Consulenza di coppia

Da oltre vent’anni studio il tema delle relazioni, con un focus particolare sul problema della dipendenza affettiva: se non abbiamo imparato ad amare noi stessi finiremo per invischiarci in forme improprie di amore malato, tipico di chi “ama troppo” l’altro e troppo poco se stesso, finendo per restare intrappolati in relazioni atroci. In questi casi il dolore, il senso di vuoto sono enormi. 

Solo se risaliamo all’origine della ferita che causa questa modalità disfunzionale possiamo imparare a stare accanto all’altro in maniera armoniosa e funzionale.

Parte del percorso di sostegno che intraprendo coi miei pazienti consiste nell’accompagnarli all’incontro con sé, verso una dimensione di verità e autenticità. Per farlo, li aiuto a coltivare e allenare la spontaneità, e a capire che la responsabilità del cambiamento è nelle loro mani. Perché molto spesso tutti noi siamo imprigionati in un falso sé, una maschera che indossiamo nel mondo per compiacere, e ottenere riconoscimenti. 

Non essere autentici, tuttavia, non ci fa felici. Anzi. Ci porta a spostare il focus sull’altro per confermare il nostro valore, diventando così mendicanti di attenzioni.

Tutto questo va indagato, e riportato là, in quel paesaggio della psiche, quando tutto si è formato molto presto: nella famiglia, mentre qualcuno ci guardava crescere. Può essere che non ci guardassero per niente, o ci guardassero troppo, che è come non essere visti.

Il mio approccio

Seguo un approccio sistemico relazionale perché lo trovo affascinante e molto utile per indagare le relazioni. 

Nell’approccio sistemico, l’individuo viene sempre considerato in quanto appartenente a un sistema familiare d’origine da cui eredita un codice comportamentale, modelli, strutture e copioni. Riconoscerli ci permetterà di poterli integrare, onorare e, se dolorosi, modificarli. Nel corso del tempo, nel mio lavoro, ho sentito la necessità di integrare anche con altre metodologie più mirate e specifiche come le costellazioni familiari sistemiche, la meditazione, la mindfulness,e gli esercizi gestaltici.

Credo fermamente che soltanto una volta riappacificati con le nostre radici potremo avere la forza per procedere nella vita.

Perché siamo come alberi in un bosco. E il nutrimento lo riceviamo dalle radici ben affondate nel terreno. Se rifiutiamo le nostre appartenenze avremo un senso di estraneità a noi stessi.

Attenzione, non si tratta di perdonare alcunché: non siamo in un ambito religioso, bensì psicologico. Si tratta di far pace, lasciare le responsabilità a chi competono, e prenderci soltanto le nostre. Così si diventa adulti.

Com’è la consulenza di coppia?

Lavorare con le coppie mi affascina e mi sorprende sempre.

Quando incontro una coppia, è con due sistemi familiari che dialoghiamo. Pertanto è ancora più stimolante andare a leggere insieme i copioni ereditati e ripetuti da entrambi i sistemi. E spesso i due modelli si incrociano in modo speculare e funzionale.

La relazione è uno specchio prezioso, una palestra emotiva utile e necessaria per guardare noi stessi.

Vista l’enorme quantità di richieste che ricevo ogni giorno, ho pensato di poter rispondere proponendo una consulenza strategica da svolgersi in un’unica seduta.

Per quelle coppie che hanno ancora risorse da utilizzare e magari non sanno metterle in atto. 

Se uno dei due dentro di sé sa già di essere altrove, in un punto di non ritorno. 

Si può scegliere una consulenza strategica unica. Individuale.

Qualunque tema possa essere utile alla coppia per un confronto con un punto di vista esterno e che riguardi la vita di relazione, la gestione familiare, e in caso di ipotetica separazione, come affrontare l’argomento con i figli, e nei contesti di appartenenza (amici, familiari, situazioni lavorative). 

Un’ora: è stato studiato che i tempi di interazione utile e di attenzione iniziano a essere meno efficaci dopo 50 minuti. Un’ora è il tempo massimo in cui possiamo assimilare pensieri e parole che ci scambiamo.

I colloqui di coppia possono essere fatti dal vivo nel mio studio o online, esattamente come quelli individuali. 
Suggerimenti come affrontare al meglio il colloquio

  • ritagliatevi circa un’ora di tempo solo per voi stessi senza interruzioni, in un luogo privato e protetto, senza fare altre cose;
  • tenete in mente che state facendo qualcosa di importante per voi stessi e attribuite un valore al colloquio che può essere quello di una richiesta d’aiuto, un’occasione per trovare insieme allo psicologo risorse e modalità per fronteggiare una difficoltà. Non è una “chiacchierata”: il valore che attribuiamo alle nostre azioni inizia dal linguaggio che scegliamo per definirle;
  • tenete riservati gli argomenti del colloquio affinché la riflessione sia profonda e rappresenti un momento con voi stessi. Raccontare i contenuti di un colloquio è “spargere” invece di riflettere.

Se possibile proveremo a trovare strumenti da applicare nel quotidiano, e avrete senz’altro un punto di vista differente da quello iniziale su cui riflettere. 

Non è saggio discutere del colloquio appena dopo. Occorre che ognuno rifletta, senza strascichi o litigi aggiuntivi. 

Non è comunque possibile stabilire in anticipo se basterà un solo consulto o una serie di incontri necessari a dipanare le questioni irrisolte. In caso decidessimo di continuare il percorso, di solito alterno incontri singoli con ognuno, e incontri di coppia. 

Al momento ho pochissimo spazio libero, ma se ci siamo incontrati per una consulenza valutiamo insieme come sia ottimale procedere. 
Possiamo, se necessario, valutare un professionista adeguato al tema portato nella consulenza.

Compatibilmente con la mia disponibilità che negli ultimi anni si è sempre più ridotta, ricevo nel mio studio nell’Appennino Tosco-Emiliano; ho iniziato a fare colloqui di sostegno online nel 2013, e questo mi ha permesso di lavorare con centinaia di persone in tutta Italia e all’estero. Con l’avvento della pandemia, essere già organizzata e “allenata” a questa modalità mi ha permesso di utilizzare e perfezionare ancora di più la modalità online. Ho stretto relazioni d’aiuto con persone in ogni parte del mondo e nelle province più remote d’Italia. Questo metodo permette di raggiungere le persone che magari non hanno psicologi a portata di mano, e di continuare a usufruire dei colloqui in varie situazioni: in vacanza, in viaggio, o, appunto, in quarantena. O di scegliere un professionista mirato, sebbene a distanza.

Si può utilizzare qualsiasi piattaforma con videochiamata, concordandolo al momento della prenotazione. È bene ricordare che i colloqui in modalità remota hanno lo stesso valore di un colloquio in studio, e in più presentano il vantaggio di annullare le distanze, la persona è nel suo ambiente, non deve affrontare la scomodità di uno spostamento nello spazio e può scegliere il tempo che ritiene idoneo per fare la sessione (compatibilmente con le nostre disponibilità); inoltre può essere utile per chi non ha piacere a recarsi di persona nello studio di un professionista perché necessita di maggiore privacy. Esistono casi un cui una persona preferisce non svelare di andare dallo psicologo, o non può farlo per motivi vari, e il colloquio via webcam permette una totale riservatezza.

Lo psicologo è tenuto a mantenere il segreto professionale in ogni tipo di percorso.

Alla fine del colloquio viene rilasciata una ricevuta sanitaria intestata al richiedente, e detraibile come qualsiasi ricevuta sanitaria, e di cui si può recuperare il 19% in sede di dichiarazione fiscale. I colloqui via web seguono le stesse regole di un appuntamento in studio: puntualità e rispetto degli orari di inizio e termine della seduta.

Dipende dai periodi. Per contatti e per i dettagli 3283783280. Attraverso WhatsApp, più immediato, potrete ricevere tutti i form da compilare per prenotare la consulenza.