foto Ire Ferri
Le relazioni sono un’opportunità per osservare se stessi. Quanto accade normalmente in un rapporto io-tu è governato dalla realtà interiore di ognuno. Quello che l’altro fa non viene visto per ciò che è, ma viene filtrato attraverso la mappa interiore, e secondo questa ottica interpretato. Perciò se uno dei due dice ‘ti amo’, e l’esperienza interiore di chi ascolta è stata di sfiducia nel mondo, la parola amore è stata negata, distorta, associata a dolore e assenza, la dichiarazione di affetto non verrà creduta. Diffidenza, chiusura, sospetto saranno le emozioni provocate. Pertanto non conta tanto ciò che viene detto, ma come viene letto. E l’interpretazione sarà sempre frutto di una esperienza pregressa. Le relazioni sono terreno fertile per le proiezioni. Se la relazione primaria di attaccamento alle figure di accudimento è stata sana, l’individuo svilupperà una visione di sé e del mondo come positiva. Ma se qualcosa in questo passaggio fallisce, e prevalgono incertezza, ambivalenza l’individuo riporterà le stesse dinamiche nelle relazioni adulte. Questo processo però non è così chiaro e consapevole. Si attribuiranno all’altro responsabilità, mancanze e si pretenderà di essere visti, riconosciuti, incoraggiati, apprezzati. E ben presto inizieranno accuse e colpevolizzazioni se tutto questo non avviene entro i tempi e i modi prestabiliti da chi si aspetta un accudimento genitoriale dal partner. Si instaura allora una guerra infinita dove entrambi dicono TU, basata sulla convinzione che l’altro si debba comportare come un partner ideale, e si perde di vista la persona reale. Questa escalation di rinfacciamenti non porta a nulla. Ogni cosa di cui si accusa l’altro è prima di tutto qualcosa che non si vede in se stessi. Il comportamento dell’altro più vituperato, se ben analizzato, viene agito, magari inconsapevolmente, da chi muove l’accusa. Se si accusa l’altro di non ascoltare, allora bisognerà osservare il proprio non ascoltare. Quanto di saliente in ciò che l’altro fa o non fa deve far scattare un campanello d’allarme in noi stessi. E portare a porsi degli interrogativi: sulla propria disponibilità ad ascoltare a nostra volta l’altro e, soprattutto, noi stessi. Quanto emerge dalle dinamiche relazionali è sempre IO.
Ameya G. Canovi
[youtube http://www.youtube.com/watch?v=6LxceNTx3S0&hl=it&fs=1&]
@sì credo che ci si comporti in base a miscele energetiche, a vari di mo di di interfacciarsi, ci sono cocktail più funzionali di altri..e persone che non smuovono determinati schemi…
E' possibile che un dipendente affettivo si comporti in un modo con una donna e in modo diverso ("più sano") con un'altra? Cioè… le persone cambiano comportamento in base a chi hanno di fronte, oppure mettono in atto sempre lo stesso indipendentemente dagli altri? F.D.T.
…quel racconto è semplicemente realista: è una metafora per dire 2 cose, collegate fra loro:
1) che non vediamo l'altro per com'è, ma per come lo vorremmo (e ovviamente accorgersene è doloroso perchè implica il distacco);
2) che non si possono mischiare le pere con le mele!! ovvero bisogna riconoscere e accettare la diversità dell'altro… e magari, se si è gallina, cercarsi un gallo invece che un fagiano!! 🙂
…quando non si accetta l'altro/a vuole semplicemente dire che non la/o si ama davvero.
Cinzia
…sembra un racconto "consolatorio"….non sarà, invece, che ci sia qualche rimpianto a ciò che si è perduto e si vuole vedere solo quello che fà più comodo?
Saluti!
appunto! 🙂
Ho trovato questo raccontino… 🙂
"Una gallina sventata che si era allontanata dal pollaio si trovò a tu per tu con un fagiano. Se ne innamorò pazzamente, ma fu un amore infelice perchè il fagiano era miope e aveva scambiato la gallina per un coniglio. Sarebbe stato un amore infelice anche se il fagiano si fosse accorto che era una gallina."
Condivido tutto quello che hai scritto nel tuo post ……..che dire ….. Ciao neh ! Maurizio
@Lu si accetta che la rapa per sua natura è una rapa , e si smette di volerla cambiare e farla diventare un donatore di sangue, cioè altro da Sé 🙂
Ma, spiegami come si fa a cavare sangue da una rapa?
so che capirai!Bacio*
@Hi MIke!!!!!!!!!!! good morning it’s 10.30 here 🙂
CIAO SIGNORA, TI HO FATTO UNA VISITA , MA SONO IN RITARDO PER QUEL FAMOSO CAFFE ` BUONO. SALUTI CON TANTO AFFETTO. 🙂 🙂
passare da te mi fa sempre pensare.
ho fatto un post su rosso veneziano proprio su questo,
io..io.. IOOOOOOOOOOOOOOOOOO
quanto siamop egocentrici!
e intanto la vita va, poi ci troviamo a rimpiangere i tempi andati,
ma perchè non cresciamo mai?
un abbraccio di cuore e grazie,
cesy
@Leu è assolutamente a spirale il processo, con ricadute e ripartenze!!
e se qualcuno invece fa dei progressi ma alla minima crisi fa marcia indietro e torna a recriminare? voglio dire, ci possono essere delle ricadute, o per lo meno dei momenti in cui si scivola e si sbaglia?
certe volte cambiare direzione sembra cosa già fatta ed assodata, ma poi per una scempiaggine si torna punto e a capo, come mai?
non so come è ma io questi concetti li ho sempre in mente,bentrovata.
C’è da riflettere
Sottoscrivo, parola per virgola e frasi messe insieme. Un caro saluto.
Mi fido del tuo pensiero, sono messa molto male a dipendenza?
ultimo post:
http://puertosol.splinder.com/
Grazie del tuo prezioso tempo.
( nn allontanarti da tua madre ).
Potrei apparire ripetitiva nei miei post a volte ma conoscendo le dimaniche dei comportamenti umani, mi trovo ad esaminare ciò che vedo, in modo differente da come si “giudica” di solito. Nel mio post ho appena scritto cose simili alle tue….sono contenta delle conferme che posso ricevere da te…
Bacio..maria
@utente anonimo–grazie! ma firmati!!!!
Ciao ameya, era da un bel pò che non passavo a trovarti e come sempre non deludi mai: da te posso sempre leggere post che contengono frasi assolutamente illuminanti e per questo, ancora una volta, ti ringrazio. a presto. un abbraccio.
Un rapporto di coppia ha fini sostanzialmente dissimili e per certi aspetti molto incoerenti.
Aiuta moltissimo l’autostima e la conoscenza del proprio “io” o ego nel porsi in gioco in modo appropriato con il proprio partner per dare stimoli e fiducia.
@Bene G.!!!!!!!!!!!!
@Sì Camoscio…
purtroppo ciò è molto vero. Mi sono interrogata spesso su una cosa fondamentale: la fiducia. Nella mia vita ho sempre chiesto fiducia e, lasciando da parte i miei genitori, quante volte IO ho dato fiducia, quante volte per difesa invece mi sono comportata come se gli altri fossero nemici da combattere e anche pur dicendo di voler bene mi comportavo in realtà come se non me ne fregasse niente?
Ho tenuto fuori dalla mia vita negli ultimi mesi la persona che amavo per paura che scappasse davanti al mio dolore, ma gli chiedevo aiuto senza dargli gli strumenti per capire ciò che mi succedeva. Mi aspettavo che lui capisse senza che gli dicessi alcunchè di ciò che mi accadeva.
ora che ho capito questo, e sto cominciando a parlarci serenamente…stanno cambiando molte cose. 😉
un abbraccio forte.
…”Più che un risultato è solo una risultante…Che deve far pensare.” …
Il fatto di riflettere e di elaborare i dati, quali si presentano, presuppone la capacità di mettersi in discussione…e qui, sovente, casca l’asino.
O.
@il rispecchiamento sociale dura tutta la vita …
bisogna crescere nella fiducia e nella stima di noi stessi, ma se non è avvenuto nelle prime fasi della vita, che fare?vivere , pensare, osservare. illuminare la nostra vita, ma bbiamo “bisogno” degli altri, fosse solo per specchiarci…
“rara la vita in due, fatta di piccole cose…”
@vero LUCY… 🙂
Ci sono molte tesi sui rapporti umani, tu sei una psicologa e ti intriga studiare i comportamenti umani. A volte mi sembra che gli umani stiamo dietro a comportamenti già studiati e scontati:se si fa questo…vuol dire quest’altro…e ancora ….voleva dire …magari….
Tutto questo è indice di poca conoscenza del se..persona.
Siamo umani, persone con un intelligenza che varia da persona a persona. Non è una critica al tuo post, anzi! Mi piacerebbe che l’umano fosse “maturo” (se così si può dare una qualità) al punto di saper tenere delle libere relazioni interpersonali e/o amorose senza quell’assurdo legame che ti debba tenere ;-> “dipendente” all’altro…esiste di meglio, per esempio…la complicità, la fiducia e soprattutto il rispetto alla Libertà… Per quanto riguarda l’Amore poi…… ho incontrato poche persone che si amano, ed ho incontrato sovente coppie che sono l’uno succube dell’altro.. o che per amor di pace si deve …..far finta di….
A volte penso che molte persone non capiscono cosa vogliono e perchè vogliono quello che non sanno di volere(insoddisfatti)… Bè…siamo dei piccolissimi umani invia di sviluppo… ;-> ciao
@allora entrambi avranno il costrutto di relazione come ‘l’altro non potrà mai stare con me…’
…si può anche creare una situazione paradossale: che entrambi i soggetti agiscano in modo tale da far scappare il partner.
O.
@Camoscio non è che si fa per avere, non c’è calcolo. Il mio punto di vista sostiene che quanto è fuori riflette quanto è dentro. Più che un risultato è solo una risultante…Che deve far pensare. Ad esempio se ogni mio partner mi abbandona posso inveire contro il mondo, la sfortuna, loro… o posso chiedermi cosa significa, e perché ogni mio parner se ne va. E ciò che emerge spesso da questa indagine è che l’altro riflette una mia attitudine che ho io verso me stesso…di conseguenza gli altri ripetono ciò che io penso di me.
…non vedo così automatico il passaggio tra il pensare e agire in modo positivo e l’ottenere risultati positivi.
O.
Se riuscissimo a calare il livello delle aspettative che abbiamo nei confronti dell’altro, se riuscissimo ad accettare il bene che l’altro ci da, nel modo in cui ce lo trasmette, allora saremmo sommersi da regali dal mondo intero…
@se ti pensi positivo ti verrà rimandato…
In fin dei conti il rapporto con l’altro o con gli altri è uno specchio del rapporto con te stesso, se non ho capito proprio male. Tutto parte da te, se pensi te stesso in maniera positiva, attirerai cose e persone positive e viceversa…Ciao Ameya! 🙂
@smile
CIAO SIGNORA AMEYA,HO LETTO, HO IMPARATO ANCORA MOLTO. SEI LA MIA MIGLIORE PROFESSORESSA DI PSICOLOGIA. GRAZIE DELLA TUA SCIENZA, SIAMO TUTTI CON TE CON UN BEL SORRISO PER UN DOMANI PIU` AMICO. VADO A PRENDERE UN CAFFE AL BAR SEMPRE COL TUO SORRISO. CIAO DALLA LONTANA AMERICA. 🙂 🙂
@bello Crystal
…sì, mi pare proprio che l’eco funziona così che prima tu dici qualcosa e poi quel qualcosa, colpendo pareti e rocce, ti torna indietro.
Nulla di quello che ci dice un altro ci entra dentro se già noi non lo diciamo a noi stessi da anni…e quante cose belle ci diciamo da anni?…l’ultimo periodo della mia vita l’ho passato ad imparare che…l’unica amica cui è bene ch’io sia profondamente fedele, quella sono io…e allora mi ascolto…l’unica persona che si può prendere profondamente cura di me, quella sono io…e allora lo faccio con gentilezza…l’unica stella polare da fissare per seguire la mia rotta, quella sono io…e allora lascio che la mia luce si veda risplendere…e questo è il ponte che porta da me al mondo, per il momento non ne conosco altri.
Un abbraccio pieno di affetto.
@Max se ami te stesso..ami … un sorriso
in passato ho avuto a che fare anch’io con una situazione simile, la mia ex mi plasmava a suo piacimento, ogni cosa andava fatta nei minimi dettagli, persino un sorriso doveva essere fatto solo quando voleva lei, per questo è finita, da allora non ho più amato, se non me stesso…..
Un caro saluto.
Ascoltare Einaudi è sempre un piacere 😉