HO BISOGNO DI TE

Lucian Freud- Ritratto

lucian_freud_painter_surprised-2Accade di instaurare relazioni improntate sul bisogno. Ho bisogno di te, vivo per te. Accudiscimi, curami, amami al posto mio. Senza di te non esisto, nutrimi, guariscimi dalle ferite. E così via, una serie di richieste, pretese, aspettative di cui l’altro viene investito. Che cosa succede? Anche l’altro ha le proprie ferite irrisolte, le sue attese di essere capito, lasciato libero, di non essere soffocato, fagocitato. Entrambe le parti chiedono all’altro ciò che non riescono a dare a se stesse.

Perché?
C’è una ragione intrapsichica e una ragione interpsichica, sociale.


La prima relazione che si instaura è quella con le figure di accudimento. Nell’infanzia si attraversa uno stadio di totale dipendenza, fisiologica. Nello sviluppo si interiorizzano le figure genitoriali, si va verso un processo di acquisizione di una autonomia applicabile in ogni campo dell’esistenza. Si impara a allacciarsi le scarpe, a scrivere, a guidare un’auto. Tutto questo viene condiviso, appreso. L’amore per se stessi è una ‘materia’ che non viene insegnata, se non raramente. Molto si impara per imitazione, per modellaggio (Bandura, 1986). Quanto viene condiviso nelle famiglie, nei luoghi educativi non è solo ciò che è verbalmente trasmesso. Vi sono significati, comportamenti che sono  assorbiti, assimilati in modo sottile, implicitamente trasmessi. Mancano modelli di riferimento. Il condizionamento giudaico – cattolico impone il sacrificio , la mortificazione. In realtà Gesù stesso diceva ‘ama l’altro come te stesso’, ma si sorvola sull’amare se stessi, e ci si concentra sull’altro nella paura di essere ‘egoisti’. L’egoista, come comunemente inteso, in realtà  non ama nessuno. Né l’altro né, tanto meno, se stesso. L’egoista cerca di soddisfare il proprio ego, ma non c’è amore. C’è avidità. L’amore per se stessi è tutt’altra cosa. E’ ascoltare il bisogno profondo e accudirlo, darsi ciò che ci si aspetta sempre dall’altro. E’sapere prendersi cura davvero di se stessi, essere genitori buoni di sé. Questo spesso non viene insegnato. E ci si avvicina all’altro nelle relazioni amorose con il bisogno di un bambino dipendente. Con lo slogan ‘amami tu, al posto mio’. Tale relazione non potrà mai essere nutriente, ma porterà a sentire un vuoto incolmabile. Questo vuoto potrà essere riempito solo dal di dentro, con l’amore, quello vero, per se stessi.
Ameya G. Canovi
“Se non sei egoista, non sarai generoso; solo una persona profondamente egoista può essere altruista. Ma questo va compreso, perché sembra un paradosso.Che cosa vuol dire essere egoisti? Il primo elemento, quello fondamentale, è essere concentrati su di sé. Il secondo, anch’esso importante, è cercare sempre la propria beatitudine. Se sei centrato su di te, sarai egoista in tutto ciò che farai. Potresti metterti al servizio degli altri, ma solo perché ti piace, perché ami farlo, ti senti felice ed estatico mentre lo fai: solo perché ti senti agire così; non stai adempiendo alcun obbligo, non stai servendo l’umanità. Non sei un grande martire, non ti stai sacrificando. Queste sono tutte parole prive di senso. Semplicemente, sei felice a modo tuo. Fai ciò che ti fa sentire bene. (…) Una persona centrata su di sé è sempre alla ricerca della propria felicità. E la cosa più bella è che più cerchi la tua felicità, più aiuterai gli altri ad essere felici. Infatti, questo è l’unico modo al mondo, di essere felici. Se tutti intorno a te sono infelici, non puoi essere felice, perché l’uomo non è un’isola, è parte di un grande continente. Se vuoi essere felice, dovrai aiutare coloro che ti circondano a esserlo; allora, e solo allora, potrai essere felice. L’amore, per me, è una delle cose più egoiste che esistano.”
Osho, Con te e senza di te.

76 commenti su “HO BISOGNO DI TE”

  1. E dura ma quello che hai fatto dovrei iniziarlo a fare io…. Mi sono sempre preoccupato di come mi vedevano gli altri…di essere sempre accondiscendente… Ora inizierò anchi io

  2. c’è anche un modo sano di chiedere aiuto all’altro. Amarsi vuol dire anche sostenersi a vicenda, e aiutare la persona amata in difficoltà. A volte è possibile salvarsi da soli/e e a volte no

  3. sempre bello il tuo angolo, pieno di cose da pensare, meditare … tu poi sei bellissima!!! ma che penso questo già lo sai e non parlo certo solo di aspetto esteriore …….

    kiss Lupa

  4. splendida sta cosa di osho, la condivido in pieno, solo questo può essere definito sano egoismo, tutto il resto è insano anche se cerchiamo di dargli le migliori interpretazioni …

    c’è una soglia di sopportazione incredibile in chi vive così, perchè uno che vive così non è uno qualunche è un saggio, è uno che vive con un infinità di consapevolezze ….

  5. Perfettamente d’accordo con il post.
    Però alle volte ho scoperto che può aiurare anche il lucido assecondare a certi bisogni reconditi, e fare assieme un viaggio che abbraccia ciò che emerge alla consapevolezza, anche se ancora non è stato integrato .
    A volte certe “nevrosi” o “fissazioni” o “simboli” si modificano, mutano, scompaiono proprio con il gesto di viverle con qualcuno che ti ama fino in fondo , sentendosi semplicemente accettati – riscattati nel tempo, dall’amore profondo di chi hai davanti. Il problema come tu spesso dici è imparare ad amare se stessi.
    Spero di essermi spiegato.
    Grazie per i tuoi post preziosi.
    Ciaoo

  6. ok aspettero in coda^-^
    ne vale la pena aspettare.
    Passare a leggerti è davvero interessante” Amare se stessi”
    Stupendo quello che dici.
    Grazie

  7. Leggo…. mi confondo…. rileggo… e tutto è più chiaro. E non intendo fuori, ma dentro di me, nella mia testa.
    Sorprendente: poche parole sono bastate a rispondere a tante domande.
    Grazie.

  8. Scusate, forse sono io che non capisco.
    MA se uno tronca una storia perchè è egoista, fregandosene in modo del tutto lecito se l’ altro sta soffrendo, allora perchè poi spesso ritorna, ripetendo esattamente lo stesso comportamento?
    Anche questa forma di egoismo è giusta e sana o è perversa?
    E’ anche vero che amare il prossimo tuo come tè stesso vuol dire che se ti ami veramente devi anche amare i tuoi aspetti, diciamo negativi.
    Io sto imparando ad amare anche quei famosi sbalzi di umore comuni a me come a molte donne, che fanno allontanare gli uomini, e che ci fanno perennemente sentire in colpa.
    Mi amo come fossi l’ uomo che vorrei mi amasse. Con comprensione.
    Comprensione è una parola che include una guerra comunicativa per la pace.
    Il mio re di cartone, l’ egoista per eccellenza è tornato dopo essere scomparso per tre mesi, avermi spezzato il cuore, avermi dato il tempo di farmene una ragione, tempo durante il quale non lo avevo assolutamente cercato cancellando addirittura il suo numero di telefono dal cellulare.
    Al primo confronto è scomparso di nuovo. Qualcuno mi spiega cosa tutto questo vuol dire?
    Eppure è semplice. Basta smettere di chiedersi il perchè delle cose e amarsi.
    Ma cosa vuol dire amarsi?
    Continuo a pensare che bisognerebbe sorridersi, prima di amarsi.Guardarsi allo specchio e immaginare un grande, luminoso sorriso.
    Non posso chiedere a me stessa di amarmi se non so cosa ciò significhi.
    Ma un sorriso lo riconosciamo tutti. Ed è una delle forme di comunione e di energia più potenti che conosca.
    Lo stesso vale per l’ egoista.
    l’ egoista non si ama ed ha paura di esplorare qualunque emozione, sia essa l’ amore, sia essa la rabbia, sia essa la gioia.
    l’ egoista si sente in colpa, se prova rabbia, e se gode da una qualunque cosa e penserà sempre di non essere degno di vivere. Ma non ve lo dirà mai perchè a quel punto continuerà sempre a chiedervi aiuto o a dire al mondo che esiste, ma lo farà in un modo malato: facendo del male e provandone l’ unico piacere possibile in nome di un amore per sè stessi che porta solo alla solitudine più spaventosa, e non voluta.
    Se si è rigorosi con sè stessi, non è detto che sia un male.
    Se dobbiamo imparare ad essere meno rigorosi con noi stessi, o magari rigorosi in un modo meno aggressivo, ce ne accorgeremo.
    Un pò di fermezza ci vuole, nel crescere. Le radici tengono fermi i fiori bellissimi come quelli meno belli. E tutti i fiori hanno una loro ragione d’ esistere.
    Un bacio. Gabriella

  9. ho strutturato x quasi 40 l’amore come dipendenza ed il senso di colpa x l’amore verso se stessi….da 10 anni lavoro x amarmi profondamente è faticoso doloroso….ma ne vale la pena!!!

  10. il concordare con qunto hai scritto è fin troppo facile..è l’essere realmente in sintonia con sè stessi che è difficile.. e l’altro..chiunque sia , questo lo percepisce..tipo quando incontri persone che ti chiedono “come stai?” vigliacca eva se qualcuno ti risponde “male”, pur di non metterti in condizione di preoccuparti in qualche maniera per costui..bho forse sono uscito fuori schema ma sentivo di scrivertelo
    ciao

  11. a href=”http://media.photobucket.com/image/buona serata/lovelymariposina/Le mie creazioni photoshop/Utente4.gif?o=31″ target=”_blank”>;-))

  12. Interessante anche se poco convincente…

    L’egoista persegue i suoi fini anche a costo di danneggiare e provoca dolore e disagio.

    Dovremmo iniziare a pensare di più a noi stessi preoccupandoci meno delle aspettative che gli altri hanno per noi, questo non va confuso con l’egoismo, è ricerca della propria strada, della propria identità, della propria evoluzione individuale. Diverso è reprimere le nostre pulsioni ed i nostri desideri.

    Nessuno può conoscere quale sia realmente il nostro bene e ciò che è giusto per noi e per la nostra vita.

    Per dimostrare che è fondamentale amare di più noi stessi non sono necessari ragionamenti iperbolici e paradossali.

    Un abbraccio.

  13. Osho dice proprio una cosa vera ed importante: non esiste forma di vero amore se non è prima per se stessi…
    “io ti amo nel momento in cui ti faccio star bene con me, e così tu poi resterai insieme me e mi ricambierai con la stessa intensità affettiva del mio stesso amore.”

    ciao:)

  14. Forse l’amore è ricerca, il primo motore di crescita perchè non riguarda il sapere della cultura o delle scienze e viadicendo, ma riguarda il sentire, se stessi ed al tempo stesso chi ti è accanto, nella piazza comune del sentire.

    Allora forse un giorno l’amore non si sentirà piu solo e le perono non avranno più nevessità di chiedere (se va bene) agli altri ciò che non trovano in se stessi.

  15. ciao sono carezzadiluce..
    è vero l’amore per noi stessi non ce lo insegna nessuno..sta a noi camminare a testa alta e farci conoscere per quelo che siamo..tollerandolo per gli aspetti negativi (Cercando di smussarli col tempo)e apprezzandone gli aspetti positivi..
    Qualcuno diceva non è la meta che conta ma la strada che si è fatta per arrivare..

  16. @Quindi cosa proponi Harmel? Il sacrificio? il fioretto?
    Se si comprende a fondo quanto scritto qui..si ritiene l’altro capace e in grado di occuparsi della SUA propria felicità, ognuno è sempre e solo responsabile per se stesso..non credi?

  17. e in tutto questo “sano egoismo” non c’è pericolo che pur di far felice se stesso..un essere umano non faccia caso che intanto stà rendendo infelice qualcun altro?

    Voglio dire..a volte la propria felicità passa attraverso l’infelicità di un altro..o no?

    harmel

  18. Ieri sera, A-Woman si è stupita, non poco, quando le ho detto che è importante amare se stessi, molto più che amare gli altri.
    Da una bottiglia vuota, le dissi, non esce un cazzo.

  19. Ecco che proprìo ora scopro dì essere una grandìssìma egoìsta…!!!!

    Forse per questo godo e mì appaga ìl far stare bene chì mì cìrconda…?

    Non fìnìrò maì e poì maì dì conoscermì e forse è meglìo così….

    :o)

    Bacìo grande-grande e felìce notte….!!!!

  20. Sembra assurdo e pure è molto più facile amare gli altri più che se stessi.
    Pensavo che questa fosse una dote, da apprezzare, da coltivare…poi invece mi son resa conto che se non amavo prima me stessa degli altri, tutto il resto perdeva significato, perdeva anche “l’essere amore”.
    Hai ragione, bisogna partire da sè, forse anche perchè, una volta accettati i propri limiti e apprezzate le proprie risorse, una volta scoperto l’amore vero, il più difficile e anche il più puro (anche se non sembra!), si riesce a vedere la luce di tutti gli altri nell’arricchimento e nel confronto con noi stessi…
    Ti abbraccio! Grazie per questo post! ♥

  21. Torno, dopo tanto tempo, e trovo proprio il “mio” post!… Sai come ho impiegato tutto il mio tempo, fino ad ora? Proprio a imparare di nuovo ad amarmi!… Grazie, cara. E se passi da me, trovi la mia risposta, in qualche modo, al tuo post.

  22. Amare il prossimo come se stessi è una frase che troviamo nel Vangelo, anche se in realtà Gesù riprende in questo l’antico comandamento ebraico, riportato nel libro del Deuteronomio. Ricordo che avevo dato questa interpretazione di questa frase tempo fa, commentando un altro tuo post, e sono felice che tu l’abbia l’abbia ripresa. E’ una frase piena di saggezza, che ha tante sfumature sulle quali non si finisce mai di riflettere. Molte malattie e molti problemi vengono dal non amare e non accettare noi stessi così come siamo. Ma solo facendo questo si può iniziare un vero cammino di crescita. Ciao!

  23. L’abisso della generosità lo chiamo io…
    e questo penso in proposito:

    L’ abisso della generosità

    Occhi inquieti frugano l’aria,
    cercando espressioni ricche di miseria;
    chiodi che cercano di trafiggere il muro,
    dietro cui ogni intima pena,
    sembra essere al sicuro.

    Uomini che sulla porta del cuore,
    vestiti di stracci l’amore mendicano,
    ma se non lo ricevono, allora si vendicano;
    fingendo si donano per cercare aiuto,
    inseguendo quello che non han mai ricevuto.

    È dall’abisso della generosità,
    che si riesuma lo spettro
    della propria povertà.
    È dall’abisso della generosità,
    che si riporta alla luce
    quello che più non si ha.
    Dall’abisso della generosità,
    risale come un ragno,
    ciò di cui si ha più bisogno.

    Una sottile malinconia attentamente celata,
    come una fetta di pane spezzata,
    si offre al commensale
    nella natura di un cibo frugale,
    ma sotto l’aspetto di un pasto regale.

    Le braccia si protendono come travi salde,
    banchine di un porto nel vuoto sospeso,
    dove approda un veliero tanto atteso;
    si cala l’ancora nell’abisso della generosità,
    e ciò che si prende, il mare ridà.

  24. Mi rendo conto che vivere in coppia come persone integre che amano in primo luogo se stesse senza soffocare o mutilare parti di se vuol dire andare incontro all’ignoto e alle tempeste, ma la cosa bella e’ sapere di andarci insieme e attraversare il caos su un vascello che si guida in due… verso oasi di pace paradisiaca…

  25. secondo me il problema di fondo è sempre uno: confusione tra termini e uguaglianze indebite. ovvero, amare sè stessi non è egoismo NEL SENSO COMUNE DEL TERMINE! così come l’abnegazione non è altruismo!
    Si può amare in modo sano sè stessi senza essere egoisti, anzi continuando ad essere altruisti. il punto è essere “autocentrati”, non egoisti, giusto? correggimi ameya, se sbaglio.
    I tuoi post sono sempre in qualche modo “illuminanti”. ti ringrazio molto.
    passa ancora da me qualche volta
    🙂
    un abbraccio

  26. Qualcuno, in logica, scienza e conoscenza, può confutare le parole dello zio?
    Apologia dell’egoismo, che, quando autentico, puro e completo, sublima.
    Il problema è che quasi sempre si ferma a metà, si tratta di egoismicchio.

  27. mi ha colpito questo tuo post scritto molto bene e con contenuti direi importanti e mi ha colpito la imago che hai posto: lei è nudadonna solitaria, lui uomo immerso in se stesso, l’insiem e da idea di reciproca solitudine malgrado sembrino cercarsi in gesti amorosi, ma è mia visione di ora.. cn stima
    r.m.

  28. Un prete un giorno mi ha detto che le parole di Gesù indicavano che dobbiare amare gli altri “come” e non “più” di noi stessi.
    E di ricordare che l’aureola ha la spiacevole tendenza a scivolare sul collo fino a soffocarti…

  29. “Ama il prossimo tuo come te stesso”
    é lo “slogan” di Gesù… ma come ci amiamo veramente noi…
    se ci facciamo continuamente del male?
    Quoto Musicadentro!
    Buona serata
    baci*

  30. perfettamente daccordo! Poco comprensibile per molti, molto chiaro per pochi …. possiedo quella dose di egoismo che mi fa affermare ciò che hai scritto senza nessun dubbio
    Un abbraccio

  31. Mia madre per prima mi ha insegnato che amare se stessi è una colpa…A volte, mentre la vedevo dedicarsi totalmente a suo marito (che non meritava assolutamente la sua dedizione ), sentivo a pelle tutta la sua rabbia e mi chiedevo a cosa servisse tutto quel finto amore…
    Si lo so, non c’entra un tubo, ma tutto questo mi è venuto su da solo…

  32. Concordo. Mica è stato detto “Ama il prossimo tuo più di te stesso”…Nessuno ci insegna ad amarci, è un percorso in cui siamo completamente soli…con noi stessi. Dobbiamo imparare a conoscerci, possibilmente non attraverso gli occhi (e le parole) degli altri. Lo so, è difficile, anche duro e doloroso, spesso, mettersi davanti allo specchio, guardarsi negli occhi e leggersi, vedersi, dentro( ci sono luci, ma anche molte ombre). Ma ne vale la pena.Chiamiamolo sano egoismo, sopravvivenza…amare se stessi è anche amare la vita che è noi, è in noi…e da lì si parte anche per andare incontro agli altri, con lo stesso amore.
    Un abbraccio. Bel post.Come sempre. 🙂

  33. @Cara Nina..non pensare a quanto e se hai da dare all’ALTRO…come dice Osho..amati..e il resto verrà come inevitabile conseguenza..come una tazza stracolma..l’amore deborderà…

  34. Come sempre, apri miei ochi e sensi delle cose che omai avevo pensato ma mai communicato a nesuno, perche a volte non vengono le parole giuste… ma pensieri ci sono sempre…..
    Mi riconoso , in mio pasato che anche io ero cosi , che avevo il bisognio….specialmente quando ero tenager, e in miei anni ”’venti” …. ma tra una esperienza o altra, tra leggere , vedere , asoltare , provare , praticare tante cose, imparato ( a fine adesso) anche io qualcosa di amore per ”se”…. ma mi chiedo….. se mi amo cosi”tantto” forse sono troppo ”rigorosa” nel confronti per altri? forse ho standardi troppo alti?…. chissa dove mi portano tutti questi pensieri di ”come amare un altro”….. sempre pensato che ho ”tantto a offrire” …ma a volte mi chiedo se davvero ne ho…..

    un abbraccio

    Nina 🙂

  35. Verissimo, solo se ami te stesso puoi amare chi ti sta accanto….ma come si dice qui è un percorso che va fatto e ci vuole tanta volontà per arrivare a capirlo…..e purtroppo pochi ce l’hanno causando così relazioni basate solo fantasie…..che niente hanno a che vedere con l’amore…..

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