LA DIPENDENZA DA FUMO DI SIGARETTA

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La dipendenza da tabacco, tra tutte le dipendenze, è una di quelle più conosciute, dibattute e analizzate. I media si occupano da anni di informare su danni provocati dal fumo, statistiche allarmanti mettono in guardia sugli effetti della nicotina nei vari organi.

Perché si continua a fumare?

Negli anni Sessanta fumare era simbolo di emancipazione. E chiunque lo faceva, ovunque. Che il fumo contenga sostanze tossiche, nocive, mortali per l’organismo è risaputo.

Perché si continua a fumare?


Qui non si vuole affrontare l’argomento da un punto di vista scientifico sui danni fatti alla salute. L’OMS da anni dirama bollettini e campagne informative sul fumo da sigaretta.

Ciò nonostante perché si continua a fumare?

Da un punto di vista psicologico, ogni scuola darebbe la sua interpretazione a seconda della teoria di riferimento. Freud era un fumatore incallito e morì per un cancro al cavo orale. Egli fu il primo a ipotizzare che Eros e Thanatos, cioè pulsione di Vita e di Morte, fossero entrambe presenti nella psiche umana e pertanto spingessero l’individuo da un lato ad amare e a riprodursi, dall’altro all’autodistruzione. Inoltre, secondo la sua teoria stadiale dello sviluppo, il bambino alla nascita esprime la sua libido attraverso la suzione e l’oralità. Per poi proseguire il proprio sviluppo in fasi successive (anale, fallica, genitale). Se per qualche motivo lo sviluppo non accade regolarmente, cioè avviene un blocco, l’individuo resta fermo alla fase orale per tutta la vita se non risolve la causa del trauma. La teoria freudiana è  interessante. Tuttavia non arriva a spiegare completamente ciò che accade realmente nella psiche di un fumatore. Secondo il cognitivismo l’individuo si crea una propria mappa della realtà, si costruisce un bagaglio di idee e esperienze. Per quanto riguarda il fumare, ad un certo punto della storia individuale e sociale, dev’essersi creata un’associazione positiva tra la sigaretta e il Sé. Da quel momento la persona continua ad associare il gesto, la sostanza inalata, ad un momento di rilassamento, di scarico della tensione, di risoluzione di uno stato d’animo negativo. E vi si identifica a tal punto da non riuscire più a concepire la propria vita senza sigarette.  La sigaretta per un adolescente può divenire una stampella a cui aggrapparsi per fuggire dall’insicurezza che caratterizza l’età, un mezzo per farsi accetare nelle dinamiche gruppali. E l’abituazione alla sostanza resta, anche quando di quella stampella si vorrebbe fare a meno. Come si può osservare con ciò che è realmente il fumo , il fumare non ha nulla a che vedere. Se ad un individuo sano si offrisse di ingerire veleno, catrame, polonio e altri componenti chimici con strani nomi, la risposta sarebbe “no grazie!”. Se si proponesse a una personaa di bere candeggina o aspirare il tubo di gas di scarico di un’automobile essa rifiuterebbe indignata. Tuttavia magari la stessa persona si reca quotidianamente da un tabaccaio per acquistare le stesse sostanze impacchettate in carta dorata e pagando fior di quattrini per un veleno che potrebbe avere gratis.

Allora perché si fuma?

Per la valenza simbolica che si continua a dare al gesto del fumo. Il fumo in sé è nefasto, sgradevole.

Chi fuma puzza. Ha le mani ingiallite, l’alito fetido, ha una nuvola di sporcizia che aleggia intorno alla sua aura. Non ne  è consapevole poiché è perso nel suo film che “fumare è bello, e mi rilassa”. Finché ci sarà questa idea, questa illusione che il fumo è piacere, non si riuscirà a smettere. Si potrà rinunciare per un pò, ma poi la nostalgia per un ipotetico perduto amore ricondurrà il fumatore a fare un’eccezione: “solo un tiro, mi sento così triste, nervoso, affamato, ecc. ecc.” E la ingannevole storia d’amore ricomincia. Pura illusione. Ma la mente ci crede fermamente, ci si identifica. La dipendenza dalla sostanza è facilmente vinta in pochi giorni, la dipendenza affettiva-psicologica dal fumo si basa su una convinzione. Solo attraverso un decondizionamento progressivo dei pensieri che sostengono, motivano e legittimano tale dipendenza, si potrà vedere ciò che è davvero il fumo.

Sporcizia e veleno fetido, travestiti dall’illusione di cui abbiamo bisogno.

Ameya G. Canovi

Se vuoi partecipare ad un week end di disintossicazione e decondizionamento dal fumo contatta Ameya. www.ameya.it

110 commenti su “LA DIPENDENZA DA FUMO DI SIGARETTA”

  1. @Cara Gabri sembri un fiume in piena di energia 🙂 a volte si passa da una dipendenza all’altra, se si è conspevoli si può scegliere una dipendenza meno devastante del fumo, forsemeglio il caffè per il momento? ma ti sconsiglio cibi e bevande estreme yin-yang conosci?) perché l’uno ti riporterà all’altro, se stai con cibi neutri e tisane il corpo si disntossica prima e non avrai raptus di eccessi…

  2. Errata corrige:
    La risposta del corpo al rifiuto di fumare è una battaglia fra qualcosa di subdolo, che ovviamente non sei tu ma ciò che qualcosa ti ha fatto credere di essere finora, e ciò che invece di più puro hai dentro, e sei.

    La mia paura è di diventare dipendente dal caffè.
    Mi dileguo. Un bacio.
    Gabri

  3. Qui proprio non ti si può dire niente.
    Ma nel mio caso l’ elaborazione della questione mi porta su piani che non ritengo il caso di discutere pubblicamente, ma su cui mi accipiglierò un pò.
    Però mettiamola così:
    Questo post è stato il colpo di grazia.
    Ci pensavo da molto tempo, che volevo smettere.
    Nei quotidiani dialoghi tra me e me Mi sono inalberata più volte in modo feroce per questa ridicola abitudine.Mi dicevo spesso: se fossi il tuo uomo ti troverei brutta.
    Poi mi è scomparso un pacchetto di sigarette, poi, dalle tante al giorno ho deciso di smettere.
    Ancora non completamente, sai, per adesso la vince l’ illusione della condivisione. E’ giusto così, bisogna pur passarci. Se no non passa.
    E’ stato terribile.E nello stesso tempo lo definirei estatico.
    Credo che il punto d’ unione fra vita e morte sia il masochismo.
    Ho l’ abitudine di dare un’ immagine alle mie emozioni.
    Quando ho comunicato il mio proposito alla mia psicologa, ho detto che volevo smettere di fumare perchè sapevo che c’ era qualcosa che risiedeva in me che io di proposito volevo annebbiare, e che avevo bisogno di chiarirmi alla vista.
    Con tutta quella nebbia, non ce l’ avrei mai fatta.
    La risposta del corpo al rifiuto di fumare è una battaglia in cui qualcosa di subdolo, che ovviamente non sei tu ma ciò che qualcosa ti ha fatto credere di essere finora, e ciò che invece di più puro hai dentro, e sei.
    E’ una battaglia in cui il concetto del sè si ribalta, si mette in discussione, si manda a quel paese continuamente.
    Quell’ illusione che finora aveva saputo solo dirti: fumare è bello, mi piace e mi rilassa, adesso è osteggiata, aggredita da quel sè che era stato confinato da qualche parte.
    Quel sè, del quale, se fosse in carne ed ossa, m’ innamorerei all’ istante.
    La sua forza è inversamente proporzionale alla mia fragilità. Quindi è Fortissimo.
    E trovo tutto ciò rassicurante.
    Decidere di smettere è qualcosa in cui bisogna prendere per buono ogni cambiamento che si verificherà in noi da quel momento.
    A me si è abbassata la pressione in modo drastico. Quindi bevo litri di thè.
    Ma mi sento perennemente ubriaca.
    E faccio litri di pipì.
    Poi ingrasserò, etc.
    La mia paura è di non diventare dipendente dallo zucchero.
    Mi convertirò al miele.
    E tanto altro.
    Grazie.
    Gabri

  4. ho smesso di fumare un anno fa, senza alcun supporto, con la mia sola determinazione. la scelta più intelligente che abbia mai fatto.
    smettere di fumare è innanzi tutto riconquista della libertà.

  5. mah lo dico pure io orsopio , io mi sento realista, il fumo è sgradevole, un veleno inutile, poi possiamo anche sfogare gli odi e gli insulti che si hanno dentro su chi passa, da veri frustrati…non aggiungo altro

  6. “Il fumo in sé è nefasto, sgradevole.”

    mah.

    io ho smesso di fumare ormai da un po’. ma spero di non diventare mai aggressivo (fascista, avrei voluto scrivere, ma non sono, o non sono ancora, abbastanza aggressivo) come te.

  7. @E. la tua mail mi ricorda di ricordare una cosa importante: che ogni sintomo o dipendenza va letto nella storia individuale della persona…da ciò che racconti l’autolesionismo è la tua modalità di risposta allo stress e alle difficoltà. Per te occorre un intervento mirato su quella tematica..molto prima di affrontare la dipendenza da fumo…da sola smettere di fumare da quel che posso capire sarà troppo difficile…occorre un aiuto medico molto serio che ti sostenga, ti faccio tanti auguri!

  8. ricevo per email e incollo:

    sono sempre la solita E. , ti ho scritto tempo fa e avevo ricevuto risposta da te. sei stata molto gentile e mi dispiace stressarti ma oggi è successa una cosa che mi ha portato a rileggere il tuo post sulla dipendenza da fumo di sigarette. volevo commentarlo ma dall’ufficio non posso.
    così ti scrivo, decidi tu se copia incollare tutto e metterlo come commento oppure no
    lunedì alle 20:00 ho spento quella che immaginavo sarebbe potuta essere la mia ultima sigaretta.
    oggi alle 11:30 ho ceduto dopo 40 ore e ho ripreso a fumare
    la notte l’ho passatab a sbattere la testa contro il muro e non è una frase metaforica. mi sono fracassata e adesso sono piena di bernoccoli.
    mi sono accorta che il mio smettere era solo una pausa, un’attesa, prima di ricominciare a fumare di nuovo.
    nel frattempo, per maltrattarmi, sbattevo la testa e mi tagliuzzavo le gambe
    ho un’aggressività e una voglia di farmi male che non sai. se la veicolo nel fumo va tutto bene. se non lo faccio, ammazzo me o qualcun altro.
    cosa posso fare?
    da una psicoterapeuta ci sono già stata ma è finita in un lago di sangue. non capiva, non tollerava l’odio per me stessa. quello ho capito da sola cosa significava, ho capito l’importanza di amare me stessa altrimenti non amerò mai nessuno.
    ma come la mettiamo quando l’astinenza bussa alla porta?
    sono così triste
    adesso ho ripreso dopo sole 40 ore
    la prima dopo 40 ore è stata una delle sigarette più buone della mia vita
    la più buona dopo la prima che ho aspirato completamente.
    dove posso motivarmi?
    dove posso trovare la convinzione che fumare è una cosa brutta?
    a me sembra tanto bello, comodo e utile. e si, pure profumato, sono gusti, evidentemente.

    ma tutti vogliono che smetta, a partire dal cardiologo che mi ha detto che sono pazza a fumare un pacchetto al giorno a 29 anni.

  9. @Bolero quindi propendi per una sublimazione?
    Suggerisco di veicolare la stessa energia libidica verso un oggetto meno repellente 🙂
    io sono ex ma non mi sento ancora innamorata…

  10. Ho letto con attenzione il post ed alcuni dei commenti. L’attenzione era quella di un “fumatore” in stand-by. Già, sono circa otto mesi che non ne accendo una, ma sono consapevole che, non per questo, posso definirmi un “ex”. Anzi, in verità penso che un fumatore non smetterà mai di essere tale. Potrà convincersi di non fumare e riuscirci, ma sempre con rammarico. Io iniziai per un lutto subito – morì di tumore uno zio a cui volevo parecchio bene – ed iniziai. Senza un perchè meglio spiegato. Forse per rabbia, per dolore, per sfida. Poi, la vita, ha dato il suo contributo ed ho continuato sino a otto mesi fà. Perchè ho sospeso? diverse volte me lo chiedo: sicuramente l’idea di essere schiavo, mi dà terribilmente fastidio; l’aver constatato che, a non fumare, fisicamente, si stà meglio: ci si sveglia più riposati, migliora il sapore e l’olfatto; relativamente, ha dato il suo contributo anche il fattore economico: costano troppo!

    In questi giorni, poi, stò maturando una mia idea sul perchè si continua a fumare: non è, per caso, che si scarica nell’atto del fumare, quell’attività che, in altri ambiti – lavorativo, personale, sociale – non si riesce, per motivi diversi, a porre in essere? Fumo perchè non riesco ad agire in altri ambiti e quindi, fumare, mi fà sentire cmq attivo.

    Bah, è solo una mia sensazione e come tale è da prendere.

    Grazie per l’attenzione…qualcuno ha da accendere? 😉

  11. non lo so, credo ci siano le dipendenze, più che le dipendenze da una sostanza. ognuno ha le sue, ognuno dipende da qualcosa ci sono dipendenze da cosiddette droghe, alimentari, da sesso, da alcol e chissà quali coazioni a ripetere. si può anche smettere di fumare, di mangiarsi le unghie, di soffrire di masochismo cutaneo. ma le dipendenze ci saranno sempre. e criminalizzarle è sbagliato. dire chi fuma puzza o che un’illusione il suo piacere è un giudizio a sua volta opinabile. ognuno in fondo è libero di scegliere i suoi vizi. e comunque a vivere si finisce poi con il morire. in ogni caso. 🙂

  12. Carissima……. io fumo da sempre…. enon puzzo , non sono fetida, non sono disgustosa..al contrario….. i miei baci sono ricercati come le mie mani ed il resto……
    L’unica cosa su cui concordo e’ che il fumo come ogni altro eccesso o dipendenza FA MALE…il resto sono cavolate…..
    suggerite dalla quelle fantastiche filosofie orientali?
    Mi sto accendendo una sigaretta….. ne vuoi un tiro? Serena notte

  13. http://itali[..] LA DIPENDENZA DA FUMO DI SIGARETTA La dipendenza da tabacco, tra tutte le dipendenze, è una di quelle più conosciute, dibattute e analizzate. I media si occupano da anni di informare su danni provocati dal fumo, statistiche allarman [..]

  14. http://itali[..] LA DIPENDENZA DA FUMO DI SIGARETTA La dipendenza da tabacco, tra tutte le dipendenze, è una di quelle più conosciute, dibattute e analizzate. I media si occupano da anni di informare su danni provocati dal fumo, statistiche allarman [..]

  15. @bene marinaio, non è obbligatorio essere d’accordo con quel che dico, ma scusami, tutta questa enfasi su un qualcosa di cui nonconosci a fondo le dinamiche mi lasciano perplessa, io sono stata fumatrice, so cosa dico, faccio sedute alle persone per smettere di fumare. Tu non hai mai fumato? Buon per te. Ma la valenza del tuo commento è la stessa, per me, di quella dei preti che danno indicazioni e pareri sulla vita sessuale delle persone sessualmente attive, restano molto teoriche ed esterne. Un saluto

  16. Non sono d’accordo con te, penso (in tutta la mia infinita ignoranza) che le tue ultime descrizioni del fumatore, siano proprio quelle che spingano i ragazzini a fumare, perchè si rendono conto che non sono affatto vere, dunque come non sono vere queste affermazioni, potrebbero essere nn veritiere tutte le altre.
    mi spiego:
    la tua descrizione è mirata a un fumatore da 2 pacchetti di sigarette al giorno (minimo), ma la maggior parte, fumano senza avere le mani ingiallite, ne nessun alone di fumo attorno…
    un altra cosa che si dimentica è la dipendenza fisica dal fumo, che unita alla dipendenza psicologica crea quel legame.
    Legame a mio parere inspiegabile se si cerca una motivazione globale, in quanto penso che le motivazioni siano veramente molteplici e totalmente differenti (a volte in antitesi) tra un individuo e un altro.
    Per quanto riguarda la tua descrizione del fumatore incallito, è la stessa che si da (con altri “sintomi”) normalmente al drogato, ed è pericolosissimo quando un ragazzo si rende conto che ci sono persone che assumono droghe eppure vivono una vita più che normale.
    Tengo a precisare che non fumo e che non ho mai assunto droghe, neanche un tiro di spinello.
    Un saluto, e scusa la mia intrusione.

  17. > passata attraverso il fumo come diritto anche alle donne
    > chi fumava negli anni 60 era emancipato, moderno

    Questo è frequente e sconcertante.
    L’emancipazione inizia molto ma molto spesso iniziando a “imitare” i peggiori difetti di quelli sopra/dominanti/etc. a cui si fa riferimento, nella emancipazione.
    Cosa fanno i regaz quando vanno all’estero? la prima cosa è imparare lo slang insulti e “parolacce”.
    Infatti, bisognerebbe fare così quando becchi un figlio che fuma.
    Lo fai fumare senza interruzione tre, quattro pacchetti di sigarette, rendi ciò che è una cosa veitata una cosa obbligata, fino a farlo nauseare.
    Nulla di meglio per “imparare” l’assurdità di ciò che si sta iniziando a costruire come dipendenza.

  18. @Leo io non riuscivo a moderarmi e la quantità aumentava vorticosamente..avrei potuto fumare a ciclo continuo..da fumare sempre a non fumare mai ho scelto di respirare!

  19. @Guadiana temo fumerà ancora di più…nulla fa scattare l’accanimento al fumo come solo il pensiero di dover smettere…se poi te lo dice un altro poi..se poi è la mamma si mangia il pacchetto! Stampa il post e lascio distrattamente in giro..come per sbaglio…ma solo chi è consapevole dello schifo del fumo potrà dire basta..finché vi si vede un amore irresistibile si è vittime di un incantesimo…facci sapere!

  20. Grazie Ameya,per questo post,mi serve proprio!
    Mio figlio si fuma
    2 pacchetti di sigarette al giorno,glielo faccio leggere !!
    Spero che tu stia bene ,buon lavoro
    e buona serata
    guadiana

  21. ok ok moderazione per le sigarette, io fumo poco. ma vuoi mettere il vizio preso a piccole dosi ? vuoi mettere birra e sigaretta ?

    la moderazione spazza via l’esagerazione, che è quello che fa male davvero….

    un caro saluto…

  22. Oh mio Dio ho avuto paura di leggere i 77 commenti che mi precedono…il tuo post è stato già abbastanza tosto…
    “Chi fuma puzza. Ha le mani ingiallite, l’alito fetido, ha una nuvola di sporcizia che aleggia intorno alla sua aura.”
    Aiuto! Che immagine!
    Ma nn credo che mi farà fumare l’ultima sigaretta…

    Non mi sono mai soffermata sul perchè io abbia iniziato a fumare…forse sono davvero rimasta alla fase orale (dovreste vedere come riduco i tappi delle penne..).
    Ai miei tempi era un modo x sembrare grandi.
    Poi è diventata vera e propria dipendenza e guai se resto senza siga.

    La frase chiave è proprio questa: “fumo xkè mi piace!”
    Ci sono momenti in cui la siga diventa quasi sacra, tipo dopo il caffè.
    Ormai xò devo dire che i fumatori sono in diminuzione.
    Molto spesso infatti mi ritrovo in gruppi dove sono l’unica fumatrice.
    Eppure, continuo ad uscire al freddo e al gelo dai locali x godermi i miei 5 minuti post cena.
    E’ che per quanto si sappia che fa male..proprio nn lo si pensa.

    La sigaretta poi diventa la scusa per una pausa dal lavoro, un modo per impegnare il tempo alla fermata degli autobus (che puntulamente arriva quando la accendi…), un modo per tenere le mani impegnate.
    E a volte può anche essere un modo per avere un atteggiamento sensuale.

    Sicuramente avrò detto cose già scritte…
    Ciao
    Will.

  23. tradotto il mio soliloquio in parole povere:

    anche se il cosmo tutto fuma (fa quello che vuole, è egoista e autolesionista!, secondo il nostro ignorante e non deve render conto a nessuno. arrogante),
    se vuoi vivere senza relativi disagi e malanni, NON FUMARE!
    🙂

  24. @@@ Ero a scuola e qui si dibatteva fortemente 🙂
    Allora , Robert Cloniger e R.B. Cattell cercano di studiare i tipi di personalità legati ai neurotrasmettitori, Cattell individua un tipo di personalità “fumatrice”, biologicamente predisposta all’uso di sostanze…Come dice Marlene, il problema è vastissimo, si inzia per emulare i pari, per stupidità, per incosapevolezza, per forti condizionamenti sociali: si ricordi la lotta del femminismo , passata attraverso il fumo come diritto anche alle donne, chi fumava negli anni 60 era emancipato, moderno. Il fumo quindi ha valenze moltiplici. Sociali, economico-speculative, psicologiche, chimiche, ecc. L’INTERPRETAZIONE DEL PERCHe’ UNA PESONA FUMA , NONOSTANTE TUTTO, E’ A MIO AVVISO SOLTANTO UN FATTO SIMBOLICO. IL FUMO E’ IN SE’ SCHIFEZZA, TUTTAVIA IL SIGNIFICATO CHE L’INDIVIDUO SIMBOLICAMENTE VI ATTRIBUISCE DIVENTA RITUALMENTE UNA CREDENZA STABILE, UN’IDENTIFICAZIONE, UNA CONVINZIONE, UN COSTRUTTO IRRINUNCIABILE PER IL SIGNIFICATO ASSUNTO NELL’ECONOMIA DELLE IDEE COSTITUENTI IL SISTEMA DI CREDENZE PERSONALI.

  25. @ saskia;
    😀 no, non è tanto la comparazione in sè, quanto il fatto che ogni psicoattivo provoca la produzione di neurotrasmettitori che mutano l’umore e lo stato percettivo di chi li assuma , replicando, verosimilmente, quegli stati di serenità e benessere che si possono provare normalmente con le persone , le situazioni le azioni che si amano. Eccco perchè, in ogni dipendenza, e in questo blog è magnificamente espresso da Ameya, non è l’oggetto d’attenzione in sè ad essere problematico, quanto piuttosto sintomatico di un disagio del soggetto cui si riferisce.

  26. [il gesto…è il gesto che mi crea dipendenza . lo si spiega come simbologia dell’atavico bisogno di nutrizione suggendo dal capezzolo materno oppure lo si potrebbe ricondurre forse anche ad un innaturale istinto di autodistruzione , completamente avulso dalle teorie darwiniane…che dirti , mia cara , il discorso sulla “bionda” è assai vasto ;)]

    ciao 🙂

  27. Ameya 59 ed ultimo commento;
    sìì, quello era il punto, e posto senza capziosità, dovrai ammettere che è un interrogativo lecito, seppure non sia una scusante;
    la contraddizione che rilevi è davvero stridente, e perfetta l’esemplificazione;
    per Eruption, la coazione a ripetere sono i dentini del nostro carillon

  28. @Non solo Smilepie..lo stato guadagna sul monopolio dei tabacchi e spende miliardi per fare campagne antifumo…interessante no? Quasi come essere presidente del consiglio e avere 3 reti televisive..Italia…

  29. Mai fumato, non sopporto l’odore del fumo e di chi fuma…
    in più i fumatori che si ammalano, consapevolmente(x’ che il fumo faccia male oramai è più che assodato), li abbiamo sul gobbo e dobbiamo pagar loro le cure mediche…

  30. @#62, ERUPTION e ( 63)
    ”la sigaretta c’è sempre quando la vuoi…una persona, o un affetto, invece, no.”

    ma differenza tra due è enorma!
    concludo: se c’è una persona o un affetto non fumi??
    interessante! …
    saskia

  31. Urca se si! 🙂 Ho un paio di lutti dall’infanzia al centro del petto che pesano come piombo. Più tutta una serie di repliche dell’abbandono che ho pazientemente ricomposto nel corso della mia vita, tanto perchè non si rimarginasse mai la ferita, nella speranza che il tempo ritornando su sè stesso mi dicesse ‘ Era tutto uno scherzo! Rieccoti i tuoi cari! ‘ .E qualcuno dovrà pur dare testimonianza della validità della teoria della ‘coazione a ripetere’ no ? 🙂

  32. Io non fumo, mai fumato, mio marito sì, e non vuole smettere: dice che non ci riesce. Si è rovinato la salute, che era di ferro, ma anche se poche, le fuma lo stesso. Ormai ho rinunciato a insistere perché smetta: ottenevo solo che fumasse di più.
    Un abbraccio.

  33. Penso che se non fumassi le mie 15 sigarette al giorno, diverrei un tal rompiscatole! Sono quasi certo che il coltivarsi qualche vizio letale abbia il vantaggio di contenersi dalla volontà di prevaricazione verso il prossimo.
    Questo è quello che mi racconto, solitamente ed infatti…mi smentisco; non è vero; è che non ho la forza di smettere…ecco. 🙂 Però, se ci pensi, la sigaretta c’è sempre quando la vuoi, come quasi ogni altra sostanza psicoattiva; una persona, o un affetto, invece, no. Penso che la forza della sigaretta sia nella sua immediatezza assuntiva.

  34. sono una fumatrice moderata, dieci al giorno, ho smesso sempre in gravidanza e allattamento e tutte le volte che ho subito qualche intervento chirurgico, ma ho sempre ripreso, non voglio smettere, per il momento ( mai dire mai), conscia del fatto che il fumo fa male ne deduco che la forza distruttrice, in me, prevale? Forse, ma mi sta bene così.

  35. @Ah ho capito ora, se mi devo autodistruggere allora meglio mi faccio diventare un fumatore che un malato di tumore?o mi distruggo con altro?
    la pulsione di morte è sempre quella…anche qui quanto?

  36. Ameya 52 – per somatizzazione intendevo ancora una scarica riflessiva, su sé stessi, in forme patologiche;
    a esempio l’epidemiologia è bizzarra, e il male può colpire anzitempo anche soggetti di vita e comportamenti in apparenza preclari, compresa l’oncologia polmonare nei non fumatori;
    ma sia chiaro non cerco scuse, fumare fa male e basta;
    mi chiedevo solo perfidamente se a volte potesse essere il male minore

  37. @Non è ciò che è in sé a procurare piacere ma il significato simbolico attribuito..preferisco attribuire significato ad altri gesti ugualmente intensi e masturbatori…gli undici minuti di vita me li tengo moltiplicati per 30 quanto fumavo…per fare gesti più divertenti..sempre miei eh :-)nessuno mi porta via nulla di me, intesa come essenza, se non voglio, nemmeno il chirurgo mastectomico! Fuma sereno Beer, puzza sereno! Ma sallo 🙂

  38. Respirare colla o gas di scarico non mi fornisce alcun piacere.

    Al contrario fumare una sigaretta mi piace. Mi piace il sapore, mi piace la mia mano che tiene una sigaretta, le mie labbra che la trattengono, il fumo che sbuffo al termine della profonda aspirata.

    Tutto ciò che ci uccide, se vogliamo estendere, è travestito da piacere, compresa la vita.

    La sigaretta non dura undici minuti: ci costa, secondo gli illustri colleghi, undici minuti di vita. Il fatto che non sia gratuita la rende immensamente più grata al fumatore.

  39. @1Konan quelli che comprano sigarette non si sentono stupidi..sono prigionieri…di una illlusione commerciale e sociale..che ci fa credere che puzza è bello e necessario…

  40. @Beer non devi convinvere me, io sono ex fumatrice…chiediti se proprio ne hai voglia, se non c’è un modo più amorevole e meno tossico e fetido di regalarti undici minuti..io ci mettevo anche meno..le succhiavo le sigarette…ma non è un gesto per se stessi dettato da amore..ma da Thanatos..ho trovato altri modi MOLTO più piacevoli e meno distruttivi di regalarmi undici quindici quaranta minuti..giornate…anche io la pensavo come te..ma erano cognizioni distorte..ho imparato a farmi regali più belli di un rituale al veleno che puzza a pagamento.. travestito di piacere…ma lungi da me il convincerti te o altri dalla loro illusione..ti piace è ok..sii consapevole…ma perchè non inalare gas di scarico di un’auto allora? è gratis…anche sniffare colla da scarpe costa meno :-)in Brasile va un casino.

  41. Carissima,

    io ho un approccio diverso dal tuo.

    E’ stato dimostrato (un articolo del British Medical Journal, pubblicazione seria) che fumare una sigaretta accorcia la vita di undici minuti.

    L’accendermi e fumare una sigaretta significa dedicare unici minuti del mio prezioso tempo ad una attività che non serve ad altro che a procurarmi un individuale, insensato, indiscutibile definitivo piacere.

    Ecco, mentre fumo penso a chi quegli unici minuti li regala ad un capoufficio borioso, ad una moglie (o marito) insopportabile, ad un parente malmostoso o ad un amico giulebboso.

    Io li prendo per me. E nessuno me li potrà mai chiedere indietro.

    Tenetevi, voi non fumatori, i vostri undici minuti. Io li investo nel modo migliore: nel mio piacere.

  42. ameya
    penso che la verità stia nel fatto che le nostre pulsioni soffrano della deregulation che caratterizza tutto il cosmo.
    Certo è difficile affermare questa posizione. Tutta o quasi la totalità della letteratura dipinge e analizza l’universo come una macchina meravigliosa, al tempo stesso tanto ignoto, ma equilibrata e perfetta. Ma credo, son convinto sia un clamoroso falso biblico.
    Non c’è poi tutto quest’ordine. E’ rimasto il caos, come se il divino protagonista dell’antico testamento non avesse proprio messo a posto un bel niente.
    Daltronde in sette giorni… affermazione che alimenta il sospetto di bluff, eventualmente ha creato e donato un difetto sicuro al genere umano: la sua grande, infinita presunzione (di essere speciale al centro dell’universo).
    Presunzione poliedrica sviluppata in diversi punti di vista, senza limiti, rinforzata da filosofie e religioni.
    L’universo “è” caos, talmente relativo alla nostra condizione – noi ne vediamo solo una infinitesima microscopica parte – da darci l’illusione paradossale, nella interpretazione del sentire diffuso, di essere “preciso” come un cronometro svizzero.
    Parliamo scelleratamente di “equilibrio della natura”.
    Ora dobbiamo accettare che la natura sia una macchina tutt’altro che perfetta. Le pulsioni che ci riguardano sono aspetti della natura e sono, guardacaso, caotiche (come tutto l’universo, appunto).
    Se alla mia gola piace la marmellata, va a finire che mi becco il diabete; se mi piace la chianina al sangue va a finire che mi ammalo di gotta; se sono vegetariano ho una alta predisposizione all’anemia; se sono assatanato di sesso divento un depravato; se amo stare all’aria aperta divento un fannullone; se amo la velocità ho più probabilità di schiantarmi contro un traliccio dell’alta tensione; se sono omosessuale ho pulsioni irrefrenate di verifica della mia stessa sessualità; se sono insicuro ricorro facilmente o sono più vulnerabile alle droghe; se mi affascina la ricchezza e la vanità divento uno spregiudicato politico…
    Tutto questo premesso trovo che le cosiddette dipendenze, come il fumo, l’alcol e le droghe in genere ( ma anche, in diversa misura, la marmellata, la chianina, il sesso e la vanità), siano una conferma della condizione di caos nella quale l’umano si trova ad esistere.
    Questo disordine facilmente condiziona attraverso le pulsioni la condizione psichica e fisiologica. Siamo fatti male, questa è la verità, contrariamente all’immaginario collettivo che ci vuole frutto complesso e perfetto del “creatore”, un essere superiore, onnipotente, onnipresente (slogan da mago telma).

    Prendere consapevolezza della propria condizione e del caos che ne “s-regola” i meccanismi aiuta l’emancipazione e prepara ad essere vittime del diffuso concetto — abitato da un bel branco di pulsioni che portano altrettante contraddizioni — che si classifica sotto la definizione di “libertà”.
    🙂

  43. @Beer la mente procede per idee e verifiche …ognuno fa teorie ingenue (o scientifiche, chi sa) sulla vita. Ognuno costruisce un bagaglio di costrutti…per mia fortuna ho superato il costrutto “fumare mi piace” e ho compreso cosa c’era dietro, per me, quel gesto autistico, di fuga, chiusa in cucina con lo sguardo perso che fumavo davanti alla finestra aperta..l’ho fatto per anni ..finché ho capito che avrei potuto fumare per sempre..non mi bastavano mai..finoa soffocare…allora ho iniziato a guardare con occhi diversi e ho visto l’illusione..ma lungi da me fare campagne…dico ciò che ho scoperto..poi fumi chi vuole..con la puzza lontana da me però 🙂 baciare un fumatore è come leccare un portacenere sporco…

  44. gentile Ameya, torno sull’argomento un po’ scosso dal post 34, una disamina che definire toccante è poco;
    certo non c’è nessuna ragione valida a sostegno del fumo, questo è incontrovertibile;
    e anche le versioni più edonistiche possono essere una copertura all’stanza di fondo, il fumo è un sintomo di autoaggressività;
    una sola domanda, può essere frutto di una negoziazione con sé stessi (anche parzialmente inconscia), tale da convogliare in un gesto palese e dunque revocabile quelle forze oscure e distruttive che altrimenti potrebbero portare a somatizzazioni peggiori?

  45. Nella mia esperienza di incallitissimo fumatore di sigarette senza filtro, mentre chi fuma non insiste perché chi non fuma inizi a fumare, i non fumatori vogliono estendere la loro virtù agli altri, incitandoli con fervore ad eliminare il vizio del fumo.

    La cosa non è limitata al fumo: anche le persone fedeli e sincere vorrebbero che tutti gli altri fossero fedeli e sinceri.

    Un poco come gli ammalati di sifilide, che se tutto il mondo fosse sifilitico sarebbero anche loro considerati normali.

  46. IL fumo è un’illusione, giusto. un gesto quotidiano che ripetiamo senza pensarci, una debolezza che non vogliamo accettare in nome di una presunta “libertà”….
    io ho smesso tre anni fa, non ero un gran fumatore. ogni giorno che passa mi ripeto che sono stato uno stupido a cominciare. ogni giorno mi accorgo di quanto sto meglio senza quella merda. ogni giorno sento il mio corpo, pur giovane, rinascere sempre più.
    respirare bene è vita. è una sensazione che si dimentica. è bellissimo respirare!
    ma la polemica potrebbe solo essere all’inizio: in fondo è lo stato che ne ha il monopolio. potrebbe praticamente aiutare tutti con poco impegno….è solo che manca la volontà di farlo. in fondo vendere morte al popolo è troppo comodo e redditizio… gli stupidi son quelli che comprano la morte, non quelli che la vendono,
    no???

  47. @Beer l’alternativa è tra quello che puzza ed è giallo o la rompicoglioni?
    Nessuno dei due…preferisco un buon libro davanti al camino da sola..

  48. Ciao Ameya, leggo con molto interesse i tuoi articoli che offrono sempre spunti di riflessione. La dipendenza dal fumo credo sia la più “facilmente” evitabile tra le altre, come anche la più comune. Facilmente evitabile perchè, come è anche sopra scritto, in fondo, si può guarire in pochi giorni, se si soffoca la convinzione. Perchè di questo, solo questo si tratta… mio padre smise di fumare quando io lo pregai regalandogli una rosa. Avevo 5 anni e da fumatore accanito non toccò più una sigaretta… Interessante la teoria di Freud, che sia un mancato sviluppo di uno stadio della vita? Poi tutto dipende sempre dalle reazioni, fragilità e componenti caratteriali di ogni individuo.

    Un abbraccio!
    Francy

  49. Chi fuma puzza. Ha le mani ingiallite, l’alito fetido, ha una nuvola di sporcizia che aleggia intorno alla sua aura.

    Ma avendo dei vizii, è persona in generale comprensiva e tollerante.

    Ora, io mi chiedo, meglio avere accanto una con le dita gialle – ma tollerante – o una salutista rompicoglioni?

  50. La sigaretta è il piacere perfetto, secondo il divino.

    E’ infatti breve, inutile, dannoso e soprattutto lascia sempre insoddisfatti.

    Non vedo poi per quale motivo dovrei fare un sagrificio per togliermi un vizio.

    Tutti i miei sforzi sono volti a mantenere i vizii che ho, ed a prenderne di nuovi.

    L’assenza di vizii è accettabile solo nelle donne molto brutte.

  51. @Tarta il concetto è così evidente e sottile che sfugge..non è ciò che è davvero la sigaretta, un insieme fetido di schifezze, ma il vestito simbolico che vi mettiamo..tale vestito è legittimato socialmente..insisto con l’esempio assurdo perchè credo calzante: se d’ora in poi la nostra società creasse un’ abitudine a considerare figo bere candeggina, e tutti lo facessero e la tua mente gli desse un valore simbolico di rilassamento, sentirti uguale, diversa, tesa, riposata ecc ecc bevendo la candeggina, allora bere acido cloridico o ipoclorito di sodio diventerebbe “magico”, rilassante, socializzante ecc…è il significato che si dà alla sostanza!!

  52. @Giusy come vedi il semplice gesto di fumare nasconde pensieri, simboli e significati che vanno ben oltre..tale da perdere di vista che per fare tutto questo…usi un veleno..la candeggina..

  53. Quando qualcuno mi riprende perchè fumo, rispondo che ci sono cose che fanno più male, per esempio l’egoismo, la cattiveria, l’indifferenza ecc.., lo so che è come nascondersi dietro uno spillo, ma un giorno ho riflettuto sulle mie stesse parole e ho capito perchè le pronunciavo.
    Fumo da quando avevo 12 anni, non molto e sul lavoro non fumo per ore ma fumo! Ho smesso per circa 9 anni poi … un amore impossibile, un periodo stranissimo e …ma si, una sigaretta che vuoi che sia, ho bisogno di scaricarmi ecc… , e sono ancora qui che fumo ed ho 45 anni.Quello che mi rende patologica è che evito di farmi vedere da mia madre , oddio lo sa che fumo, ma evito perchè è sempre una tragedia, evito perchè è quasi come un dispetto, è l’unico momento che le rubo, che è solo mio che mi autodistrugge ma è mio!!! ci sono state molte cose nella mia vita che mi hanno costretta a non tagliare il famoso cordone ombellicale, troppo lungo da raccontare qui, cose concrete,sia di salute che economiche ec…
    Inoltre quelle emotive, meno mi sentivo apprezzata e cosiderata e amata per la persona che ero, più mi attaccavo, più mi annietavo, più strisciavo ad elemosinare un po di bene, non che no me ne abbia voluto o non me ne voglia ma lei misura il bene con i suoi soldi e con le cose concrete, magari mi avesse comprato un vestito in meno e mi avesse regalato un piccolo assenzo di complicità, un bacio sulla guancia o una semplicissima carezza!!!
    Siamo così diverse diverse!!! Non penso di essere migliore io, anzi, siamo solo diverse e se questo anni indietro mi ha portato ad annientarmi perchè mi ritenevo sbagliata adesso con un pò di consapevolzza in più di me mi sento solo io e mi accetto abbastanza bene, ma molto è rimasto in me ,annidato in ogni mia cellula, di quello che mi sentivo, e molto risale al fatto che a 6 anni mia madre è dovuta andare a lavorare ed io ho subito il tutto come un abbandono, un senso di colpa tremendo che mi faceva sentire inutile, inadeguata meritevole della penitenza.
    Lo so che in questo mio sfogo forse mi sono annodata e molti non capiranno il senso delle mie parole, ma in questo groviglio di stati d’animo c’è una boccata di fumo respirata di nascosto, aspettando il momento adatto, il luogo adatto per sfuggire …la domanda a cui sto cercando di dare una risposta è ” da chi?, da lei o da me stessa?”
    Ecco sta andando a letto è il momento giusto, apro la porta vado in giardino brrr !!! che freeddo!!!accendo la mia sigaretta una tirata ed il fumo sale su libero leggero per un attimo volerà libero, leggero e lo farà per me … io non ho ancora ali forti per raggiungerlo, su oltre i miei confini … oltre i miei limiti …
    Giusy

  54. Ameya, leggo e leggo sempre ottime cose.
    Difficile anche commentare quando si e’ cosi’ d’accordo… 🙂

    Il fumo dovrebbe essere millesimato, come ogni piacere.
    Un sigaro o un sigarillo, una pipa, di tanto in tanto, dopo un pasto come si deve.
    Governare il piacere per renderlo proprio un piacere. E invece… sio passa sempre all’automatismo condizionante, alla dipendenza.
    Mmh.
    Strano, no!?
    Eppure e’ proprio cosi’.

  55. Ameya ci sono molte cose non necessarie che però costituiscono feticci, ripari, evasioni…non saprei…
    Non bevo perchè perdo lucidità, non mi drogo per lo stesso motivo…non dipendo dal gioco nè dalla tv, forse un pochino da internet, ma ci trovo stimoli alla conoscenza (intendo culturale) e alla riflessione. Lo so che è psicologico ma non saprei perchè, nacque da emulazione, questo è certo. Ero più simile agli altri, forse. Ora è il contrario, sono piuttosto diversa, la maggioranza non fuma, quella che frequento…potrei emularli…:-) Davvero non so dire di più.

  56. Ho smesso di fumare, all’improvviso, per una scommessa con quello che sarebbe diventato mio marito, esattamente 25 anni fa!E ne fumavo davvero tante, di sigarette. Sono quindi la dimostrazione vivente che volere è potere! E se ti liberi della morte, con un solo balalissimo gesto!… Un abbraccio

  57. @Tarta e Bi io bevo candeggina ma non puzzo..e penso a smettere..ricordatevi la mente è piena di alibi..al di là che venga o meno il cancro…è davvero così necessario bere candeggina-fumare-avvelenarsi??? Perché??

  58. dimenticavo…ho due blo ora, questo è rimasto di informazione da condividere e l’altro solo poesia e narrativa, che erano l’intento originario, poi disperso, quasi abbandonato. Avevo bisogno di mettere ordine, anche e non solo, e inizialmente pensavo di chiudere ma il confronto mi interessa e quindi ho trovato questa soluzione . Difatti ho ripreso a scrivere narrativa.Se ti va di leggere ci linkiamo anche lì.
    Sono http://nonsonoiskra.splinder.com

    …per tenermi sul basso profilo 🙂

  59. beh! dove non sono arrivate le tesi freudiane pare essere arrivato Massimo Fagioli, chiederei a lui 🙂

    Sembra comunque verificato che il fumo fa danni su soggetti predisposti (lo dice la mia endocrinologa) e ci soono analisi avanzate di Dna che potrebbero confermarlo ( conosco un ricercatore del CNR, se ne è parlato) .
    Bne non fa e questo è scontato, lo dico anche io che fumo.
    E’ questione di gestuaità, la sigaretta mi stacca in qualche modo dalla concentrazione eccessiva, soprattutto davanti al pc quando scrivo, anche per lavoro, naturalmente. Ho smesso forzatamente (ospedale) senza crisi da dipendenza, so che potrei smettere quindi. Ma c’è una cosa che tu hai scritto e in cui mi riconosco, una specie di sfida ala autodistruzione. Limitata al fumo …forse fisicamente, occorrerebbe parlare anche di altri aspetti ma sono complessi.
    Sai che c’è? che mi hanno detto che pur fumando io non puzzo di fumo e le dita sono intatte e delle rughe me ne frego 🙂
    Per me la sigaretta, in sintesi, è come il ciuccio, che da piccola sputavo. Mi sarà mancato il ciuccio? Scherzo ma è vero.
    So che se vivessi con chi non fuma smetterei, se sto a casa di chi non fuma mi trattengo…insomma ci penso a smettere.

  60. E purtroppo questa è una dipendenza che ho……beh non si può essere perfetti…..no dai a parte gli scherzi…..è una bruttissima cosa lo so bene…..e un giorno spero di smettere…..solitamente se mi intestardisco riesco in quello che mi impongo forse non è ancora arrivato il momento…..

  61. @Onavi sai io bevo due gocce di candeggina tutti i giorni , non fanno male…
    le tue parole mi suonano uguali..se comprendi cos’è il fumo ..capisci l’assurdità di respirarne anche solo l’odore…

  62. io sono un semi fumatore di circa 5 sigarette al giorno,ti dico che il fumo non fa male se controllato come faccio io da ormai una quindicina d’anni,quello che preoccupa più per la mia salute è l’inquinamento in tutto il suo genere.
    ciao

  63. Ho smesso di fumare improvvisamente ormai più di 20 anni fa. Mi faceva paura…Ho però messo da parte i soldi di sigarette e accendini come se fumassi ancora e alla fine dell’anno avevo tanto da potermi fare un bel viaggio ;))

  64. Ho subito per alcuni decenni il fumo passivo di mio padre ad intervalli (circa 30 anni…ad intervalli..quindi molti di meno…forse un terzo…10 anni…), anche perchè uscivo per il lavoro, 10 ore al giorno eppoi facevo politica come responsabile di una sezione del vecchio PCI. Ho fumato pure io per un pò di tempo, però credo che in totale abbia fumato circa 60 pacchetti nell’arco dei miei prossimi 60 anni. Inoltre gli individui, indipendentemente da Freud (pochi leggono e molti scrivono…), oppure altri psicanalisti, le persone in realtà vivono di dipendenza anche di tipo vitale. Mi spiego: moltissimi, la maggioranza dell’umanità-a mio modo di vedere-, fà ciò che gli propina l’andazzo, dato che per essere individui bisognerebbe …conoscere, sapere, studiare, etc. In realtà, quasi nessuno fà ciò, quindi se ne evince che le persone faranno fatica a staccarsi dal vizio, nonostante i divieti, anzi, a maggior ragione per i divieti. Conosco figli che fumano d’avanti ai genitori che sono malati e viceversa. Infine (non finisce mai…) chi non fuma fuma lo stesso perchè la società è inquinata e di più! Etc. Cari saluti. “Solo chi ha austima ed autonomia…a volte vi riesce!”

  65. Hai ragione su tutti i fronti. Non toglierei una virgola dal tuo post.
    Però fumo e ho iniziato 7 anni fa. Tardi. Quando scrivo avere le sigarette a fianco mi da sicurezza.
    Penso che prima o poi smetterò.
    Prima o poi?
    Un bacione Ameya:-)

  66. Credo che la tua esperienza, Ameya, sia stata veramente quella che descrivi, ma i fumatori e fumatrici che conosco hanno fatto un’altra esperienza. A me il fumo era totalmente indifferente e ho smesso presto, ma non mi ha mai provocato sensazioni di nausea o altro, solo un leggero stordimento, che a me, che amo la lucidità, non piaceva molto: tutto qui. Evidentemente le esperienze sono varie e le reazioni anche, per cui è difficile generalizzare.

  67. @No Diaktoros..il fumo se hai letto il post non è per nulla un piacere, è l’illusione che lo sia che lo rende tale, io ho fumato fino allo sfinimento…ed era uno schifo obbligato, una schiavità, una dicotomia schizofrenica…credimi che il fumo sia un piacere è la più grande illusione che l’uomo si sia raccontato…

  68. Il fumo è un piacere: chi fuma ama il sapore del tabacco, l’annebbiarsi delle sensazioni che provoca la nicotina, lo stacco dal quotidiano che è l’azione del fumare. Perché quindi rinunciare a un piacere? Per mia fortuna, fumare non è mai stato per me un piacere, ma se lo fosse stato credo che niente e nessuno mi avrebbero convinto alla rinuncia

  69. giuste riflessioni, tutte quante; il fumo fa male in tutti i sensi: alla pelle, ai denti, ai capelli, ovviamente ai polmoni ed all’apparato cardio-circolatorio…e poi probabilmente agisce anche sui centri cerebrali della fame e della sazietà, inducendo percezioni errate…

    non é neppure vero che non si possa smettere di fumare; si può farlo, con la forza di volontà:)

    Rido di me stessa, perché so bene tutte queste cose; ma continuo a fumare, proprio perché voglio fumare:)
    eppure a quanto dicono ho una volontà di ferro, per certe cose…:)

    brutta bestiaccia che sono, vero?:)

    un bacione, cara Ameya:)

  70. un argomento che conosco bene,
    ho iniziato a fumare a 15 anni per andare contro al veto di mio padre, (classico vero?), dimostrare che anch’io “potevo” fumare visto che lo faceva anche lui.
    ho sempre fumato tanto un pacchetto e più al giorno, ricordo che mi alzavo alle 5 la mattina e ancora prima di scendere dal letto avevo già la sigaretta accesa.
    ho smesso in gravidanza e durante l’allattamento ma quando ho ripreso a lavorare ho ricominciato come se non avessi mai smesso.
    a 30 ho detto basta, visto che mio marito tentava e ritentava ma naturalmente fumando io era difficile per lui riuscirci,
    ho detto basta di colpo, ricordo che un collega mi ha messo il famoso “orecchino”, lo so che è una cosa mentale ma devo dire che mi ha aiutato, quello che non mi ha aiutato sono stati gli amici, le varie prese in giro ma ho resistito sempre,
    la prova che avevo superato quella fase l’ho avuta in una triste e disperata occasione,
    ho fatto 10 giorni fuori da una rianimazione aspettando il destino di mia sorella, ecco, lì il bisogno di fumare era una cosa che mi attraversava in ogni cellula del corpo, ricordo che per combatterlo patteggiavo con dio la vita di antonietta, dio non mi ha ascoltato, ma io non ho mai più fumato.
    unica nota triste è che ho un figlio che fuma tantissimo, l’unica cosa positiva è che non fuma mai in casa,
    bell’argomento, brava,
    un abbraccio

  71. Ho guardato il sito del tuo B&B..non siamo vicinissime ma conosco la zona…diciamo che la pietra di bismantova che viene citata io la vedo guardando fuori dalla finestra… 🙂
    Je

  72. io non posso dire niente perchè non fumo,non mi piace e mi da fastidio se qualcuno mi fuma vicino quindi per me è ispiegabile questa dipendenza..ma mi rendo conto che per chi invece non riesce ad uscirne deve essere veramente difficile…

  73. Cara Ameya, interssante questo argomento… ero un fumatore incallito fino quindici anni fa, ho smesso e devo dire non ne sento più il desiderio, però molto spesso per distendermi e rilassarmi due tirate di sigarette “artigianali” non le disdegno…sarò ancora recuperabile? Io poi ho una teoria molto personale sul desiderio di fumare, un giorno magari affronteremo l’argomento…
    A presto

  74. ciao Amelya….per fortuna il problema nn mi tocca,provai una volta e ne ebbi disgusto…sinceramente nn sopporto neanche chi mi fuma vicino…quindi cerco di evitare il contatto…sai ho cominciato a vivere “bene”da quando entro in vigore il divieto di fumo nei locali…una legge di “civiltà”..ciao Ameya

  75. stasera Ameya mi vedi a nozze col problema, giacché sono stato un esperto fumatore di tutto;
    può darsi che si tratti di una pulsione orale irriducibile (appunto Freud, ma e i sigari ritorti di Lacan?), ma può anche darsi che la cosa sia più complessa, e attenga anche a modulazioni della sfera del gusto, la pipa a esempio con le tante miscele a disposizione, o un toscano stravecchio postprandiale coniugato a un fernet, che credi, è un duetto divino;
    eppoi c’è la questione più saggia del fumo psicotropo, non nicotina ma cannabinolo, che seppure deroga dai principi un po’ da convitto angelicato e compulsivo delle discipline psicologiche, rientra in una pratica diffusa (meno pericolosa della coca, di cui lo stesso Freud era stato fervido fan), e attinente a un ‘gusto’ mentale, di rilassatezza, e affinamento sensoriale.
    In effetti le uniche stupide sembrano le sigarette..

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