SPESSO SI RIFIUTA CIO’ DI CUI PIU’ SI HA BISOGNO
RICEVERE AMORE SPAVENTA TANTO QUANTO DARE AMORE
Nella relazione disfunzionale accade che un partner arrivi spesso a rifiutare l’altro. Il conflitto si incentra spesso su comportamenti che uno dei due vorrebbe cambiare nell’altra persona. Una delle parti è CONVINTA che l’altro sia sbagliato, abbia qualcosa da AGGIUSTARE e se egli solo modificasse QUEL comportamento tutto andrebbe bene.
Dall’altra parte chi si sente investito di tale richiesta si trova in un vicolo cieco, si trova ad agire in modo compulsivo, incapace di uscire da tale dinamica che agisce senza consapevolezza o suo malgrado.
Si innesca una lotta, una guerra di trincea dove ogni parte resta chiusa in se stessa aspettando un cambiamento, comprensione, tolleranza che mai arrivano.
Il RIFIUTO diventa protagonista della relazione ambivalente, speranza si alterna a delusione ogni volta che il comportamento rifutato riappare. Esasperazione e fuga di uno dei due attua il mendicare e l’agguato dell’altro.
UNO crede di offrire se stesso, e il suo amore. L’ALTRO negandosi, rifiutandosi di cambiare, sembra disprezzare, denigrare e non valorizzare questo amore offerto. Sembra non dar valore, sembra più INDIPENDENTE. Chi richiede al partner di cambiare sembra il più DIPENDENTE, BISOGNOSO. Egli sarebbe così felice se solo l’altro fosse…più…meno…se solo facesse…
Chi chiede all’altro di cambiare in realtà è il più RIFIUTANTE. Non accetta il partner per come è.
AD UNA ANALISI PIU’ ATTENTA CIO’ CHE NON VIENE TOLLERATO E RIFIUTATO NELL’ALTRO E’ QUALCOSA CHE APPARTIENE A CHI RIFIUTA..
L’ALTRO “NON ESISTE” SIAMO NOI CHE IN UN MECCANISCMO DI PROIEZIONE LO CREIAMO COSì.
E CIO’ CHE PIU’ DETESTIAMO NELL’ALTRO E’ QUALCOSA DI INTERIOMENTE PROFONDO E NON ANCORA INTEGRATO, INCLUSO ACCETTATO DI NOI STESSI.
CIO’ CHE RIFIUTIAMO E’ UNA PARTE BUIA DI NOI, CHE CERCHIAMO DI AGGIUSTARE NELL’ALTRO.
CERCARE DI CAMBIARE IL PARTNER è UNA SFIDA, SUPREMA, INGENUA, TRACOTTANTE. E’ IBRIS, LA SFIDA AGLI DEI, CONCETTO DELLA MITOLOGIA GRECA.
PER CUI STARE IN UNA RELAZIONE DITRUTTIVA, INAPPAGANTE PUO’ APPARIRE MASOCHISTICO, MA SE SI CONSIDERA IBRIS, DIVENTA COMPRENSIBILE LO SCHEMA RELAZIONALE. L’ALTRO E’ UN MEZZO, UN’OPPORTUNITA’ PER SANARE QUALCOSA DI SE’. LA RELAZIONE ASSUME UN RUOLO RIPATORE, COMPENSATORIO. DA QUI LA DIFFICOLTA’ DI INTERROMPERE IL CIRCUITO PERVERSO DELLA SOFFERENZA. ENTRAMBI I RUOLI SONO INCONSAPEVOLMENTE “TERAPEUTICI” L’UNO PER L’ALTRO , LA RELAZIONE DIVENTA UNA PALESTRA , UN’OFFICINA , UNA SCUOLA DI CRESCITA SE I PARTNER SONO CONSAPEVOLI CHE L’ALTRO E’ SOLO UNO SPECCHIO. DIVENTA UN INFERNO SE SI CREDE CHE SIA L’ALTRO IL PROBLEMA.
Ameya G. Canovi
oggi ho avuto un rifiuto da parte di una persona che credevo molto interessata, vuole che siamo amici……io mi sono innamorata di lui alla follia e pensavo che anche lui provasse qualcosa………pensavo potesse innamorarmi di me……e invece mi vuole come amica…………non mi ama…………….. cosa vuol dire…..per giorni ha acceso fuochi d’articifio, avevamo programmato alcuni giorni sulla neve per passare del tempo insieme ma oggi il messaggio terribile, …… non ho parole……….
però, mi viene da pensare anche che, spesso, all’inizio di una relazione, a forza di idealizzare l’altro (l’oggetto el desiderio)… lo si guardi con occhi annebbiati e, una volta svegli/e, rendendoci conto che l’altro non è quello/a che avevamo immaginato, per non sentire il dolore della delusione, cerchiamo a tutti i costi di volerlo ‘modificare-cambiare’. ovviamente in un contesto di delirio!!!”non è l’altro che ci delude eravamo noi ad esserci illusi/e. in sostanza…cercare sempre il problema dentro di noi e non all’esterno
Le cose secondo me non funzionano proprio così in modo lineare…ma è una lunga storia…
Secondo me non è sempre vero che cerchiamo di cambiare nel partner quei comportamenti che non accettiamo di noi…a volte sono proprio cose che ci fanno soffrire, sono comportamenti diversi dal nostro sistema di valori e di credenze, di abitudini, di carattere… e che abbiamo trovato come un neo nell’altro che (per quanto questa frase è proprio la bugia mentale che secondo te ci si racconta!!) se non avesse quel lato…ci piacerebbe di più! Non è colpa sua, non è colpa nostra, è solo che ci si è incontrati su piani diversi e su altre cose non si sta bene…bisogna vedere se si ha voglia di abbassare la testa e di “sopportare” i lati dell’altro che non vanno coi nostri…questo mi sembra un lasciarsi andare, abbandonarsi e non amarsi! Certo, dall’altra parte c’è anche il dispiacere di lasciar andare una persona che ci sembra bella e rinunciare ad averla tutta per quella cosa che ci fa solo soffrire…è questo il difficile!
Bello sto imparando che sono degno d’essere amato sono degno di chiedere e di ricevere cio’ che l’altro ha da offrirmi ovviamente si contratta a volte pero’ comunque prima per me era esattamente cio’ che hai scritto un meccanismo riparatore.. poi pure un’altra cosa sto imparando ad accettare le mie emozioni positive e negative, sono imprevedibili, quelle frustranti non riuscivo a sopportarle e invece ora riesco a continuare a credere in me, ad avere meno paura e ogni volta che mi “rialzo” dalla frustrazione mi ritrovo piu’ forte e dura sempre meno, la vita mamma dice è come una stella cometa bisogna cogliere quel bagliore che ci regala..
Mi ha molto colpito come hai saputo dipingere la situazione che sto vivendo… Ma se ciascuno dei due ha qualche aspetto della personalità che l’altro non può sopportare eppure di sicuro non cambierà mai, cosa resta da fare se non dividersi? Non credo che gli arzigogoli della psicanalisi possano servire! Nel mio caso, io non sono e non sarò mai religioso perché non credo a nulla che non possa sperimentare coi sensi, eppure la mia ragazza voleva fare di me un devoto! Impossibile. Sono un uomo sensuale e non vedo nulla di male nel tradimento puramente fisico, eppure lei pretendeva fedeltà assoluta, nonostante di professione facesse la escort (da che pulpiti vengono simili prediche!). Impossibile. Sono uno che ha tanti problemi psicologici, ma lei si rifiuta di ascoltare e però pretende di essere ascoltata, e guai se mi stanco o protesto che ho i miei guai… Insomma, negli altri ci sono spesso cose che davvero non si possono accettare, non sempre sono proiezioni di aspetti oscuri e irrisolti di noi stessi… allora che fare, se certi bocconi sono troppo amari per essere ingoiati ogni giorno? Lasciarsi è meglio che continuare, a volte. E perché metterci tanto impegno per salvare qualcosa di nato male e cresciuto peggio?
e quidi che bisogna fare?help me.. 🙁
Non desiderare di cambiare l’altro, ma accettarlo per quello che è…
Cosa alquanto difficile.
Ma che se riesce, ti fa rendere conto che quello è amore, dato senza aspettarsi nulla in cambio. Così come amare con la consapevolezza che quell’amore non venga ricambiato. Semplicemente versarlo all’esterno di se stessi, anche senza che l’altro sappia. Difficile, ma possibile.
E’ quello che mi sta succedendo a me.. 3 mesi che siamo in guerra,pensavo di ritirare le armi,sempre in guerra,..non provo altro che frivoli bagliori di tenerezza e basta.
mamma mia, come mi trovo qui? sembra quasi una “lezione ” per me…oppure non so…comunque io rifiuto, ma penso d’avere le mie ragioni..
nel mentre aspetto (non essendo affettivamente lettore del blog) e mi domando come si possa dare delle spiegazioni e soluzioni a un qualcosa di assolutamente incontrollabile, mi rendo conto di quanto aiuto si necessiti in questo campo.
Ricambio il saluto.
Perfettamente concorde con il tuo post Amenya ma aggiungerei un corollario. Ogni individuo alla nascita di un rapporto sentimentale tende a proiettare sul partner l’immagine idealizzata di ciò che vorrebbe che fosse, questa tendenza porta a minimizzare le parti che non sono conformi ed esaltare invece ciò che piace nella controparte. Con il tempo, terminata la cosidetta fase dell’innamoramento si cerca erroneamente di voler cambiare l’altro che inizia a sentirsi rifiutato nella sua caratterialità. Si innesca un meccanismo moralmente ricattatorio in cui si rifiuta il partner perchè egli non è disponibile ad “omologarsi” al nostro prototipo ideale. In realtà il vero segreto per una buona unione sentimentale è rivelarsi prima in ogni sua parte con coraggio ed accettare o rifiutare rendendo palesi le differenze e non illudendoci che il nostro amore possa in seguito farlo cambiare. Amare è rispettare ed accettare colui o colei con cui abbiamo deciso di condividere la nostra vita scegliendosi ogni giorno come se fosse la prima volta. Certo, aggiungo una considerazione che vuol essere una semplice riflessione, spesso quando queste unioni iniziano molto presto, negli anni ognuno dei due può “crescere” e non sempre questo è in modo parallelo, si possono creare cambiamenti di gusti che allontanano o avvicinano, è come convergere o divergere con velocità differenti.
Ora respiro amore in ogni attimo…enigma di sensazioni, enigma di paure, stupende atmosfere, piene di personalità.
Ecco, il tuo ragionamento a freddo non fà un plissè,ma sfido chiunque nel momento in cui si trova impantanato in una situazione del genere, a restare consapevolmente freddo.Questo,mi permetto di dirtelo,perchè tra due persone,che pensano di aver raggiunto la famosa consapevolezza,capita di cadere in questi meccanismi perversi.E’ successo a me,come sarà successo anche a te,sicuramente.
Con il senno di poi,fai tesoro dell’esperienza passata e ti regoli di conseguenza per il futuro,ma è un’impresa improba, in quanto dovresti trovare un/a partner con la tua stessa consapevolezza ed esperienza.Quindi è piuttosto facile ricadere in certi schemi o vivere un pò meno coinvolti nelle relazioni o relazione che seguono.
Ho scoperto che centrando più su me stesso, per il mio bene, l’attenzione,vivo i miei rapporti sociali o di partner decisamente meglio. E se mi viene chiesto di più, io rispondo, mentendo, “questo è tutto quello che ti posso dare “, e non mentendo dico ” Io non pretendo di più da te”… E’ un’ottima formula…:)
GK Poz
Molto interessante ciò che affermi a proposito del desiderio di cambiamento come rifiuto!
Però, a volte, anche un improvviso e inspiegabile cambiamento (spontaneo) dell’altro spaventa…
Grazie del tuo passaggio nel mio blog.
Ciao,
Rosalba
credo che tu abbia centrato il segno.
Ma allora come si fa?
ciccia[..] in questi ultimi anni mi sono spesso chiesta "perchè non riesco a dimagrire" e alla fine mi rispondo che "mi piace mangiare, non sono costante, sono volubile e cedo volentieri alle tentazioni" insomma non mi faccio pregare pe [..]
Trovo sempre sconfortante ritrovarmi in modo così limpido all’interno della descrizione di uno stereotipo…
Anche se non credo di avere mai sofferto di una vera “paura di amare” di fatto hai descritto quasi a pieno la mia relazione.
Prima ero il fuggitivo, da poco scottato o risvegliato bruscamente, inseguito da qualcuno che mi ha desiderato così intensamente da riuscire a prendermi. Ma quando ho cominciato a cambiare per lei, cedendo su alcuni punti per farle piacere, per farla star bene, ho cominciato a perdere me stesso col risultato di venir tradito. Da ciò sto arrivando alla conclusione che sono sì capace di amare ma non di vivere una storia. Si pongono paletti e il più delle volte sono nei punti sbagliati…
E ora che leggo le tue parole mi rendo conto che adesso lei rimprovera a se stessa più o meno quello che prima rimproverava a me.
Di fatto credo che la relazione sia diventata un po’ quell’inferno da te citato con penitenze a sorpresa, e questo temo finchè non ammetteremo con noi stessi che abbiamo passato il “punto di non ritorno” ormai da un po’.
Una volta da qualche parte ho letto una battuta celebre di non so chi che diceva:
“Una donna sposa un uomo sperando che un giorno lui cambierà; un uomo sposa una donna sperando che lei non cambi mai. Entrambi resteranno estremamente delusi.”
Tragicomicamente vera?!
Sicuramente fa passar la voglia di sposarsi!
Non siamo perfetti, nessuno lo è, e ci innamoriamo anche delle piccole imperfezioni altrui, e allora?!
Io amo le persone che hanno la forza di migliorarsi e il coraggio di essere se stesse, e vorrei amare di più anche me stesso per essere riuscito ad avere questi pregi. Esistono persone in grado di accettare questo in chi hanno a fianco?
Grazie comunque per il tuo post e scusa per la lunghezza del commento/sfogo.
Piacere di averti conosciuta, un bacio.
passionauta_
Già, anche qui tanto di cappello.
Credo che dobbiamo imparare l’arte della tolleranza, verso noi e verso il parthner. Tollerarsi, accettarsi, e ammettere i propri limiti per riconoscere quelli altrui, e conviverci, crescendo insieme…
“ci si sceglie per farselo un po’ in compagnia, questo viaggio in cui non si ripassa dal via” (l’amore conta – Ligabue)
mi piacerebbe parlarne con te, è un argomento che merita di essere approfondito e studiato….. e altro. ciao
verità incontestabile.
Piacere mio, Prem Ameya.
🙂
è così… il resto? 🙂
Dico che ricevere amore (mi) spaventa in virtù del fatto che niente è infinito.
La fine di un amore è (da me) sentita come la fine di una vita.
E la morte (questa morte) non è mai indolore.
ah…l’amore…
ma dai…nessun testo…nessuno studio può spiegarlo!
esso…è…e basta.
comunque…sei brava.
anche se…quando uno rifiuta l’amore dell’altro…spesso è perché di quel tizio s’è rotto le scatole e…di solito c’è un altro!
non a caso…siamo 6 miliardi su ‘sto benedetto pianeta!!!
in nuova zelanda il rapporto tra femmine e maschi è…6 a 1…
ciao…
volovivace
con il rifiuto c’è odore di bruciato che mi dice che è finita…
grazie Ameya della splendida poesia adoro neruda…
un abbraccio forte…
baci a tutti e …
Mi è capitato. Con una donna splendida che, pur innamorata di me, non voleva ammetterlo e chiedeva a me di non amarla più.
Una storia durata due anni.
Finché io non ho resistito più e ho smesso di amarla davvero.
Bé, lei ne è felice e si sente meglio. Dice che era quello che voleva.
Ma per riassumere le sue spiegazioni, per nulla criptiche, riprendo le tue stesse parole Ameya:
“amare significa anche essere vulnerabili..e eventualmente poter soffrire
ci si protegge..ci si anestetizza..per non rischiare…”
Ecco, lei mi diceva proprio così.
ritrovo in qjuesto tuo posti situazioni che ho vissuto più di una volta e che mi attendo di rivivere fatalmente. credo non si applichi solo a ciò che chiamiamo “amore” ma a molti altri aspetti della vita di relazione. quando meno te l’aspetti, insomma, è in agguato l’analisi. cioè sempre.
La mia invece è una richiesta d’amore …continua che rinnova
l’amore stesso…
Un caro saluto Ameya.
Buongiorno, navigavo spensierato quando mi sono soffermato. Blog interessante, vale la pena di ripassarci. Ciao, al piacere di rileggerci.
Un bacione e buona giornata…. sorridente, colorate e piena di cose belle… le brutte, lasciale via, ok???
Ciao, come al solito bello e interessante il tuo post. E’ da molto tempo che mi pongo di fronte all’altro come specchio anche se non e’ facile ricordarselo e si cade spesso nella trappola. Ora sto vivendo una difficolta enorme con lui. Ci amiamo e ci rispettiamo e sappiamo entrambi che la difficolta’ che viviamo non e’ colpa dell’altro, ma non riusciamo a fare sesso per problemi tecnici. Stiamo pensando di lasciarci per non cadere nella trappola del costringere l’altro a cambiare… eppure ci amiamo…
Sono nuovo nuovo sul blog e lo trovo davvero interessante! grazie per l’invito!
Perchè cambiare l’altro? esiste questa mania dim plasmare l’altro/a come una propria fotocopia. Io credo che questo è sbagliato. Bisogna accettare l’altro così com’è ed accettare i suoi difetti prima ancora dei pregi…
Una che mi vuole cambiare… non la accetterei… nooo! Scapperei quasi sicuramente! :):):):)
…non amo i blog moderati…meno ancora i commenti sottoposti a…la cosa mi lascia interdetto….avrei scritto….semplicemente…”..ti regalerò una rosa….”
Hai intuito perfettamente Ameya:-) Rido:-)
Rileggo e trovo quanto sia vero ciò che scrivi, nella vita di tante coppie che di giorno sorridono e di sera si chiudono nella loro casa/trincea.
Notte serena, mr
Io ho capito abbastansa bene tutto quanto il tuo discorso ma… in pratica cosa devo fare? Cioè con la mia partners dovrei dirgli che un’indomani possiamo ancora stare insieme o buttare via tutto quanto il passato e renderlo una specie di trapassato?
è bello e reale quello che scrivi, verrò spesso a trovarti e grazie per il tuo commento…è un piacere conoscerti.
Un sorriso sempre 🙂
Una notte serena e tanti sogni colorate…
Buona ninna!!
…la paura del rifiuto è collegata a quella dell’abbandono
ci sono anime che hanno paura di eclissare veramente anche se il loro cuore scoppia per l’altro/a. Spesso non è facile e bisogna avere moooolta pazienza. Bacio anima
A volte si rifiuta quello che non si comprende appieno, o quello che pensiamo potremmo non padroneggiare a nostro piacimento.
Un poeta ha detto qualcosa del genere: “abbandonati all’amore e l’amore ti troverà”.
L’abbandono è forse una concettualizzazione fideistica, ma concordo.
@ Giuliana Ci sono varie tipologie comportamentali dalle tue poche parole intuisco una “via di fuga”…mi astengo non sono portata non gioco.. non rischio?un sorriso con stima e simpatia
@Mingus accipicchia… a volte abbiamo un ocenano di emozioni mezze sepolte e incontriamo un detonatore che le fa affiorare, e ne veniamo travolti..grazie della tua condivisione
@@@@a tutti gli altri sono passata con calma a lasciarvi un saluto in questi giorni di pre autunno amo passeggiare per blog sorseggiando una tisana, un abbraccio tutti quelli che passano di qui e lasciano una traccia , un dono di sé.
L’idea di cambiare l’altro/a e di farne un riflesso di sè, è assai diffusa. Per intraprendere una relazione sentimentale importante, ci vuole maturità, coscienza di sé, voglia di rischiare.Mi astengo dal formulare opinioni:troppo complessa la questione vista dal di fuori. Questo è davvero un post che invita alla riflessione. Mi rendo conto di non essere tagliata per la vita di coppia. E’ un buon punto di partenza Ameya? Buona giornata. Aspetto una tua risposta:-)
Ero passato per ringraziarti di essere passata da me ed ho trovato questo post che non avevo ancora letto.
Ne sono rimasto sconvolto, ho rivissuto il mio passato fino a giungere alle lacrime.
Le tue parole sono verissime e ne farò tesoro.
Grazie!
Ti lascio un saluto
questa fase del cambiamento dell’atro l’ho vissuta inconsapevolmente e superata già da parecchi anni dopo tragedie …greche 🙂
Ho mollato su tutti i fronti
La funziona riparatoria e compensatrice invece mi suscita attenzione e curiosità.
Sento che c’è qualcosa di vero ma questo vero che sento mi piace poco, non mi fa piacere, insomma, non mi piaccio.
Non vado oltre, sono conversazioni difficili ma ho molto apprezzato la lettura
Grazie per la visita e il commento…
Lieto per la conoscenza, a presto con più calma…
Un sorriso, tuo
Cosimo Piovasco di Rondò
Facciamo così con tutto: proiettiamo sugli altri le nostre idiosincrasie.
Quanta paura fa l’amore, eppure è così bello amare ed essere amati.
Il tuo post mi ha veramente colpita nel segno, direi come una freccia…
Buonanotte, james
sei forte, mi piace questa passione con cui ti accalori a spiegare le dinamiche misteriose dei sentimenti
ciao
Massi
amare è bellissimo se fossimo contraccambiati…un abbraccio:-***
Ho letto con interesse il tuo post. Avrei dovuto leggerlo quando ero molto più giovane, avrei capito di più certe cose. Per fortuna ho superato momenti difficili e ora sono serena. Un caro saluto. Paola
Amare significa mettersi in gioco… amore significa sfida…
Non ho mai trovato una descrizione più precisa e chiara di questa, riguardo una situazione che ho vissuto e che per fortuna sono riuscita ad affrontare, comprendere e superare.
…grazie!
un sorriso
“SPESSO SI RIFIUTA CIO’ DI CUI PIU’ SI HA BISOGNO
RICEVERE AMORE SPAVENTA TANTO QUANTO DARE AMORE”
io ho paura di amare, pur sapendo che è qualcosa di stupendo, perchè ho paura di soffrire e di fidarmi di qualcuno che prima o poi mi deluderà. Penso solo a me stessa? non credo, non mi nascondo da una persona se mi piace anche nel profondo però.. ho paura, a volte forse vedo che c’è troppa differenza mentalmente parlando.Certi ragazzi non crescono mai( ma vale lo stesso anche per le ragazze , non tutte ma buon aparte).Poi si può sempre dire ” sei troppo piccola per capire” questa frase è davvero stupida.Il discorso è troppo lungo per scriverlo tutto adesso XD ma ci tengo a dire sinteticamente quello che penso.
un saluto =)
hai ragione…stef
penso che se l’amore e’ donarsi, sia inconcepibile il sentirsi pressato per cambiare.
Se un’eventuale persona a cui io mi donassi, cercasse di cambiarmi, temo lo leggerei come un rifiuto del dono che faccio, senza poi indagar troppo sul perche’ lo faccia.
Interiorizzerei che non sono sbagliato, ma che vi sono aspetti di me che l’altro non riesce ad accettare.
Senza estremizzare la mia risposta, cerco di sintetizzarla in questo modo:
se il mio dono non e’ gradito e gratificante per chi lo riceve, beh…
… there are many fish in the sea.
interessante leggerti ma sollevi problemi complessi come questo in cui valgono leggi di relazioni molto molto articolate, non prive di molteplici risposte..
Post molto interessante come tutti del resto a volte mi fermo a leggere e leggere (commenti compresi) difficile che lasci un mio commento a volte è più semplice chiudere la pagine e ignorare il problema… 1saluto Emy
my spelling errors are unforgivable but are purely a result of fast typing and lack of time to correct them .. i hope you will understand particular words in question…
sorry
Dear Ameya,
you managed to tickle my mind with yet another interesting post! 🙂
Dont youthink that the person in a relationship that ”loves more” is the one that is more ”insecure”, the one that seems to ”depend” on the other person?
And , dont you think their ”devotion” only comes out of the fact that they are dependant pn having tha other person in theor life because they are insecure and they do not know how to ”live alone”…
they would rather live with a person that ”refuses” them and suffer emotionaly( and in the same time never grow mentaly, personaly bercause of constant ”torture”) than live alone ….
My belief is that people who let themselves live in that way infact have such a lack of confidence that it may border with a ”depression” symptoms…
I know thi smay confuse some…
I depression people do not know how to ”get up” and take charge of their life so they let others ( usualy doctors!) run their lifes…
Also , may I point out that I believe it is very much connected with ”education”… we send our children to school every day and they spend majority of day being ”educated” by ”starngers” – ( people who do not neccesseraly share our Values of life) … our children are ”trained” ( not always , but in most cases) by people who are perhaps disatisfied in their lifes as well… and that comes accross not just in their teaching … butu also in their attitudes towards everything….
our children are sponges that learn from who ever they ”connect” with … its a natural instinkt which we can not control… we can not choose who will make an impact on whom and when….and what the consequences will be…
Saying all of this , is to just tickle the actual problem of insecurity … which our children , who later grow into adults carrie forward into their adult life….
insecurities are the key to a failiours in our lifes… it doesnt matter on whioch level- professional or personal – the fact is insecurities are responsible!
And obviously , when we develop ”relationships” ( friends/partners) we will depend on exploring their strenghts … and if they have less insecurities they may be more understanding towards us and help us overcome our insecuritieds and a ”healthy friendship/relationship can develop… but if the other person is also very insecure – they will tend to have maybe a stronger character( maybe not- its irrelevant) the issue is that their insecurities will stop them also developing themselves as a person, BETTERING THEMSELVES.. therefore they will have nothing NEW to teach us….
I witness many people living their lifes in this way – and no one does anything about it…
some do … they go to ”opersonal development courses” , they read books, watch videos , pay lots f money to get educated in that way – BUT NOT MANY actually LISTEN to what they are being thought…
the ones that do – are ”successfull”’ – ( this is why there are wealthy in mind/or business, and ”poor/weak”)
Of course we can not all be the same … what would the world be like then ( utopia??) hehehe
To conclude… all of this is important, perhaps i did not spend enough time to go in depth ( because i could spend days speaking of this!) , but i thought it is important to connect insecurities with education… because to stop the cycle of being insecure, dependant on anyone else and therefore allow yourself to be stuick in a relationship/friendship where you feel ”refused” – we need to educat eourselfs – but firstly RESPECT OURSELVES – without knowing how to do this basic thing we will be disabled emotionaly until the day we die….
we will have difficulty unless we ”change….
a famous quote i LIVE MY LIFE BY: ” FOR THINGS TO CHANGE _ YOU HAVE GOT TO CHANGE!!!”
always work on yourself- we are never perfect – but we CAN reach the place where we are SATISFIED withourselves firts and then we can OFFER that satisfaction to another human being , by helping them reach the same level – or at least as close as possible….
no selfrespect= no respect for others= insecurities= disatisfaction=dependancy( of any kind)= unhappy!!!
I leave you with my thoughts …
And once again, it is always a pleasure to read you…
V.
Io ho un po’ paura di amare, ho paura ad esser amato, forse perchè la paura di legarsi, di dire questa è la mia metà mancante, questa è la persona che mi dona amore e mi vuole bene, ma la paura più grande è l’esser feriti dopo che si è sentito dire queste cose! Come è sucesso a me che quando io ho detto ti amo, questa persona mi ha ferito! cmplimenti per il blog, sempre stupendo, che fa riflettere complimenti ancora e auguri per tutto
Si ama cio che non si capisce….
@ : brillimartina tu non sei un Uomo, sei Donna, lo si nota, da come esprimi i tuoi concetti in prima persona Femminile, mai al maschile,
METTO TRA PARENTESI LA PARTE IN CAUSA
Esempio:
E’ un grosso sacrificio, ma se farà bene alla famiglia, io ne sarò (fiera) e (contenta). Sono (disposta) a sacrificare la mai parte femminile, ma purtroppo so già che sarà un sacrificio inutile.
ED ANCORA: Sono ( pronta) a consigli, suggerimenti e critiche
La soluzione più facile, da codardi, sarebbe stata la separazione, ed invece io sono tuttora di finire i miei giorni insieme a lei
SE VUOI, POSSIAMO CONTINUARE A PARLARNE IN PRIVATO
Scusatemi
Per caso, o forse perchè era nel mio Karma, vedendo altrove il tuo nick, sono approdata qui.
Cosa mi ha colpita al punto di lasciare un mio commento/vissuto ?
La Foto.
Tutto quanto hai scritto dopo rispecchia, e sarei portata ad usare l’avverbio ” tragicamente “, quanto vivo sulla mia pelle oramai da due anni.
L’evolversi lento, feroce, silente e senza scampo: dallo stupore alla negazione, dal ricatto emotivo al voler a tutti i costi un chiarimento che altro non è che l’ergere un altro pezzo di muro.
Incomunicabilità.
Ed infine, malamente, non vedi altra scelta che recidere, non sopporti più, stai meglio da sola, te ne rendi conto ma…
Appunto : MA….
un bacio, felice di averti incontrata.
Devo ammettere che nn avevo mai collegato il comune desiderio di cambiare il proprio partner con il bisogno di affrontare i propri conflitti, la propria parte oscura.
Io lo interpretavo come il bisogno inconscio di ricreare i conflitti con la figura genitoriale e cambiare il partner era come risolverli.
Il ke…ora che ci penso…mi sa che è la stessa cosa..
Ma vedo anche altre ragioni che spingono a tale atteggiamento,devo dire più tipicamente femminile.
Può contribuire il bisogno di educare, tipo mammina.
E può concorrere l’incapacità di stare da soli, la paura di nn essere amati, di nn trovare qualcun altro che ci ami e che induce ad accettare il “primo venuto” salvo poi cambiarlo secondo i nostri canoni.
In ogni caso temo sia un fallimento in partenza xkè nessuno può cambiare nulla se nn in se stessi e sempre che lo si desideri davvero x se stessi.
Ps.Giusto x fare una battuta.. 😉
Una volta un amico disse, scherzando:
Baci.
Ormai viviamo tempi in cui non sono più ben definiti i ruoli: Uomo e Donna.
Atteggiamenti “maschili” come: il desiderio di far carriera, l’arrivismo, il protagonismo, il successo sociale come pure quello economico sono presenti trasversalmente nell’individuo maschio come in quello femmina.
Parimenti, atteggiamenti “femminili” come: il desiderio di una famiglia, di genitorialità, di stabilità affettiva, sono presenti trasversalmente nella donna come nell’uomo.
Il risultato è che uomo e donna non si incontrano più dal punto di vista squisitamente umano: non dialogano più, non si confrontano, non vedono di cercare comunanza di ideali e prospettive, in un ottica di marcata distinzione di ruoli sotto il profilo relazionale.
Donna e uomo non guardano più ad una medesima direzione, semmai si guardano l’un l’altra perchè così verrebbe meglio loro al fine di trovare come più efficacemente usarsi al loro uso e consumo, magari, in una reciproca “compenetrazione” di individuali bisogni affettivi.
Giuseppe
Sono di nuovo qui con il permesso della padrona di casa.
Prima di tutto vorrei spiegare a chi non mi conosce una cosa fondamentale che spiega in parte l’intervento di Honey.
Martina non esiste. Martina in realtà è un uomo che da quando ha memoria è sempre stato attratto dal mondo femminile, senza però abbandonare la sua parte maschile. Per rispondere ad Honey, io posso dire che i primi anni di vita di mio figlio sono stati per me un inferno. Abbiamo dormito per tre anni e mezzo meno di 5-6 ore a notte e nemmeno continuate. Il carattere di mia moglie non è mai stato pacato ed il post parto lo ha sicuramente peggiorato. Da parte mia, l’ho assecondata il più possibile, e forse quello è stato l’errore più grosso. La soluzione più facile, da codardi, sarebbe stata la separazione, ed invece io sono tuttora convinta di finire i miei giorni insieme a lei. Tu ora metti sul piatto della bilancia anche il mio di problemi. Non so se hai letto il mio penultimo post “stand-by”. Martina è al momento scomparsa dalla vita familiare. Non ne parlo più da qualche mese. Questa è stata una mia scelta personale, proprio per creare un clima migliore in casa. E’ un grosso sacrificio, ma se farà bene alla famiglia, io ne sarò fiera e contenta. Sono disposta a sacrificare la mai parte femminile, ma purtroppo so già che sarà un sacrificio inutile. Come ho detto prima, non riesco a trovare un dialogo con mia moglie ed io non so più che pesci prendere.
Io per prima non affronto mai le cose con la forza, ma non vedo una alternativa. Sono pronta a consigli, suggerimenti e critiche. Anche da parte della direzione del blog.
Scusate la filippica.
Mi ricorda più o meno la situazione della mia migliore amica col suo ex … casomai ti mando un mp per spiegarti meglio perchè è una cosa privata che riguarda un’altra persona. un bacione
L’Amore è dono gratuito di sè nell’accettazione totale dell’altro…
Se si volesse cambiare l’ altro allora l’Amore sarebbe solo un amore egoistico…
Il mio abbraccio ,Lilia
ricevere e dare, quando si tratta di amore la mia teoria è che uno ama sempre più dell’altro ed è quest’ultimo che soffre meno
scusa “brillimartina” se posso, non voglio come giustamente dici ingolfare, ma volevo solo dire che; hai la tua parte femminile che ha un Suono pieno, ed entra in-conflitto con la parte di Lei, essa ti porterà ad un confronto-conflittuale, la protezione che manifesti, e la parte mancante di lei, sappi che non è cosciente di ciò che sta causando (tuo figlio è in una fase dove il Super Io raccoglie informazioni comportamentali che si riverseranno nella fase evolutiva), Lei ha bisogno di un aiuto concreto, deve ritrovare il senso vero ddell’esser Madre, prima ancor di esser Donna,
Scusatemi
Eh.. tema decisamente impegnativo. Questo capita anche me . Sia di subirlo che il contrario.
Alcune volte lo riconosco e cerco di modificare il mio pensiero, altre brucia talmente tanto che.. col cavolo!
Susy
Rieccomi qua per rispondere a Bandolin. Come ho detto prima, io metto sempre in discussione tutto quello che faccio ed accetto più che volentieri le critiche. Se sono arrivata a questo punto è perchè la comunicazione a volte non funziona bene, anzi per niente. Per lei il problema è solo mio. Lei non si accorge di come si comporta. E’ per questo che devo necessariamente provare “con le cattive” per cercare una soluzione. E’ brutto anche per me, credetemi. Io le voglio un bene dell’anima ma vederla fare certe cose mi fa incazzare tanto. Come dici tu non si può dire “se non fai quello che ti dico io non ti voglio più bene”, ma non posso permetterle di continuare così, per il bene di nostro figlio.
Se volete possiamo parlarne anche privatamente senza stare ad “ingolfare” i commenti di Ameya.
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è vero quello che dici, ciaoooo
Sedurre (se-ducere: condurre a se una persona, deviandola dalla sua strada) significa allettare con una promessa allusiva una persona, inducendola a cedere a un suo desiderio di possedere qualcosa: non necessariamente il danaro, ma può trattarsi della bellezza, del sesso, del potere o di qualunque altra cosa, purchè in grado di attivare e di esaltare i desideri di quella persona specifica (e che ovviamente non avrebbe lo stesso effetto su di un’altra con desideri diversi dalla prima), che perciò si sente costretta ad inseguire quel qualcosa senza riuscire a farne più a meno, come in una forma di dipendenza immediata e fatale. L’esempio classico è quello della seduzione amorosa e/o sessuale, che induce una persona a "lasciar perdere tutto ciò che stava facendo" pur di inseguire e di possedere l’oggetto del desiderio.
sì è un invito a raccontarci in modo lineare la tua storia come S.
il tuo commento precedente era anonimo perchè eri sloggata…
Ops… mi sono accorta adesso di non essere più in coda di moderazione. Sono commossa. Grazie di cuore.
@Kristal raccontaci la tua storia
come quella di S. grazie delle osservazioni ***
Non ho capito, Ameya: è un invito?
Tra l’altro, il commento cui ti riferisci risulta anonimo. Puoi integrare tu?
Grazie
@ O. un conto è ciò che dovrebbe essere un conto è ciò che è…fragili lo siamo tutti…ma anche tanto inconsapevoli…
@Kristal raccontaci la tua storia
come quella di S. grazie delle osservazioni
@Severin credo solo con la consapevolezza…
@Marusca spesso l’amore nella relazione non c’è…ma ci sono giochi di ruolo..ferite insanate dell’infanzia..
@Martina tocchi un tema scottante ma frequente…quello del negare amore per punire l’altro…ne riparleremo…rifletti su quanto dice Bandolin…
L’amore è uno stato di grazia. Quando lo si da e lo si riceve in misura soddisfacente si diventa bellissimi, sicuri di se’. Quando lo si nega per ripicca sarebbe meglio darci un taglio.
brillimartina, scusami se commento il tuo commento. Io ho subito quello che tu fai alla tua compagna: è orribile e soprattutto non l’aiuta a cambiare, qualora lei sentisse la necessità di cambiare. Il ricatto affettivo è un’ignominia. Come quando si dice a un bambino: “se non fai quello che ti dico io non ti voglio più bene” Amala e parlale, ti prego!
Anch’io vorrei dire la mia. In questo periodo anch’io sto rifiutando l’amore di mia moglie. Ed anch’io lo faccio affinchè lei cambi comportamento, ma non nei miei confronti, bensì nei confronti di mio figlio. Il suo modo di rapportarsi con lui non è dei più “tranquilli” e questo poi si trasforma in cattivi comportamenti anche nel bambino.
Più volte ho cercato di farglielo capire, ma lei da sempre la colpa a lui, alla sua distrazione, ai suoi comportamenti a volte non adeguati alla sua età. Questo però non significa che sia una cattiva madre, anzi. Si fa un culo incredibile perchè lui abbia tutto quello di cui necessità
Però così non posso permetterle di andare avanti ed allora mi sono allontanata da lei.
Vorrei toccarla, accarezzarla, fare l’amore con lei, ma appena mi avvicino una forte rabbia mi assale.
Non la vedo come una cosa egoistica da parte mia però, come in tutte i miei problemi, sono sempre pronto a confrontarmi e riflettere.
Per la mia esperienza…
inizio a voler cambiare l’altro nel momento in cui sento di non amarlo più………senza amore i difetti prendono una forma immensa che difficilmente diventano accettabili….
e automaticamente la colpa è dell’altro…
niente di più sbagliato è vero…ma per accettare in toto un altra persona bisogna amarla davvero…
si tende sempre a mdificare chi ci sta accanto….ma con l’amore tutto è più soft….se inizia a scemare quello…inizia il processo d’involuzione…e tutto sommato penso sia naturale….
Baciotto*
Buongiorno Ameya, leggendo questo tuo ultimo post sono contento di averti incontrato qui.
Come si può affrontare la “parte buia di noi” senza l’aiuto di un professionista?… quale potrebbe essere il primo gradino? credo che in questa situazione… quando ci si trova nel mezzo della sfida Ibris, il nostro peggior nemico è l’immobilismo (come peraltro sottolinei anche tu). Come spezzare queste catene che immobilizzano in una quotidianità sempre uguale a se stessa, dove gli schemi si ripetono, si esasperano, avvampano e si ricomprimono?
un saluto
Questo approccio irrazionale nei confronti dell’amore, questa paura di amare o di essere amati non è che nasconde, di fatto, un equilibrio interno precario o traballante?
Nell’ambito di una relazione consapevole bisogna accettare il potenziale “rischio” di soffrire, di constatare di aver sbagliato. Per contro l’idea stessa di vivere anestetizzando i propri sentimenti mi pare un “non vivere”.
O.
Leggendo con gli occhi pieni di lacrime, colgo due punti che mi colpiscono particolarmente:
1) Sul tradimento:
chi tradisce cade nello sconforto generato dal conflitto “senso di colpa vs necessità e benessere”. Una donna (o uomo) che ha fondato la sua storia d’amore sulla reciprocità sentimentale e sulla lealtà, si trova schiacciata dal peso del tradimento, e, a maggior ragione, se ne è coinvolta sentimentalmente.
La persona tradita è vittima dell’egoismo del coniuge o compagno o comunque partner.
Questo ho colto in alcuni commenti.
Ma… ma… il tradito a volte non ha meno responsabilità di chi ha compiuto l’azione. Perché si tradisce? Perché si infrange un patto implicito? Dov’è il coniuge tradito? È presente fisicamente, ma c’è mentalmente?
Se una donna tradisce l’uomo che ha amato, è perché si sente trascurata o non riesce a dare al suo compagno ciò di cui avrebbe bisogno (l’amore non è solo un avere, spesso è anche dare, sempreché il partner sia pronto a ricevere).
C’è un altro post di Ameya di cui ho letto, per ora, solo l’incipit: la cioccolata dipendenza: è la stessa situazione.
Io con gli anni avevo accumulato 30 kg, e non ho mai sentito il bisogno di tradire, di avere una relazione extra coniugale. Ma questi 30 kg significavano autodistruzione: distruggere il corpo per favorire l’effetto indesiderabilità, creare, a livello inconscio, la complicità al coniuge. Morire come donna-femmina, quasi a voler dire o lui o nessuno. Poi capire, a posteriori, che lui appartiene al gruppo di “mariti ingrassanti”. Penso che mia madre avesse ragione quando mi diceva: Kristalia, stai attenta, tuo marito ti induce a mangiare, ti tenta portandoti cioccolata e tentazioni varie, perché si crea l’alibi.
Ed era vero. Già da fidanzati, quando ero giovane e bella e desiderabile, lui ci aveva provato con la mia unica amica. Poi non ha mai cessato di mostrare interesse per le altre donne.
A quarant’anni ho capito. L’ho implorato di dirmi se mi aveva sposato per amore. Se mi aveva mai amata. Non ha saputo rispondere… sorrideva, mentre io avevo bisogno di una conferma che mia arrivasse almeno dal passato. Quel giorno… lo spartiacque.
Ho cambiato forma di autodistruzione: ho cessato di mangiare, non scendeva un cicco d’uva… nulla. Solo acqua e caffè zuccherato. Tanti caffè.
In tre mesi il mio corpo è nuovamente cambiato, ma il dolore non diminuiva. Il viso sempre rigato di lacrime. Eppure… il ritorno del cigno.
Me ne sono andata, ho cambiato città, e dopo la separazione, lo stato confusionale.
Poi internet, poi Joe… poi la perdizione, distruzione totale: non più cibo per il corpo, ma cibo per l’anima. Stavolta mi cibavo di sesso! Uguale esito annientante. Bulimia sessuale. Volevo stordirmi.
E poi, poi poi… è ciò che narro nel mio blog.
2) 9 milioni di puttanieri, non sono un numero, sono una realtà. Ci ho fatto un’inchiesta dopo attenta osservazione durata anni.
La storia di S. mi porta dritto dritto a questa considerazione:
a) lei ha tradito un uomo che le dava ciò di cui lei aveva bisogno? Temo di no, perché quando una donna è felice, non tradisce.
b) l’amante sfuggente – che si inquadra fra le figure del puttaniere (magari non lo fa per mancanza di mezzi o per mancanza di coraggio, ma quello cerca e glielo ha detto più volte: una donna da scopare senza coinvolgimenti. Una donna che non ti chieda niente). In fondo è ciò che i clienti cercano nel pay-sex: pagare per scopare, pagare perché lei se ne vada.
La storia di S. è struggente.
Alla fine è l’unica che ha pagato un alto prezzo in questo gioco al massacro, fra un marito poco attento ai di lei bisogni, ed un amante gazzella, che scappa dal leone ed anche dalle sue stesse scelte. In mezzo lei, con quel peso che ancora si fa sentire nelle pieghe del racconto.
Cara Ameya, ti ringrazio per aver attirato la mia attenzione su questa drammatica vicenda. E ti ringrazio per la visita.
Kristalia
Scusa la lunghezza del commento. Mi rifarò per il tratto a venire.
Honej credo di non aver afferrato..grazie comunque della tua riflessione
“ DIVENTA UN INFERNO SE SI CREDE CHE SIA L’ALTRO IL PROBLEMA”
Ma, come da te evidenziato, quando si arriva ad una relazione disfunzionale, ed esser coscienti (erroneamente) che il problema vive nell’altro, se si è coscienti di ciò, credo sia inevitabile vivere l’inferno,
ma se l’altro manifesta coscienza che il suo comportamento evidenziato dall’altro, in verità esiste, credo che solo amando, poi, ci si possa lottare, ma se l’orgoglio dovesse prevalere oltre la coscienza?
mi chiedo e ti domando, ma il Super Io che è nell’ interiorizzazione dei codici di comportamento adolescenziali, possibile che non crei uno scudo?
Ed ancora; Il conflitto che determina una relazione disfunzionale, può essere un conflitto traumatico che l’Io non riesce ad integrare?
Alla fine credo, che se si arriva ad una relazione disfunzionale, non solo si rifiuta l’altro ma, e che l’idilliaco sentimento iniziatico e al compimento,
e si è pronti alla ricerca dell’individuo che possa permearci dello stesso Suono,
tutto si racchiude nella ricerca del Suono Idilliaco (ovviamente non si può quantificare la durata), tutt’intorno solo sfaccettature, che fan sì che L’idilliaco abbia ancor più veste nel vestirsi, chi può fermare quell’attimo? Tu, puoi?
mi spiace non aver potuto lasciare il commento al precedente interessantissimo post (ne parleremo ancora), ma sappi che ho stampato adesso le parole del presente post, altrettanto arguto, scappo, come sempre
ciao
@Marta nelle realzioni siamo tutti esperti in quanto tutti ci relazioniamo grazie del tuo punto di vista
@Kristalia non sei andata fuori tema (OT= off topic, fuori tema), la paura di amare è la stessa paura di lasciarsi amare…
è il sentire che terrorizza..e spesso SI RIFIUTA CIO’ DI CUI PIU’ SI HA BISOGNO, RICEVERE INCUTE UNA PAURA TREMENDA…
Credo sia impossibile cambiare l’altro. Ci si innamora dei pregi e dei difetti di un partner. Forse più dei “difetti” che in qualche modo lo contraddistinguono. Lo rendono “unico”. Poi credo che l’intelligenza porti a un adattamento reciproco. A un venirsi incontro. Restare fermi nelle proprie posizioni, non osservare il rapporto dal punto di vista dell’altro, credo porti a una situazione di stallo. Il rapporto non decolla ed è destinato a finire. Poi ci sono le relazioni patologiche, quelle basate sulla disconferma o conferma di una realtà personale falsa. Ma non mi addentro perchè non ho competenze in merito 🙂
non potrei mai fare l’avvocato Aman..
ameya, pensa che tutta la dimensione giudiziale di separazioni e divorzi è una costruzione sistematica, scientifica del dare colpa all’altro.
Siamo in un sistema che fa di ‘sta roba ragione di essere e modo di vivere e di agire.
Sconcertante, no!? Forse neppure troppo.
non lo so Sister..ma so che dare la colpa all’altro è così…semplice…
.. il risultato è forse il continuo aumento dei divorzi???
ciao, bel post
@@@@@@preziosi commenti
@Trinakria IBRIS è presunzione ingennua
come quella del bambino che crede di poter andare da solo…
grazie a tutti, vi leggo, grata.
Personalmente ho smesso di voler cambiare gli altri, per meglio adattarli a me.
Ho imparato a prendere una persona per i suoi lati “positivi” o comunque per me piu’ importanti ed interessanti, accettandone in toto anche gli inevitabili “difetti”.
Serene giornate
Ezio
ameya, bella ‘sta pagina. In coppia siamo davanti ad uno specchio e tendiamo a non esserne consapevoli. Stiamo facendo una zuffa, una tremenda lotta con… noi stessi. Che bischeracci! >:)
Beh… esiste anche la sublime Arte del Rifiuto, facendo in modo di scaricare all’altro le colpe…
:-)))
IBRIS, vale a dire la ingiustificata, assurda, sconsiderata presunzione di farcela. La presunzione di riuscire prima o poi a farsi amare da chi proprio non vuole saperne di amarci o di amarci nel modo in cui noi pretendiamo…
IL SORRISO DI DIANA
“Vide oltre la logica e soprattutto si illuse…”
“Piangeva perchè l’amore sa anche far male e le ferite che lascia solo il tempo – a volte – può guarirle…”
“Amava e basta… Ma quanti amori sono appassiti e quanti non sono neppure sbocciati a causa di culture troppo diverse che come alti picchi creano una innaturale barriera al volo dei sogni?”
“Forse il brivido provato da Diana era nei sogni di Agenore che volavano via come fanno i sentimenti incompresi, come accade alle nostre emozioni quando calpestiamo o quando veniamo calpestati nel gioco dell’amore, che a volte ci fa uomini e a volte ci rende insetti…”
Vi invito alla visione di questo bellissimo filmato [in due parti] che rappresenta in modo eccellente – attraverso una metafora – l’IBRIS…
http://www.youtube.com/watch?v=POgSnT7LYyU&eurl=http://trinakria.splinder.com/?from=10
http://www.youtube.com/watch?v=yk70R9TAXJ8&eurl=http://trinakria.splinder.com/?from=10
«vero..perhé amare significa anche essere vulnerabili..e eventualmente poter soffrire
ci si protegge..ci si anestetizza..per non rischiare…»
Sì, ed è una condizione diffusa, specie quando i cocci di una precedente storia, sono ancora per terra.
Ma recentemente mi sono sorpresa a dichiarare di aver paura di essere amata.
Sconcertata da tale sorprendente mia affermazione, ho cercato di indagare e, magari a ritroso, scoprire quale nervo scoperto inneschi in me la paura d’essere amata.
Mi pare di aver capito – ovviamente non ne sono certa – che alla fine le due condizioni non contrastino, anzi, arrivano a toccarsi, anche se da posizioni distanti.
Sono andata OT e magari hai già affrontato questo tema o conti di farlo prossimamente. In questo caso, mi scuso.
Certo è che ti seguirò d’ora innanzi.
Piacere di conoscerti.
Kristalia
uso l’auto ironia per non impazzire. benvenuta
Il rifiuto dell’amore…l’ho sentito tante volte…stare con una donna che vuole cambiarti a tutti i costi e ti dice: o cambi o ciao! Ma cambiare rispetto a cosa? Uno il cambiamento lo deve sentire come amore sennò non si cambia. Oppure come un bisogno o meglio un desiderio interiore, e già è difficile da attuare, figuriamoci se si prova ad importelo dall’esterno…
penso che anche se rifiutato …porta a condividere la vita e la sorte dell’altro… ma a volte il rifiuto esprime fastidio…
l’amore nn si può forzare …perchè l’amore è libero di amare …senza voler trasformare l’altro a sua immagine*
baci baci
grazie per la riflessione sempre mirata e attenta…
Recados, Gifs e Imagens no Glimboo.com
post interessante, molyo
vero..perhé amare significa anche essere vulnerabili..e eventualmente poter soffrire
ci si protegge..ci si anestetizza..per non rischiare…
conosco il rifiuto d’amare….
non ho mai capito il perchè…..
l’amore è il più grande sentimento che sia mai esistito…
eppure….molti preferiscono non sentire…….