Natale e dintorni. Regali, cibo, festeggiamenti. Si esce di più, si consuma di più, si compra di più. Perché? E' opportunità di stare con chi si ama, si prende l'occasione per cucinare cose diverse, più ricercate. Si abbandona la dieta, ci si lascia andare. Per ritrovarsi più pesanti, dopo qualche giorno. Pentiti, più stanchi di prima? Oggetti magari non graditi, scambiati perché…è Natale! Le luci che sembravano così d'atmosfera d'un tratto paiono svuotate di significato. Per evitare di finire per sentirsi realmente così, cosa fare?
Cosa significa il Natale per un credente cattolico è noto, anche se tali festività si sono spogliate sempre più della loro veste religiosa e ne hanno assunto una più globalizzata, commerciale. Consumi, regali, rituali più vicini al paganesimo che al cattolicesimo. Ci si scambia doni per dire a chi amiamo che li ricordiamo. Cogliamo l'avvento del Natale per stare insieme alla famiglia, per scambiare auguri, insomma il Natale si rivela essere un grande contenitore. Quali contenuti possibili? Si può scegliere consapevolmente?
Cosa regalare a Natale?
Tempo. Il regalo più bello che possiamo fare è donare noi stessi, attraverso presenza, accoglienza, ascolto. Se proprio vogliamo scegliere un oggetto che simboleggi affetto e riconoscenza, è molto meglio optare per un oggetto fatto con le proprie mani, dove vi abbiamo dedicato tempo. Dove ci sia qualcosa di noi. Sta ad ognuno vestire di significato il contenitore sociale della cultura occidentale chiamato Feste Natalizie. Riflettiamo se quanto viene acquistato a chi porterà giovamento? A una multinazionale impersonale? Stiamo obbedendo a una legge imposta dal mercato dei consumi che ci vuole brindanti con la marca X di spumante? L'oggetto comprato è davvero utile? E' una formalità? Un lasciapassare sociale per poter partecipare a un invito a cui nemmeno si tiene tanto, ma almeno così non si è soli?
Riflettiamo. Scegliamo. Chiediamo e offriamo doni che non si comprano. Proviamo a sperimentare corridoi comportamentali alternativi, dietro a una profonda riflessione, nuova se possibile. Doniamo tempo e presenza. Magari con un pensiero a chi ha meno beni di noi. Se proprio vogliamo tradurre col denaro le nostre attribuzioni di significato, troviamo un modo per devolvere del denaro che destineremmo a una cena luculliana (che poi ci fa sentire appesantiti, e ci costringe a diete del dopo feste per rimediare), agli inutili e pericolosissimi fuochi d’artificio, peraltro costosissimi. Possiamo decidere di dedicare ad altri un po' di benessere, e questo ci farà sentire meno egoici.
Ci sono decine di organizzazioni di volontariato a cui partecipare, se non con somme monetarie, con la nostra presenza, anche solo per dire ci sono. Ragazzi che non attendono altro che un po' di compagnia, di fare due chiacchiere, anziani che magari gradirebbero una carezza che non arriva più da nessuno. Regaliamo un po' di tempo anche a queste realtà che spesso finiscono nell'ombra, oscurate dal luccichio delle feste. Forse il giorno successivo ai festini non sembrerà più così vacuo, fatuo. Facciamo un regalo a noi stessi. Passiamo un po' di tempo con chi non ha molto. La risultante sarà quella di aver ricevuto molto di più di quanto si è dato.
Invece di un oggetto costoso, regaliamo un abbraccio, una risata, una scatolina di biscotti fatti da noi. E il denaro che era destinato all'oggetto regaliamolo a chi davvero non ne ha. Sarà terapeutico e balsamico per la propria anima.
Rendiamolo pieno questo momento dell'anno, doniamo davvero qualcosa di noi.
BUONE FESTE, CON AFFETTO E GRATITUDINE A
CHI LEGGE E REGALA
TEMPO E RIFLESSIONI, A QUESTO SPAZIO
Ameya
Avendo una mentalià diversa da quella italiana, io vivo il Natale in modo diverso.
Niente abbuffate, niente regali grandi solo per fare bella figura. Mi concentro sulle persone a cui voglio bene, si passa la Vigilia tra amici e famiglia, ci si scambia qualche pensierino come gesto, e ci si regala un caloroso sorriso…
Condivido le parole di volovivace. Io sono una credente, credo in Gesù Cristo, ma cattolica non lo sono di fatto (forse più protestante).
I bambini di oggi non sanno più cosa è il Natale…se gli chiedi cosa sia, rispondono: è il giorno in cui mi regalano quello che voglio.
Spero che hai passato buone Feste…ciao!
Nadia
interessante il tuo blog…
buon anno!
riflessioni che condivido e che cerco anche di mettere in pratica, facendo diventare il dovere un momento di condivisione con altri che come me "devono" assistenza. Il dovere condiviso ha un altro sapore, l'ho anche scritto. Nel reale inevitabile io sono fortunata, Ciao e buone cose
Mara
io non sono un buon cattolico.
anzi, direi che sono non-cattolico.
mi piace cristo ma egli è tutta un'altra cosa…
più passa il tempo e più mi rendo conto che l'uomo rifugge da cristo.
specialmente a natale…
quindi la mia personalissima risposta al quesito posto dal titolo di questo post è: sì.
solo questo ho da dire.
buon tutto.
Buon Natale Ameia!
@@graaazieee
E' il momento di farci gli auguri
Buon Natale tra luci e colori
Un abbraccio è un sentito …Bauuuuuuuuu
Buone feste anche a te. 🙂