L’INSICUREZZA

L’insicurezza crea problemi al singolo e all’interno di una relazione amorosa. La persona che non gode di buona autostima ha perenne bisogno di sentirsi rassicurata. Essa cerca nel partner un rifugio sicuro, una certezza. Tuttavia questo bisogno di sostegno , di accudimento continui minano la relazione in quanto la fame di presenza dell’altro sembra essere INFINITA. Se l’altro è amorevole e presente, la persona insicura non si sente tuttavia MAI sazia. Può accadere che il partner rassicurante all’inizio della relazione si senta sommerso dalle richieste e dalle dosi sempre maggiori di rassicurazioni ed inizi a fuggire. Gettando in questo modo la persona insicura in uno sconforto abissale. Nella relazione si instaura così un loop perverso di fuga e inseguimento. La metà della coppia che è insicura può diventare persecutoria, pretenziosa e cieca nei confronti dell’altro che viene visto come una banca di affetto intesa dall’insicuro come dovuta. L’unico modo per creare un equilibrio è che entrambi le parti godano di buona autostima e riescano a autorassicurarsi da dentro, diventando genitori buoni di se stessi, autonomi e invece che dipendenti affettivi, adulti interdipendenti.

42 commenti su “L’INSICUREZZA”

  1. @Utente anonimo io credo che i tuoi commenti rivelino a tua volta una dipendenza da questa donna e una forte illusione che tu la salverai , la vorresti guarita per poi averla. Non puoi guarire nessuno, l’laltra avrà il suo percorso, e percepisce chi la ‘accoglie’ come noiso e appicicoso energeticamente…ti suggerisco ti spostarsi se riesci .

  2. A seguire i concetti di 39 e 40: può essere vero anche il contrario?cioè:
    Se, per caso, una dipendente affettiva ha una relazione sentimentale con un soggetto "sano" (intendo non evitante)che, diversamente dell’evitante, stima e ama apertamente il soggetto dipendente esattamente per quello che è, dimostrandoglielo, e senza mai metterla in condizione di inseguire e anelare continuamente, potrebbe ciò contribuire ad avviare il processo di recupero dell’autostima del soggetto DA.
    (forse è una considerazione dovuta all’insonnia di stanotte).

  3. @certamente! leggiti su questo blog il concetto di Hybris, il soggetto che va dall’evitante a ‘chiedere’ si illude di aggiustare un passato ingrato..

  4. Se è vero che il dipendente affettivo tende a trovare partner "emotivamente indisponibili" e/o "sprezzanti" (Bolwby direbbe "evitanti") allora la sua autostima non può che essere ulteriormente avvilita da un partner del genere.
    Cosa ne pensate?

  5. @ammettere di essere fragile è grande forza!! siamo tutti fragili…ammetterlo invece di fare finta di non esserlo è già tanto!

  6. …è pura verità….e letta così, sembra addirittura scontata…ma, per chi ha poca stima di sè è quasi impossibile da praticare… voler bene a sè stessi, accettare le proprie debolezze (che per noi fragili sembrano essere sempre più gravi…)rispettare la propria essenza…che per chi si ama poco non sa nemmeno più quale è…

  7. eh già; credo che l’autostima bisogna, in un certo modo, costruirsela da soli…non é che un’altra persona possa rassicurarci veramente; perché tanto chi non si ama pensa sempre di non potersi meritare amore…cmq siano le cose.
    é un lavoro lungo, da fare su sé stessi; ma d’altra parte la piena accettazione di sé stessi – e quindi conseguente autostima – richiede molto tempo e molta forza…:)

    un sorriso, Ameya:)

  8. La stessa situazione che c’è fra i miei genitori, te l’ho detto altre volte. Il fatto è che c’è una sorta di climax, per cui le rassicurazioni portano ad una crescente insicurezza proprio a causa del fatto che non sono mai sufficienti. E’ una sorta di “bulimia nervosa” dell’affetto, ne voglio sempre di più e non mi accontento mai. Mi risulta facile fare paragoni con la cocaina e le sostanze stupefacenti.
    Anche perchè alla fine, anche di amore, si muore.
    Torno a neuro, và! Un bacione grande, Chiara dell’uni.

  9. “Genitori di se stessi”, questa espressione mi piace proprio!
    Credo sia un traguardo difficile da raggiungere ma necessario per poter avere una buon rapporto con sè e con gli altri.
    Credo anche che questo meccanismo di fuga/inseguimento si possa avere anche con i propri genitori, oltre che con il proprio compagno, o mi sbaglio?!
    Credo di esserne un esempio vivente!
    “Genitori buoni di se stessi”: mi piace proprio!

  10. E’ un piacere aver scoperto questo blog…
    Ho vissuto quest’esperienza. Non voglio mentire, quella insicura ero io. C’e’ stato un periodo di stacco dove ho pensato solo a me stessa, mi ha fatto bene, sono diventata Io.
    Un’altro uomo, piu’ sicurezza, per ora va…. 🙂 Un bacio

  11. Cara Ameya, un po’ di tempo fa sognai di essere esattamente come quella tipa della foto, senza averla mai vista. Facendo delle ricerche in rete, trovai proprio quell’immagine e rimasi colpita dal fatto che esistesse un ritratto che rappresentava il modo in cui mi ero sognata. E ora la ritrovo qui.

  12. Passo per la prima volta e attenderò…
    A volte penso che gran parte delle relazioni siano caratterizzate da questa situazione di dipendenza.
    Ma, voglio essere un pò ottimista…

  13. com’è tristemente,e disperatamente,…una realtà che mi è molto vicina,…non sono io però l’insicura,…è allucinante vivere così…

  14. Spero che si parli di una insicurezza “patologica”…non di un’ insicurezza che rientra nei limiti del normale…perchè non si può nemmeno pensare che tutti quelli che fuggono sono messi in fuga da richieste eccessive di un partner troppo insicuro…dopotutto volere la certezza che la persona con cui stiamo voglia davvero stare con noi e ce lo dimostri credo sia normale e legittimo…credo sia forse peggio o più patologico non dimostrare affatto il proprio amore mai…proprio per paura di “dovere qualcosa” all’altro…

  15. Passo per caso. E devo dire di essere completamente d’accordo.
    Qualche scivolone lo abbiamo tutti. Ma fiducia e buonsenso, oltre che un po’ di autostima, sono gli strumenti giusti per godersi un rapporto.
    Altre considerazioni a parte, ovvio.
    Saluti.

  16. perché non riesco ad essere d’accordo? avevo cominciato un percorso di psicoterapia sull’autostima.
    ma negavo, mi arrabbiavo, e così ho rinunciato. mi sembra di aver ragione anche se con ragionamenti sensati mi si convince del contrario. mi sembra che meno mi amo e più mi umilio e meglio riesco ad amare il prossimo.
    lo so che non fila, lo so che forse non è vero amore. ma i discorsi “di testa” è come se non avessero la minima presa su di me.
    “di pancia” continuo a pensare di aver ragione.

  17. Credo che l’unico alimento della coppia sia la capacità e la voglia di condividere, di scambiarsi “meraviglia” e desiderio di vivere, di essere unita (citando il post ying e yang) ma fatta di due entità distinte e complete che giungono a una completezza superiore nel rapporto di coppia.
    Un amore che nasce dalla dipendenza e dal vuoto anziché dalla ricchezza interiore tende ad appiattirsi ben presto.
    Un bacio.
    Bello davvero il tuo blog, che non conoscevo.
    Paola

  18. lascio un mio commento perchp hai scritto un post molto interessante e volevo complimentarmi con te.

    Sono una persona molto insicura ma a volte mi sento più forte di un leone!
    un saluto
    Anna

  19. Intendo dire che sono daccordo e inoltre ecc….” non solo sono daccordo ma anche…” e’ tutto in positivo, ci siamo intese male…..ciaoooooo

  20. Non solo sono daccordo ma ho anche avuto esperienze amicali che mi hanno fatto toccare con mano queste difficolta’…. confondere l’amore con la dipendenza o l’amore come soddisfazione per completare le nostre lacune…….
    E’ porprio vero che non dobbiamo essere due meta’ ma due interi……ciao!
    buona serata

  21. eh sì achiu..ho 47 anni..ma a proposito di insicurezza…quahndo ne avevo 30 ero molto più…insicura..invecchiare è divertente..se ci si rilassa dentro..e sulle imperfezioni che il corpo accumula..il corpo racconta la storia di chi c’è dentro…non trovi?

  22. scrivo una cosa che non riguarda il post. ma la tua età scritta nel profilo è quella vera??? non l’avevo mai notata e sono rimasto basito! non li dimostri affatto!!

  23. io penso di aver portato sempre delle maschere nei miei rapporti con l’altro sesso.
    dentro ero insicura e bisognosa di affetto e invece facevo capire l’esatto contrario.
    troppo orgoglio forse? credo di si.
    non mi piace dipendere dagli altri, in nessun senso… mi toglie il mio spazio, la mia privacy, mi toglie tutto, ed io non amo perdere di mano la situazione… quindi è come se mettessi dei paletti.. che io non ho bisogno di nessuno… e a volte questo fa scappare le persone.
    sono esagerata vero? 🙂
    un bacio.

  24. insicurezza sintomo che le cose non vanno bene,che la persona che abbiamo accanto non ci rende tranquilli..

    si sveglia quando pensiamo che il partner non e’ la persona che va bene per noi.

    scusa per l’intrusione,mi sono dilungato troppo.
    Giuseppe

  25. Sempre vuoto e pieno, pieno e vuoto, sicurezze ed insicurezze. Tutto si mescola dentro di noi in diversi momenti istante per istante, non c’e’ niente da fare. Ieri il mio moroso prima di partire per un viaggio mi ha chiesto: “Ma se io facessi degli errori tu mi ameresti lo stesso?” Quando mi ha detto cosi’ io l’ho amato come non mai…

  26. … credo che in tutti ci sia dell’insicurezza,
    anche nel rapporto di coppia,
    non ho mai conosciuto una persona che non abbia dei dubbi sul proprio vivere.
    penso che riuscire a parlare delle proprie paure con il compagno/a serva a portarle nella giusta dimensione, capire che si è in due, con esigenze diverse è fondamentale, il rispetto reciproco delle scelte è senza dubbio l’accettarsi e il condividere anche queste.
    buona serata

  27. Intanto bentrovata.

    Beh, il discorso fila e non fa una piega.
    Certo è che non si puo’ generalizzare e che ogni rapporto è a se e vive di microequilibri che la coppia stessa alimenta.
    Immagino una coppia di “maturi supersicuri” cinica, competitiva, un po’ pallosa e a breve scadenza… così come una coppia sicuro-con-dipendente perversa e distruttiva.

    Meglio le vie di mezzo, le sfumature… siamo umani no?

    G.

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