
In questa raccolta di immagini particolarmente interessante è la trasformazione del ruolo del padre. Nella società rurale la famiglia era incentrata sull’autorità del capofamiglia, egli dettava regole e stabiliva confini.
Nella società industriale la famiglia abbandona le campagne, diventa nucleare, i ruoli educativi vengono delegati a agenzie esterne quali asili, scuole, collegi.
Gradualmente il padre rinuncia alla propria autorità in cambio dell’affetto. Da una configurazione verticale si passa gradualmente a una orizzontalità, per arrivare a volte a una rinuncia del ruolo, in nome di una interscambiabilità o di una abdicazione alla madre. Il “mammo” è tipico della società contemporanea.
La famiglia degli affetti come la definisce Scabini (2006) è lunga e stretta. Il figlio spesso unico, resta in casa a lungo, fino oltre la trentina d’anni. La famiglia diventa orizzontale, i confini sono sfuocati, frammentati, confusivi. Il troppo “amore” da un lato protegge, dall’altro inghiotte, fagocita.
Differenziarsi da un padre amorevole che non detta le regole, ma che appare fragile e insicuro egli stesso diventa difficile (Pietropolli Charmet, 2000). L’ombrello della famiglia accoglie, protegge, ma non infonde sicurezza. Un tempo l’individuo si ribellava all’autorità del padre e differenziandosene acquisiva la propria identità. Egli contrapponendosi ai valori ne creava dei nuovi, a sua volta. Ora la famiglia è il luogo dove si condividono le emozioni, e vi sono sottese, implicite difficoltà. La generazione dei cinquantenni ha creato tanti ventenni incerti, smarriti, iperprotetti. Di conseguenza dipendenti, troppo “amati” ma non incoraggiati a camminare da soli, dopo un sostegno definito e preciso.
La famiglia confusiva,invischiata di cui parla Minuchin (1976) è ben raffigurata nel dipinto di Simone Boscolo (2007) in basso a sinistra. Ogni persona non ha un suo ruolo definito, ma diventa un insieme di linee sfumate, spezzettate.
In altre rappresentazioni vediamo la madre prominente, che prende le redini del potere (famiglia Adams, I Simpson). Fino ad arrivare a altre configurazioni, forme ibridate, famiglie arcobaleno, genitori dello stesso sesso. Famiglie multietniche.
La famiglia evolve con i tempi, è uno specchio di stilli di pensieri, riflette schemi comportamentali, usanze, propone ed è frutto di cultura.
Osservarla in un’ottica evolutiva aiuta a comprendere come attraverso i luoghi e i tempi le culture la interpretano
@@@Grazie!!
ciao bellisima signora, un augurio di buona pasqua a te e alla tua famiglia. vedi che sono ancora in giro? sei sempre la piu` grande come scienziata della societa`, ti ho postato sulla mia pagina di facebbook, per dare un indirizzo a qualcuno che ne ha bisogno. con tanto affetto da me e anita , con un augurio di tanta salute e felicita` per te e la tua famiglia.
ciao, sei sempre la piu` grande di tutti noi.
ossequi tuo sempre amico michele ambrosio. 🙂 🙂 🙂
@Un bacio LU!
oggi la famiglia si è allargata… non ci sono più le famiglie di una volta…
ci sarebbe da parlarne sino a domani… la famiglia arcobaleno però…
ciao Ameya amica mia di blog*
auguri alla nonna Mery*
lù
Si stava diversamente quando si stava diversamente.
🙂
Mi piace il fatto che tu abbia enfatizzato prima di tutto l'osservazione.
Il resto può venire solo dopo.
questa società è quella dei consumi, quella di prima, cioè la società industriale produceva, a noi il compito di usare, gettare e riconsumare… la prossima ricostruirà…credo..
Non so magari sbaglio, ma in tutta la società attuale, il consumismo, evidenzia rappoti che cercano soddisfazioni mirate al presente all'immendiato, mentre l'educazione e le relazioni si costruiscono attraverso un processo magari insoddisfacente per chi vuol subito toccare vedere. Credo che si abbia paura di soffrire e quindi, si consuma tutto nell'immediato….costruire educazione ed altro è molto più faticoso e si rivaluta solo nel tempo….
Non è forse vero che si raccoglie ciò che si è seminato?
Un abbraccio e grazie per le tue riflessioni..
maria