MENDICARE AMORE

mendicante2Nella relazione disfunzionale si instaura un copione che potremmo chiamare la bisognosa e il fuggitivo. Il 99% della popolazione affetta da dipendenza affettiva è donna (D.Miller, 1994), ma ci possono essere spesso inversioni di ruoli. La dipendente affettiva instaura un loop perverso di richieste, pretese, ricerca di affetto che non basta mai. L’Altro si sente inghiottito, inadeguato a soddisfare aspettative che non SA, non può colmare. Inizia la fuga. E l’inseguimento. La dipendente affettiva adotta quindi una serie di strategie per convincere, conquistare, riavere l’Altro e VINCERLO. Poiché di battaglia si tratta. Ognuno cerca di auto affermarsi, di difendere il proprio SE’, se si cede si avverte il rischio di andare in pezzi. Nemmeno l’Altro può cedere, agisce di reazione, può solo dire NO. Lei prova a sedurlo, lo supplica, lo rimprovera, lo insulta, lo fa sentire in colpa per abbandonarla. Lui non regge e si trasforma, per assurdo, in un killer emotivo spietato, anaffettivo, per difendersi, per non essere fagocitato, la sua paura più grande. Attraverso la fuga e la negazione egli agisce il suo bisogno di rifiutare che prevale sul bisogno di amare. Lui non può comprendere, deve salvare se stesso. 
Lei dice: ho bisogno di te. Lui dice: non ti do niente.
Ameya G. Canovi

72 commenti su “MENDICARE AMORE”

  1. ciao ameya,
    mi rispecchio benissimo nell’essere la parte maschile della coppia…
    io sono l’ossessione per mio marito che nn sa stare senza di me..
    + mendica amore + mi dà fastidio e mi fa sentire cattiva….

  2. amare se stessi non è semplice ma è l’unica via per uscire da queste dinamiche perverse.

    bastare a se stessi, amarsi, volersi bene. significa chiudere per sempre con l’estremo bisogno di amore che altro non è che il voler riempire ciò che non sappiamo darci.

    noto che il blog è basato tutto su queste dinamiche che dimostrano infine quanto la mancanza di amore sia un grosso problema dei nostri giorni.

    ciao a presto!

  3. un circolo vizioso,purtroppo molto comune.Spesso avviene l’annullamento dell’amor proprio,un sgretolarsi e demolirsi fino all’estremo,senza rendersene mai conto.Che sofferenza però!

  4. @Marzia te lo sei cercato giusto giusto eh per poter fare questa danza? Niente di meglio come amore impossibile di un prete, che si è, in teoria, votato a Dio, 🙂

  5. mi sono innamorato di una donna la quale per l ex marito ha avuto (ho ha ancora?) la dipendenza sopra descritta , arrivando anche a tentare 2 suicidial fine di far leva sui sensi di colpa dell ex. Io mi avvicino quando lei esce dalla burrasca giornaliera della convivenza , e dopo che trascorre quasi 2 mesi lontana. Il problema che mi sento a mia volta iin una ipendenza simile , coinvolgendomi in questa cosa la cui dinamica la posso scandire in 2 fasi una prima durata una 20 di giorni , in cui io cado in un gioco simile alla vanitosa e il pollo , poi la seconda di altrettanti giorni in cui tento coinvolgendomi ancor di piu disperatamente a tententare di conquistarla dimostrandole un innamoramento importante grande cercando complessivamente di dirle cio che non hai trovato prima col tuo ex te lo daro io con maggiore intensità e sicurezza.
    Epilogo io inseguitore lei fuggitiva , ora c’è la chiusura totale il termine di questo “inseguimento” messo da lei .ricorrendo in maniera abnorne facendomi far minaccie da terzi ignoti i quali pero non hanno avuto il coraggio di affrontarmi e qualificarsi pertanto segno evidente di una sorta di favore (atti che genereranno un processo penale su mia denucia) (nessun comportamento molesto da parte mia o persecutorio come di seguito si puo desumere -> . In particolare in quella che ho definoito 2° fase si è perpretato una sorta di circolarità dell interazione tra noi, io chiudevo netto , poi ad un fievole segno di mia apertura lei aderisce , io ripropongo con intensità quanto sento per conquistarla , lei fugge. Al ultimo “ciclo” lei prima di chiudere manifesta (cosa da prendere col beneficio di inventario potendo essere solo scena) come dispiacere e o disperazione nell intento di farmi cessare questo innamoramento , e cosa come se prentedesse che mi passi in un giorno in un istante.
    Io dopo 2 giorni ad oggi , provo odio , in qualche momento amore o forse delusione di quel “sogno” di felicità che credevo di poter ranngiungere con lei.
    In tutto questo oltre al suo parere complessivo , ho un problema di dipendenza affettivo, o l interazione con le dinamiche di una persona affetta da tale cosa mi ha arrecato dei problemi ? Devo aspettarmi un decorso lungo , considerando che c’è una circostanza negativa rappresentata dall’ incontro giornaliero per motivi lavorativi (pero fortunatamente non lavorando insieme) ? Lei sostanzilamnte ritengo mi scruti per capire se abbia staccato la spina o capire le mie reazioni , io la ignoro completamente , non la guardo neanche in faccia.
    Se siamo due pazzi mi dica almeno a sua ovviamente sensazione se sono almeno lieve, comprendedo che non posso pretendere un parere circostanziato da un rapporto professionale e senza sottopormi ad una analisi di me e mio background.
    Le chiedo altresi se puo indicarmi , non trovandolo da nessuna parte quali siano le fasi pero successive a questa patoligia quando l inseguimento finisce e o diviene impossilbile e le interazioni con altri soggetti .

  6. ho passato anni facendomi forza sulla determinazione, l’obiettivo era quello di far tornare fra noi la spensieratezza dei primi mesi insieme. Le ho provate davvero tutte, viziando – seducendo – rimproverando e ancora assecondando. Non è servito a nulla. Lui è scappato da me meno di due mesi fa, e già si è innamorato di un’altra. Mi sento usata e buttata via come uno straccio vecchio, tutte le mie insicurezze mi stanno giudicando, perchè avevo capito da tempo che si era stancato della nostra relazione ma non sono riuscita a gettare la spugna. Oggi devo farlo, devo riuscire a lasciarlo andare… a che serve aggiungere altro dolore? è dura accettare un “no”, ma se volgio guarire devo tuffarmi da sola in questa fredda piscina. Un giorno ne sarò orgogliosa.

  7. Certo, perché "la bisognosa" ( a volte può anche trattarsi di "un bisognoso", benché meno frequentemente,) chiede al "fuggitivo" più di quello che lui (o lei) riesce a darle. E’questo il motivo per cui in un modo o nell’altro il fuggitivo cerca una via di scampo. In altre parole la dipendenza affettiva della bisognosa non è "un amore sano e maturo", ma un aggrapparsi all’altro (o all’altra) fino a togliergli il respiro.

  8. L’altro…non lo vediamo com’e’ ma come proiezionde di quello che vorremmo che fosse.. tant’e’ che quanfo l’amore e quindi la cecita’ scema… scopriamo tanti difetti che c’erano anch prima ma che non potevamo cogliere…… Forse e’ questo il bello dell’attrazione ..altrimenti resteremo tante monadi vganti…

  9. AMEYA[..] domenica, 08 marzo 2009 MENDICARE AMORE Nella relazione disfunzionale si instaura un copione che potremmo chiamare la bisognosa e il fuggitivo. Il 99% della popolazione affetta da dipendenza affettiva è donna (D.Miller, 1994), ma ci possono es [..]

  10. AMEYA[..] domenica, 08 marzo 2009 MENDICARE AMORE Nella relazione disfunzionale si instaura un copione che potremmo chiamare la bisognosa e il fuggitivo. Il 99% della popolazione affetta da dipendenza affettiva è donna (D.Miller, 1994), ma ci possono es [..]

  11. Non è umanamente possibile essere sempre gli unici a dare, perché così ci si svuota e prima o poi non si ha più niente da dare, dato che le forze umane hanno un limite. Per questo quando si dà qualcosa, è giusto aspettarsi una reciprocità, se non altro per poterci ricaricare di energie e continuare ad avere la forza di dare. In altre parole è pura retorica ed è impossibile dare sempre unilateralmente, se non si riceve mai niente in cambio.

  12. @Flammula c’è SEMPRE un’alternativa. Solo che costa…occorre coraggio per pagare la propria dignità e la propria libertà..

  13. questo post rispecchia fedelmente la storia del mio matrimonio. arrivata a un certo punto, però, io ho mollato la presa e ho perso completamente interesse nei confronti di lui. lui non ha avuto reazioni di sorta. risultato, mi ritrovo depressa e intrappolata in un matrimonio apparente, da cui non riesco a slegarmi, per motivi difficili da spiegare….

  14. @Malalingua non ho capito bene la domanda…l’insicurezza porta a comportamenti estremi, per nascondere la fragilità ci si finge leoni..fasulli, di carta..

  15. Belle osservazioni.
    Ci son passata e uscita a testa alta perchè di briciole non si vive.
    Che mi dici invece degliuomini che fanno terra bruciata intorno ad una donna a causa della loro inespressa insicurezza.
    Grazie per essere passata da me.
    Buona domenica.

  16. Forse direi una solenne stupidata dicendo di far parte di quell’1%… per almeno un paio di “piccoli” casi. E’ la sensazione di sentirsi mancare qualcosa. O forse peggio…

    Buona domenica 🙂

  17. Azz… descrivi benissimo una situazione nella quale mi sono ritrovato a suo tempo… ma proprio spiccicato… io nella parte del lui che finisce per diventare spietato… mica un bel ricordo… :-/

  18. @bassotuba chi fugge in realtà non vuole liberarsi! Vuole solo essere importante, si nutre di questa energia dell’inseguimento.

  19. forse è la sofferenza a trasformare in killer sentimentali..perchè anche richieste eccessive alla lunga possono far male..spesso chi cerca amore non sa darne..o magari non nel modo corretto

  20. ho mendicato amore per una vita e adesso che il mio lui è cambiato, non provo più gli stessi sentimenti di prima nè per lui nè per altri. Amo in maniera diversa.

  21. Non è solo pretendere,
    l’Amore, quello vero,
    ma non è neppure questo grande equilibrio che quì tutti sembrano ricercare.
    L’amore spesso è irrazionale, spesso sbagliato, spesso sofferto…
    ma non sarebbe tale se così non fosse.

  22. caspita!! ma l’amore quello – vero – quello per cui ci si sente soddisfatti anche soltanto nel donarsi all’altro, senza mettere in conto il proprio tornaconto (scusa il gioco del “conto”), dov’è? esiste? oppure è solo una chimera?

    Amara realtà questa che leggo nel testo, ma credo molto vera.

    Grazie !
    Rondine 🙂

  23. > @Sì Francesco, l’1% che partecipa a questa danza in modo inverso è un uomo..

    Eh! (8|
    Quando mi separai dalla madre di AMKid allora appartenni a quell’1%.
    Quel patatrac servì moltissimo, sono veramente felice che abbia avuto la fortuna di quella “sfiga”.
    Sarà la mia parte femminile? Mah.

    La spiegazione sempre in La regina rossa?
    Qui da Feltrinelli non è disponibile, controllato ancora qualche giorno fa. Mi sa che lo devo ordinare esplicitamente.

  24. Sono molto interessata a questo argomento:Amore…elemosina o dono…..
    L’uomo è un umano che non percepisce l’Amore…anzi lo percepisce solo come una prigione…non ha piena consapevolezza… Alcune donne nascondono l’Amore per evitare sofferenza… Siamo noi che diamo in elemosina ciò che conosciamo:l’Amore… speriamo di riuscire… ;->
    Ciao Ameja è sempre bello leggerti

  25. @Biologicamente siamo diversamente programmati..l’uomo è geneticamente programmato per fecondare e tramandare i propri geni…la donna analizza, l’uomo sintetizza…il resto è cultura…

  26. eh Ameya…certo che ho letto quel post…

    E tornardo all’argomento del momento…nn sono solo le donne a far venire i sensi di colpa..
    Esistono anche uomini che quando tu alzi un attimo la testa e dici: “Aspetta un pò!
    Io ti amo ma devo anche avere rispetto di me stessa”
    ti rispondono che sei diventata egoista!

    Sai cosa mi dà fastidio?
    Ogni volta siamo noi donne che ci ritroviamo a chiederci cosa non vada in noi, perchè legarsi a certi soggetti etc…ma è mai possibile che nessuno di quegli uomini si sappia passare una mano sulla coscienza e chiedersi: “Ma sarò normale a scappare così? A trattarla così? etc?”.
    Alla fine la fanciulla passa sempre per la rompiscatole della situazione, quella che nn ti si staccava di dosso etc…
    Onestamente mi dà un pò fastidio!
    Che il dono dell’autoanalisi sia prerogativa femminile?
    Comodo pensarla così.
    Mi chiedo cosa farebbero se quel 99% si svegliasse e imparasse davvero ad amarsi!
    E sxo davvero che avvenga!

    Scusate…stasera sto in fase incavolata…
    Will.

  27. cavolo!!!Hai proprio ragione!
    Si si, è verissimo ciò che hai scritto…..l’ho provato sulla mia stessa pelle….più io dico che ho bisogno di qualcosa da lui….e più lui non me lo da quel qualcosa che io cerco….. forse perchè lo richiedo e invece dovrebbe venire spontaneamente……
    Mi chiedo: se non avviene neanche spontaneamente……c’è un problema?qualcosa non va?
    le tue parole mi fanno riflettere…..

    Cri.

  28. Leggendo questo post mi è venuto in mente “Il diavolo” di Tostoi : non è altro che la tentazione dei sensi…il finale non è dei migliori (il protagonista per salvare se stesso ammazza l’amante) ma dimostra come la dipendenza a volte diventa ossessisa e patologica.

  29. Mantenere la propria indipendenza senza far sentire l’altro abbandonato, ma amato cmq…che rebus ! :-)) Credo che bisogna parlare molto di questo nella coppia. Le donne sono maestre nel far sentire in colpa l’uomo per i suoi presunti abbandoni, mentre l’uomo è tendenzialmente molto egoista e quindi tende a scappare da legami che sente soffocanti. Far dialogare le due metà del cielo? Difficile ma non impossibile…sennò non si spiegherebbe perchè cmq tutti cerchiamo l’anima gemella…:-) Ciao!

  30. ciao ameya, l’amore è l’argomento principale del mio scrivere e quindi sempre interessante conoscerne tutte le angolature…grazie, un bacio

  31. @Will dici bene, è diverso. E a tratti molto più “sano”. Nel BDSM sono entrambi consenzienti del gioco, dei ruoli voluti da entrambi, qui c’è una sofferenza atroce, nel BDSM il PADRONE si prende cura della SLAVE, soddisfa il suo perverso bisogno di sottomissione… Il vuoto affettivo esiste in entrambi…ma viene agito in maniera differente. Se leggi il post sull’esito dell’indagine nelle relazioni M/S troverai che c’è molto rispetto, cosa che qui non esiste. Ma c’è molta disinformazione.

  32. Sono d’accordo con te Ameya.
    Il BDSM è un pò diverso dalla dipendenza affettiva in senso canonico.
    La percezione che io ho della dipendenza affettiva è che non si sia davvero consapevoli di ciò che si sta vivendo, tranne che del bisogno di essere amati,bisogno che puntualmente si cerca di colmare mediante relazioni con persone incapaci di dare ciò di cui si ha bisogno.
    Si parte dal presupposto di aver bisogno di essere amati ed è molto comune il senso di delusione, frustazione e spesso ci si sente presi in giro, ingannati.
    Ci si sente vittime della situazione e lui diventa il carnefice.

    Illusorio o no…ancora non ho sentito una schiava, o ex tale, dichiare che è stata raggirata o usata.
    Non penso nasca dal bisogno di colmare un vuoto, ma dal piacere (ovviamente insano) di vivere determinati rapporti, che fanno poi sembrare privi di emozione, privi di passione i rapporti sani.

    Ed è un discorso un pò diverso.
    Baci.
    Will.

  33. @Dogma non ho capito in che senso è mutata la percentuale. Hai altri dati a disposizione? Dicceli!
    Vero manca l’educazione affettiva, ma manca anche tanta consapevolezza. Si confonde l’amare col dipendere.

  34. Non sono d’accordo sulla percentuale di chi soffre di dipendenza affettiva, dopo quindici anni da quel rilevamento le cose son cambiate e la situazione è molto diversa. Cmq a mio avviso ne ha sofferto il 100% della popolazione che si è innamorata di una persona. Esiste l’educazione sessuale ma non l’educazione affettiva purtroppo. Questo aiuterebbe a evitare tanti problemi, che, per carità, servono anche a crescere, ma non a star bene..
    Ciao

  35. @Caro Barone Rosso il tuo commento qui riportato non ha tanto a che vedere con la dipendenza affettiva classica ma coi rapporti BDSM di cui si parla in altri post in questo blog, ti invito a leggerli e a segnalarli al tuo amico.

  36. Mi permetto di postarti il commento che ho appena lasciato nel blog di SFreud…
    Se dovesse essere sgradito anche perchè ritenuto poco pertinente, puoi non concedergli la pass. dalla moderazione:)

    Premetto che, a mio avviso, nella dipendenza cosiddetta affettiva non esiste forma d’amore, perchè l’amore non può essere accostato ad alcuna forma di subordinazione o sottommissione, sia fisica che psic ologica…
    La dipendenza affettiva dovrebbe, sussistere soltanto metaforicamente, come scambio reciproco di affettuosità fra due persone che si amano d’amore e non di perversione…e cioè di amore pulito ( nella fattispecie non è previsto un amore simile all’uranio impoverito*.*)…
    La dipendenza affettiva voluta o determinata è comunque una forma malsana, direi malata.
    Come l’altra volta, torno a postarti una mia vecchia conversazione con chi queste cose le vive, le “deve” vivere, perchè questo genere di dipendenza è poi una droga che sottrae la mente ed il libero arbitrio ( naturalmente ne crea un’altro clonato e non vero)…
    “Il Tuo Padrone, se è un vero Padrone ti dirà spesso e ti chiederà spesso se vorrai interrompere, perchè il tuo Padrone, il vero Padrone, sa perfettamente che quanto tu vai affermando, col tempo, è soltanto una pura velleità.Il Tuo Padrone sa che mai ti vorrai liberare.E’ un signore perchè ti concede sempre la possibilità di uscirtene, ma sarai tu a non volerlo mai fare più.E’ una cosa importante questo mondo dove non esiste il capriccio di una curiosità.Tu credi di saperti gestire? Per quanto? Tu ne devi essere convinta,perchè tutta la tua vita cambierà e non ci sarà più spazio per gli altri.Il sogno della famiglia lascialo perdere.Qui non si scherza e non si abbandonano fragilità pisocologiche e capricci.Qui si paga…si riceve, ma si paga.E’ un tunnel che risucchia senza lasciar nulla…si divora pure le scorie.Le tue curiosità fanno sorridere. Sappi che il Padrone che sia Padrone per prima cosa si impossessa della mente della aspirante slave.La slave non ha più una sua mente ma soltanto una devota obbedienza.Il Padrone è più insinuante e convincente delle le sirene e della maga Circe incontrate da Ulisse.Sei sicura? Bene,se lo sei avventurati convinta e decisa, ma non parlarmi di sicurezza come fanno tanti tossicodipendenti con i quali ho trattato, che stabiliscono questo genere di rapporto attrazione e fuga dalla cocaina.Tutti, e dico tutti, affermano di essere in grado di uscirne quando vogliono ed infatti l’hanno avvicinata pieni di arroganza e presunzione…Non ne escono, poi…Sei agli inizi ed il tuo Padrone se è un gentiluomo di parlerà a lungo di questo cambiamento che avverrà in te, dentro di te, che sarà irreversibile.Non credo che ti voglia trasformare per ottenere una semplice scopata.Questo non è un Padrone.Il Padrone, vero Padrone ha altre slave e tu presto non sarai più gelosa di costoro,perchè sarai alla mercè della mente di lui.Se tu volessi certamente ti concederebbe tempo per riflettere ancora.Chiediglielo, prenditelo anche se ti senti particolarmente intrigata dall’intera situazione.E’un semplice consiglio che fornisco ad una neofita, altrimenti me ne potrebbe fregar di meno….Con simpatia.

    Quindi tu mi avverti dei pericoli….. parli di biglietti di sola andata, MA MI VUOI GUIDARE??????????

    MA ALLORA è VERO SEI UN PADRONE IN STANDBY……? ehehe
    Comunque SI, sono una neofita e inizio adesso a capire il forte ascendente che il Padrone può avere sulla schiava, lo sto vivendo, con ogni fibra del mio essere. Non so se è amore, quello che provo… ma gli assomiglia un bel pò.
    Ma voglio rassicurarti e rassicurarmi, non mi sento in pericolo per svariati motivi, il primo è che non mi fido in modo “assoluto” di lui, la seconda cosa che credo mi salverà è “il mio stancarmi in fretta, un pò di tutto, anche degli eccessi” (è la mia maledizione e la mia salvezza).
    Poi ci sono mille altre cose che mi tengono ancorata alla “normalità”, il mio volere fortemente una famiglia, la mia nautura ribelle/indipendente, il frequentare altri uomini oltre al mio Padrone, il mio gruppo di psicodramma ehehehheh.
    Mi rendo anche conto di essere in un momento di trasformazione della vita, non facile, ma sono una persona incline all’autoanalisi….e sono consapevole delle dinamiche interiori che si stanno muovendo nella mia psiche, tendo ad analizzarne tutti gli aspetti, cercando di scoprirne di nuovi (e in questo non sono sola). E non solo….cerco anche di capire le sue dinamiche interiori.
    Per adesso tutto questo mi affascina, oltre a farmi raggiungere quel penetrante, convulso, sommo piacere fisico e cerebrale che placa un febbrile irragionevole desiderio, ma credo troppo nell’AMORE per rinunciarci…. e se leggessi…. in quegli occhi solo crudeltà….. ci metterei un secondo a sparire.
    Io sarò la schiava del mio Padrone, non so per quanto tempo, fino a quando uno dei due non si stancherà dell’altro, o fino al momento in cui smetterà di baciarmi con tenerezza.

    Tutto quello che ti ho/mi hai scritto, naturalmente lo leggerà anche Lui, questa mail è una rispota a te, che sei adorabile…..e un vademecum per il mio Padrone…che comunque mi sembra una persona assennata…per ora….

    Grazie per le tue parole ti mando un bacio dolcissimo.”

    A conclusione, soggiungo che la schiava non dispone più mneppure della privacy della posta. Deve essere tutto letto, riferito al padrone.
    Non è affatto vero che se la schiava volesse potrebbe uscirne in un baleno. Esclamazione puramente velleitaria.
    Amore e rispetto?.
    Spesso il padrone, per soddisfare la sua perversione in crescendo, propone alla schiava anche scambi saffici o con altri uomini, o quant’altro di perverso e la schiava è talmente schiava di accettare queste proposte..anzi di arrivare a dire che sono cose da lei stessa volute…
    La schiava diventa tale a seguito di un lungo percorso che il padrone chiama ” educazione”.
    La schiava viene punita e durante i periodi di punizione deve portare il collare, lo stesso dei cani…
    Serve altro?…

    baronerosso1

  37. mi sembra quasi un “corollario” od una continuazione del post precedente, “Ti mangerei”…anche qui si parla di dipendenza affettiva talmente estrema da costringere l’altra persona coinvolta ad andarsene per non soccombere…diciamo che sono continue fughe ed inseguimenti, non ho idea di quanto possano reggere e se possano reggere relazioni di questo tipo…ed è vero, sembra quasi una battaglia, più che un rapporto vero e proprio.

  38. Sarà che io prima di tutto scelgo me stessa…..per cui non riesco a concepire il dipendere…per me come ti ho sempre detto coppia è camminare uno accanto all’altro non dipendere…..darsi una mano nei momenti di bisogno ma non dipendere….significherebbe buttare se stessi…..e non credo che esista una persona per cui buttarsi via…..

    Un abbraccio

  39. Ho imparato a pensare che io “ho bisogno di me”. Ma sono passata attraverso la forca per arrivare a concluderlo. So che mi capirai cara Ameya. Una mimosa per te, ma ogni giorno dell’anno. Un abbraccio grande*

  40. la vocazione postribolare di quella Signora cara Ameya, che ha inflitto al mio amico una sofferenza atroce e una lezione che gli sarà difficile dimenticare (“ora la mia concezione della vita è del tutto negativa” mi diceva giorni fa “è il grande dono che ho ricevuto da quella persona, la disillusione assoluta con cui camperò quel che mi resta da vivere”), anche se è un esempio dell’1%, credo che comunque gridi vendetta, perché non si scherza così con la vita di un uomo, che conosco peraltro come leale e sincero, né si può essere così sporchi dentro

  41. bene, siccome tra i presupposti di partenza c’è lasserzione che il 99% della dipendenza è sofferta dalle donne, e che il commentario si è sviluppato prevalentemente al femminile vorrei focalizzarmi su quell’uno per cento, raccontando le pene ancora in corso da parte di un nick del quale sono amico, che per comodo chiamerò Flic;
    il povero Flic qualche tempo fa (credo alcuni mesi), conobbe in una sede di conversazione live una donna, cominciarono a parlare, trovarono interessi comuni, si piacquero, si ritrovarono, e in poco tempo finirono innamorati potentemente e reciprocamente, nonostante la distanza geografica;
    si scambiarono foto, un paio di volte o poco più si videro innocentemente in cam, cosa che però lei non desiderava ripetere;
    l’amore intanto si faceva sempre più forte, e Flic le propose di raggiungerla per incontrarsi, ma lei accusandolo ingiustamente di altre relazioni parallele gli fece una scenata e sparì;
    poi ricomparve, ma le scenate continuarono, finché Flic dovette farsi il vuoto intorno per non dar adito alle paranoie di lei;
    le chiese un’altra volta la possibilità di raggiungerla, me lei con un pretesto sparì di nuovo;
    e lui la cercò disperatamente..
    (mi chiamava nottetempo, e mi metteva a parte del suo dolore talvolta singhiozzando come un bambino);
    ma non riusciva a rintracciarla, perché mentre lei sapeva tutto di lui, lui aveva solo il suo cellulare, al quale lei in quei periodi non rispondeva, e dunque non gli restava che attendere il suo segnale;
    che di recente arrivò di nuovo fino alla scenata successiva, e alla sua ennesima sparizione;

    una notte lui la scovò in una sede di conversazione dove non andava più da un pezzo, perché gli sembrava mal frequentata;
    la vide che intratteneva dei visitatori di infimo livello, tutti affamati di sesso a buon mercato, vera feccia anche nel linguaggio esplicito e volgare (nei loro profili figuravano link porno), e che era attratta dai loro membri;

    insomma lei era una squallida ninfomane da cam, che lo aveva preso brutalmente e cinicamente in giro, e gli aveva inflitto sofferenze grandissime, senz’altro scopo che quello di far male e farsi correr dietro

  42. Ciò di cui si parla qui cade a fagiuolo anche per aiutare me a riflettere.Abbiate pazienza, sono egocentrica.
    Nell’ ultima relazione che ho avuto l’ uomo di cui ho già parlato in altri posts, mi diceva che un suo atteggiamento con le precedenti partners era così strutturato:
    Finchè c’ era la totale unità, o forse l’ entusiasmo dei primi fuochi tutto andava bene.
    Probabilmente doveva trattarsi di un rapporto estremamente immaturo, per poter essere retto.
    Appena le donne cominciavano a dirgli ho bisogno di te, o mi manchi, lui cominciava ad allontanarsi.
    Lui diceva che per molto tempo questo lo aveva fatto star male, perchè terminava sempre con il suo scomparire senza lasciare quasi mai una spiegazione. E che negli ultimi tempi era riuscito ad evitare che ciò accadesse.
    Mi sono fatta di quest’ uomo l’ opinione che molto di quel che diceva era il contrario di ciò che pensava.
    Datosi che Chi scrive è proverbialmente una malata di affetto,confesso, credo, per la paura di perderlo credetti d’ esser furba smettendo quasi da subito di dimostrargli che avevo bisogno di lui.
    Cosa che in fondo è vera.
    Lo amavo per quel che era e mi pareva la cosa fosse reciproca.
    Appena, anche per verificare che quel che mi pareva fosse vero, gli dicevo ti amo o gli chiedevo una seppur minima e più che lecita attenzione in più, lui si smaterializzava.
    Mi ha aiutato molto il non essermi trasferita nel suo paese, come lui mi aveva chiesto fin dall’ inizio.
    Qualcosa mi diceva, al di là dell’ assurdità di un tale colpo di testa preso così all’ improvviso, che andando a vivere lì sarei stata inghiottita in un inferno ovattato che sarebbe esploso nell’ arco di poco tempo.
    E’ vero, ero reduce dalla separazione, e per qualche periodo, specialmente in quei giorni, che è fisiologico e lo sappiamo tutte, gli svalangavo tutte le cose che avevo passato con l’ altro proiettandole su di lui.Ma questo accadeva solo quando avevo l’ impressione che lui fosse veramente distante.
    Poi me ne rendevo conto, glie lo dicevo, e chiedevo scusa.
    Il problema è che per me ogni errore è sacro, è una preghiera che faccio a me stessa per crescere.
    Lui ha registrato solo gli sfoghi e
    forse in base a questi ha lievitato l’ idea della separazione.
    L’ unico inseguimento vero e proprio è avvenuto durante i tre giorni in cui è sparito.
    Ma non gli chiedevo di tornare.
    Gli chiedevo di parlare.
    Quel che mi ha sempre colpito era la dualità di questi comportamenti.
    Era lui che per primo mi aveva detto ti amo, mettendosi a piangere perchè, diceva, credeva che non sarebbe più riuscito a dirlo a nessuno.
    Ed era lui che sempre più timidamente mi diceva che voleva avermi accanto, che voleva abbracciarmi, che mi voleva in modo disperato.
    Fino all’ ultimo giorno andò così.
    Poi il nulla.
    Io ho formulato l’ ipotesi che stava nascendo in lui un momento di crisi in cui doveva decidere di venire qui e lasciare tutto o restare lì e lasciare me.
    La distanza lo stava distruggendo.
    E non solo quella.
    Per cui, se fisicamente quest’ uomo adesso abbia accanto un’ altra donna a questo punto è cosa che per la mia persona a poca importanza, ma ne ha molta per lui.
    Questa esperienza è servita a me per capire molte altre cose, di me e della mia vita.
    Cose che camminano con questa esperienza e con altre contemporaneamente.
    Tutto ha un perchè.
    Non so se per mancanza di combattività o per estrema saggezza di cui non mi rendo conto, ho sempre trovate grottesche le donne che combattono per avere un uomo accanto, per conquistarlo, in questo senso.
    Un uomo non si conquista di certo supplicandolo.
    E’ disonorevole per una donna.
    Caso mai lo si conquista essendo sè stesse e mostrando all’ uomo che amiamo quanto noi ci amiamo.
    In ogni senso.
    Ci sono cascata anch’ io, e so bene di cosa parlo.
    Noi donne dovremmo sviluppare con noi stesse un senso di cavalleria che se sviluppato a dovere ci aiuterebbe a prenderci cura di noi stesse come nessun uomo comune potrebbe fare.
    Figuratevi, quando qualcuno vi fa male a quel modo, come tanti uomini sanno fare, il classico cavaliere che vi stende il mantello per terra per non farvi passare dov’ è bagnato e dite: lui, in questo momento, sta facendo questo?
    O si gratta la testa, mentre io ho bisogno di non bagnare il mio candido vestito di donna?
    Un bacio, femmine!
    GabrY

  43. se ti va raccontaci la tua storia e come ne sei uscita!!

    ameya

    #27 15:17, 21 maggio, 2008

    Questo accenno agli dei mi fa pensare al processo di liberazione dal mio legame di co-dipendenza. Appena dopo interrotto il gioco, mi sentii piena di una forza inumana, come fossi io stessa Athena o Diana, una dea guerriera pronta a tagliare teste in battaglia, sentivo che nulla mi spaventava e che avevo una forza inaudita. Soffrivo molto questo si, e odiavo pure, se avessi avuto solo un millesimo del potere degli dei gli avrei fulminato le palle. Questo mi faceva capire che c’era una buona ragione per non avere davvero una tale onnipotenza!
    Comunque quella forza mi ha aiutata a sentirmi una combattente e non una vittima e ad arrivare a liberarmi infine.
    Ciao!

    kaliuga

    #26 15:09, 21 maggio, 2008

    grazie per la poesia molto espressiva..sì il mendicante ha avuto un assaggio di amore o pseudo tale..e vuole…riaverlo VUOLE VINCERE…si parla di HYBRIS la sfida agli dei, concetto preso dalla classicità greca…io vincerò la sfida…
    scriverò ancora di questo
    un abbraccio a presto

    ameya

    #25 14:00, 21 maggio, 2008

    Rieccomi, Ameya. Sì, “mendicanti d’amore” è un testo scritto da me, rievocato dal titolo del tuo.
    “Nessuno ama se nessuno ascolta”, poiché credo che l’ Amore esiga sempre un ascoltatore, un ricevente per potersi definire tale, altrimenti sarà un vano mendicare o nella migliore delle ipotesi un tentativo d’amore.
    Nel testo scrivi “riaverlo”, dunque si presuppone che la dipendente affettiva in questione abbia in qualche modo avuto “amore” o almeno un “ti amo” da parte di lui. Per questo non la definirei mendicante, ma come giustamente sottolinei tu, una persona in cerca di rivincita.

    raffaelemilite3

    #24 10:08, 21 maggio, 2008

    Mendicanti d’amore stanno per strade comunque deserte,

    dove l’unica pace è la malinconia.

    Non hanno mai portato cappelli capovolti,

    non hanno mai scritto cartelli questuanti,

    ma porgono mano incerta a gente ignara:

    balbettanti e paraplegici pezzenti

    bramano qualche soldo d’amore per i loro cuori rattoppati.

    Il loro lamento nessuno lo ascolta.

    Nessuno ama se nessuno ascolta.

    ( R. M. )

    raffaelemilite3

    #23 14:18, 19 maggio, 2008

    Non è la stessa cosa di dire non ti do niente?
    il messaggio che i due si scambiano non è così esplicito…è implicito…ma il senso alla fine è quello…

    ameya

    #22 13:18, 19 maggio, 2008

    Esiste anche il bastardo.
    Lei dice ti amo e lui dice anche io ti amo ma non ne sono all’altezza, per questo, pur amandoti non posso costruire nulla con te. Ecco questa e’ una dinamica che ritengo menzognera. Io penso che se si ama si costruisce insieme, altrimenti meglio tagliar corto subito. Ciao!

    kaliuga

    #21 20:01, 16 maggio, 2008

    buona serata,
    Sister

    sistercesy

    #20 19:36, 16 maggio, 2008

    vero ciò che caratterizza questa danza è la PAURA DELL’INTIMITA’
    che affligge entrambi..grazie…

    ameya

    #19 19:19, 16 maggio, 2008

    sai, spesso sembra che si stia giocando a specchio… sì, per difesa si fugge ma anche perchè ci si sente inadeguati difronte a certi bisogni affettivi profondi, antichi… magari ci si mette al riparo per un pò… per capire… almeno ci si da il tempo per capire e osservare entrambi…

    Indomani

    #18 18:36, 16 maggio, 2008

    Lei dice ho bisogno e lui dice non ti dò nulla: sono atteggiamenti silenti, il sottotesto…il significato non verbale ma recondito della dinamica.
    Sì, il gioco per finire deve essere interrotto…ma è difficile rinunciare al desiderio di vincere…e alla sensazione di picco che questa dinamica provoca…quando c’è il riavvicinamento…
    conosci?

    ameya

    #17 18:11, 16 maggio, 2008

    il fatto è che Lui il più delle volte non dice nulla. Se dicesse”non ti do nulla” sarebbe già una grande conquista. Il gioco perverso invece in fondo ammalia chi è perseguitato, poichè nemmeno lui vuole porre fine.
    Allora che fare? Interrompere l’inseguimento? Io ci provo.

    Lasibyllalibica

    #16 14:37, 16 maggio, 2008

    sei sempre interessante e fonte di profonda riflessione..buon pomeriggio:-)
    passa da me..ti aspetto:-)
    http://www.achiunque.splinder.com

    achiunque

    #15 13:06, 16 maggio, 2008

    Grazie Cesy le citazioni di Osho sono volute, grazie anche per avermi spiegato come si aggiungono gli amici
    non sono pratica del web e faccio pasticci…appartengo ancor al mondo della carta stampata ora so come aggiungere amici! non so come mettere quelle belle immagin iche si muovono chemi mandate ma confido che imparerò1
    un sorriso …

    ameya

    #14 12:34, 16 maggio, 2008

    nei tuoi scritti, anche quelli precedenti, riportano gli stessi pensieri di Osho,
    un saluto,
    Sister

    sistercesy

    #13 11:54, 16 maggio, 2008

    GRAZIE CESY
    GRAZIE JASMINE
    BUONA VITA….

    ameya

    #12 07:31, 16 maggio, 2008

    yasmine73

    #11 07:29, 16 maggio, 2008

    mi piace come e cosa scrivi,
    grazie,
    Cesy

    sistercesy

    #10 00:15, 16 maggio, 2008

    NOn giudicarti…questo ti porta solo a non sviluppare la tua autostima..
    parti da qui..osserva semplicemente che sei qui…c’è molta strada ma il viaggio è interessante e pieno di belle coperte..la più bella scoprire te stessa…un abbraccio

    ameya

    #9 00:05, 16 maggio, 2008

    ..sì ma anche se possiamo benissimo – tutti – comprendere e accettare la “legge” dell’amore maturo..quanti di noi veramente riescono a farcela? quante volte mi sono sentita impotente e disperata perchè, pur volendo con tutte le mie forze un rapporto vero, stabile, equilibrato,con un uomo da amare tantissimo senza per questo dover stare sempre sulle spine…non riuscivo, e anche se l’avessi avuto, non avrei saputo mantenerlo. Stare con T. era una sofferenza e un pensiero ossessivo, 24 ore su 24…per la paura che avevo, folle, di essere lasciata…era terrore…era sudore freddo a pensare che avrei potuto perderlo! e lo ossessionavo..con mille telefonate…con email..con messaggi..con scenate..mi sono ritrovata in pieno nel tuo ultimo post..e non è stata una bella scoperta.

    jolie87napp

    #8 22:35, 15 maggio, 2008

    I ruoli possono essere intercambiabili se c’è consapevolezza e libertà di essere se stessi, se si è imprigionati in un copione si potrà alternare bisognoso e rifiutante…ma nessuno dei due ruoli rappresenta l’amore maturo…stiamo parlando di disfunzionalità qui…

    ameya

    #7 22:11, 15 maggio, 2008

    mi sa che ha ragione Chiara
    si può superare una cronica staticità dei ruoli?

    kairosh

    #6 22:00, 15 maggio, 2008

    Sai, credo che per non soffrire per amore la cosa importante sia non dipendere troppo dall’altro, ed imparare a stimarci.

    Ciao

    Newocram

    #5 21:43, 15 maggio, 2008

    con berne si ppossono leggere i legami dentro le relazioni di coppia, che possono essere disfunzionali se statici su soli due ruoli. un sano rapporto di coppia dovrebbe poter prevdere il passaggio di ruolo a seconda del momento e della fase di vita della coppia.:)
    chiara

    utente anonimo

    #4 19:03, 15 maggio, 2008

    grazie! invita i tuoi amici per un te

    ameya

    #3 18:57, 15 maggio, 2008

    Buona serata con immenso affetto

    yasmine73

    #2 18:05, 15 maggio, 2008

    L’analisi transazionale di Eric Berne
    ( Io sono Ok, tu sei Ok) è sempre utile per capire le dinamiche relazionali.
    Grazie della visita.

    ameya

    #1 17:57, 15 maggio, 2008

    Eric Berne c’entra qualcosa?

    Cabong

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