Sono le 8.07 di una mattina di scuola qualunque e Martina, 16 anni, terza superiore, ha gli occhi rossi, nasconde qualcosa dietro lo zaino sul banco. E’ il cellulare, dice, non lo posso spegnere stamattina prof. Ho litigato col mio moroso e se lo spengo si arrabbia. Devo messaggiare con lui.