IL DOLORE DELLA SEPARAZIONE

NE’ CON TE NE’ SENZA DI TE

Normalmente le relazioni amorose nascono da una attrazione fisica, intelettuale, o da affinità elettive. Possono sbocciare da una infatuazione improvvisa o da una precedente amicizia. Talvolta si trasformano in innamoramento e successivamente in amore, rispetto reciproco, supporto, sostegno, fino ad arrivare ad un progetto di vita in comune. E le relazioni finiscono. Per molteplici ragioni. Alcune durano tutta una vita, altre hanno le caratteristiche di un incendio che brucia l’anima. Talune sono devastanti e disfunzionali. O sembrano essere un’ossessione. Un’ossessione infinita da cui non ci si riesce a liberare. La persona lasciata può diventare persecutoria non accettando la fine della relazione, fino ad adottare comportamenti molesti, mettendo in atto minacce ricatti, appostamenti (STALKING). Uno dei due sente il bisogno di proseguire in altra direzione ma l’altro non riesce a lasciarlo andare. si sente dilaniato dalla separazione, dal rifiuto. Si innescano allora copioni distruttivi dove la coppia entra in un circuito nevrotico da cui sembra non riuescire ad uscire. La persona che vorrebbe andare si sente sopraffatta da richieste, suppliche, alternate a minacce (non raramente insulti) e oscilla tra senso di colpa e rancore per non riuscire a liberarsi. Vorrebbe riacquistare la libertà e riappropriarsi di spazi individuali. Ma l’altro non accetta di essere lasciato. Cerca così di vincere una guerra che non ha nulla a che vedere con l’amore ma con HYBRIS, l’arroganza di chi vuole vincere a tutti i costi, di chi non può permettersi di riceve un no. Ego ferito, orgoglio, non sapere tollerare la frustrazione trasformano il partner abbandonato in un "boia", una vittima lagnosa. E il risultato ottenuto sarà l’esatto contrario. Invece di amore otterrà ancora maggior rifiuto.

Ameya G.Canovi

fallenangel

Se ami saprai che tutto inizia e tutto finisce e che c’è un momento per l’inizio e un momento per la fine e questo non crea una ferita. Non rimani ferito, sai che quella stagione è finita. Non ti disperi, riesci a comprendere e ringrazi l’altro: “Mi hai dato tanti bei doni, mi hai donato nuove visioni della vita, hai aperto finestre nuove che non avrei mai scoperto da solo. Adesso è arrivato il momento di separarci, le nostre strade si dividono” Non con rabbia, non con risentimento, senza lamentele e con infinita gratitudine, con grande amore,con il cuore colmo di riconoscenza. Se sai come amare, saprai come separarti.

OSHO

 

Ringrazio la cara e dolce Jul di questo riconoscimento

premio artehttp://argeniogiuliana.splinder.com/

 

 

 

 

Premioamicizia

Ringrazio Luigi Bortolo per questo amorevole premio http://fiorirosafioridipesco.splinder.com

 

premio 3Ringrazio,onorata, Dora Fiorino http://doraforino.splinder.com/ per questo gradito premio.

 

 

 

premio arte2Ringrazio  Oceanografa http://sognandolaustralia.splinder.com/ per il premio ricevuto, il perchè sono qui è ampiamente esplicitato nel mio profilo. Come ogni premio ricevuto finora, mi onora. Lo dedico a tutte quelle voci che animano questo blog, con le loro testimonianze  e le loro opinioni arricchiscono la mia anima.

Ameya

130 commenti su “IL DOLORE DELLA SEPARAZIONE”

  1. Quando l’ uomo che amavo mi ha lasciata voleva necessariamente dirmelo in un momento in cui ero estremamente fragile e confusa.
    Quando è venuto a parlarmi l’ ho fatto parlare meno di dieci minuti: ha detto qualche frase confusa e folle: non so cosa mi succede, sei l’ unica persona che ho presentato alle mie persone care, etc etc, io credo di amarti…
    A quel punto, non so cosa mi è preso: gli ho detto: fa niente, continua la tua vita nel tuo paesino ed io continuo la mia nel mio…
    Lui ha tentato un imbarazzato: mi manchi.
    Sono andata via.
    Più o meno è andata così.
    Era la prima volta che rispondevo a quel modo.
    La volta precedente ho strisciato, implorato, cercato il dialogo e l’ effetto è stato esattamente quello che hai detto tu.
    Quando sono riuscita a razionalizzare un pò tutto ho capito che per me era importante affrontare il dolore della separazione proprio con lui.
    Cosa che purtroppo non è avvenuta perchè lui è scomparso.
    Ho malcelato il mio livore per poco tempo, poi ho capito che se non ci fosse stata questa storia, nel bene e nel male non avrei capito tante cose di me con cui ho cominciato a dialogare.
    Morale della favola: nell’ ultima mail che gli ho mandato l’ ho ringraziato con delle parole, credimi, del tutto simili a quelle che ho appena letto, di Osho. Che per altro, non avevo mai letto.

  2. @Roby se l’hai concessa non eri determinato a tenere un confine..chi dice basta ha diritto di andarsene sereno, chi viene lasciato ha dirittto di soffrire, chi insiste oltre non accetta, chi cede è in qualche modo ancora invischiato…

  3. Qualche volta la separazione può essere anche accettata,magari non compresa,ma accettata.Succede però,che anche se tu vuoi una separazione,o meglio,una trasformazione del rapporto,da “amoroso” ad “amichevole”,non venga reso possibile da una forma di stalking diverso,non aggressivo,non fastidioso,ma altrettanto destabilizzante.Il non cercare una persona per favorirne o cercarne l’allontanamento,ma essere ugualmente oggetto di ricerca,non aiuta certo in questo senso.Ecco che allora,quelle false speranze di un “qualcosa in più” di una semplice amicizia,si riaffacciano!Chi è allora che non vuole accettare?Chi cerca di allontanarsi,magari restando in disparte in silenzio seppur presente o chi ricerca con vari mezzi,di non permettere quell’allontanamento in maniera definitiva?Forse non lo vogliono entrambe?E allora che fare?Non necessariamente una volontà può essere tradotta in un azione completa e questo realmente destabilizza,fa perdere la cognizione della strada da percorrere per raggiungere quell’obbiettivo di serenità che Osho invita a ricercare in noi stessi.L’esempio lampante ce l’hai qui:ho reso privato il mio blog per allontanarmi, ma sono stato oggetto di ripetute richieste di partecipazione….chi ha sbagliato:io a concederla o l’altro a chiederla?Con affetto,Roberto

  4. Ciao Ameya!!
    Finalmente ho trovato un po di tempo anche per leggerti e lasciare commento…;-))
    ma come sempre mi trovo meglio in inglese… quindi…. perdona mi ancora …..ma devo scriere in ”mia lingua” che tu capisci perfetamente…:-)))

    Regarding this subject i know exactly the ”situation” … i was in one myself after my divorce…. continuous stalking, threats, even a ”contract on my head”…….
    Even though we parted as ”friendly” as possible, 8 months later problems started , initiated by me starting to ”date” another man….(my ex husband already had ”affairs” during our marriage and after separation- lets just say that he ”made most of his new freedom”- which i was indifferent to because it didnt interest me… i continued with my life happily with my ”new freedom”….

    To him it was unacceptable that i should have a new partner.. and thats where the stalking, threathening, insulting and ”contract on my head” began….
    it lasted for 4 years……

    I tried to talk ”maturely” but it didnt work… i tried to ”ignore” – it didnt work… then i had to stand up for myself and then it stopped…..

    It took almost 4 years for torture to go away and even ”today” 8 years later there is still ”bitterness”.. he still hates me and he always will…..
    but life goes on…

    What i have learned through this experience is that he NEVER loved me…. he just wanted to POSSES me….

    My belief is that if you love someone truly you must be able to wish them well weather they are with you or with someone else….
    Because LOVE means respect for a prson, wishing that nothing bad happens to them , wishing that they are happy even if we are not happy…. It means not to be SELFISH… it means our love for them is so pure and big that we want to make sure that they remain hapy and that if they need a friend we are always there for them…. it means that true love never dies, it just takes a different form …
    If a person is not able to feel respect and love after the end of a relationship i believe they love themselves more than the other person- but isnt that selfishness ? isnt that a ”fake” love? – loving only as long as we feel we have a ”control” over that person?

    Its very hard not to be selfish, i know, the world today is ”all about us-ourselves”- we are always made to ”compete” – in proffessional or personal life because presure of society ”requires” it… to ”survive” in this society…. and in magority , unfortunaltely, people never understand how to love, be loved, how to forgive and move on… because it is EASIER to hate, be bitter and selfcentred… ( its an easier emotion) ….
    Its hard to look at the mirror and undrstand what we see… its hard to forgive someone who ”killed” you..; its hard to find the strenght to move on in life….
    its easy to cry, its hard to laugh….

    but .. ALL.. is a state of mind… ALL is A CHOICE WE MAKE…..
    ALL is because understanding ”love” is realy hard to get…..

    but infact, only few ”attributes” are needed… respect… tolerance… forgiveness… understanding(which can be elusive)…and a will to go on and discover other ”possibilities” in our life ahead…..

    They say ”time heals everything”… yes, it may… but only if during that time we choose to change our actions, beliefs, positivity/negativity…only if we ”do something about it” … if we ”learn” how to live every day as it comes and deal with every ”issue” a it occurs….

    Was it not Plato that said: ”everything begins where we used to think that everything ended” ?

    ‘Ability to ”let go” and believe in opurselves is a very hard thing to obtain ut it is absolutely possible… with patiense , selfcontrol, selfrespect and belief…….. but i repeat… ITS OUR CHOICE how we CHOOSE to behave……

    With deepest respect, a big hug
    V.

  5. La simulazione della superbia non è un difetto e se usato come strategia per beffeggiare i politici arroganti [anche se siamo fuori tema] è meraviglioso! Forse è peggiore la simulazione dell’umiltà…

    Innamorarsi della propria superiorità [vera o presunta] è – comunque – una opposizione alla propria crescita personale.

    Una forma esasperata di uguaglianza [gli uomini sono tutti uguali?!] ha favorito un’esplosione della superbia/vanagloria. Vengano apprezzate – piuttosto – le differenze [unicità dell’individuo] per far crescere un sano orgoglio.

    Un saluto a AWomanAMan.
    Gli spaghetti sono pronti Ameya?