OMOSESSUALITA’

gay1

Ricevo e pubblico volentieri, girando a voi la domanda, prima di dire la mia opinione.

Ciao Ameya, mi piacerebbe conoscere il tuo punto di vista

sull'omosessualità… spesso provare emozioni "diverse" può

indurre a sentisi sbagliati… so che ognuno di noi è fatto a

suo modo ed è diverso dai suoi simili…

Mi interessava – come lettore silenzioso del tuo blog ormai

da tempo – ascoltare il tuo punto di vista sulla faccenda… se

ritieni che l'omosessualità sia una condizione naturale o se

può essere considerata talvolta come un atto "creativo"

dell'individuo, una scelta psichicamente 'condizionata' per

superare traumi profondi…

Lou
 

24 commenti su “OMOSESSUALITA’”

  1. Ho sempre difeso l'omosessualità dagli strali ipocriti ed ortodossi della chiesa. Perchè è l'ortodossia e la gerarchia ecclesiastica a condannare i gay.
    Personalmente rispetto l'omosessuale, e non la definirei una scelta creativa, ma una situazione in cui si mescolano indissolubilmente famiglia, ambiente e predisposizione genetica.
    Non si nasce gay e se lo si diventa, si tratta di una scelta obbligata, un percorso difficile e purtroppo, grazie alla nostra società molto doloroso.
    Sono abituato a rispettare tutti, anche se mi scaglio contro la Chiesa cattolica, artefice di molti dei pregiudizi che circolano un pò ovunque.

    Silas

  2. La "paura" nelle persone è una componente  "umana" e non per questo discriminatoria, sta ad ognuno di noi uscirne, se lo si vuole davvero. Ma non si dovrebbe mai giudicare nessun per questo.

    Invece, invito chi, nè ha davvero del coraggio, di firmarsi quando scrive e si racconta, anche questo è un atto di coraggio.

    Un caro saluto a tutti
    Cinzia Piacentini

  3. @ commento 21:

    bisogna liberarsi dalla paura, bisogna liberare anche le parole dalla paura..è il primo passo per essere e per sentirsi liberi

    usare parole 'tecniche' vale quanto non usarle..anche in questo credo che ciascuno di noi sia condizionato dal proprio percorso.
    Ho letto con attenzione la tua storia. Sono d'accordo quanto dici che (forse) non esistono risposte definitive, ma dato che siamo noi a tenere il 'timone' della nostra vita, abbiamo tanto il diritto di sbagliare, quanto quello di cercare delle risposte..anche rispetto a ciò che siamo o vogliamo

    Lou

  4. Mi fate paura, con le vostre definizioni, con le vostre parole tecniche, con i vostri pensieri che parlano di voi ma in realtà non dicono nulla, parole vuote perche voi le avete svuotate del dolore che avete sentito, che avete provato, ricaricatele, non abbiate paura non anestetizzate le vostre frasi per coprire le vostre paure, a me non arriva nulla, associare l’omosessualità alle manifestazioni gaylbt non ha senso,  pensate voi che quella sia la manifestazione dell’ amore omosessuale altrimenti non lo citereste nemmeno …
    Non so se pi possa parlare di amore, non so nemmeno se non se ne possa parlare, nessuno mi aveva detto come fosse amare, e nessuno m’ aveva detto che poi ci si riduce cosi.
    Nessuno mi ha mai detto ama entro i limiti, ama un uomo, ama ma prima pensa a te stessa, ama con misura; mai nessuno mi ha parlato dell’ amore,lo vivevo, lo leggevo, lo scrutavo, lo sentivo in me, ma non sapevo che potesse divenire  qualcuno.
    Cosi amai;  non sapevo cosa fosse quella cosa che cresceva e che mi dava il sorriso, che mi faceva curare prima di uscire, che mi faceva ridere e che mi occupava sempre costantemente il pensiero … mi ritrovai li ad amarla, in quel prato verde solo noi, le nostre carezze leggere e nascoste del desiderio.. amai e seguìla mia amata, non mi chiedevo mentre portavo i miei vestiti a casa sua cosa potesse succedere,non sapevo che stavo traslocandomi da lei semplicemente mi servivano dei vestiti per cambiarmi e li posavo li. E’ donna ma nemmeno lo sapevo, è donna ma non importava non mi sono mai definita lesbica, perche non credo di esserlo, ho amato la mia amata e l’ ho seguita in tutto il suo mondo, nella sua casa, lasciando la mia, nella sua eroina, nelle sue feste, nella sua stazione—solo che nel suo mondo io caddi.
     La malattia mentale è contagiosa, la droga crea dipendenza, la violenza ti fa vivere nella paura..tutte le volte che chiudevo gli occhi, tutte le volte che non chiamavo una cosa col suo nome avevo l’ ansia che esplodeva nel corpo, poi l’ eroina calmòquesto sintomo. Io non lo sapevo ma lei voleva ch’ io la salvassi, e io ho preso quella ignobile posizione credendoci, per questo nel suo mondo caddi.
     L’ amore è quello? Io sono lesbica? Sono un mostro perche non sentìpiù i miei famigliari? Sono stata una tossica?
    Sono domande a cui non posso rispondere, sono domande che ora non hanno più alcun senso, sono domande che continueròa non pormi, forse non ci sono  risposte definitive finche si vive si cambia, quindi sarebbe stupido dargliene. Per me l amore non ha un corpo, per me l amore lo ha solo dopo che amo quella persona, allora l amore ha quel corpo li.
    Uomo, donna non m’ importa, non lo vedo non me lo pongo sul momento, lo sento. Che poi ci siano delle questioni irrisolte con la figura maschile che ci sia un idea di amore che va a cozzare con il mio bene.. tutto questo lo so, e so che forse un giorno cambierà acquistando una maggiore consapevolezza di chi io sia, ma pormi domande stupide non mi porterà ad essa, vivrò.  
     

  5. Infatti il punto non è affatto L'OMOSESSUALITA' in sè: qualunque persona (con tendenze sessuali etero- omo- o altro) non è criticabile nè tanto meno condannabile per le proprie tendenze innate, nella misura in cui abbia rispetto per le altre persone e non nuoccia a nessuno.

  6. Commento 18:

    E' vero: ognuno ha diritto di essere chi e come vuole.

    Non si discute "l'amore in sè" di qualunque forma essa sia.

    Il problema secondo me nasce dalla forma e dalle tendenze di coloro i quali spesso non si dimostrano tanto meglio di chi li giudica….le manifestazioni di "lotta" per un diritto umano sono importantim, ma, perdono il loro senso e valore  nel momento in cui diventano PROVOCATORIE e irrispettose verso la dignità di qualunque persona etero o meno che sia.

    Una lotta la si affronta con dignità e rispetto e, non calpestando il nome di uno stesso diritto che diventa macchiato di rabbia, prepotenza, trasgressione…dove la confusione rende di "tutta l'erba un fascio".

    Perchè, non sono gli stereotipi a fare la differenza o questo il problema di fondo, ma, sono "l'animo delle persone".

    Ci sono omosessuali come etero di persone contorte, ma, ci sono anche omosessuali e etero di persone discrete, veri signori e rispettosi verso se stessi la vita e il suo senso umano.

    Purtroppo, la differenza bisogna farla perchè c'è esiste…altrimenti..ogni uomo omosessuali o etero sarebbero uguali, ma, non è cosi. Non siamo tutti uguali nel comunicare, sentire e giudicare.

    (Anzi, mi permetto di avanzare un invito a tutte le donne, dicendo loro di non aver paura di lottare per conquistare il diritto al "rispetto "della propria persona sul posto di lavoro.)

    Come dicevo, nel mio precedente commento, anche due uomini potrebbero allevare un figlio con grande e vero amore.

    Ma, a mio parere, um bimbo può benissimo amare i suoi genitori "papà-papà", ma, il bimbo, proverà inevitabilmente la mancanza di una vera madre o/ padre, perchè, questo è il vero richiamo e volontà della natura.

    Come lo è per chi, diventa omosessuale per un fatto biologico della natura, di fronte alla quale non si può discutere.

    Poi, che cia siano genitori bravi o meno, questo è un altro discorso.

    Chi lotta davvero sà che è la propria "dignità" di persona che deve conquistarsi e non il contrario…e spesso,  non lo fà neanche chi può permettersi il lusso di esserlo, perchè, c'è ancora molta ipocrisia.

    Cinzia Piacentini

  7. @ commento 11: premetto che anche a me non piacciono certe manifestazioni e credo che sia più utile agire su altri fronti piuttosto che in certe marce carnevalesche, ma voglio fare qualche precisazione:
    a- baciarsi in pubblico non è provocazione, nè per gli omosessuali nè per gli etero… è solo la manifestazione di un sentimento
    b- che diritto abbiamo noi di togliere ad un bambino il suo diritto di essere allevato secondo 'natura'??? i bambini adottati non hanno genitori, se no non sarebbero adottabili, quindi rigiro la domanda: che diritto abbiamo noi di togliere a questi bambini abbandonati il diritto di crescere in una famiglia amorevole???
    c- ognuno ha il diritto di essere chi vuole e chi sente di essere, anche se questo significa 'sbatterlo' in faccia a chi finge di non vedere
    d- non credo che l'essere omosessuale sia una 'moda' perché cmq, come il suo commento rivela, esistono ancora troppi pregiudizi  e nessuno, neanche i ragazzini teledipendenti con due neuroni in croce funzionanti, affronterebbero mai un simile calvario… forse ci può essere il gusto della trasgressione nell'avre atteggiamenti ambigui, ma i veri omosessuali non sono ambigui, sono quello che sono (sempre che l'ambiente in cui vivono glielo permetta)

    Quindi "chi è chi?"??? semplicemente chi può permettersi il lusso di esserlo.

    Kah'

  8. Alcuni li chiamano diversi.
    Altri scherzo della natura.
    Io dico che l'unica cosa perfetta che c'è nell'universo è l'universo stesso.
    Se madre natura ha "creato" anche gli omosessuali, non possono essere scherzi della natura. 

  9. cosa determini l'orientamento sessuale di una persona non credo sia noto oggi alla scienza nè alla psicologia..esistono molteplici studi/teorie riconducibili a scuole di pensiero diverse che hanno idee e concezioni talvolta in aperta contraddizione fra loro..

    Alfred Kinsey tentò negli anni '50 un'analisi dei comportamenti sessuali degli americani, classificandoli in una scala graduata da 0 a 7 (dove 0 sta per esclusivamente eterosessuale e 7 per esclusivamente omosessuale), affermando che la sessualità umana può essere vista come un continuum e che durante la propria vita alcune persone si muovono lungo questa scala. Letteralmente egli affermava "il mondo non è diviso in pecore e capre. Non tutte le cose sono bianche o nere […] la natura raramente ha a che fare con categorie discrete. Soltanto la mente umana inventa categorie e cerca di forzare i fatti in gabbie distinte. Il mondo vivente è un continuum in ogni suo aspetto."

    Dal mio personalissimo punto di vista, omosessuali si nasce, ma anche lo si diventa (non sempre per una scelta deliberata e non che diventarlo sia automaticamente un male). Credo anche che ognuno abbia la sua storia, non riconducibile a quella degli altri, e abbia il diritto di capire cosa sia più consono al proprio sentire, alla propria vita e alla propria personalità.

    Ringrazio sempre ameya per lo spazio di discussione che ha messo a disposizione 🙂

    Lou

  10. Per osservazione diretta intendo osservazione del comportamento di amici e conoscenti. Non lavoro in discoteca però ho frequentato l'ambiente, un po' più fino a 2-3 anni fa che non proprio adesso. Questa comunque è la mia opinione e la spiegazione che mi sono data guardandomi intorno. I diretti interessati non hanno confermato la mia teoria perché non sono andata a dire loro che credo che il loro comportamento, certe volte, non abbia delle fondamenta "sincere". Ad esempio, una ragazza che conosco, in discoteca (e poi oltre la discoteca) andava indistintamente con uomini e donne, ma con le donne aveva unicamente avventure, mai storie. Adesso convive ed convive con un uomo. E come lei ho visto molte altre ragazze. Io stessa, che sono etero, ti dico che in un contesto di sesso, divertimento, esibizionismo, non è affatto difficile provare attrazione per qualcuno dello nostro stesso sesso, ma si tratta di un'attrazione puramente sessuale e più dovuta al contesto, all'eccitazione personale, alla voglia si trasgredire che non ad un orientamento distinto. Mi è capitato di provare attrazione per il corpo femminile, ma mai per la persona in sè (nel caso di una donna) e mi sono innamorata solo ed esclusivamente di uomini. Questo intendevo dire… 
    Sicuramente oggi si ha la possibilità di uscire allo scoperto con più tranquillità ( e quindi si vedono molti più omosessuali di quanti non se ne vedessero un tempo) ma ci sono pure tante persone che su questo lato ci giocano un po'… e facendo appello a quella tendenza alla bisessualità che compare in molti in certi periodi della vita, tendono a mettere in pratica qualcosa del tipo "in do cojo cojo"… per dirla in parole povere…
    Ad ogni modo questa è solo la MIA visione…

  11. La mia opinione invece è questa:

    se prima non si era aperti a discutene, parlarne o, affrontare il tema della omosessuale, oggi, invece, se ne parla anche troppo e senza mai trovare la reale e concreta "soluzione", poichè, nonostante l' omosessualità sia sempre esistita fin dai tempi dei Romani, non la si vuole far rientrare nel quadro "morale" della nostra società.

    Tuttavia, io penso che, come ogni cosa, ciascuna omosessulità  trova origini e sfumature diverse, alcune davvero biologiche, altre, "creative", narcisisteche, ecc.

    Una cosa è certa, ogni uomo ha diritto di vivere secondo e come vuole, ma, non si dovrebbero infrangere certi limiti che vanno contro il rispetto e dignità della "persona".

    Sarò più chiara, le iniziative che vengono promosse per dare voce agli omosessuali spesso si manifestano solo con atteggiamenti di "provocazione" (nudisti, baciarsi in pubblico, ecc) che a quel punto non diventano più una lotta civile alla propria dignità di "persona", ma, anzi, al contrario, offende chi davvero è omosessuale "dignitoso"  rispetto ad un mal sano atteggiamento di ribellione contro la morale e società.

    Ma questa provocazione chiunque potrebbe adottarla, anche un eterosessuale, perchè, questo non vuol dire lottare ma "sfoggiare".

    Lotta chi, cammina a testa altra a difesa del propio corpo e della propria persona sensibile, umana, discreta e portata verso un atteggiamento civile e rispettoso nei confrotni soprattutto di se stessi.

    La "dignità" quella deve essere difesa da ogni sorta di pregiudizio, ma, on si dovrebbero calpesatare quelle che sono i cicli "naturali" di vita, come, un figlio avere un padre e una madre (perchè, un bimbo nasce per sentirsi acudito da essi) ciò non vuol dire che due uomini non saprebbere amare un figlio, anzi, ma:

    che diritto abbiamo noi per togliere ad un bimbo il suo diritto di essere allevato secondo natura?

    Il problema d'oggi giorno secondo me stà  "nell'egoismo" dell'uomo/donna….e, spesso, il sentirsi mortificati, emarginati non aiuta di certo a far nascere delle prese di riflessioni, quanto, invece a dare a chi soffrè questo senso di "diversità" una concentrazione più su se stessi portata ad imporre il proprio "essere" anche agli altri.

    Oggi, quando guardo la televisione, sembra che sia quasi una  moda essere omosessuali…insomma, ognuno deve essere quello che desidera ed è,,,ma,  non quello che la televisione spesso induce i giovani a "dover essere" per diventare qualcuno.

    La conclusione:

    Chi  è chi?

    Cinzia Piacentini

  12. @Melinda ti ho letto con interesse (come tutti gli altri commenti, e ringrazio chi li ha lasciati). Ci puoi, se ti va, dire cosa intendi per osservazione diretta?
    Fai un lavoro particolare? E' vero che tra i giovanissimi sta prendendo piede la pratica del pansessualismo, che credo , come dici, vada distinto dall'omossessualità.

  13. Credo che oggigiorno si possa fare una distinzione tra "omosessualità-classica" e "omosessualità-da discoteca".
    Per quanto riguarda l'omosessualità classica, credo che questa possa essere indistintamente una condizione con cui si convive sin della nascita o a cui si è stati indotti da svariati eventi, non necessariamente a connotazione negativa. Ad ogni modo, nel momento in cui entrano in gioco fattori esterni, credo che la loro complessità sia tale da non renderli univocamente identificabili. Da questo quadro credo quindi che si delinei semplicemente una persona che ha gusti sessuali diversi da quelli "ufficialmente" riconosciuti, e che sia degna di rispetto e fiducia né più né meno di chi è eterosessuale.
    C'è poi un'omosessualità da discoteca, che sfocia più che altro in una bisessualità se non addirittura in una pansessualità… ed è caratterizzata più che altro da individui esibizionisti che credono di aver trovato nel puro edonismo uno stile originale di vita. In realtà la maggior parte di queste persone ha una vita fortemente disorganizzata, con una lunga storia di problemi affettivi alle spalle e si appella a quella lieve sfumatura di bisessualità presente (in percentuale diversa) in tutti noi… facendo però confluire in questa tendenza tutta una serie di insicurezze che in realtà poco hanno a che vedere con l'orientamento sessuale in se.

    Questa è la mia opinione, dettata anche da un'osservazione diretta della cosa… spero assolutamente di non risultare offensiva per nessuno.

    Melinda.

  14. trovo molto interessante l'analisi di Tea…viviamo in una società ricca di paure (di ogni tipo), che bolla come "diverso" tutto ciò che rifiuta di comprendere a fondo..auspico la nascita di una società in cui essere gay (piuttosto che etero o bisex) non significherà più nulla e cesserà di essere un merito (o un demerito) o il tratto distintivo di una cultura di appartenenza, in cui si smetterà di definire l'altro per stereotipi.

    Lou

  15. secondo me, quanto al sesso, crimini a parte, ciascuno è libero di fare ciò che vuole.

    lo so che è una non-analisi ma credo che…il contrario…sarebbe superfluo.

  16. omosessulità come risposta a qualcosa?..secondo me assolutamente no.

    è una cosa che fa parte della natura umana…non comune come l'eterosessualità e secondo me per questo una strada diversa dalla "normalità".

    non che chi sia omosessuale non sia normale nel senso di sano o malato eh..intendiamoci.

  17. Correggo:
    "Per mia esperienza posso dire che credo che in fondo ognuno di noi sia attratto in misura diversa dallo stesso sesso:"
    credo che si capisse leggendo il resto, ma meglio precisare 😀

    Tea

  18. Secondo me dipende… nel senso che a volte può essere una sorta di ripego narcisistico, altre, invece, una condizione "costituzionale" della persona. In ogni caso la risposta per ciascuna singola persona non può venire dall'esterno, da "qualcun altro"… ma solo dal soggetto stesso dopo un percorso di indagine interiore… (facendosi magari aiutare da un esperto…) Sara

  19. Non so cosa si intenda per atto 'creativo' riferito all'omosessualità.
    Per mia esperienza posso dire che credo che in fondo ognuno di noi sia attratto in misura diversa dall'altro sesso: del resto abbiamo una parte maschile e una femminile, diversamente preponderante in base al sesso, ma indipendentemente da questo. Credo quindi che l'omosessualità sia una delle varie possibilità di espressione sessuale del singolo: eterosessualità, omosessualità, bisessualità, transessualità, etc…
    Nella mia esperienza c'è un bacio 'saffico' e una forte infatuazione per una donna, pur essendo sempre stata attratta dagli uomini. Ciò che mi stupisce è che così come all'interno della comunità etero ci siano pregiudizi nei confronti degli altri, così nella comunità omosessuale ci sono pregiudizi sugli altri, soprattutto sui bisex.
    Alla fine ci si riduce sempre e solo alla paura del 'diverso'??? Forse.

    Tea

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