
Caro lettore e cara lettrice,
per me questo periodo dell’anno è sempre stato una sorta di capodanno.
Anche per te?
Dopo il rumore, per qualcuno assordante, di Agosto, si torna.
Anche se magari tu, come me, non hai viaggiato, l’estate ha un suo ritmo che trascina, e finisce per diventare un treno in corsa dove tutti saliamo.
Il caldo cambia le nostre abitudini, il nostro modo di vestire, di alimentarci. Si sta fuori di più, si esce, insomma ci si distrae.
Anche da noi stessi.
E poi un acquazzone improvviso ci ricorda il ritorno, non solo in un ufficio, ma magari a una routine.
L’estate, oltre al chiasso e alle feste, può diventare anche un momento di riflessione: sotto l’ombrellone, su una montagna. Si osserva cosa non ci piace di noi, della nostra vita.
Questo periodo dell’anno diventa perciò un varco, non conclamato come la fine dell’anno vera e propria, ma un rito di passaggio da una luce brillante delle giornate lunghe, a un crepuscolo che favorisce una maggiore intimità con noi stessi. E si possono fare magari bilanci e propositi.
Ti capita?
“A settembre mi iscrivo a un corso di inglese. O riprendo in mano la chitarra, o mi sparo un corso di cucina online.”
Ecco, oggi, con questo scritto voglio invitarti a un appuntamento: quello con te.
Ti invito a prenderti un impegno, un esercizio rapido, che ti chiedo di non vivere come uno sforzo ma come una possibilità: lo chiameremo mood check, verifica dello stato d’animo.
A che scopo? Quello di allenarti a una conoscenza maggiore di te stessə.
Come un bollettino atmosferico interiore, il meteo delle emozioni.
Perché ti suggerisco questa piccola pratica?
Perché è così frequente sentirci disconnessi da noi stessi!
Pertanto, questa volta non ti chiedo di creare nessuna atmosfera esterna. Ma di costruire dentro di te un osservatorio stabile, da frequentare spesso. E lì andrai ad ascoltare, a guardare, che emozioni provi in quell’esatto momento.
Cominciamo.
Soundtrack di Reverie-Now
Ti auguro un bellissimo nuovo inizio, pieno di colori, tutti.
Ci sentiamo presto,
Dott.ssa Ameya Canovi
Dalla newsletter Ditroppoamore di Settembre 2021.