"Salve dottoressa Ameya, mi chiamo Lia ho 27 anni e una storia che mi sta portando davvero alla pazzia.
Sono sposata e ho un bimbo di cinque anni e mezzo. Devo premettere che questo bambino e’ capitato quando avevo 21 anni e quindi sia io che il mio attuale marito ci siamo presi le nostre responsabilità e siamo andati a vivere insieme. Ci conoscevamo talmente poco che poi i veri caratteri sono usciti con la convivenza. Siamo stati bene per un paio d’anni poi è stato tutto un disastro… veniamo da due realtà molto diverse e quindi spesso ci scontriamo su tutto… ma x il bene del bambino cerco di rimanere ugualmente salda la famiglia. Le devo anche premettere che io vengo da una famiglia dove non c’e’ mai stato affetto. Dove i miei genitori, x i continui tradimenti di mio padre, si separarono in malo modo mettendo sempre in mezzo i figli x farsi dei dispetti. Poi quando avevo quindici anni mio padre viene a mancare x un tumore. E torniamo a oggi… questa estate ho lasciato mio marito x un breve periodo di qualche mese perché avevo scoperto che lui aveva una relazione extra coniugale con un’altra donna che durava da quasi un anno. Poi lui mi ha chiesto scusa piangendo e io l’ho riaccolto in casa…ma veniamo al punto per cui le ho scritto. Nel periodo in cui non sono stata con mio marito, ho ritrovato un vecchio amico di scuola. Lui ha insistito molto x sapere perché ero sempre così triste e se ci volevamo vedere x un caffè così ne parlavamo. Lui lavora al 118 dell’ospedale della mia città e cosi una mattina lo sono andato a trovare e li ho avuto il classico colpo di fulmine per lui. Bello, atletico, occhi blu. Lui questo l’ha percepito subito. Mi vergogno a dirlo, invece lui per me ha dimostrato solo interesse sessuale. Ha cominciato a essere più spinto con degli sms ed io pur di non perderlo ci sono stata. Una mattina ci baciamo, ed io gli rivelo che x lui provo di più ma che se per lui e’ solo sesso di essere sincero perché comunque sia, io vivevo già una situazione drammatica a casa mia e se lui doveva giocare con me non era bello. Ma mi dice che per lui non è solo sesso. Così una sera facciamo l’amore. Il problema è questo: credo seriamente di avere una dipendenza affettiva per questa persona, lui non mi ama, non mi ha mai detto nulla di carino, mi tratta come una poco di buono, a volte mi sembra anche che mi eviti, ci sono giorni interi che sparisce per poi tornare come se niente fosse. Ed io? Io ho perso la testa per lui, pur di vederlo una volta al mese mi sottometto ai suoi giochi, so benissimo che per lui quando facciamo l’amore e’ solo sesso ma io in quegli istanti sono felice perché finalmente l’ho vicino. Poi subito dopo lui sparisce come se nulla fosse successo tra noi. Ed io in quei giorni mi sento impazzire, ho sempre paura che sia sparito per sempre. Dottoressa mi aiuti lei la prego, sono una bella ragazza, dolce, intelligente, ho una bella famiglia in fin dei conti, un bel bambino, perché mi sto rovinando la vita così dietro a quest’uomo? Un uomo che è chiaro che gioca con i miei sentimenti. Tante volte mi dico "basta adesso smetto" ma poi come lui si fa risentire ricado nel baratro. Ho passato tante cose brutte nella mia vita e non so il motivo per cui mi sento contenta solo con lui, anche se quegli attimi sono alla fine solo elemosinati da me. E non capisco come si possa essere così cattivi nella vita, lui sapeva benissimo non vivevo un bel momento e mi sentivo fragile e forse se ne approfitta di questo. Mi aiuti ad uscire da questa dipendenza che potrebbe rivelarsi davvero devastante per me e per la mia famiglia. La ringrazio di vero cuore… Lia" Ho scelto di pubblicare questa lettera tra le tante che ricevo, perché significativa di un copione tipico. Le frasi evidenziate sono contenuti ricorrenti in queste storie e parlano da sé. La risposta cara Lia, se analizzi questi contenuti, viene da sola. Intanto la ripetizione di uno schema familiare, del passato: padre traditore, marito traditore. Poi l’attrazione fatale per una persona EVITANTE e ANAFFETTIVA. Il senso di vuoto che si colma solo per brevi istanti con lui, il sentirsi impazzire se l’altro non c’è, infine la frase tipica di un tossicodipendente: ora smetto. Il problema non è l’amante o il marito Lia. Il problema è uno schema appreso sulla vita, sulle relazioni. Lui non c’entra niente, non è in sé nè buono nè cattivo. Ha avuto anche lui le sue ferite e anon sa amare, non si fida, non sa e non può darsi. Se leggi gli altri post qui, vedrai che nella tua infanzia non c’è stato un attaccamento sicuro, vivevi nell’incertezza, nel tradimento di tuo padre verso tua madre. Non hai interiorizzato un modello di relazione calda e sicura, è come se tu fossi zoppa e per reggerti hai bisogno di ‘lui’, il quale però non soddisferà mai il tuo senso di perdita e la tua fame d’amore. Perché da fuori non si colma qualcosa che manca dentro. Solo se dentro di te riuscirai a costruire una base sicura, e per questo ti suggerisco un bravo terapeuta nella tua città che si occupi di terapia sistemica relazionale, potrai non farti agganciare da relazioni malate, che nell’ingenuità inconscia proviamo ad aggiustare nel presente. Ti faccio tanti auguri.
Sono sposata e ho un bimbo di cinque anni e mezzo. Devo premettere che questo bambino e’ capitato quando avevo 21 anni e quindi sia io che il mio attuale marito ci siamo presi le nostre responsabilità e siamo andati a vivere insieme. Ci conoscevamo talmente poco che poi i veri caratteri sono usciti con la convivenza. Siamo stati bene per un paio d’anni poi è stato tutto un disastro… veniamo da due realtà molto diverse e quindi spesso ci scontriamo su tutto… ma x il bene del bambino cerco di rimanere ugualmente salda la famiglia. Le devo anche premettere che io vengo da una famiglia dove non c’e’ mai stato affetto. Dove i miei genitori, x i continui tradimenti di mio padre, si separarono in malo modo mettendo sempre in mezzo i figli x farsi dei dispetti. Poi quando avevo quindici anni mio padre viene a mancare x un tumore. E torniamo a oggi… questa estate ho lasciato mio marito x un breve periodo di qualche mese perché avevo scoperto che lui aveva una relazione extra coniugale con un’altra donna che durava da quasi un anno. Poi lui mi ha chiesto scusa piangendo e io l’ho riaccolto in casa…ma veniamo al punto per cui le ho scritto. Nel periodo in cui non sono stata con mio marito, ho ritrovato un vecchio amico di scuola. Lui ha insistito molto x sapere perché ero sempre così triste e se ci volevamo vedere x un caffè così ne parlavamo. Lui lavora al 118 dell’ospedale della mia città e cosi una mattina lo sono andato a trovare e li ho avuto il classico colpo di fulmine per lui. Bello, atletico, occhi blu. Lui questo l’ha percepito subito. Mi vergogno a dirlo, invece lui per me ha dimostrato solo interesse sessuale. Ha cominciato a essere più spinto con degli sms ed io pur di non perderlo ci sono stata. Una mattina ci baciamo, ed io gli rivelo che x lui provo di più ma che se per lui e’ solo sesso di essere sincero perché comunque sia, io vivevo già una situazione drammatica a casa mia e se lui doveva giocare con me non era bello. Ma mi dice che per lui non è solo sesso. Così una sera facciamo l’amore. Il problema è questo: credo seriamente di avere una dipendenza affettiva per questa persona, lui non mi ama, non mi ha mai detto nulla di carino, mi tratta come una poco di buono, a volte mi sembra anche che mi eviti, ci sono giorni interi che sparisce per poi tornare come se niente fosse. Ed io? Io ho perso la testa per lui, pur di vederlo una volta al mese mi sottometto ai suoi giochi, so benissimo che per lui quando facciamo l’amore e’ solo sesso ma io in quegli istanti sono felice perché finalmente l’ho vicino. Poi subito dopo lui sparisce come se nulla fosse successo tra noi. Ed io in quei giorni mi sento impazzire, ho sempre paura che sia sparito per sempre. Dottoressa mi aiuti lei la prego, sono una bella ragazza, dolce, intelligente, ho una bella famiglia in fin dei conti, un bel bambino, perché mi sto rovinando la vita così dietro a quest’uomo? Un uomo che è chiaro che gioca con i miei sentimenti. Tante volte mi dico "basta adesso smetto" ma poi come lui si fa risentire ricado nel baratro. Ho passato tante cose brutte nella mia vita e non so il motivo per cui mi sento contenta solo con lui, anche se quegli attimi sono alla fine solo elemosinati da me. E non capisco come si possa essere così cattivi nella vita, lui sapeva benissimo non vivevo un bel momento e mi sentivo fragile e forse se ne approfitta di questo. Mi aiuti ad uscire da questa dipendenza che potrebbe rivelarsi davvero devastante per me e per la mia famiglia. La ringrazio di vero cuore… Lia" Ho scelto di pubblicare questa lettera tra le tante che ricevo, perché significativa di un copione tipico. Le frasi evidenziate sono contenuti ricorrenti in queste storie e parlano da sé. La risposta cara Lia, se analizzi questi contenuti, viene da sola. Intanto la ripetizione di uno schema familiare, del passato: padre traditore, marito traditore. Poi l’attrazione fatale per una persona EVITANTE e ANAFFETTIVA. Il senso di vuoto che si colma solo per brevi istanti con lui, il sentirsi impazzire se l’altro non c’è, infine la frase tipica di un tossicodipendente: ora smetto. Il problema non è l’amante o il marito Lia. Il problema è uno schema appreso sulla vita, sulle relazioni. Lui non c’entra niente, non è in sé nè buono nè cattivo. Ha avuto anche lui le sue ferite e anon sa amare, non si fida, non sa e non può darsi. Se leggi gli altri post qui, vedrai che nella tua infanzia non c’è stato un attaccamento sicuro, vivevi nell’incertezza, nel tradimento di tuo padre verso tua madre. Non hai interiorizzato un modello di relazione calda e sicura, è come se tu fossi zoppa e per reggerti hai bisogno di ‘lui’, il quale però non soddisferà mai il tuo senso di perdita e la tua fame d’amore. Perché da fuori non si colma qualcosa che manca dentro. Solo se dentro di te riuscirai a costruire una base sicura, e per questo ti suggerisco un bravo terapeuta nella tua città che si occupi di terapia sistemica relazionale, potrai non farti agganciare da relazioni malate, che nell’ingenuità inconscia proviamo ad aggiustare nel presente. Ti faccio tanti auguri.
Ameya G. Canovi
@spesso il DA è in comorbilità
il soggetto DA è incapace di chiudere/mantenere chiusa una storia.
Ma il soggeto che ha questo problema con tutte le sue storie passate cioè il soggetto che non riesce a rifiutare + o – velati riavvicinamenti/corteggiamenti di ex o li ricerca …
soffre di DA o si sconfina in qualche altra patologia (ad es.:DPD,DBP…)
Molte volte, leggendo queste pagine, ho letto di comportamenti che risultano estremamente gratificanti e sono – a mio avviso- caratteristici dell’amore vero e grande per una persona.
Altre volte quegli stessi comportamenti sono definiti sintomi di DA.
Vorrei cortesemente discutere delle relazioni e del confine tra comportamenti di Forte Amore Sano e Dipendenza Affettiva.
Allo stesso modo, sarebbe interessante capire, dal punto di vista del soggetto DA, quando si tratta di mera "stupidità/ostinazione" e quando di vera e propria DA.
So che i confini sono labili ma proprio per questo potrebbe essere interessante parlarne.
Grazie
Manuela dice più o meno quello che volevo scrivere io: è un momento magico, davvero. E ti ripaga per tutto il dolore che, devo dirlo, io stessa ho permesso ad altri di darmi. L’importante è cominciare ad accorgersene. Vedi, Lia, io non sono una persona cattiva, ma pensavo che, per essere amata, avrei dovuto essere perfetta, nel senso di non dire mai quello che pensavo, se ritenevo potesse dar fastidio o addirittura ferire (già, le persone che vengono ferite nell’anima hanno solitamente questo rispetto verso gli altri: sapendo quanto si sta male, non vogliono farne a loro volta).
Pensavo: se già non mi amano così, mentre cerco di fare il possibile per essere gentile…ecc…cosa succederebbe, se io cominciassi ad esprimere le mie opinioni negative su certi comportamenti (avrai capito che mi riferisco a persone molto vicine a me).
Bene, mai più avrei immaginato: ho avuto il rispetto (che prima non avevo). E anche l’amore. Soprattutto per me stessa.
Sembra una cosa facile, imparare ad amarsi, e dovrebbe esserlo, a dire la verità, ma è una delle cose che noi riusciamo a rendere di un complicato unico.
Io mi auguro, e ti auguro, cara Lia, di riuscire ad amare te stessa: se ci pensi bene, l’unica cosa indispensabile per noi…siamo noi stessi. Io non potrei vivere senza di me, ti pare? Lo stesso vale per te, Lia, per tutti noi.
E purtroppo, se ci pensi bene, molto spesso noi viviamo "senza di noi" per lunghi periodi, che poi non è vita, ma semplice sopravvivenza.
Cercare di vivere attraverso l’altro, sia un marito, sia un amante, è sopravvivenza, e pure dolorosa.
La dipendenza affettiva (eh, se l’ho conosciuta….) è un misero tentativo per allontanare il dolore di affrontare il viaggio dentro di sè: ma è come prendersi a martellate per far passare il mal di testa…
Un abbraccio.
Brava, Ameya: questi tuoi post aiutano a riflettere.
Il momento in cui ci si rende conto di valere ha in sé qualcosa di magico. E’ come uscire da una lunga malattia fastidiosa. E’ come quando improvvisamente da dietro le nuvole si affaccia il sole.
Una meta che assolutamente vale la pena di inseguire anche se il percorse, delle volte, è doloroso.
@G. i 12 passi sono nati negli alcolisti anonimi , e di tutti i gruppi funzionano! certo che se uno non crede in un potere superiore fa fatica, tuttavia Pia Mellody in America ha messo a punto un sistema più ‘laico’. Ti consiglio i suoi libri se leggi in inglese, li trovi su amazon.
Scaricare la responsabilità della nostra felicità sugli altri è un esercizietto che ci ripara dal "peso" della scelta.
E se poi qualcosa va male (e a guardare bene c’è sempre qualcosa che non va…) è sempre "colpa" di qualcun altro.
Lia tu dici di essere pronta a "cambiare" per questa persona: ma sei matta? Tu non devi cambiare per nessuno.
Ribalta la prospettiva, mettiti al centro, segui le tue inclinazioni: vedrai che comincerai ad attirare persone vicine a te.
Fai tu le scelte, non farle fare ad altri.
E il sesso vivilo pienamente e liberamente, è la forza più scatenante che ci possa essere.
scusatemi,
sarò caustica. ma sono anche atea. e pur rispettando la fede poichè io stessa ho fede in me stessa e in chi amo, non capisco perchè ci debba sempre essere Dio in questo genere di progetti, non esistono gruppi di aiuto aiuto che non contemplino un approccio laico alla cosa?
Io penso sinceramente che la Fede in Dio è qualcosa di intimo che ti da forza nel vivere in questo mondo.
Invece a me sembra che soprattutto in questo paese Dio rappresenti una somma dimostrazione di quanto sia facile proiettare sul prossimo l’amore che non sappiamo dare a noi stessi.
Ho letto i dodici punti del coda linkato e mi sono venuti i brividi.
ammissione di colpe, remissione di peccati?
e per cosa, solo perchè si ama troppo, solo perchè non per colpa nostra ci è stato negato un amore, quello dei genitori che ci ha reso il bisogno di amore, dell’altro un ossessione??? ma abbiamo chiesto noi di nascere? O hanno deciso i nostri genitori, spesso e volentieri, parlo dei genitori dei codipendenti, irresponsabilmente, egoisticamente, egocentricamente?
Eppure siamo nella gloriosa patria dove pur di salvaguardare la famiglia tradizionale nega ogni forma di amore diversa. Dimenticando che Gesù Cristo non faceva differenze.
Eppure mi pare che di codipendenti in italia ce ne siano davvero tantissimi.
Io non credo che la fede in Dio, nei termini stabiliti dalla religione sia la soluzione giusta per i codipendenti, perchè io penso che prima di credere in chichessia bisogna innanzi tutto credere in se stessi, avere fede in se stessi (anche considerando che dio è in ogni cosa credendo in se stessi, se si crede in dio, si crede anche in dio). L’amore e il rispetto prima di tutto per la nostra vita e la nostra dignità, la nostra capacità di amare noi stessi e gli altri (ama il prossimo tuo come te stesso) e quindi di condurre una vita coerente con i propri principi e valori in maniera funzionale ai nostri sogni ed obiettivi. Una vita piena, affrontando in maniera proattiva i problemi e la quotidianità. Facendo leva sulla fede ma non diventandone schiavi. dipendenti
questo è credere in Dio secondo me, questo davvero aiuta e non ammissione di colpe e remissione di peccati… perchè per me nasciamo tutti innocenti.
@Vera ti pare io non sapessi di questi gruppi? 🙂 Per i CoDa non ho avuto riscontri dicpersone che effettivamente abbiano tratto giovamento mentre di Al-Anon e tutti gli altri le recidive sono basse, di persone che hanno frequentato i CoDa e sono ‘sobri’ da tempo non ho testimonianze, ma se tu ne conosci potresti inviitarli a scrivere qui se ne hanno voglia oppure dagli pure la mia mail grazie per la collaborazione! ameyaameya@alice.it
Ameya cara, i gruppi di auto mutuo aiuto per i parenti degli alcolisti si chiamano Al-anon, i CoDA invece sono gruppi creati proprio per le persone che soffrono di dipendenze affettive. Sai meglio di me che spesso tutte le dipendenze sono collegate tra loro, quindi è facile che un Al-anon frequenti anche un gruppo CoDA e viceversa. Esistono anche i gruppi per le persone che soffrono di disturbi dell’alimentazione ( anoressici, bulimici …) e si chiamano overeaters anonymous… Ci sono anche quelle per i giocatori compulsivi, per i sexaddict .. e via discorrendo. Ogni dipendenza ha il suo gruppo…
@Vera io sapevo che i CoDa erano gruppi di auto-mutuo-aiuto per familiari di alcolisti, o persone che dipendono affettivamente da persone che hanno una loro dipendenza a loro volta. Sbaglio?
Grazie veramestessa.Lo terro’ presente.Sono sconvolta da questa storia ancora.Non tanto per come e’ andata ma in che modo,per come sono stata trattata.E la cosa pu’ brutta e’ che mi sento in colpa,penso che forse veramente ho sbagliato io in qualcosa.Oramai e’ andata:) Mi ha fatto piacere leggere tutti i vostri consigli e sopratutto quelli di Ameya.Lia.
PS: Ti lascio il link del sito dei gruppi di auto aiuto per la codipendenza affettiva:
http://www.codipendenti-anonimi.it/home.htm
PS: Ti lascio il link del sito dei gruppi di auto aiuto per la codipendenza affettiva:
http://www.codipendenti-anonimi.it/home.htm
Lia cara, esiste una marea di gente ( che neppure se ne accorge ) che ha il tuo stesso problema. Vorrei farti presente che esistono dei gruppi di auto aiuto per le persone che soffrono di dipendenza affettiva. Informati se ce n’è uno nella tua città e prova a confrontarti con altre persone che hanno il tuo stesso problema e cercano in tutti i modi di liberarsene.. Un in bocca al lupo!
beh è chiaro, che la vittima e il carnefice sono entrambe persone incapaci di amare.
@utente anonimo non ho pubblic il tuo commento perché contiene parole che qui non voglio usare..
Ma cosa dovrei chiamare e perseguitare chi trascorre 24h su 24h del suo tempo con me?
Il problema è il cntrasto tra ciò che egli vuole mostrare pubblicamente e ciò ch’egli vive segretamente..Che poi considerati i risvolti dei media, tanto segretamente neanche è..
La verità la conoscono pure le pietre, anche se, per qualche inspiegabile ragione fingono di non comprendere niente, o meglio, c’è qualcuno che preferisce la costruzione d’una doppia vita,(a mò di guscio da mostrare pubblicamente, nel metre tutti sanno che non fa che nascondere il volto lasciando scoperto tutto il resto)
Come andatura Berlusconiana..Altro che stalking e perseguitato, quì la vera perseguitata sono io.
Eleonor no no non l’ho mai perseguitato.Io aspettavo era sempre lui che si faceva sentire altrimenti evitavo.Alla fine ho solo voluto una spiegazione del suo sparire cosi all’improvviso.Will hai ragione anche te la verita’ e’ che speravo in qualcosa di piu’ perche’ mi piaceva veramente tanto.Certe donne credono che offrendo sesso prima o poi avranno in cambio amore.E’ stata solo ingenuita’ nulla piu’ visto che erano otto anni che non conoscevo un altro uomo oltre mio marito.Ero rimasta a otto anni fa che quando due si piacevano volevano conoscersi e approfondire.Non sapevo che adesso le relazioni fossero cambiate cosi tanto e che la maggor parte degli uomini voglia solo qualche sc+++++a appunto.Cmq chiamatemi stupida ma a me manca,non so neanche io cosa visto che non mi dava nulla, ma mi manca.
Lia mi sa tanto che lui si sente perseguitato da te ^^ Non lo chiamare più per carità o ti denuncia pure per stalking ^^
@Lia:
Scusami Lia, ma credo che ci sia proprio un errore di fondo.
Tu continui, a parer mio, a confondere una relazione con una semplice avventura di sesso.
Non si può nemmeno chiamare storia di sesso da come la descrivi.
Una storia di sesso implica almeno una continuazione di incontri sessuali.
Questo è uscito con te solo per portarti a letto e ti ha scaricata subito dopo e in maniera squallidissima!
Almeno così ho capito.
Ma di cosa ti sei innamorata? Boh?
Cavoli, di donne che si sono illuse ne ho viste (me compresa) ma almeno avevano un qualcosa di cui illudersi, che ne so, tipo zuccherino dato di tanto in tanto (che nn è una bella immagine, ma almeno giustifica qualcosa..).
Insomma, per quanto distorta, una relazione di dipendenza affettiva implica cmq che a "giocare" siano in due: uno scappa, l’altro rincorre; uno sopraffa, l’altro subisce, etc..
Scusami, mi permetto di parlare perchè so cosa significa vivere una relazione del genere e so il tormento che ne consegue.
Qui io vedo solo una donna che ha confuso una sc****a (perdonatemi la franchezza..) per l’inizio di una romantica storia d’amore!
Magari le parole di Ameya sono state un pò dure, ma ha ragione.
Creati una vita che sia tua!
Trova la tua dignità di donna!
Buona notte.
Will
Quando dovevo ancora laurearmi, la sua ex fidanzata, per rabbia mi contattava tramite msg per dirmi che, avrei continuato a far la centralinista, perchè incapace di far l’avvocato..
Per lei io ero buona solo a darmi delle arie,a presentarmi in tribunale con mio fratello già laureato,e, lasciar credere a terzi di possedere un titolo che in realtà non avrei mai raggiunto..per inettitudine al lavoro..
In quel periodo, trascorrevo le mie giornate studiando come una matta, e la sera, anzichè bighellonare, preferivo prestare attività di collaborazione presso un call center..(non che la cosa mi piacesse, s’intende ma, quei soldi,mi erano necessari, avevamo da poco comprato casa e arradato la casa nuova di sana pianta, avevamo molti debiti, ed inclusa l’università mio padre proprio non riusciva ad arrivare alla fine del mese; così per poter provvedere al mio proprio sostentamento, per una questione di "dignità" decisi d’accettare quel posto di lavoro,non volevo chieder nulla alla mia famiglia che già provvedeva alle spesse dell’università..Ma lei, continuama a darmi della barrista!!!
Anno 2006, partecipai ad un concorso nazionale di poesia in lingua italiana classificandomi 2 su ben 900 concorrenti..ma anche questo per lei fu solo un colpo di fortuna..Decise così di sottopormi al giudizio d’un talet scoop, credendo che finalmente sarebbe riuscita a smascherare la mia assenza di talento..
Alla fine sapete com’è finita? che il talet scoop pur essendo una donna di me s’era proprio innamorata e voleva portermi con lei a Milano..Anche Brescia, mi pregò di scrivere a spese dell’associazione(………..) ma per fa r questo avrei dovuto sospendere i miei studi che già a motivo della questioni di cuore procedevano con estremo rilento…
Feci la scelta giusta, rimanendo e concludendo il percorso di studi, rinviando ad un secondo momento l’idea di scrivere un libro…
Da neolaureata continuava a darmi della barrista!!!e appartenendo al mio stesso ambiente, era riuscita a corrompere persino il capo del mio studio, il quale non faceva altro che far emergere gli sbagli eclissando tutti i successi ottenuti senza L’AIUTO DI NESSUNO!!!
Da praticante avevo vinto più ricorsi di un sacco di neoavvocati scadenti e mediocri..
Ma, in costanza di ciò continuava a darmi della barrista e, a voler generare la convinzione ch’io fossi una ragazza squilibrata, incapace di offrire al mio ragazzo, sicurezza, amore sincero e soprattutto un rapporto stabile fondato sul rispetto reciproco e la fiducia..Diceva che, non possedevo neanche le nozioni generali della "buona educazione", mi definiva una sottocoppa di peltro..
Che dirvi? una vera SUOCERA persecuzione vivente..
Proponeva a me di ricostruirmi una vita con qualcuno diverso da lui che nel mentre era diventato il mio GURU..per mezzo di yoga, riuscivamo a comunicare in ogni cosa, lui viveva in me ed io in lui come un albero intrecciato sin dalla radice..
Ma l’albero doveva morire..Perchè solo la morte della vita, avrebbe siglato la sua rinascita-vittoria..
Credo che sia completamente pazza,a credere di poter indicare a me, la strada che si ostina a non voler imboccare lei..
Lo chiama amore..Ed invece è solo possesso e voglia di competizione e di riscuotere successo ad ogni costo, ad ogni prezzo, con chi si considera culturalmente "inferiore"..
Poi, la leggi nell’anima, è scopri che il suo volto, non è poi così diverso dalla bruttezza che miete dentro..
Spesso la grazia divina non è poi così insensata..Dio sa, quel che fa, molto più dell’uomo..
Anche se l’uomo a suo dire "sfortunato" non può che lottare per cercare di mutare un destino almeno 300 volte più grande di lui.
Il problema è capirlo..
@ancora di più povero cristo
Ameya certo…fra un po’ comincero’ un corso di barman quindi sicuramente avro’ la giornata piu’ impegnata e staro’ sicuramente meglio.Ma solo una cosa…non lo chiamerei tanto "povero cristo" lui.Non pensi che comunque esiste gente che non ha rispetto per gli altri? con tutte le problematiche che possono avere pero’ credo che un minimo di rispetto anche in una storia solo sessuale potrebbero averlo…un po’ di tatto ecco…che non fa mai male…..
Chiudere dicendoti che non e’ rimasto soddisfatto del rapporto mi sembra squallido e poco delicato.Non c’e’ giustificazione secondo me per il non portare rispetto a un essere umano. Lia.
@Lia come puoi se davvero hai letto TUTTO qui dall’inizio dire che sei INNAMORATA di ‘lui’??????????? una cosa almeno l’hai capita..che sei tanto anaffettiva quanto lui..nessuno dei due sa AMARE sono tutti e due intrappolati in un copione, inutile scrivere pagine e fiumi di cuoricini e canzonette poesiole melense e sdolcinate! per favore, esci fuori fatti degli interessi, vai a una scuola serale, istruisciti, fatti una personalità vera e smetti di vivere imprigionata in uno specchio di plastica ! se si vuole uscire da questa pantomima bisogna essere disposti a non NOMINARLO più, ‘lui’ non esiste, è un povero cristo, preso dai suoi schemini irrisolti. Sei disposta a diventare UNA? Allora basta cuoricini e lagne, tagliati i capelli, comprati vestiti nuovi, iscriviti a un corso di ballo, leggi dei libri interessanti, fatti una vita TUA!
e se vi dico che il mio schema originale è talmente radicato da aver condizionato nn solo la scelta dell’uomo di cui mi sono innamorata o gli amici di cui mi sono circondata ma che addiritura mi sono resa conto che ho, inconsciamente, ricreato lo stesso schema, lo stesso conflitto, persino con le persone con cui ho scelto di aprire la mia attività?
Ho una madre che per orgoglio è incapace di un gesto di affetto o anche di ammettere di aver commesso un errore e chiedere scusa, un padre con cui fino ai miei 16 anni, nn esisteva (poi ci ho lavorato io e ora, almeno, un minimo rapporto lo abbiamo).
E tutte le persone di cui mi circondo sono caratterizzate dall’essere affettivamente poco espansive, mentre io ho bisogno di affettività anche fisica.
Ognuno di noi reagisce in maniera differente ai comportamenti della famiglia di origine.
io e le mie sorelle lo abbiamo fatto, scegliendo persone e avendo atteggiamenti completamente diversi.
Ma se si va a scavare deriva tutto da lì.
Non si può generalizzare e ogni caso è a se, ma di sicuro un ambiente sereno ed equilibrato è fondamentale per i rapporti futuri.
Will.
Caro utente anonimo sono Lia…spesso me lo sono chiesto anche io che non avendo per prima io una stabilita’ emotiva decente non posso offrire nulla agli altri.Cosa vuoi che ti dica: non mi hanno mai insegnato cosa e’ un abbraccio,una carezza,un bacio.Non ci sono abituata.Forse sono anaffettiva anche io come quell’uomo che ho frequentato: solo che lui lo manifestava cercando sempre nuove vittime per sentirsi venerato e avere continue conferme,ed io forse lo manifesto volendo prendere il completo controllo e affetto su una persona in particolare, e proprio su un anaffettivo come me,sono rapporti distorti e contorti.E’ finita perche’ lui si sentiva stretto in questa cosa.Oggi abbiamo avuto l’ultimo confronto: io gli ho scritto che mi mancava e che ero rimasta delusa che lui dopo il nostro secondo rapporto sessuale si fosse dileguato senza una spiegazione,lui di contro mi ha risposto che non gli e’ piaciuto perche’ non ho parlato abbastanza durante il rapporto e che era lui ad essere deluso..e poi mi ha detto che non e’ mai voluto uscire con me oltre il sesso perche’ io sono esaurita e che adesso devo lasciarlo in pace.Poi ho appena saputo che mio marito continua quella relazione che credevo chiusa.Propro stasera esce con quella donna solo che non so come seguirlo perche’ io non guido e lei abita lontano e nessuno si mette in mezzo a queste situazioni.Che dire..sicuramente la prima instabile sono io pero’ avete idea x un attimo di come mi sento? sento un vuoto dentro senza fine.Non so perche’ mi sono innamorata di quell’uomo che mi ha usata e poi gettata cosi trattandomi anche come una di strada.Eppure non riesco ad odiarlo e mi manca molto e so che sara’ cosi per molto tempo.E con mio marito non vedo molte vie d’uscita: sono apatica a questa situazione.So benissimo che continua a vederla ma non riesco a finire e a chiudere anche qui.So solo che mi sento proprio a pezzi oramai. Lia
@Utente anonimo (ma perché non firmarsi almeno con uno pseudonimo?) non sono riuscita a seguire il filo logico del tuo discorso..ma colgo l’occasione per specificare una cosa
il copione familiare si può riproporre tale e quale o si può cercare di correggerlo. Se osserviamo le famiglie, o sposiamo unapersona identica nei comportamenti o cerchiamo a tuttti i costi l’esatto opposto mettedno in scena così un copione correttivo.
Non credo assolutissimamente si possa generalizzare..
Se hai avuto una famiglia in cui tuo padre tradiva tua madre, allora automaticamente sarai attratta da uomini che sono abituati a trattare le donne senza considerazione alcuna e sopporterai d’essere maltrattata usata perchè quello è l’esempio ricevuto dalla famiglia d’origine..
Spesso, è proprio osservando gli errori (orrori)dagli stessi genitori posti in essere,che s’impara a non sbagliare a desiderare l’esatto contrario, che si sviluppa la capacità di com-prendere ciò che è buono e ciò che è cattivo..
Se il colpo di fulmine arriva, prescinde dal dover pareggiare i conti con un marito infedele..(certo non arriva mica, un colpo di fulmine al giorno, ma neanche all’anno, sei fortunato se ti capita una volta nella vita)Se un marito sbaglia, una donna che si rispetti non deve sentirsi autorizzata a seguirlo a ruota..Ma, i matrimoni precoci, potrebbero essere un serio problema..Come puoi riuscire a comprendere l’amore, se non hai ancora capito te stessa?
Come puoi essere capace di offrire ad un’altra persona "stabilità" se conduci una vita da "squilibrata"?..
La dipendenza sentimentale è una cosa, quella fisica un’altra ancora..Essere dipendenti da un cuscino è impossibile ovviamente, come impossibile sarebbe innamorarsi perdutamente di chi fa di tutto per renderci ridicole in mezzo agli altri..o per umiliarci in mezzo agli altri..
Forse l’unica difesa in tali circostanze è possedere l’intelligenza , l’obiettività e l’equilibrio giusto per valutare tutto, principalmente essere capaci di valutare gli altri come ci vedono, e come possono percepire la nostra stessa personalità..
Spesso, la paura dell’abbandono genera voglia d’abbandonare per primi, (picchia più forte chi ha più paura di perdere), ma allontanarsi in quel momento sarebbe l’ennesimo sbaglio,pari a negare le ambite conferme che l’altra parte sta in tutti modi cercando , l’ennesimo allontanamento sarebbe come affermare la nostra incapacità d’offrire certezze-d’affrontare i problemi porgendo sicurezze di cui noi tutti necessitiamo.Le incertezze, del resto creano dubbi, il dubbio genera paura, e la paura incapacità di riporre fiducia nell’altro, soprattutto in costanza d’una precedente negativa esperienza..
Valutare la storia di Lia, sulla base della sua singolare narrazione dei fatti, non è sufficiente per poterla aiutare a risolvere il suo problema..Probabilmente, potrebbe essere utile, analizzare altri aspetti della sua stessa personalità, il suo moto di rapportarsi al mondo, il suo stile di vita attuale, i suoi mutamenti il suo grado di maturità..
ps) se state cercando di fomentare il dubbio, nel passato è successo, che cosa può darti la certezza che con te sarà diverso..
La risposta è solo una:
Perchè ama me, come non ha mai amato nessun altro/a..
Perchè ama me in assenza di veli, quelli utilizzati per farla scappare via lontano da me..
Perchè è capace di leggere il cuore di percepire il buono che c’è..
Beh…io aspetto ancora un pò ad esultare… 😉
Cmq…Grazie Ameya!
@ Anonimo20:
se avessi seguito solo le mie sensazioni nn ne sarei mai uscita.
Ancora adesso le mie senszioni mi porterebbero a cercarlo.
Ancora adesso le mie sensazioni mi dicono che lui è ancora importante per me.
Ancora adesso le mie sensazioni mi guidano verso persone e relazioni sbagliate.
Solo la razionalità, l’autoanalisi e l’aiuto di un terapeuta mi hanno aiutata a trovare dentro di me la strada per affrontare il mio relazionarmi agli altri.
Solo così sono riuscita ad evitare di passare da un "errore" all’altro.
Con lui è stato, ed è, più difficile perchè la dipendenza, il forte coinvolgimento che io nn riesco cmq a nn chiamare amore, aveva già messo radici profonde in me.
Anche io a volte dico di stare attenti, ma solo perchè, come in qualsiasi mestiere, ci sono persone valide e persone che nn lo sono.
E si rischia, secondo me, di passare da una dipendenza all’altra.
Ma si ritorna al discorso della professionalità della persona a cui ci si rivolge.
Ciò che dico sempre è: "Se hai un mal di stomaco persistente nn vai dal medico, magari da un gastroenterologo?"
E anche l’anima, a volte, ha bisogno del suo medico.
Buona notte a tutti.
Will
Ci relazioniamo con l’altro in base al modo in cui percepiamo noi stessi e ci amiamo… andiamo alla ricerca di uomini sbagliati e di relazioni sbagliate perchè inconsciamente crediamo di non meritare rispetto e considerazione… è come una punizione che certe donne danno a se stesse quando soffrono per carenza affettiva.
Un abbraccio:)
@grazie Smeraldo!
Carissima, ti ho letta molto volentieri. La tua risposta così professionale, come giustamente deve essere, ma tra le righe quanta sensibilità.
Grazie di esistere e buon fine settimana
l’uomo è fedele, inconsciamente ripete gli schemi ricevuti dai genitori
è solo quello null’altro, perché se solo ne fosse consapevole non lo farebbe.
Nel momento in cui Lia prenderà consapevolezza della sua storia e della sua eredità, allora inizierà a vedere le cose con una prospettiva diversa, a fare un percorso nuovo, probabilmente starà meglio anche il figlio, cambieranno anche le relazioni
Lia attenta ai terapeuti
non ragionare troppo
ascolta le tue senzazioni
in bocca al lupo
@brava Will……………………….un grido di urrah per te!!!!!!!!!