Caro lettore e cara lettrice,
è Febbraio, e tra una manciata di settimane sarà primavera. Saremo fuori dall’inverno e spero da molte altre difficoltà. È stato un lungo periodo difficile, iniziato esattamente due anni fa. Sono stati 24 mesi, o forse 24 mila. Come i baci di quella canzone.
Abbiamo deciso col mio team di inviarti questo messaggio proprio oggi.
Perché sì: è San Valentino.
La festa, in teoria, degli innamorati, in realtà è la celebrazione di chi vende fiori, cioccolato, orsetti e gadgets, o gioielli. Una festa romantica, ma anche un grande business, insomma.
E come ogni ricorrenza suscita pareri discordi. Chi ha una relazione stabile talvolta si sente in obbligo di fare festa. Chi non ce l’ha sospira, fa paragoni, si sente afflitto e timoroso di non innamorarsi mai, o mai più.
E vogliamo parlare dell’invidia che qualcuno può provare guardando o immaginando gli altri (presunti) felici?
Aspetta, aspetta! Questa non è una newsletter piena di luoghi comuni. Parafrasando un noto evento appena accaduto, il monologo di una grande attrice a Sanremo, vorrei che questo fosse un non-Sanvalentino. Nel senso che vorrei invitarti ad andare oltre al solito obbligo di festeggiare.
Perché? Perché la vita è ben diversa da come viene rappresentata in giro, in maniera stereotipata.
Potrei scriverti di come è bello essere perdutamente innamorati. Non lo farò, perché non è sempre vero. O meglio, mica è detto che sia corrisposto. Ascolto testimonianze ogni giorno, e ti assicuro che quella cosa di cui parlano in tv o nelle canzoni, quel sentimento mieloso, fatto di cinguettii e moine varie NON esiste, o se esiste dura pochissimo. Per fortuna. Fare le vocine infantili in una coppia rischia di trasformarla in una versione dello Zecchino d’Oro, mandando l’erotismo a farsi benedire.
Potrei dirti che l’amore dura per sempre. Non posso farlo, raccolgo cuori spezzati e li aiuto a ricomporsi, più consapevoli.
Potrei sostenere che l’amore è quello delle canzoni. Non è così, ci cantano un sacco di cose sull’amore, che amore non è.
Potrei dispiacermi per chi non ha un innamoratə, non lo farò. L’amore con l’altro viene dopo. Viene quando ti incontri prima con te. Allora sì, posso rallegrami con te, perché hai ANCHE un innamoratə.
Voglio dirti invece di cosa ho compreso, fin qui, sull’amore.
Mi dispiaccio soprattutto nell’ascoltare persone che NON sono innamorate di loro stesse. Questo sì mi rattrista, perché la solitudine non è non ricevere un invito a cena questa sera. Ti assicuro che puoi sentirti ancora più solə anche pienə di regali, profumi, e cuoricini. Se non sei tu lì con te, sai cosa potrebbe succederti pur tra le braccia di qualcunə? Di provare paura, che la relazione finisca, che ci sia qualcun altrə più qualcosa di te.
Attenzione: quell’incontro profondo con l’altro esiste, sì che esiste. Ma se ti incontri tu, ti conosci, ti accompagni. Allora, poi, la relazione con l’altro è possibilità fertile.
Perciò sia che tu stia vivendo un amore, che tu lo stia cercando, o che tu sia sfiduciato, ti auguro di trovare oggi un momento con te. Esci fuori e comprati qualcosa per te, come regalo. Un vassoio di pasticcini o la tua crema preferita. Celebra prima di tutto l’innamoramento con te.
E se non lo senti ancora, prometti.
A te.
A Presto, un abbraccio
Dott.ssa Ameya Canovi
Dalla newsletter DitroppoAmore di Febbraio 2022