SPESSO SI RIFIUTA CIO’ DI CUI PIU’ SI HA BISOGNO
RICEVERE AMORE SPAVENTA TANTO QUANTO DARE AMORE
Nella relazione disfunzionale accade che un partner arrivi spesso a rifiutare l’altro. Il conflitto si incentra spesso su comportamenti che uno dei due vorrebbe cambiare nell’altra persona. Una delle parti è CONVINTA che l’altro sia sbagliato, abbia qualcosa da AGGIUSTARE e se egli solo modificasse QUEL comportamento tutto andrebbe bene.
Dall’altra parte chi si sente investito di tale richiesta si trova in un vicolo cieco, si trova ad agire in modo compulsivo, incapace di uscire da tale dinamica che agisce senza consapevolezza o suo malgrado.
Si innesca una lotta, una guerra di trincea dove ogni parte resta chiusa in se stessa aspettando un cambiamento, comprensione, tolleranza che mai arrivano.
Il RIFIUTO diventa protagonista della relazione ambivalente, speranza si alterna a delusione ogni volta che il comportamento rifutato riappare. Esasperazione e fuga di uno dei due attua il mendicare e l’agguato dell’altro.
UNO crede di offrire se stesso, e il suo amore. L’ALTRO negandosi, rifiutandosi di cambiare, sembra disprezzare, denigrare e non valorizzare questo amore offerto. Sembra non dar valore, sembra più INDIPENDENTE. Chi richiede al partner di cambiare sembra il più DIPENDENTE, BISOGNOSO. Egli sarebbe così felice se solo l’altro fosse…più…meno…se solo facesse…
Chi chiede all’altro di cambiare in realtà è il più RIFIUTANTE. Non accetta il partner per come è.
AD UNA ANALISI PIU’ ATTENTA CIO’ CHE NON VIENE TOLLERATO E RIFIUTATO NELL’ALTRO E’ QUALCOSA CHE APPARTIENE A CHI RIFIUTA..
L’ALTRO “NON ESISTE” SIAMO NOI CHE IN UN MECCANISCMO DI PROIEZIONE LO CREIAMO COSì.
E CIO’ CHE PIU’ DETESTIAMO NELL’ALTRO E’ QUALCOSA DI INTERIOMENTE PROFONDO E NON ANCORA INTEGRATO, INCLUSO ACCETTATO DI NOI STESSI.
CIO’ CHE RIFIUTIAMO E’ UNA PARTE BUIA DI NOI, CHE CERCHIAMO DI AGGIUSTARE NELL’ALTRO.
CERCARE DI CAMBIARE IL PARTNER è UNA SFIDA, SUPREMA, INGENUA, TRACOTTANTE. E’ IBRIS, LA SFIDA AGLI DEI, CONCETTO DELLA MITOLOGIA GRECA.
PER CUI STARE IN UNA RELAZIONE DITRUTTIVA, INAPPAGANTE PUO’ APPARIRE MASOCHISTICO, MA SE SI CONSIDERA IBRIS, DIVENTA COMPRENSIBILE LO SCHEMA RELAZIONALE. L’ALTRO E’ UN MEZZO, UN’OPPORTUNITA’ PER SANARE QUALCOSA DI SE’. LA RELAZIONE ASSUME UN RUOLO RIPATORE, COMPENSATORIO. DA QUI LA DIFFICOLTA’ DI INTERROMPERE IL CIRCUITO PERVERSO DELLA SOFFERENZA. ENTRAMBI I RUOLI SONO INCONSAPEVOLMENTE “TERAPEUTICI” L’UNO PER L’ALTRO , LA RELAZIONE DIVENTA UNA PALESTRA , UN’OFFICINA , UNA SCUOLA DI CRESCITA SE I PARTNER SONO CONSAPEVOLI CHE L’ALTRO E’ SOLO UNO SPECCHIO. DIVENTA UN INFERNO SE SI CREDE CHE SIA L’ALTRO IL PROBLEMA.
Ameya G. Canovi
oggi ho avuto un rifiuto da parte di una persona che credevo molto interessata, vuole che siamo amici……io mi sono innamorata di lui alla follia e pensavo che anche lui provasse qualcosa………pensavo potesse innamorarmi di me……e invece mi vuole come amica…………non mi ama…………….. cosa vuol dire…..per giorni ha acceso fuochi d’articifio, avevamo programmato alcuni giorni sulla neve per passare del tempo insieme ma oggi il messaggio terribile, …… non ho parole……….
però, mi viene da pensare anche che, spesso, all’inizio di una relazione, a forza di idealizzare l’altro (l’oggetto el desiderio)… lo si guardi con occhi annebbiati e, una volta svegli/e, rendendoci conto che l’altro non è quello/a che avevamo immaginato, per non sentire il dolore della delusione, cerchiamo a tutti i costi di volerlo ‘modificare-cambiare’. ovviamente in un contesto di delirio!!!”non è l’altro che ci delude eravamo noi ad esserci illusi/e. in sostanza…cercare sempre il problema dentro di noi e non all’esterno
Le cose secondo me non funzionano proprio così in modo lineare…ma è una lunga storia…
Secondo me non è sempre vero che cerchiamo di cambiare nel partner quei comportamenti che non accettiamo di noi…a volte sono proprio cose che ci fanno soffrire, sono comportamenti diversi dal nostro sistema di valori e di credenze, di abitudini, di carattere… e che abbiamo trovato come un neo nell’altro che (per quanto questa frase è proprio la bugia mentale che secondo te ci si racconta!!) se non avesse quel lato…ci piacerebbe di più! Non è colpa sua, non è colpa nostra, è solo che ci si è incontrati su piani diversi e su altre cose non si sta bene…bisogna vedere se si ha voglia di abbassare la testa e di “sopportare” i lati dell’altro che non vanno coi nostri…questo mi sembra un lasciarsi andare, abbandonarsi e non amarsi! Certo, dall’altra parte c’è anche il dispiacere di lasciar andare una persona che ci sembra bella e rinunciare ad averla tutta per quella cosa che ci fa solo soffrire…è questo il difficile!
Bello sto imparando che sono degno d’essere amato sono degno di chiedere e di ricevere cio’ che l’altro ha da offrirmi ovviamente si contratta a volte pero’ comunque prima per me era esattamente cio’ che hai scritto un meccanismo riparatore.. poi pure un’altra cosa sto imparando ad accettare le mie emozioni positive e negative, sono imprevedibili, quelle frustranti non riuscivo a sopportarle e invece ora riesco a continuare a credere in me, ad avere meno paura e ogni volta che mi “rialzo” dalla frustrazione mi ritrovo piu’ forte e dura sempre meno, la vita mamma dice è come una stella cometa bisogna cogliere quel bagliore che ci regala..
Mi ha molto colpito come hai saputo dipingere la situazione che sto vivendo… Ma se ciascuno dei due ha qualche aspetto della personalità che l’altro non può sopportare eppure di sicuro non cambierà mai, cosa resta da fare se non dividersi? Non credo che gli arzigogoli della psicanalisi possano servire! Nel mio caso, io non sono e non sarò mai religioso perché non credo a nulla che non possa sperimentare coi sensi, eppure la mia ragazza voleva fare di me un devoto! Impossibile. Sono un uomo sensuale e non vedo nulla di male nel tradimento puramente fisico, eppure lei pretendeva fedeltà assoluta, nonostante di professione facesse la escort (da che pulpiti vengono simili prediche!). Impossibile. Sono uno che ha tanti problemi psicologici, ma lei si rifiuta di ascoltare e però pretende di essere ascoltata, e guai se mi stanco o protesto che ho i miei guai… Insomma, negli altri ci sono spesso cose che davvero non si possono accettare, non sempre sono proiezioni di aspetti oscuri e irrisolti di noi stessi… allora che fare, se certi bocconi sono troppo amari per essere ingoiati ogni giorno? Lasciarsi è meglio che continuare, a volte. E perché metterci tanto impegno per salvare qualcosa di nato male e cresciuto peggio?
e quidi che bisogna fare?help me.. 🙁
Non desiderare di cambiare l’altro, ma accettarlo per quello che è…
Cosa alquanto difficile.
Ma che se riesce, ti fa rendere conto che quello è amore, dato senza aspettarsi nulla in cambio. Così come amare con la consapevolezza che quell’amore non venga ricambiato. Semplicemente versarlo all’esterno di se stessi, anche senza che l’altro sappia. Difficile, ma possibile.
E’ quello che mi sta succedendo a me.. 3 mesi che siamo in guerra,pensavo di ritirare le armi,sempre in guerra,..non provo altro che frivoli bagliori di tenerezza e basta.
mamma mia, come mi trovo qui? sembra quasi una “lezione ” per me…oppure non so…comunque io rifiuto, ma penso d’avere le mie ragioni..
nel mentre aspetto (non essendo affettivamente lettore del blog) e mi domando come si possa dare delle spiegazioni e soluzioni a un qualcosa di assolutamente incontrollabile, mi rendo conto di quanto aiuto si necessiti in questo campo.
Ricambio il saluto.
Perfettamente concorde con il tuo post Amenya ma aggiungerei un corollario. Ogni individuo alla nascita di un rapporto sentimentale tende a proiettare sul partner l’immagine idealizzata di ciò che vorrebbe che fosse, questa tendenza porta a minimizzare le parti che non sono conformi ed esaltare invece ciò che piace nella controparte. Con il tempo, terminata la cosidetta fase dell’innamoramento si cerca erroneamente di voler cambiare l’altro che inizia a sentirsi rifiutato nella sua caratterialità. Si innesca un meccanismo moralmente ricattatorio in cui si rifiuta il partner perchè egli non è disponibile ad “omologarsi” al nostro prototipo ideale. In realtà il vero segreto per una buona unione sentimentale è rivelarsi prima in ogni sua parte con coraggio ed accettare o rifiutare rendendo palesi le differenze e non illudendoci che il nostro amore possa in seguito farlo cambiare. Amare è rispettare ed accettare colui o colei con cui abbiamo deciso di condividere la nostra vita scegliendosi ogni giorno come se fosse la prima volta. Certo, aggiungo una considerazione che vuol essere una semplice riflessione, spesso quando queste unioni iniziano molto presto, negli anni ognuno dei due può “crescere” e non sempre questo è in modo parallelo, si possono creare cambiamenti di gusti che allontanano o avvicinano, è come convergere o divergere con velocità differenti.
Ora respiro amore in ogni attimo…enigma di sensazioni, enigma di paure, stupende atmosfere, piene di personalità.
Ecco, il tuo ragionamento a freddo non fà un plissè,ma sfido chiunque nel momento in cui si trova impantanato in una situazione del genere, a restare consapevolmente freddo.Questo,mi permetto di dirtelo,perchè tra due persone,che pensano di aver raggiunto la famosa consapevolezza,capita di cadere in questi meccanismi perversi.E’ successo a me,come sarà successo anche a te,sicuramente.
Con il senno di poi,fai tesoro dell’esperienza passata e ti regoli di conseguenza per il futuro,ma è un’impresa improba, in quanto dovresti trovare un/a partner con la tua stessa consapevolezza ed esperienza.Quindi è piuttosto facile ricadere in certi schemi o vivere un pò meno coinvolti nelle relazioni o relazione che seguono.
Ho scoperto che centrando più su me stesso, per il mio bene, l’attenzione,vivo i miei rapporti sociali o di partner decisamente meglio. E se mi viene chiesto di più, io rispondo, mentendo, “questo è tutto quello che ti posso dare “, e non mentendo dico ” Io non pretendo di più da te”… E’ un’ottima formula…:)
GK Poz
Molto interessante ciò che affermi a proposito del desiderio di cambiamento come rifiuto!
Però, a volte, anche un improvviso e inspiegabile cambiamento (spontaneo) dell’altro spaventa…
Grazie del tuo passaggio nel mio blog.
Ciao,
Rosalba
credo che tu abbia centrato il segno.
Ma allora come si fa?
ciccia[..] in questi ultimi anni mi sono spesso chiesta "perchè non riesco a dimagrire" e alla fine mi rispondo che "mi piace mangiare, non sono costante, sono volubile e cedo volentieri alle tentazioni" insomma non mi faccio pregare pe [..]
Trovo sempre sconfortante ritrovarmi in modo così limpido all’interno della descrizione di uno stereotipo…
Anche se non credo di avere mai sofferto di una vera “paura di amare” di fatto hai descritto quasi a pieno la mia relazione.
Prima ero il fuggitivo, da poco scottato o risvegliato bruscamente, inseguito da qualcuno che mi ha desiderato così intensamente da riuscire a prendermi. Ma quando ho cominciato a cambiare per lei, cedendo su alcuni punti per farle piacere, per farla star bene, ho cominciato a perdere me stesso col risultato di venir tradito. Da ciò sto arrivando alla conclusione che sono sì capace di amare ma non di vivere una storia. Si pongono paletti e il più delle volte sono nei punti sbagliati…
E ora che leggo le tue parole mi rendo conto che adesso lei rimprovera a se stessa più o meno quello che prima rimproverava a me.
Di fatto credo che la relazione sia diventata un po’ quell’inferno da te citato con penitenze a sorpresa, e questo temo finchè non ammetteremo con noi stessi che abbiamo passato il “punto di non ritorno” ormai da un po’.
Una volta da qualche parte ho letto una battuta celebre di non so chi che diceva:
“Una donna sposa un uomo sperando che un giorno lui cambierà; un uomo sposa una donna sperando che lei non cambi mai. Entrambi resteranno estremamente delusi.”
Tragicomicamente vera?!
Sicuramente fa passar la voglia di sposarsi!
Non siamo perfetti, nessuno lo è, e ci innamoriamo anche delle piccole imperfezioni altrui, e allora?!
Io amo le persone che hanno la forza di migliorarsi e il coraggio di essere se stesse, e vorrei amare di più anche me stesso per essere riuscito ad avere questi pregi. Esistono persone in grado di accettare questo in chi hanno a fianco?
Grazie comunque per il tuo post e scusa per la lunghezza del commento/sfogo.
Piacere di averti conosciuta, un bacio.
passionauta_
Già, anche qui tanto di cappello.
Credo che dobbiamo imparare l’arte della tolleranza, verso noi e verso il parthner. Tollerarsi, accettarsi, e ammettere i propri limiti per riconoscere quelli altrui, e conviverci, crescendo insieme…
“ci si sceglie per farselo un po’ in compagnia, questo viaggio in cui non si ripassa dal via” (l’amore conta – Ligabue)
mi piacerebbe parlarne con te, è un argomento che merita di essere approfondito e studiato….. e altro. ciao
verità incontestabile.
Piacere mio, Prem Ameya.
🙂
è così… il resto? 🙂
Dico che ricevere amore (mi) spaventa in virtù del fatto che niente è infinito.
La fine di un amore è (da me) sentita come la fine di una vita.
E la morte (questa morte) non è mai indolore.
ah…l’amore…
ma dai…nessun testo…nessuno studio può spiegarlo!
esso…è…e basta.
comunque…sei brava.
anche se…quando uno rifiuta l’amore dell’altro…spesso è perché di quel tizio s’è rotto le scatole e…di solito c’è un altro!
non a caso…siamo 6 miliardi su ‘sto benedetto pianeta!!!
in nuova zelanda il rapporto tra femmine e maschi è…6 a 1…
ciao…
volovivace