in un motel per “giocare”… che non è non molto diverso da chi ci si trova per “scopare” e spesso la fatica non vale il piacere.
così come non credo che nessuno deleghi niente all’altro. Credo ci si completi. Niente di più.
Se vuoi puoi mettere alla base del rapporto anche molta insicurezza da parte di entrambi, più che l’incapacità di amare.
Io, Padrone, ho bisogno di conferme giornaliere… che comprendono anche una donazione del corpo molto particolare e diversa, comprendente anche l’offerta del dolore, costrizioni, obbedienza, perché questo può scacciare in parte le mie insicurezze.
Idem per l’altra parte. Accettare quelle cose fa dire all’altro, senza parole, “Vedi? vedi io quanto ti do? E ti darò di più. Cose che altre non ti sapranno mai dare. E non mi fermerò… basta che Tu mi tenga vicina.”.
Nell’ “anormalità” di questi rapporti c’è una normalità sconcertante per chi li conosce e per chi non si lascia influenzare da luoghi comuni.
Non credo d’avere aggiunto niente alla tua conoscenza, ma m’ha fatto piacere scriverti queste cose qui piuttosto che nei commenti.
Ciao.
@@@@ringrazio uno per uno i commentatori, spesso lo faccio direttamente nei loro blog o in pvt
Buongiorno, Ameya.
Apprezzo il tuo lavoro di ricerca che, in parte, iniziai anch’io senza riuscire a portare a termine.
Io sono “dentro” a questo mondo, sono uno slave da sempre, almeno da quando ho memoria.
Mi permetto di rispondere ad alcuni post (li ho letti tutti e sono tutti interessanti e rispettosi… grazie a tutti).
Io sto bene con me stesso, sono così. Per colpa di un gene? dei maltrattamenti che effettivamente ho subito da piccolo? delle situazioni ambientali e culturali? io stesso non posso dare una risposta.
Ho cercato di “guarire” da quella che io stesso consideravo una “malattia” per vivere senza successo nella “normalità” dei rapporti vanilla e devo ammettere di averci trovato molta più violenza psicologica che nelle relazioni BSDM.
Ho deciso di iniziare a scrivere un blog per parlare dell’argomento, per smitizzare, come anche tu fai, alcuni luoghi comuni, per trovare nuove amicizie in questo mondo (perché negarlo?).
Scrivo racconti ed esperienze reali, il più delle volte entrambe le cose insieme.
Per Lirazel e molti altri vorrei riportare un commento che ho scritto da qualche altra parte: “La Mistress lega il guinzaglio al collo dello slave che lo porge”. Se ci pensi bene è un donarsi anche questo e non necessariamente un “delegare”.
Per Trinakria: Certo, l’infanzia ha il suo peso… ma non pensiamo di far risalire tutto all’infanzia, se no finiremo di far derivare i disturbi dell’infanzia all’infanzia stessa in un percorso circolare che non ci porta da nessuna parte 😉 .
Per concludere questo mio lungo e noioso commento vorrei sottolineare come nel rapporto SM sia necessaria e sempre presente la totale fiducia nell’altro: il Master/Mistress si trova spesso nella condizione di poter procurare danni fisici anche di notevole entità e lo slave accetta questa condizione. Da parte sua il Master/Mistress ha (e deve avere) sempre chiara questa responsabilità.
Ho sempre risposto a tutti quelli che hanno domandato e invito chiunque abbia curiosità in merito a contattarmi (in pubblico come in privato), come dico sempre: “Domandare è lecito, rispondere cortesia”. Risponderò con il massimo della sincerità (caratteristica che mi contraddistingue anche nella vita reale) per quella che è la mia esperienza personale.
Grazie ancora e… Ameya continua così.
Ma è davvero MOLTO interessante questo tuo blog! Grazie per essere passata sul mio profilo ed avermelo fatto scoprire!
Ti linko, così non ti perdo!!!
Alla base di ogni relazione c’è una negoziazione dove si stabilisce nel momento in cui si ha “esperienza dell’altro” (non necessariamente con un contratto scritto o verbale) quali sono “le regole della relazione” affinchè soddisfazione e frustrazione possano compensarsi e mantenere la coppia in un equilibrio dinamico. Quello che hai scritto mi trova d’accordo. Queste persone sono concentrate sull’altro da se’, sublimano una dipendenza giacchè anche il dominatore/trice dipende perchè non c’è padrone/a se non c’è schiavo/a. Quello che mi lascia perplessa sul piano personale è la reiterazione. Mi spiego e parlo di me. In una relazione di coppia io ho la necessità di non essere rinchiusa in un ruolo. Quello che può soddisfarmi una volta può non piacermi un’altra. E non parlo solo di atto sessuale, ma anche affettività. Nella mia esperienza ho visto che è proprio difficile trovare qualcuno che sia in grado di ricoprire ruoli diversi. La mia frustrazione deriva da questo.
ti abbraccio
e aspetto un tuo commento al mio
ultimo post “una di noi”
un bacio
Recados, Gifs e Imagens no Glimboo.com
hai fatto una bella ricerca sociologica….ciao
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Non so bene cosa dire. Non ho esperienza diretta. Però conosco una donna che è schiava di un master. Del loro rapporto mi ha sempre colpito la dimensione quasi mistica dell’affidarsi. Del sapere che sei nelle mani di uno che pretenderà tuttoda te, ti porterà ai limiti, ma veglierà anche sul tuo bene. Ti custodisce, ti protegge.
Inachis
Arrivo qui per caso e resto sorpresa.
Potresti darmi una mano, magari leggendo quello che ho scritto. Io ho solo bisogno di capire e tu mi sembri una lucida.
Probabilmente non dico nulla di nuovo ma a quest’ora è davvero impossibile leggere tutti i 108 commenti che ci sono prima del mio, dunque mi limito ad esporre il mio pensiero consapevole del fatto ….che è solo il mio pensiero.
La dipendenza in quanto tale è comunque negativa, che sia tossica, che sia affettiva, che sia mentale o fisica. E’ negativa perchè toglie all’uomo quella condizione fondamentale per cui da sempre si batte ovvero l’indipendenza.
Non essere liberi di fare l’amore o più semplicemente sesso senza dovere ricorrere ad alcuna pratica è limitante, non potere godere di un istante rubato ad altri senza assumere il proprio ruolo di master o slave ma semplicemente guardarsi negli occhi mentre poggiati ad un muro ci si “prende”con desiderio è davvero imperdonabile.
Effettivamente credo che a generare le dipendenze più che l’esigenza stessa di “altro” sia piuttosto l’assoluta volontà di muoversi entro i termini di un ruolo prestabilito come se fosse quello a dettare i confini entro i quali muoversi…la dipendenza è un simulatore di personalità per queto in questo pianeta tanto ricco quanto povero sempre più adepti cercano la propria con insistenza.
Bene, ho detto la mia.
Ciao
Se tu parlassi di dipendenza in generale (come ad esempio quella che si nutre verso un oggetto dal quale non ci si vuol staccare, o da un vizio o una droga), Ameya, potrei anche essere d’accordo. Ma qui l’affetto c’entra davvero poco 😉
Ripeto: ovviamente parlo di “gioco a rigore”, non delle varie sfumature e annacquamenti.
Ciao 🙂
@wolf credo che la dipendenza affettiva sia alle stelle in un rapporto BDSM…nessuno dei due SA stare davvero con SE STESSO
l’egoismo del master a cui tu accenni è secondo te amore vero per se stessi? spaersi bastare e stare in piedi?
entrambi si aggrappano al rituale..per sfuggire da un qualcosa di autonomo. questa è la mia tesi..ma sempre opininabile..
d’atro canto i master parlano di repsonsabilità per lo slave..e in questo ci vedo un rapporto simbiotico, genitoriale…
come vedete miei amati lettori…più si dibatte, più l’argomento sfugge a classificazioni e categorizzazioni…
accettiamo di dare solo uno sguardo superficiale e rispettiamo, accentando, di non comprendere…
L’argomento è molto complesso e infinito.Ma tu hai un talento prezioso, una delicatezza infinita nel proporti.
Cordialmente Greeneyes
anche a me attira la psicologia di questi rapporti, ma è difficile capire da cosa derivino..magari chi i pratica ha scoparto davvero la propria anima e ha il coraggio di viverla mentre spesso abbiamo delle maschere
il BdSM in una coppia può esistere anche senza erotismo.
l’erotismo è una variante…
puoi tu spiegare il rosso o il verde o il blu?
mille sono i rossi i verdi e i blu
così come mille sono i profumi e le sensazioni o le emozioni
Sbaglia chi dice dominare è così, subire è cosà, sbaglia chi relega i ruoli in stereotipi seguendo magari una modo o un “si fa così”
E’ un modo per amarsi valido ne’ più ne’ meno di tanti altri; il suo valore è dato dall’unione delle due menti, che unendosi creano una sinfonia di emozioni. Bisogna conoscere per capire e per accettare, bisogna farlo con mente aperta e non bigotta.
Per amarlo bisogna riconoscerne l’assuro ed accettarlo nell’anima
@ bimba e @ Lucrezia catalogare qui era inteso infatti in senso spregiativo come impossibilità di dare definzioni, che concordo no sono necessarie, ma spessoad uno sguardo esterno queste pratiche vengono giudicate in modo superficiale, mentre a mio avviso c’è, come si è ampiamente dibatutto quie altrove, molto di più di quanto appare…e la complessità dell’argomento è infinita…
@ A-Man ho capito ora a chi ti riferivi come sguardo esterno non avevo pensato agli Zadra ma q aulche commento sfuggito qui…
Grazie a tutti @@@@@@@
anche ai numerosi PVT e mail
Posso solo dirti quello che è per me anche se non comprendo questo bisogno di catalogare (e non solo in questo ambito) :).
Per me è un modo per vivere delle sensazioni che, altrimenti, rimarrebbero nascoste e un modo per essere me stessa fino in fondo.
Per uncasalingo: Mi sono ritrovato per caso ad iniziare a scrivere racconti erotici on line, la domanda che mi è stata posta più volte era se erano un parto della mia fantasia o episodi realmente vissuti. In alcuni racconti, vedi per esempio una storia di amore fra due donne, era un puro parto della fantasia, in altri, con una percentuale variabile dal 50 al 70% ho usato mie esperienze personali accorpandole in un solo contesto. Vedo la realtà e la fantasia come due cavalli che si rincorrono criniere al vento, molto spesso uno supera l’altro e viceversa ma ciò non è una regola. Per LibreFemme, ho riscontrato che in alcuni casi, ma non è norma, il dolore ha una soglia ben precisa e soggettiva ove diviene amplificazione del piacere. Al disotto ed al disopra rimane semplicemente dolore. Vi sono poi delle motivazioni psicologiche, in un certo contesto, che non è il dolore in se e per se a donare piacere ma ciò che vi è collegato ed esso è solo il risultato finale di un processo emotivo. Per AWomanAMan: Estrinsecare la mia parte bdsm non significa che non possa amare anche quello che viene definito un rapporto vanilla, vivo tutte le parti di me serenamente e con curiosità esploro me stesso con le mie esperienze. Selezionando con molta attenzione, non mi piacciono le persone poco equilibrate o malate di sesso in senso compulsivo, ho avuto dei piacevoli incontri di coppia in cui tutti e 4 ne abbiamo fatto un piacevole gioco senza alcun problema ed in cui non era affatto presente il bdsm. Bisogna sempre saper distinguere quando di una cosa se ne fa un gioco con piacevole complicità o quando è un coinvolgimento più profondo ma l’importante in ogni caso è il rispetto altrui.
Davide
mi piace questo blog, è molto fatto bene, e me personalemnte piace giocare con sesso, sculacciare, essere sculacciato…
Qualche commento addietro
> Credo che, al di là dei trattati e dei libri, chi vive di persona questo tipo di relazione
> ha la conoscenza maggiore…
> ascoltarli con rispetto è tutto ciò che io, ricercatrice instancabile dell’animo umano, posso fare
> A_MAN perchè mi dici di non sottovalutare i NON?
> ti ho dato questa impressione?
Ameya, come ti ho scritto, uno dei migliori approcci, sul BDSM che io abbia letto (forse perche’ alcune tue frasi accenanno ad una lettura basata sulla ricerca del Se’, che a me piace molto) Proprio perche’ tu sei ricercatrice esterna, che osservi.
Ti ho scritto in privato degli Zadra e del fatto che essi siano entrati, anima e corpo, anche nel BDSM,
Anche…
E’ questo che e’ importante, entrare e uscirci. Sei sei solo dentro hai un punto di osservazione limitato.
Una nota sul titolo di questa pagina… estremo … da un certo punto di vista.
Per dei bdsmers deve essere starordinariamente oltre il loro territorio, oltre i loro gusti e attitudini il sesso vaniglia, ad esempio, da quanto ho intuito.
Stavo per pensare a sesso del potere, ma in realta’ non sempre e’ sesso del potere, un feticista e’ in logica di potere?
In effetti quando andai a curiosare, su consiglio di perschiava, un forum che mi segnalo’, mi accorsi che in quel luogo BDSM, si dibatteva anche di altre pratiche, come il feticismo, lessi il titolo di una discussione sulla zoofilia, se ricordo bene, etc.
E’ tutto BDSM?
A noi, ad esempio, attira moltissimo la doppia penetrazione e abbiamo deciso che relizzeremo quella fantasia, vogliamo viverla (anche piiu’ volte :o) come esperienza che riteniamo estrema. Forse sono riuscito a trovare qualcosa di estremo che non sia BDSM… 🙂
Baci ai vaniglia
scudisciate agli altri.
Non sono piemamente d’accordo. Ameya…perchè allora bisognerebbe vedere perchè si fa letteratura o arte in genere…i personaggi letterari in genere somigliano pochissimo ai loro creatori…è come se mi dicessi che Collodi somigliasse a Pinocchio o che Camilleri faccia lo stesso mestiere di Montalbano, ma non è così…cmq questo è un altro discorso che ci porterebbe fuori dal contesto, per cui ti saluto cmq caramente e dico che trovo questa ricerca veramente interessante, anche per chi come me è ignorante in materia. Ciao!
Conobbi qualche mio cliente che mi spiegava le cose, come dominare il dolore ed il piacere, che il dolore diventa piacere e non è facile fermarsi nel momento preciso, loro comperavano dei gadjet assurdi, a Basilea andavano in casa di un loro amico e facevano tuuto assieme, rifiutai il suo invito.
Un abbraccio Amica mia
in Italia esisteva una community intorno al blog di anastassja:) ciao e buona doemnica stef
Mi chiedo perchè questo grande bisogno di cataloare tutto, persino comportamenti affettivi o sessuali…..siamo tutti esseri umani con le nostre sfumature, giusti o sbagliati….ma perchè necessariamente catalogare?
Non si può semplicemente dire: “ognuno vive a modo suo”?!?! Il BDSM o il mondo vanilla…ma cosa sono in fondo? Io ritengo semplicemente di seguire le mie inclinazioni….e come me…tutti gli altri…credo…
Un bacio
Di fronte a questo argomento..alzo le mani..non sono per niente forbita su questo argomento..Non amo gli estremi..interessante post..si vede dai commenti..
Ti abbraccio
Biby
@casalingo non credo uno si faccia un blog pienamente incentrato sull’essere slave se non ne è attratto…o vice versa..può scrivere un racconto ma non dedica un anno della propria energia su qualcosa di inventato..
@wolf credo che la dipendenza affettiva sia alle stelle in un rapporto BDSM…nessuno dei due SA stare davvero con SE STESSO
l’egoismo del master a cui tu accenni è secondo te amore vero per se stessi? spaersi bastare e stare in piedi?
entrambi si aggrappano al rituale..per sfuggire da un qualcosa di autonomo. questa è la mia tesi..ma sempre opininabile..
d’atro canto i master parlano di repsonsabilità per lo slave..e in questo ci vedo un rapporto simbiotico, genitoriale…
come vedete miei amati lettori…più si dibatte, più l’argomento sfugge a classificazioni e categorizzazioni…
accettiamo di dare solo uno sguardo superficiale e rispettiamo, accentando, di non comprendere…
Interessante ma da verificare l’ipotesi dello spostamento di attenzione da sè all’altro nell’ambito di un rapporto bdsm… sicuramente vale per lo slave, sono pensieroso se possa applicarsi alla/al Dom.
Interessante anche il collegamento tra pratica bdsm e religione… anche se altre religioni piuttosto che quella cristiana si prestano meglio.
un saluto
Stavolta ti lascio una piccola provocazione: siamo sicuri che le esperienze scritte nei blog sull’argomento siano tutte vere e non siano invece in gran parte letterarie e fantastiche? Perchè in effetti basta leggersi un po’ di letteratura, fantasticare un po’ prendendo personaggi immaginati nella propria mente e il gioco è fatto….Io potrei farlo senza problemi…non dico che queste esperienze non esistono, anzi, ma tutto questo mettersi in gioco nei blog è tutto vero? è questo che mi chiedo…anche sulla scorta dei dubbi espressi sull’argomento dalle lettrici del mio blog….
Guarda… anche io come te rimango sempre affascinato quando ho a che fare con mondi a me sconosciuti o dei quali ho solo sentito parlare distaccatamente. In particolare ho cognizione “vissuta” di questo “gioco” solo in maniera molto soft (come immagino molti di noi), ma ho parlato (e a volte anche incontrato) persone che si sono spinte molto oltre.
La personalissima idea che mi sono fatto è che… occorre distinguere. Il BDSM praticato come gioco, ad esempio in una coppia affiatata per tenere vivo il rapporto o per ravvivarlo ancora di più, è un conto, e in fondo può avere una valenza costruttiva nel rapporto tra i due componenti la coppia; pur di non farlo diventare la norma, altrimenti, come… ravvivatore di fiamma, non funziona più. Ma insomma… sempre di coppia si parla. Ma può può funzionare anche come “esca”, all’inizio del rapporto, per incuriosire il possibile partner.
Il BDSM “estremo”, nel senso di fatto “rigorosamente”, non lascia molto spazio ai sentimenti e nemmeno alla dipendenza, non quella “affettiva” almeno: di fatto il “padrone” (ma puo’ anche essere la “padrona”) puo’ interrompere in qualunque momento il rapporto senza che lo schiavo abbia diritto di dire una parola. E spesso lo fa, proprio come un bambino che si stufa del suo giocattolo. Lo schiavo è in pratica un oggetto. Come tale non mi pare corretto dire che l’attenzione si sposta sull’altro, è proprio il contrario invece: l’altro è solo uno “strumento”, ma l’attenzione “vera” è assolutamente egoistica e incentrata su sé stesso.
Ma non penso che siano davvero molti a essere così… precisi e rigorosi 😀 Immagino che la maggioranza aggiunga semplicemente il BDSM come accessorio in un rapporto più ampio. Nel qual caso certamente anche la dipendenza affettiva può avere la sua parte… come in ogni rapporto del resto 🙂
Insomma, parlando generalmente, credo che nella maggioranza dei casi il BDSM sia solo una componente del rapporto e che perciò non possa essere trattato separatamente, senza considerare il rapporto nella sua globalità.
buonanotte…e grazie della tua sbirciatina……:))
Ma.. dipende da come si pratica il BDSM e cosa si cerca. Se lo si prende seriamente o come un gioco.
Oddio c’è pure chi ci muore soffocato.. ma senza arrivare agli estremi credo che sia più che altro voglia di trasgressione, la ricerca di qualcosa che soddisfi di più …. si provoca piacere e si sente piacere.. egoismo?? No… Ci si occupa sia dell’uno che dell’altro.. l’importante è che non diventi violenza e che piaccia.. ad entrambi…
Un argomento molto particolare che hai trattato molto attentamente, ciaoooooo passi a trovarmi? ciaoooooo
Dear Ameya,
More I read and think about it the more I seem to be able to understand…
I compare it to the joy I have from a phisical contact with a man…..
For example: eye contact, the connection between myself and a man is PROVOCATIVE, DARING, IVITING, A ”TEST” TO EXPLORATION….. the smell of his skin, the warmth i can feel when close to me , the touch … all exciting things to me …..and the of course mutual carresing… kissing … all the things that i know will please him , and all the things he knows would please me….
Why would the BDSM be any different….
The eyecontact, the provocation, exploration must be the same i believe….. i imagine that by letting your master bind you – you are giving yourself in TRUST to him, as you know that being binded you can not move – so you have to trust….. same as if i find myself alone naked with a man – i have to be able to trust him to touch me… and vice versa ….. you see, i think in BDSM a ”slave” has a COURAGE to trust more than I think i ever could…..i think that BDSM connection between two people is not much different than from a connection I know I would have with a person in ”normal physical conntact” ( ”normal ” is not a correct word here infact- but its only one i have in my mind right now).
Also , for the ”Master” …. dont you think a master has a GREAT RESPONSABILITY to act and deliver the TRUST and RESPECT to the slave as he knows he has been gifted to have her/him? Dont you think that the ”pain” is only a little deeper of a sensation in this type of physical conntact than what ”we” would normaly feel as a sexsual pleasure?? Dont the people in ”normal act” also have a ”rough sex” sometimes??- all in the name of achieving pleasure of extasy??
What I understand in all of this is that that ”pain” actually brings pleasure on , the excitement… it just seems to be a ”different way” of achieving it… none of us ”act” the same in ”bed”…..
some people are alittle more adventurous as they are borred with ”conventional act”.
To tell you the truth, I myself dont like ”borring act” , ther ehas got to be more excitement, provocation a ”play” to trully enjoy it…its a ”provocation” to your partner…. it doesnt mean that there is no emotion… for me , to be able to give myself in an ”act” there MUST be EMOTION!!! without it I can not pursue physical contact.
I trully believe from this first ”meeting” in reading about BDSM , that there is definitely emotion and pleasure involved but more than that it hads so much to do with trust, respect and honouring….. i knw it sounds strange , but we have to move away from ”judgements and conventional” upbringing to really look at this REALISTICALLY….
Dont get me wrong , I do also believe that there must be some people that also abuse BDSM for violent purposes , they are probably using it as an excusse, But if BDSM IS CHOSEN AS A WAY OF LIFE i think i can totaly understand it and have a FULL RESPECT FOR IT AS WELL AS FOR THE PEOPLE INVOLVED.
Call me open-minded if you like, tolerant also, but i am certainly not someone who is not prepared to learn about many things in life. Curious I am of course , perhaps that is whay I have respect for anyone first until I am proven wrong… but never do I judge or put all the apples in the same basket…
We are all different , in ”normal act” and in BDSM…. I don’t believe there is a ”BOX” we can limit any type of ”act” to …..
As ADULTS, we ALL know how much we can handle and what we want to explore and how far to take it… and we have a CHOICE to either understand it or not , but we have NO RIGHT to JUDGE ANYONE!!!
I believe that people who choose to judge are ”limited” in their education, and that in itself is sad…. however someone has to be like that too as ”without curiosity the world could never move forward”….
I hope you have a lovely weekend…. i can see that this blogg will bring many more opinionated comments ….
Well done!! I admire your strenght!
non amo molto i “trattati”… bella la foto
ciao
Grazie della visita.
Con me, se parli d’intelligenza, avrai molto, molto lavoro…
🙂
Penso tornerò a trovarti.
Bel “Blog”.
Buona serata.
Daniele
Innanzi tutto devo dire che aprire la pagina di questo blog è stata una piacevole sorpresa, gli argomenti sono postati in modo molto interessante e fluido, sono anni che cerco di comprendere ed analizzare il bdsm nelle sue forme e sfumature. Questo non per mera curiosità ma semplicemente perchè ne sono coinvolto in prima persona ed analizzo me stesso cercando anche di farlo riportandomi agli altri. E’ un pò come uno scindersi in due persone, da un lato un essere freddo e logico che affascinato dalla mente umana, dalle sue sfumature e dalle sue variabili cerca di comprendere le motivazioni che portano alcuni a percorrere questa strada, dall’altra, colui che sulla propria persona lo vive con l’intensità delle emozioni, dei coinvolgimenti soggettivi che tutto ciò comporta. Il caro amico Pers, che ho letto presente fra i commenti, dice sempre con un pizzico di ironia che lui non scrive il Sacro Libro del bdsm e questo lo lascia agli altri, è vero, in realtà lo stesso bdsm non può essere inscatolato in regole e regolette perchè altrimenti non avrebbe senso. In fondo è una delle molteplici facce del nostro IO, un qualcosa che può essere preponderante o meno, ma rimane essenzialmente un modo di essere liberi e di prendere con coraggio consapevolezza di se stessi. Lo stesso concetto di normalità è una convenzione sociale a cui molti cercano di attenersi ma in questi anni, dentro e fuori il bdsm, attraverso il mio interloquire, ho raccolto pensieri, desideri, di persone definite “normali” che esulano completamente da questo archetipo. La varietà della mente umana è così vasta e così la sua sfera sessuale, indubbiamente nel bdsm come ho sempre detto vi è uno spostamento delle libido più o meno eclatante ma se in questo, vi è un reciproco appagamento delle parti, in un incontrarsi e comprenetarsi come un incastro, non vi è male alcuno per nessuno. Trovo semmai che sia indubbiamente un qualcosa di estremamente valido e liberatorio perchè permette di vivere una realtà che altrimenti rimarrebbe compressa nel nostro essere.
Davide
@ PERSCHIAVA e @ RR il titolo è didascalico per i profani,che come me non ne sanno granché, e che qui arrivano…
una dose di sm, per quanto repressa, si dà anche nelle relazioni assolutamente abituali, dal momento che qualsiasi relazione affettiva deve sempre poggiare su diade del tipo amante-amato, e quindi attivo-passivo. magari, poi, questa configurazione sm non si esprime nella dimensione propriamente sessuale, ma resta ancorata a quella più superficialmente socio-culturale (e il travagliato cammino di emancipazione della donna può essere un esempio).
per quanto riguarda la connessione del sesso con il divino, questa esiste sicuramente nella misura in cui il divino e la bestia sono allocati in una medesimo luogo, e quindi ogni esperienza sessuale ci parla sempre, in qualche modo, del divino. il divino redime dal peccato, apporta la salvezza, trasforma la carne parziale e mortale in carne assoluta e splendente, libera ma per liberare deve distruggere. non resta, quindi, che connettere queste peculiarità alla dimensione sm…
buona domenica…
per me è arabo…
saluti da Viareggio*
Dear Vale thanks for you beautiful and truthful words. I agree totally with you. I was stroke by the same words
RESPECT, RESPONSIBILITY, TRUST…LOYALTY, SINCERITY…
but I’m also aware that I still don’t understand…maybe I can’t…
I don’t understand the way…
Why PAIN?
Keep reading
A hug
Dear Ameya,
I understand that you are totaly fluent in english and as this is your blog, I am taking liberty in expressing my opinion here, which i believe is for yoursefl, in a language that I know i can find correct words in.
I do understand italian fairly well , but my vocabulary is stil not as rich as my english one for me to be able to write in Italian.
I recently joined Splinder and one of my first visitors was a LADY that had discovered herself in BDSM. I never even knew before what the abriviation stood for, however i discovered as i ”returned” the visit to her blog. I would be dishonest if i said i was not surprised, but the curiosity got ”better of me” and i read few of lates blogs a LADY posted.
I enjoyed the way she wrote them. I could feel and see the ”storry” in full…..i had not much time same day to continue reading, but the curiosity was stronger…. i kept on reading for many hours, from present to the past…….
I have to say one thing, for someone like me who never even knew what BDSM is , reading this for the first time i did not expect to feel the way i did…. I all the descriptions, between the lines i read ”LOVE” …… i read ”RESPECT”….. and i know that this seems strange , these two words when the woman seems ”misstreated”??….NO…. i did not feel in any of it that LADY was miss treated, what i could read was that there was TOTAL giving of herself to her master , TOTAL TRUST in him to do what he pleases with her, but also TOTAL SATISFACTION she felt by offering herself to her Master…..
BUt , also , I must say , i could se that MASTER RESPECTED HER , her ”wishes”…he was ”in her head” , he knew what she wanted, and he knew how to deliver it to her….. I could see he was not just DOMINATING her- but he was ACTUALLY PLEASING her… he TOOK a RESPONSABILITY to ”take care of her” – which is also a TOTAL COMMITMENT.
I know that this may seem as a strange point of view, and pardon my ignorance to your psychological qualifications and your ”research”, but this is comming from someone who came accross this for the VERY FIRST TIME….and those are the things i read ”between the lines” , between those two people involved in their experience of BDSM.
MAy I also mention that while reading 2 years worth of this LADY’s blog, i concluded at the end that her confidence ”today” is incredibly strong comparing to what it was when she started writing her blog….. I dont know if you have read all of her blogg – but if yopu did not – then ou should, perhaps you can see what i mean.
I dont know this LADY in person, and we have had only few corespondences in PVT and mutual blogs, but when I read all of her ”storry” i felt a very strong sense of being PROUD of her, and who she became ”today”…. a FREE WOMAN that expresses her self just as she CHOOSES to.
I dont know if anything of what i have said here can help you in your ”research”, but what i do know is that we should all live and let live……
My understandin of BDSM NOW is that it is infact a ”relationship” between two people that requires a TOTAL MUTUAL TRUST AND RESPECT to be able to ”gift” yourself in this manner to another human being…..
how many people live their lifes together without ever truly knowing each other?
well, i believe that ”bdsm people” know each other to the core!
Thank you for giving me the opportunity to write my opinion and share it with you.
Vale. only2902
@casalingo ma come ti vengono in mente?
:-)))
@Lucrezia @RR grazie
@Bimba grazie..ops..sorry…è grave?
Mi fa piacere aver letto un post sull’argomento senza il solito pregiudizio con cui di solito si avvicina chi non è dentro questo mondo…unico piccolo appunto, il titolo è incisivo, ma riduttivo….
Io sono slave, mentalmente credo di esserlo dall’infanzia…aver capito ed accettato la mia natura in fondo è stato come superare alcuni traumi del passato. Non mi metto a descrivere cosa significa per me perchè non bastarebbero mille pagine, e alla fine non avrei detto comunquee nulla….posso dire che la mia vita non mi ha ai dato emozioni migliori.
Un bacio
Ho letto tutti i commenti a questo post. Provo a lasciarti il mio.
Mi sono avvicinata tardi al bdsm, ma era qualcosa che sentivo dentro dentro di me. Grazie ad internet ho cercato di comprendere, ho visitato siti, blog e chi più ne ha più ne metta. Poi un giorno ho scoperto il blog di Perschiava, ne ho aperto uno anche io qui su splinder e Lo ho contattato. Volevo capire e capirmi.
Abbiamo parlato e sentivo che la cosa che più desideravo era appartenerGli. Mi ha scelta e Gli ho donato la mia anima. E non mi sono mai sentita libera come lo sono da quel giorno.
Il mio modesto parere è che non ci siano regole e che ognuno vive il rapporto BDSM seguendo i suoi desideri, le sue pulsioni e …. perchè no, i suoi gusti.
Io sto imparando a viverlo come il mio Padrone mi insegna. Ma sicuramente c’è da parte mia il fatto che comunque mi sta bene come Lui intenda vivere questo tipo di rapporto. Mi spiego: non tutti i Master, ovviamente, vanno bene per tutte le slaves e viceversa. Se avessi conosciuto un Master che amava vivere il rapporto in maniera diversa, e che io non avrei condiviso, non penso che avrei accettato di appartenergli.
Non riesco a mischiare il BDSM con i sentimenti, per esempio. Ho bisogno di scindere. Non potrei, quindi, vivere un rapporto 24/7 cioè 24 ore al giorno 7 gg alla settimana, come invece altri desiderano.
Credo, infine, che in ogni tipo di rapporto ci debba essere rispetto, amicizia, stima, fiducia ed affetto. Sia questo BDSM o no.
… Poi .. poi c’è lo scambio di sensazioni e di emozioni .. ma ne ha già parlato il mio Padrone qualche commento fa .. quindi non mi ripeto.
Un abbraccio e grazie per essere passata da me!
RR
come ha detto MyRN è un bisogno, è un modo per essere me stessa fino in fondo, mi fa sentire completa… cosa che nella quotidianità, per vari motivi, non posso essere…
e, condivido il commento di perschiava, solo bdsm 🙂
ps: se scrivi tutto in maiuscolo stai urlando e non è carino 🙂
Cara Ameya se proprio vuoi un commento serio posso solo dirti in maniera seria quello che prima ho detto scherzando….non conosco la materia…Sto imparando qui ( teoricamente) :-)))…per lo meno adesso so che BDSM non vuol dire solo sistema di lavaggio con Bolle Di Sapone Maxi… e che Master Slave non è la versione inglese di Mastro Lindo. Ciao!
a Perijulka ho risposto in pvt..sulla nostalgia che strugge l’anima
non dimentichiamo anche il Sadomasochismo :)))) CIAO ANIMA bacio
@spremuto sì rispetto…
@bella poesia nando…
@dodoc..anche io!
considerando la lunghezza e quantità dei commenti che leggo devo dedurne che l’argomento da te descritto ha suscitato molta curiosità…io sull’argomento professo la mia completa e totale ignoranza 🙂
bellissimo post…e relativi commenti…
Sigilli dell’anima
Un manto di spine
avvolge il suo corpo
ognuna sostiene
l’anima salva
in devozione
al suo Signore
e non teme l’alba
né la notte
espia latente
il suo dolore.
non sono competente in materia,sò solo che amare è anche equilibrio,se chi pratica questi “giochi” rispetta la volontà altrui non ci vedo nulla di male,di sicuro non si annoiano.Ma siamo sicuri che poi dietro “il padrone” o la schiava/o non ci sia altro?magari una schiava si piega alle volontà altrui pur di mantenere saldo un rapporto,pu magari preferendone uno normale.Insomma ogni sistema ha la sua falla…comunque rispetto…il gioco…purchè si ami veramente
Cuore stretto, contratto, sofferente
cerca di salvar la vita che scivola tra lacrime e lineamenti
delicata vita
segue il profilo del naso arrossato dal pianto
spento, come un’onda del destino, calda e leggera sulle mie dita
lenta nel tornare
sfiorar la vita e d’improvviso la tua mano, intorpidita e incerta
mi accostai ,ti sussurrai
e la mente
rifugge
e Il bagliore si nasconde tra le anonime tenebre
dell’indifferenza
penetra dentro di me ,vedrai che mi troverai ,nel posto più strano
dentro al mio cuore, ma il tuo cuore sai dov’è?
io non l’ho trovato mai…
scrivo storie ,sto qui a dirle a te , tu di storie ne hai già tante
con le mie cosa ne farai…, te ne andrai , non so se ti cercherò
tu non vuoi contar le stelle e io vorrei avere solo te
ma alla fine son due storie e un vento freddo
son le nostre anime a tenere compagnia alle nostre anime
chissà perchè
forse pensare il cuore. chiuso da troppo tempo
forse bisognoso di essere aperto,o forse dimenticato…
io ti amo come una tenue sinfonia che rimbalza tra i monti e sui pendii
ti amo ed odo echi lontani ,vette ed archi che scoccano , note di colore
ma ecco , siedo a riposare dove la neve e la roccia si mescolano
ai confini dell’orizzonte e dove volge il mio sguardo…
ti amo , spiga di grano, aggraziata come dolce ballerina
immersa in un campo di baci e nella sorte, trascinata dal vento ingrato
del tramonto
non mi buttare nella fossa comune ,dove non esistono differenze
io sono il tuo amore! perchè mi vuoi secca e inanimata?
ricorda , io cammino, seguo una luce soffusa
corro verso il mare,spero di speranze vane
infranti sogni ed inutili tentativi
ma non mi fermo,
perchè non è mai troppo tardi
per il sentimento
ho le dita nude
l’albero è secco
e mi sfiora Il cielo
così
nel dolce intento,se tu fossi un fiore
se tu fossi una stella
se tu fossi qui
io sarei felice
Chi è normale?
Negli animali da branco la natura è o dominante o sottomessa, entrambe permettono la sopravvivenza non esistono altre eccezioni.
Se raggruppiamo animali tutti dominanti, in uno spazio delimitato, (situazione assolutamente non riscontrabile in natura dove i soggetti dominanti non sono mai raggruppati a parte in giovane età) avremo una situazione continua di violenza, deperimento organico, difficoltà ad alimentarsi, nervosismo, stato di veglia continua, morte per traumi.
Se allo stesso modo raggruppiamo animali di natura sottomessa, sempre in uno spazio delimitato (situazione più confacente all’indole di questi soggetti) avremo un malessere generale, apatia, astenia o eccessiva ingordigia, depressione, paura.
Nature diverse ma complementari questo crea equilibrio in un branco, e un branco equilibrato deve contenerle entrambe, solo così potrà sopravvivere.
Ma l’uomo è un animale?
Si! Ma si vergogna di esserlo, si vergogna talmente tanto che non solo vive la sua vita in eterna negazione ma attribuisce alla natura e hai comportamenti animali significati che proprio non esistono, una sorta di giustificazione di cui la natura non ha bisogno..ma noi forse si.
Chi ha accettato la sua natura dominante o la sua natura sottomessa ha fatto un percorso di consapevolezza difficile e accurato, un lento recupero di pulsioni ataviche, le ha accettate e elaborate positivamente perchè alla base dell’equilibrio non c’è la negazione, ma l’elaborazione positiva delle pulsioni animali e quindi non andrei a scomodare i traumi infantili o altro, qualsiasi cosa riguardi il passato è stato inevitabilmente superato per arrivare all’accettazione.
Per quanto riguarda il mondo BDSM ritengo ci sia tanta allegoria, ma in fondo la teatralizzazione delle vicende umane fa parte di noi, e se teatro è, è innocuo … e forse se non ci fosse non si aprirebbero nemmeno questi confronti.
PS: io sono slave… probabilmente scopriranno che c’è un gene che determina l’essere slave o Master beh! Io fin da ora sono orgogliosissima del mio gene.
Buona serata a tutti stefania964
da un pvt
Il bdsm è un percorso, che inizia con l’incontro di due anime, opposte. Una slave deve imparare ad avere un totale controllo di sè. Come puoi arrivare a questo se non conosci profondamente te stessa, le tue paure, le tue prigioni interiori, le conosci, le affronti e le vinci. Il ruolo del Master è quello di guidarla. Non riesco a parlarne affondo, non so come potrei metaforizzare la cosa.
UTENTE ANONIMO
A_MAN perchè mi dici di non sottovalutare i NON?
ti ho dato questa impressione?
ho ripetuto tanti grazie a tutti…sono fortemente interessata ad OGNI commento, fortissimamente interessata e stupita dalla ricchezza di quanto qui emerge
non sempre nomino UNO PER UNO mei lettori ma sono grata ad ogni singola persona.
@TRINAKRIA volevo aggiungere una considerazione
anche io ho pensato all’ipotesi dell’associazione.
Una volta ho conosciuto uno slave che mi ha confessato che da piccolo aveva provato una forte eccitazione sessuale guardando un cartone giapponese con una ragazza che aveva ambe lunghe e le avvolgeva attorno al collo di un nemico con cui faceva la lotta. da allora egli tendeva a ricercare questa situazione che in inglese si definisce SMUGGLING…
forse la situazione in cui vengono associate pulsione sessuale e elemento detonatore resta impressa nella memoria…e spinge a ricercare quella commistione di sensazioni-eventi concomitanti…
forse?
così come il bambino che viene percosso e poi coccolato…associa che la percossa poi lo porterà all’amore…e da adulto poi ricerca la stessa situazione…
forse…?
Sarebbe interessante capire perchè [dove e quando] avviene l’iniziazione di uno slave o di una mistress. L’origine, la radice di ogni cosa, ne svela l’essenza o parte di essa. Spesso è casuale, altre volte è una scelta più o meno ragionata. Tra loro [padrone e schiavi] enormi differenze. E’ come stabilire perchè un individuo è diventato medico e non avvocato. E’ come chiedere ad ognuno le ragioni per cui ha scelto la professione che esercita… Non sempre verrebbe fuori la verità… E non sempre le PROPRIE convinzioni corrispondono alla realtà. Ho insegnato arti marziali cinesi per 10 anni ed ho avuto circa 500 allievi. Cosa spingeva ognuno di loro ad avvicinarsi ad una pratica di questo tipo? Cosa dichiaravano quando si domandava loro la ragione della loro scelta? La “confessione” della verità non è certo semplice da ottenere! E i metodi di indagine sociologica/psicologica non possono trascendere dal vissuto di ognuno. Tutti siamo potenziali assassini o – quantomeno – abbiamo avuto la tentazione di diventarlo, non tutti abbiamo ucciso. E coloro che lo hanno fatto non sono tutti delinquenti abituali. Tra loro persone normali e serial killer. Ci sarà una differenza?
Letto di un fiato tutto…
Ameya, tenderei a non sottovalutare l’osservazione di chi NON è dentro il BDSM. Quasi sempre una buona osservazione richiede di uscire dal fenomeno.
Non scriverò nulla nel merito perché ciò che conosco e ho appreso è solo frutto di studi personali.
Continuerò a leggere. Saluti al birbomaestro. 🙂
Credo che ognuno abbia il diritto di trovare la propria strada negli affetti. Sono manifestazioni personali di come uno interpreta l’amore verso una persona.
Poi sono etichette che ognuno interpreta a modo suo.
L’unica cosa è il rispetto del prossimo, tutto il resto è secondario.
‘mmazza che traffico… ora leggo un po’ che mi deignorantizzo un po’…
@@@@@@ CARO ALCR INTERESSANTE LE TUE OSSERVAZIONI COME TUTTE QUELLE FINORA GIUNTE!
VOLENDO FAR RIFERIMENTO A TEORICI , COSA CHE HO CERCATO DI EVITARE FINORA, SCRIVO QUI UNA COSA RIFERITA AD UNO PSICANALISTA CHE AMO MOLTO CHE SI CHIAMA WILFRED BION-
CERCO DI SINTETIZZARE E SO CHE RISCHIO DI ESSERE SUPERFICIALE PER CHI CONOSCE IL SUO PENSIERO E ME NE SCUSO
SECONDO BION IL NEONATO NASCE CON PARTI SCISSE, GLI ELEMENTI BETA, IL MONDO SCONOSCIUTO, IL NO, LA NON MADRE.
IL COMPITO DELLA MADRE E’ QUELLO DI RENDERE ACCETTABILE UN ELEMENTO BETA, TRASFORMANDOLO IN ALFA, CONTENENDO LE PARTI SCISSE, ELABORANDOLE CON E RESTITUENDOLE IN FORMA ACCETTABILE (REVERIE)
CIOE’ TRASFOMENDO L’INACCETTABILE IN CONOSCIUTO E ACCETTABILE, IL Sì.
SE MANCA QUESTO PASSAGGIO L’ADULTO AVRA’ CONSERVATO DENTRO DI SE’ ELEMENTI SCISSI, DI CUI PARLA MELANIE KLEIN, E LI PROEITTERA’ ALL’ESTERNO.
PER CUI SE HO DELLE COSE IRRISOLTE, SCONOSCIUTE, NON INTEGRATE, DEGLI ELEMENTI BETA, LI PROIETTEO’ ALL’ESTERNO PER POTERLI VIVERE, CHIAMANDOLO ALTRO DA ME.
TROPPO COMPLESSO E FARRAGINOSO?
IL TUO COMMENTO MI HA FATTO PENSARE A BION…
Arrivo un po’ in ritardo.
Non ho avuto la forza di leggere tutti e 54 i commenti che precedono il mio, a parte il primo, su cui concordo in pieno.
Mi permetto di suggerirti qualche altra chiave di lettura.
L’immagine del sé che viene proiettata sull’altro. Ad es. mi comporto come un D o sono un D?
E questo è in funzione del comportamento del partner?
Se io sento di essere un D soltanto quando ho una s da sottomettere, lo sono davvero? Credo di no.
E’ molto più facile che un marito violento sia un uomo violento che un D sia una persona insensibile.
correggerei solo il titolo del post
bdsm, point.
ciao…ho visto la tua visita al mio blog e sono venuta a trovarti..molto interessanti i tuoi argomenti, io sono laureanda in psicologia…credo che tornerò spesso…ciaux
Non mi ha mai interessato questo tipo di approccio ( che a quanto so, non è solo di natura sessuale, ma una vera e propria scelta di vita ), ma credo che ognuno sia libero di vivere i propri rapporti interpersonali come meglio crede, nel rispetto di se stesso e dell’altro 🙂 Bel venga il BDSM tra adulti consapevoli e consenzienti.
Scrivere tutto in un solo commento risulterebbe impossibile e quantomeno superficiale. Molto ho scritto e molto scriverò ancora nel mio blog. Innanzitutto posso dire che il tuo approccio a questo tema, complesso e delicato, mi è piaciuto molto perchè privo di preconcetti. Premesso che nessuno di noi è il guardiano della verità assoluta in quanto questa sostanzialmente non esista perchè oggettiva e variabile da individuo ad individuo, cercherò brevemente di esprimere il mio pensiero.
Normalità…..cos’è realmente e cosa rappresenta, ma sopratutto una situazione cosidetta “normale” per chi lo è?
Il mondo bdsm è oggettivamente abitato dalle persone più disparate (e a volte disperate) da chi lo vede come un gioco, da chi lo vede come uno sfogo, da chi lo abita per pericolose turbe psichiche e da chi lo vive perché consapevole di appartenervi. Personalmente prendo unicamente in considerazione questi ultimi, che avendo combattuto con loro stessi nel momento in cui la propria reale natura chiede la propria realizzazione, sono giunti alla piena consapevolezza di sè stessi.
Che possa piacere o meno, che ci si possa credere o meno, esistono persone, siano essere Dominanti o sottomesse che possiedono realmente tale natura e che siano “portate” a vivere sè stessi in un’ambito, quello bdsm, che per loro risulta assolutamente normale, anche se la società lo definisce deviante. Deviante? Deviante da cosa? Ma ovviamente deviante dalle imposizioni che la società impone come accettabili e quindi “normali”. E si ritorna alla domanda iniziale…normale per chi?
Tralasciando i pazzi, i giocatori, gli interpreti di un ruolo, insomma tutta gente che con il bdsm non centrerebbe nulla, almeno nel purismo al quale sono molto attaccato, un reale rapporto bdsm è per me il più profondo, aperto e legante confronto vi possa essere in una coppia. Un Master reale non accetta una slave qualsiasi per il proprio tornaconto. Io slave reali ne ho conosciute ma ad oggi non accettate. Questo per rispetto innanzitutto, rispetto di una natura in grado di donarsi e votarsi totalmente, ma non solo. Per un Master accettare una slave significa anzitutto enorme responsabilità, talmente grande e vasta che solo la slave che riconoscerà come “natura opposta ma complementare” potrà ottenere. Stesso discorso per una slave reale, si donerà solo ed esclusivamente al Master che riconoscerà in egual modo e verso il quale percepirà un sentimento di appartenenza. Donarsi e Dominare non sono giochi ma realtà che richiedono possesso reale di queste nature, consapevolezza, rispetto ed equilibrio. Ed in tali rapporti, sostanzialmente molto rari, vi è una reciproca e profonda conoscenza, apertura e rispetto e si vive senza maschera alcuna semplicemente e liberamente ciò che si è. Per chi possiede tali nature non vi è altra strada percorribile. Immagina una slave che tenta un rapporto vanilla……non sarebbe sè stessa, non avrebbe ciò di cui necessita (perchè non si tratta di desiderio ma di reale necessità) e alla fine ne soffrirebbe mandando a monte il rapporto e di fatto mentendo al proprio Partner. Questione di consapevolezza appunto, quella che ricerco sempre in una slave di nuova conoscenza, quella che approfondisco, prima di ogni cosa.
Errato pensare che ogniuno non si occupi di sè stesso ma trasferisca il suo interesse su l’altro. Errato anche il pensare che il Master sia “il padre eterno”.
Lungo e complesso il discorso, ma credo che questo mio intervento, che altro non è che la mia semplice opinione, per questo opinabile o meno, lo riporterò nel mio blog. L’argomento è sicuramente molto sentito. 🙂
Mi sembra futile e forviante cercare a tutti i costi le radici di questo comportamento in presunti traumi infantili: qui non si sta parlando di pedofili o devianti; io personalmente ho dei genitori fantastici che mi hanno sempre accordato la loro fiducia e il loro sostegno in tutte le mie scelte e donne con cui ho avuto rapporti hanno gli stessi scazzi nel rapporto madre e figlia che hanno tutte.
la chiave non è lì, è la propria natura che rende una persona Dominante o sottomessa: è così difficile da ammettere? poi c’è chi (come ho fatto io per troppo tempo) cerca di nasconderla, mortificarla, rinchiuderla nella paura di esulare dalla normalità e chi, con un piccolo sforzo di apertura mentale gli da libero sfogo nel rispetto assoluto della dignità e della felicità altrui….
Ciao Ameya, ho accolto il tuo invito a partecipare a questa discussione. Vedo che la maggior parte dei commentatori nn sono “del mestiere”.. il che mi porta a pensare che praticamente nessuno qui sappia cosa voglia dire veramente bdsm (e nn mi riferisco all’acronimo).
Qualcuno ha pure parlato di “incapacità di amare” della/o slave, di volontà di sottomettersi come escamotage per allontanarsi da se stessi, di necessità di delegare perché da soli nn si è in grado di gestirsi la vita e di assumersi responsabilità… Oltre che di “perversione patologica”, di malattia quindi, magari dovuta a traumi infantili. Insomma, chi più ne ha più ne metta.
E questo la dice lunga sulle conoscenze di questo mondo così particolare.
Io sono una schiava, sottomessa ad una Padrona che è anche la mia compagna di vita. Pratico bdsm da molti anni ormai e da 4 sono diventata la slave della mia Donna.
Poche informazioni su di me per darvi un’idea di chi sia: laureata, libera professionista, specializzata; famiglia di liberi professionisti; infanzia serena, amata e coccolata; carattere forte ed autonomo; personalità dominante che si riversa sia nel lavoro che in altri ambiti dove sono io che “dirigo” il da farsi; problemi normali riscontrabili in ogni individuo nell’adolescenza e oltre.
Ma desideri diversi, pulsioni diverse: nn solo omosessualità ma bisogno di provare emozioni intense e profonde che un rapporto “normale” nn è in condizione di offrirmi. Nn masochista ma forse un po’ sadica per certi aspetti.
Scelgo una filosofia di vita che porta al dono di sé in modo completo; cerco una partner da amare e che mi ami con tutta l’anima offrendosi a me e mettendo le mie esigenze ed i miei desideri al di sopra di tutto.. anche di se stessa. Cerco l’altruismo disinteressato.. cerco l’amore vero e totale…
E lo trovo nella mia attuale compagna che però… però è una Dominante pura; Lei mi vuole per sé, mi vuole Sua ed io a questo punto scelgo di seguirla e di trasformarmi in ciò che Lei vorrà. Divento schiava per amore.. e mi affido a Lei affinchè faccia di me quel che vuole, nn importa cosa.
Lei mi domina mentalmente, siamo distanti e di contatti fisici, di sesso, nn ce ne è molto… ma c’è un penetrare e conquistare il mio cervello per renderlo Suo al di sopra di ogni umana comprensione.
C’è l’amore che mi fa resistere anche quando nn vorrei, anche quando ho paura, anche quando sento che nn ce la posso fare a soddisfarla… E, con il tempo, oltre all’amore c’è il legame che ci unisce nel rapporto D/s, quella catena che mi ha messo attorno al cuore e all’anima e che mi fa dipendere da Lei, che mi fa pensare, agire, sognare, vivere solo in funzione del Suo piacere.. in qualunque modo mi chieda di donarglielo.
Un percorso estremamente difficile che comprende sofferenza, dolore fisico e mentale, umiliazioni, annullamento di sé per l’altrui appagamento; che comprende l’obbedienza alla Sua volontà anche se in contrasto con la mia; che comprende lo spostamento del centro della propria esistenza dall’Io all’Altro.
Tutto questo nn perché io sia una stupida, nn perché sia una debole, nn perché sia una ignorante facilmente manipolabile, nn perché mi faccia comodo delegare le responsabilità, nn perché nn sia in grado di fare da me qualsiasi cosa, nn perché dopo aver “comandato” per decenni mi sia stancata e abbaia voglia di mollare tutto a qualcun altro! Ma solo perché ho scelto di cambiare prospettiva.. di amare la mia Donna in un modo molto diverso.. in un modo che nn prevede gli egoismi ed i tornaconto di ogni coppia normale, dove ognuno dei partner pensa prettamente a se stesso ed a ciò che vuole, spesso nn prendendo neppure in considerazione l’ipotesi che ciò che sta facendo può far soffrire chi si dice di amare; dove nessuno è disposto a sacrificarsi per l’altro; dove regna solo il proprio godimento (di qualuque genere sia).
Per far capire cosa sia il bdsm ci vorrebbero giorni e forse settimane intere, per coglierne ogni sfaccettatura, per riuscire a comprendere che nn si tratta di sesso condito da frustate e insulti; e per rendersi conto che, quando vissuto con profondità e serietà, è qualcosa che ti fa vibrare dentro e ti fa sentire speciale.. speciale perché quel che dai e qual che vuoi richiede coraggio, richiede altruismo, richiede amore e devozione, richiede fiducia assoluta…
Probabilmente ognuno di noi bdsmer ha il “suo” bdsm… e questo, in estrema sintesi, è il mio.
Liberi di crederlo una follia o qualcosa di malato e folle e sporco.. ma per me e per la Mia Donna/Padrona è qualcosa di stupendo che ci fa amare e sentire come pochi.
Stella.
il bdsm non è antitetico al mondo vanilla, in entrambi c’è chi gioca, chi sfoga le sue frustrazioni, chi cerca sesso facile, ci sono i/le professionisti a pagamento. Posso parlarti di me e di quello che penso delle altre persone che ho conosciuto in questi miei primi 18 anni di bdsmer. Io sono, come tanti, composto da sensazioni, da emozioni, da voglie, da paure diverse, ho una vita sociale, interessi, attivittà e fra queste c’è il bdsm, non è un gioco e non è il centro della miavita. Mi sento dominante e cerco persone, persone vere, e attraverso la reciproca conoscenza cerco lo stimolo che mi spinga a proporre e creare un rapporto, la fisicità è marginale, secondaria, quello che mi attrae è la mente della persona che ho davanti, l’entrarle dentro, l’assorbirla, piegarla, viverla, fatti salvi i miei limiti personali, che sono il rispetto per il privato e il sociale di questa persona, e poco altro. Non sono monogamo nel bdsm e non permetto ai sentimenti di influire, questo per scelta voluta e dettata da passate esperienze che mi hanno segnato. E mi rendo conto che tutto questo parlare è solo una goccia nel mare, per fortunanon esiste il SacroVeroGrandeLibrodelBdsm, così come non esiste quello vanilla.
Ripasserò, buon vento a te e un saputo a qualche amico/a che ho letto qui.
@@@ leggo con rispetto gratitudine e interesse..
Trinakria…solo le persone da me conttatate…dimmi ..volentieri..
anche io mi aspettavo genitori violenti e percosse continue…da chi ho interrogato non è emerso ma…avevo premesso il mio campione è totalmente inattendibile… capisco anche che sono cose difficili da rivelare..ciò che accade nell’infanzia resta sepolto nella memoria..e a v olte rimosso o mai svelato…ti aspetto
tante buone interpretazioni, ma come in tutte queste analisi, va fatta una dovuta premessa, e riguarda il campione di indagine.
Si perchè non basta dire “io sono un padrone” o “io pratico sm” o, per essere una cosa o l’altra; non è ciò che diciamo o ciò che facciamo a qualificarci, ma il perchè ed il come, e purtroppo, in tanti, lo fanno nella maniera piu’ inadatta.
Sia per ciò che riguarda i padroni che le sub; tanti “padroni”, sono solo cercatori di donne, quindi uomini normali, fors’anche piu’ deboli, visto che dichiaratamente cercano solo donne già sottomesse, negando così, il loro carattere volitivo e carismatico a mio modo di vedere.
Per le donne invece, noto una enorme curiosità ed attrazione per il bondage e il sm, ma soprattutto per la valenza erotica che esso rappresenta, e non per quella psicologica; delle ultime 10 che ho frequentato, tutte,e e dico tutte, uscivano pazze per il bondage, e quasi tutte amavano percosse, “violenza” e torpiloquio, durante il rapporto; il che non lo vedo connesso con la dominazione mentale ma solo col proprio sistema ormonale e riproduttivo.
questa osservazione infine “O se ci si aggrappa ossessivamente all’ALTRO incapaci di stare, amare, accudire se stessi. ” e’ forse valida in parte. non per i dom, ma lo è x diverse schiave, quelle meno belle, insicure, o che hanno ricevuto un certo tipo di educazione, e che cercano nel partner, l’appoggio totale, la forza, e la sicurezza che non hanno normalmente.
Buongiorno, Ameya.
Ho letto il tuo scritto con interesse, e ho apprezzato molto l’umiltà e l’onestà umana e intellettuale con cui ti avvicini alla “nostra” realtà.
Non desidero mettermi in discussione, qui e adesso, perciò ti lascio soltanto un saluto, e un inboccallupo per il buon proseguimento delle tue ricerche.
Un bacio.
A.
:-*
:-*
non essendo praticante, proprio in questi giorni mi stavo facendo domande in merito ..direi che invece di apportare materiale sull’argomento ..la lettura del tutto ha dato qualche spiegazione alle mie curiosità… argomento sviscerato in maniera lodevole… CN
Non posso che unirmi al coro dei compliment sinceri per come hai introdotto l’argomento (penso ti sia costato non poco lavoro).
Per mia esperienza personale questo modo di vivere rappresenta un motivo per lavorare su di me, per scoprirmi, per rafforzarmi, per conoscermi a fondo: il carattere Dominante o sottomesso fa parte del nostro patrimonio genetico sin dalla notte dei tempi, è una caratteristica mentale, una sorta di empatia finalizzata al bene di chi ci è sottomesso; non si può negare che in quest’ottica Gesù, Buddha o Maometto non fossero Dominanti.
Un rapporto di questo tipo rappresenta la libertà di esprimersi senza pudori e false convenzioni, la sincerità, la massima complicità, cose che, purtroppo per me, non ho mai trovato nei rapporti convenzionali.
Come per le altre dualità universali che ci portiamo dentro dall’alba dei tempi (ying e yang, positivo e negativo, bene e male) la figura Dominante e quella sottomessa sono allo stesso tempo contrarie e compensative pertanto ritengo che questo comportamento sia radicato in noi e sia naturale viverlo nella maniera più semplice e sincera possibile……
Buona giornata
Mi unisco al commento di Mungus samba, hai scritto proprio bene!
Non ho nulla da aggiungere perchè anche se molti mi appioppano erroneamente il ruolo di MASTER questo è un mondo che conosco ma con superficialità.
Sono molto distante da queste pratiche, prendo qualche spunto, in maniera sempre molto superficiale, per dare ” uno sprint” in più ogni tanto al mio rapporto di coppia.
Mi è molto piaciuto questo tuo passaggio :
“…Esplorarlo in minima parte mi ha permesso si sfatare alcuni luoghi comuni, riflettere ancora più attentamente sul concetto di “normalità”, ma soprattutto la scoperta più interessante e sorprendente: c’è molto sadismo e masochismo psicologico (inteso come bisogno di soffrire e far soffrire) nelle coppie tradizionali, inconsapevoli di attuare questo gioco, rispetto a quelle dichiaratamente tali.
Mi ha stupito trovare rispetto, fedeltà , complicità nel tipo di rapporto BDSM.
Ho riscontrato molta violenza psicologica nelle relazioni cosidette “normali”, e spesso i due partner non ne sono a conoscenza.”
Perchè è vero! Non ci avevo mai pensato.
Stavolta non ti sono stata di grande aiuto eh! :o)
Buonagiornata!
Susy
Hai un modo di scrivere molto fluido, non dispersivo. Il contenuto tratta un argomento talmente intimo che o lo si ha dentro o non lo si capirà mai.
Approcciarlo così, in maniera molto circostanziale coe hai fatto tu, può portare molte persone a capirne il volto, ma non a scoprirne mai l’anima.
Si tratta di vivere pienamente se stessi in maniera libera e consapevole… vivere in una condizione estremamente autonoma ed estranea ai canoni standardizzati da ciò che troppo spesso, avidamente ci circonda.
INFANZIE “NORMALI”? AMEYA, NON CREDO PROPRIO… HO INDAGATO E SCOPERTO TUTT’ALTRO…
FORSE IN PVT…
CIAO
molto interessanti le tue considerazioni..
bacione stef
Ho letto con attenzione il post e devo confessare che ne so davvero poco e che non riesco ad esprimere un parere obiettivo nei riguardi di un argomento che non conosco.
Posso solo dire che per me l’amore è solo Amore con la A maiuscola e che in questo tipo di Amore non ci sono nè padroni nè schiavi … è Dono gratuito !!!
L’ AMORE che è Dono a sua volta si nutre d’Amore per generare altro Amore…
Il mio Sorriso , Lilia
per a serie impara l’arte e mettila da parte… tutto potrebbe tornare utile chi lo sa
Asharani
Trinakria se non ti causa malinconia raccontaci ancora tra un pò…nel mio piccolo sono arrivata alle tue stesse conclusioni..mi sono persa…come cercare di afferrare la sabbia..molte le ipotesi..quella finora che mi sembra più verificabile è come dice Shente quello della DELEGA. Si delega all’altro…così si è sicuri di non occuparsi e di non prendere la responsabilità di sé…i perché, per il poco che ho indagato, sfuggono. Ho cercato di fare domande sull’infanzia ma molti narrano di infanzie serene, senza percosse o violenza come superficialmente si è portati a pensare…grazie a chi condivide qui. Credo che, al di là dei trattati e dei libri, chi vive di persona questo tipo di relazione ha la conoscenza maggiore…ascoltarli con rispetto è tutto ciò che io, ricercatrice instancabile dell’animo umano, posso fare. Ben consapevole di non essere nè “normale” nè “diversa” nè fuori da nulla, ma solo,credo, all’oscuro.
Da un punto di vista psicologico (esperienza interiore) esistono persone che "sentono il bisogno di adorare e di sentirsi totalmente schiave del partner, spingendosi fino al masochismo (piacere sessuale nel subìre sofferenza fisica e/o psichica e/o umiliazione in vari modi: DSM-IV-TR) più o meno esplicito, più o meno sessualizzato" e altre persone che "sentono il bisogno di essere adorate e di esercitare un potere totale sul partner, che può spingersi fino al sadismo (piacere sessuale nell’infliggere sofferenza fisica e/o psichica e/o nell’umiliare: DSM-IV-TR) più o meno esplicito, più o meno sessualizzato". Nelle perversioni "patologiche" ogni tipologia è dipendente dalla sua perversione, nel senso che non può raggiungere il piacere se non limitatamente a quel modo specifico. Però devo aggiungere che anche nella sessualità delle persone "normali" esistono sempre lievi sfumature delle due modalità sopra citate o di altre forme di "perversione" che secondo Freud non sono altro che residui della sessualità infantile che compaiono nei preliminari sessuali di ogni adulto "sano". Quindi le forme patologiche di perversione sessuale sono quelle delle persone che non riescono a raggiungere l’orgasmo, se prescindono da queste modalità specifiche di cui non possono fare a meno; mentre nelle persone "sane" si tratta solo di preliminari "fantasiosi" (non indispensabili alla "riuscita" del rapporto) che preludono a un normale rapporto sessuale genitale maturo.
Sono stato recentemente innamorato di una “mistress” di 27 anni che esercita per professione detto “ruolo”, per la precisione è stata la mia ultima relazione… Ho raccolto da lei e dalla sua esperienza testimonianze singolari. Ho visto esibizioni dal vivo, letto interviste e riviste, guardato decine di clip. Ho tentato – quindi – di approfondire l’argomento, anche documentandomi. Senza giungere ad alcuna conclusione. Un mondo con mille sfacettature. Ed ogni “attore/attrice” una storia, una motivazione, un’interpretazione diversa. Sono assolutamente d’accordo con quanto esposto da TUACYRANO [LUPA], anche se non escluderei affatto che ci siano soggetti che nell’esercitare dette “pratiche” fuggano da se stessi…
Sicuramente c’è molta ignoranza nella “gente comune” a proposito di queste pratiche. E il fenomeno rischia di trasformarsi in moda e business.
Sarei tentato di scrivere molto altro, ma il ricordo ancora caldo e affettuoso per la mia ex mi inibisce.
AMEYA sei stata assolutamente imparziale. Ti leggo sempre volentieri.
Un abbraccio.
Hasta la Milonga, Siempre!
Hasta la Milonga, Siempre!
Non e’ un desiderio, è un bisogno che si ha per sentirsi completi. Non ne conosco il perchè Ameya, puo’ essere dato da tanti fattori, il contesto in cui si e’ cresciuti, l’insicurezza probabilmente, o na visione differente del mondo e della vita. Certo il tutto elevato alla mente e all’anima, il sesso non c’entra, e’ una conseguenza,un’espressione di sè.
Ciao! Ti ho portato i confetti!
mi sento tendenzialmente masochista ma non conosco le pratiche, non ho esperienze sadomaso, a meno che non consideriamo una particolare e naturale complicità che ho vissuto con una persona dove più che pratiche estreme, si sono sperimentati “giochi di ruolo” psicologici. ricordo quell’esperienza come totalmente appagante, fondata su una profonda fiducia reciproca che consentiva di andare oltre quegli stessi ruoli ed era evidente che nella vita fuori dal letto non ci fosse alcuna dominazione.
ipotizzo che il sadomaso, nell’accezione “originaria” di cui parla tuacyrano, possa essere come uno psicodramma, un teatro che consente finalmente di vivere liberamente i “personaggi” interiori, esplicitando il proprio bisogno di dominare o di essere dominati, accettandoli come parti di sé, comprendendoli, riuscendo perciò a non identificarsi con essi: il contrario di ciò che avviene nella “vita” fuori dal gioco erotico, e nelle relazioni fra coppie “normali, come appunto tu dici”.
perché il bisogno di essere sottomessi? per me, in una parola, è desiderio di delegare. In questo senso sì, ci si allontana dal sé.
Ma se “smascheri” il tuo allontanamento dal sé, lo espliciti nel gioco erotico, non è forse la strada per ritrovare il sé?
Spiegaci perché My uno desidera sottomettersi?
La differenza tra chi vive il Bdsm come espressione della propria essenza e chi come ruolo stà proprio nella capacità d’amare. Chi non e’ capace d’amare si veste del ruolo di slave per avere su di se attenzioni che altrimenti non avrebbe. L’essenza che si sottomette alla mente del proprio padrone arriva a fidarsi e rispettarlo proprio perche’ lo ama profondamente.
BBW è acronimo di Big Beautifull Woman… provare attrazione per la donne mooolto in carne 🙂
CHI LEGGE SI CHIEDE PERCHE’ DOLORE?
Leggo con molto interesse tutto…
non avevo pensato a ciò che ha detto ARDITO,paura della incapacità di amare..per cui totale sottomissione..per esorcizzare?
Spiegaci cosa significa BBW…
mi hai chiesto di proseguire, e allora eccomi:
… da scrivere ci sarebbe tanto ancora, pensa che c’è chi sostiene che il fenomeno ha preso così tanto piede perchè la gente è spaventata dalla possibilità di eventuali guerre e quindi esorcizza con queste pratiche quella che è la sua paura …
la mente è piena di vicoli, credo che cercare di consocerli tutti sarebbe bello ma non facilissimo …
detto questo, vediamo un po’
bisognerebbe anche parlare del vero ruolo del master e mistress che non è certo quello spesso proposto ora, proiettato sul dare due frustate (per giunta date male) per poi poter aver un atto sessuale, il master gode di cervello … la slave di dolore, il sesso non rientra così facilmente in quese pratiche, anzi è raro, rarissimo, non a caso veniva (e viene) ritenuto un vero premio …
ovviamente quello che dico è un mio parere, la mia esperienza, ognuno è libero di fare e porsi come vuole nella vita, credo solo bisogna essere consapevoli di quanto si cerca, vuole e serve, dopodichè se non si arreca danno ad altri tutto è lecito …
ribacio
io penso che lo schiavo (sia m o f) non sia in grado di amare ma per provare a se stesso/a il contrario si umilia in un rapporto di sudditanza. Comunque è un lato della sessualità che non mi interessa…. preferisco una morbosa attrazione per il mondo delle BBW 🙂
mi è piaciuta molto l’ultima parte aggiuntiva.
Mi soffermerei sul lato psicologico e sul fatto delle negazioni. Ecco questo riporta al commento di MRN, ossia l’importanza del risvolto psicologico che credo sia fondamentale, un intreccio tra desideri e negazione del piacere che si sussegue lungo una scala di *prove e dimostrazioni*. Il gioco è molto sottile, i meccanismi mentali che scattano hanno una miriade di sfumature e le sensazioni sono spinte a livelli molto molto alti
sono vent’anni che mi interesso di questa disciplina e in quel periodo non era molto conosciuta, chi la praticava non lo diffondeva con facilità e dvd o articoli sul bdsm non erano facili da trovare, quelli in circolazione provenivano dall’inghilterra …
da alcuni anni, è diventato un fenomeno abbastanza discusso e proposto e personalmente ritengo che molto spesso si tratti più di “moda” che di altro, perchè dico moda? perchè oggi spesso si parla di master – mistress – schiavi – serve – domare e dominare, ma il tutto viene praticato con filosofie totalmente diverse da quella che è la disciplina di base.
oggi la slave spesso si “annienta” per il suo “master” 24 ore su 24, per poi mostrare all’esterno la sua devozione ed i sigilli di dolore da lei subiti, il master espone la sua “slave” come un trofeo, spesso avendo con lei rapporti sessuali, rendendo tutto ciò un chiaro messaggio di frustrazione da parte di entrambi, il vero BD/sm in realtà nasce come profonda complicità tra due persone, dove entrambi in quella circostanza danno sfogo al loro sadismo o masochismo, colmando in quell’atto la loro carenza o esuberanza psicologica personale, nulla a che vedere quindi con quel fuggire da quel sè che tu giustamente evidenzi nel tuo post e che deduci da quanto interpreti. potrei proseguire ancora a lungo, ma non sono brava a scrivere a spiegarmi quindi preferisco fermarmi qui … spero in queste righe di essere stata comprensibile, molto probabilmente non condivisa da molti, ma come dicevo all’inizio oggi è spesso una moda e fatta in modo casareccio.
Grazie per avermi invitata: LUPA
Passo e lascio un saluto curioso … verrò con più calma a leggerti …
un bacio,
raf
interessante
Ameya, mi piace la tua onestà intellettuale e il fatto, che, come ignorante, hai osservato da una terza posizione.
Non ho nulla da aggiungere, da vaniglione, come mi chiama il maestro birba, ignoro e leggo. Ciò che ho ritenuto interessante, che ha tolto molti miei pregiudizi e preconcetti sull’eros del potere, del Manipura, lo scrissi sul nostro diario e te l’ho segnalato in privato.
Codesta lettura, profana, tantrica, che (ri)porta il Sé al centro, mi piace.
P.S.
Ho scoperto che nel BDSM rientra anche il feticismo.
Ecco, alcuni tipi di feticismo li trovo molto gradevoli: Prima o poi dovrei regalare un bel corsetto ad A-Woman per strizzarla d’amor e di baci ancor più! 🙂
Ameya, mi piace la tua onestà intellettuale e il fatto, che, come ignorante, hai osservato da una terza posizione.
Non ho nulla da aggiungere, da vaniglione, come mi chiama il maestro birba, ignoro e leggo. Ciò che ho ritenuto interessante, che ha tolto molti miei pregiudizi e preconcetti sull’eros del potere, del Manipura, lo scrissi sul nostro diario e te l’ho segnalato in privato.
Codesta lettura, profana, tantrica, che (ri)porta il Sé al centro, mi piace.
P.S.
Ho scoperto che nel BDSM rientra anche il feticismo.
Ecco, alcuni tipi di feticismo li trovo molto gradevoli: Prima o poi dovrei regalare un bel corsetto ad A-Woman per strizzarla d’amor e di baci ancor più! 🙂
Ottime riflessioni, grazie! 🙂 In effetti a farci caso le coppie “normali” sono molto più sado-maso di quanto sembra. E tra i due molto spesso ci sono un dominato e un dominatore … e il fatto che tutto questo sia incoscio … beh, la dice lunga.
Un abbraccio.
interessantissimo. e da quello che ho capito io che non sono psicologa o altro, sono giunta alle stesse conclusioni. conclusioni sempre opinabili, sia ben inteso.
brava davvero
non ho mai avuto esperienze del genere, anche se conosco qualche appassionato, ma ho la sensazione che sia l’insoddisfazione che porti a scegliere di essere l’uno o l’altro e quindi ad altri modi di amarsi?!?
Non so, sarò ingenuo, ma non riesco a prendere sul serio queste cose.
Si potrebbero scrivere libri interi su questo argomento.
Tra le tante cose che negli anni ho letto su questo argomento il tuo articolo è una delle migliori introduzioni.
Il tuo sguardo è senza preconcetti e giudizi e bisogna riconoscerti questa qualità
BDSM…x fortuna ho letto il post, sennò non sapevo neanche cosa voleva dire la sigla :-))) Anzi per un momento ho pensato che fosse un sistema di lavaggio più forte ( detersivo con BDSM = Bolle Di Sapone Maxi)….Nella cucina di Casalingo si fa l’amore con il sapoNe…:-)…Cmq interessante, c’è sempre qlcosa da imparare.
argomento molto interessante… mi sono persa nei meandri sado maso, fuga inseguimento… la noia… nn so cosa voglia dire, meno male! perchè sembrerebbe una brutta malattia dove si rischia lo schiavismo in catene a occhi bendati per un misero orgasmo…
purtroppo esiste davvero questa malattia…
brava ameya come sempre*
argomento molto interessante… mi sono persa nei meandri sado maso, fuga inseguimento… la noia… nn so cosa voglia dire, meno male! perchè sembrerebbe una brutta malattia dove si rischia lo schiavismo in catene a occhi bendati per un misero orgasmo…
purtroppo esiste davvero questa malattia…
brava ameya come sempre*
🙂 Cara Ameya, toglierei insipidi dalla definizione di come chi vive un rapporto bdsm vede i rapporti vanilla; non insipido, ma forse solo piu’ superficiale,perche’ in realtà tutti chi più chi meno abbiamo un’essenza Dom o sub. Il bdsm e’ uno stato mentale, un’essenza che si conosce profondamente tanto da soffrire nel rimanere nascosta, essenza che si esprime fisicamente attraverso una sessualità vissuta in modo “non tradizionale”. Ma non e’ il piacere del dolore a creare una schiava/o,bensì una condizione di sottomissione che in primis mentale.In tutto cio’ Ameya e’ importante e fondamentale sottolineare che le basi del rapporto Dom/sub sono il rispetto piu’ totale ed una fiducia senza confini,senza questo diventa un gioco di ruoli troppo pericoloso sia fisicamente che mentalmente. Il bdsm e’ essenza, non ruolo. Buonagiornata mia cara…. felice che tu cerchi di fare in qualche modo chiarezza su questo complesso argomento 🙂
è verissimo.
il sado-maso nn è recluso alla sessualità ma è anche il modo stesso di approcciarsi alla relazione.
Anche io l’ho notato in quasi tutte le coppie con cui mi sono rapportata: c’è sempre chi domina e chi subisce.
E nn riguarda solo il dolore fisico.
Si può essere sadici o masochisti anche senza arrivare a scene tipo “9 settimane e mezzo” (per chi ha letto il libro…il film nn rende lo stesso significato) dove si raggiunge l’orgasmo solo in seguito a forti percosse.
certo…che su questo argomento…ce ne sarebbe da parlare!
allora…
premetto che mi sono piaciute molto le tue parole e anche il tuo modo *lontano* di trattare l’argomento.
Argomento a me molto caro e dentro di me molto vivo. Questa è un’ introduzione oggettiva che credo chiunque si trovi in siti tematici, forum, blog o simili dovrebbe conoscere. Tante persone, uomini e donne senza distinzione, credono si sapere anche se magari è solo un desiderio, anche se esso si tramuta in una telefonata o attraverso parole che compaiono su un monitor.
ecco… io prendo le distanze da queste persone, non perchè io creda di sapere, ma perchè io Vivo determinate cose e non in una relazione extraconiugale en passant. Sono fortunata, il mio Padrone è allo stesso tempo il mio compagno e quindi vivo un rapporto completo e *sano*, mi considero uno spirito esibizionista e che vive la propria sessualità in maniera libera e naturale. Detto questo, ogni rapporto è diverso, come la storia dei ruoli. Siamo prima di tutto persone e non ci sono maschere da indossare, almeno secondo me.
pensa che io ero convinta che slave fossero di nazionalità Slava…
argomenti a me sconosciuti..
no all’adoratore sottomesso, visto che slave significa schiavo, il master è la divinità. Ma è solo UNA delle tante chiavi di lettura..chi lo vive in realtà rifiuta cliché e definizioni
ho capito male?
lo slave corrisponderebbe alla “divinità da adorare”?
Brava, un bell’approccio a questo argomento.
nando
non ne ho la conoscenza per scrivere un libro..attendo chi sa
su quest’ argomento potresti scrivere un libro